Game of Thrones, stagione 2, episodi 8 e 9: con la tua logica di Acque Nere

Ma ci sarà alla fine quella battaglia che, eccetera eccetera? Sarà poi davvero una battaglia che, tipo, ma proprio? No, per dire? Non è che mi sparagnano proprio su quello? LA domanda che tormentava i giorni e agitava le notti di chi si è sciroppato la saga di Martinuccio nostro nelle sue ventordicimila pagine prendendoci pure gusto ha finalmente avuto risposta. Quella certa battaglia di Game of Thrones/Il Trono di Spade è arrivata, ha detto guarda là!, e mentre tutti si son girati è passata oltre. Come acque nere sotto i ponti che bruciano, o qualcosa del genere. Mai stato bravo con i proverbi. Chiunque ha fatto i compiti come si diceva ieri sera sui social-cosi e si è visto l'episodio - o non l'ha fatto ma ha letto A Clash of Kings/La Regina dei Draghi - con me. Gli altri possono nascondersi nel fortino di Maegor insieme a Sansa a ricamare e cantare vecchi successi di Mango […]

Podrick, lo sterminatore di figli di ndrocchia venduti della guardia reale

E dunque. Da un anno ci si preoccupava del budget, si sperava che i soldi per metter su una battaglia con i controleghisti, degna di quella raccontata nel romanzo, alla fine la produzione li avesse trovati. Si era quasi pronti a metter su un collettone, si era. E alla fine? Alla fine l'imponente naumachia raccontata da Martin, decine e decine di grandi navi da guerra che si speronano e si sventrano prima di prender fuoco e affondare e spatafasciarsi contro il catenone fatto costruire da Tyrion, qui son quattro barchette che arrivano ed esplodono quando Bronn innesca l'altofuoco con una freccia scoccata da ventordicento metri. 

E per "esplodono" intendi proprio "esplodono"

di brutto

con tanto di mini fungo atomico

Nella successiva battaglia a terra alcune cose son venute fuori molto bene. L'eroismo di Tyrion, in uno dei suoi pochissimi momenti di rivalsa fantozziana in tutta la saga, mi perdona un attimo vorrei fare un tiro io adesso, il Mastino che se ne va di testa davanti a tutto quel fuoco, Cersei maestra di vita e di diritto (ci arriviamo subito), la determinazione da calabrese che non ci puoi dire proprio nulla di Stannis. Ma a venir fuori in modo molto chiaro è anche il fatto che hanno usato una trentina di comparse in tutto, il che è poi il Grande Difetto Endemico (GDE©) della serie, visto che alla HBO questa cosa del moltiplicare le persone con i programmini di computer grafica come fanno tutti da almeno dieci anni a questa parte non devono ancora averla spiegata. L'orda infinita di dothraki di Khal Drogo erano così 20 indiani con la treccia, l'esercito imponente di Stannis (o quello altrettanto imponente guidato dal finto Renly/Loras il sensibile) poche decine di tizi. L'effetto è un po' comico, ma, ancora, questo passa il convento. Altre cose in ordine più o meno sparso che ti sono venute in mente guardando gli ultimi episodi:

Ok, ok: l'altra volta sei stato troppo duro con questa Ygritte. Funziona, d'accordo. Contenti?

Pensavi che in versione live il costume di Rattleshirt, il signore delle ossa, sarebbe venuto fuori una tamarrata inguardabile, e invece rende:

La nipotina di Charlie Chaplin è ufficialmente una donna di un fascino incredibile. Bel coolo, peraltro

Lord Karstark è, in qualche modo, un incrocio perfetto tra Renzo Arbore e Padre Pio

Di riffa e di raffaella, gli autori sono riusciti a infilare la raccomandata Ros nella storia del romanzo, al posto di... boh, com'è che si chiamava la giovane prostituta di colore? Vabbè.

Davos c'ha troppo l'accento da attore inglese di teatro. Teatro impegnato. Un vecchio contrabbandiere? No way.

Un ENORME Bronn. La gara di celodurismo con il Mastino, tutta giocata di aggrottamenti di fronte, è, senza voler esagerare, uno dei momenti più alti mai toccati dalla storia mondiale della televisione

Ahhh, ecco come fa "Le piogge di Castamere". Deve andare fortissimo ai matrimoni, da quelle parti

Ecco, l'assedio di King's Landing vissuto dalla prospettiva di Cersei è stato reso benissimo. La regina che si ubriaca e fa capire alla giovane Sansa come gira il mondo senza l'analcolico biondo. La soluzione di emergenza tenuta lì pronta nel caso i debosciati di Stannis riescano ad entrare in città, l'importanza di quel vecchio adagio sulla potenza di trazione tricotica delle donne

L'attore che interpreta Joffrey, Jack Gleeson, deve ormai girare tutti i giorni nel suo privato con una scorta armata. Prossimi ruoli offerti al suo agente: Giuda l'Iscariota, Erode, Satana, Moggi.

La tizia che fa Sansa Stark, invece, tra una stagione e l'altra è cresciuta. Di un metro e mezzo.

La tedesca di origini turche Sibel Kekilli (Shae nella serie) c'ha invece proprio quella faccia di chi in passato ha fatto p0rnachos. E, sapete una cosa? Li ha fatti.

Parlando di facce, per il boia muto e glaciale Ilyn Payne non trovavano proprio niente di meglio di Mastro Geppetto?

Frittella SUPERSTAR. C'è bisogno di più Frittella in questa serie. Molto più Frittella.