Journey: don't stop believin'
Journey, questo titolo per PS3 uscito da pochi giorni sul PSN e del quale parlano tutti, sarebbe di suo un gioco semplicissimo da spiegare. Ma nessuno lo fa, perché spiegarlo vorrebbe dire togliere a chi poi se lo va a comprare il piacere di scoprirlo da solo. Journey, come suggerisce il titolo, è un viaggio: un breve viaggio in grado di riappacificarti col mondo. Gli occhi incollati al televisore, il cuore leggero, una rinnovata fiducia nella razza umana tutta [...]
C'è un momento preciso nelle due ore scarse che questo viaggio ti porta via (frenate il mulo: di quello parliamo alla fine) in cui succede una certa cosa che ha a che fare con i colori dell'oro, un salto, un campo lungo. Ecco, mentre succedeva quella cosa lì, ti sei chiesto come mai giochi del genere siano tanto rari. Perché il mercato sia pieno solo di cazzate tutte uguali e per vedere qualcosa di originale, emotivamente trascinante pur senza avere una storia vera e propria, artisticamente - oh, l'hai detto - significativo su una scala da zero a ShadowoftheColossuspiangiamo come questo titolo di thatgamecompany si debbano aspettare ogni volta anni, tocchi parlarne a babboUeda morto. Una risposta, chiaramente, te la sei data subito, e aveva a che fare con i bimbimeenchia che quel mercato lo tirano avanti con le loro paghette e le loro scelte bovine e i loro commenti da analfabeti sul Tubo. E che da qui a vent'anni avranno in mano, che vi piaccia o no, le redini del pianeta.
A guardarla da un altro punto di vista, in ogni caso, indubbiamente una ragione in più per apprezzare capolavori del genere se e quando escono. Dice: sì, ma di che parla 'sto Journey? Ecco, all'inizio, solo tra le dune di quel deserto, uno si chiede Chi sono? Qual è il mio scopo? Da dove vengo? Dove devo andare? E sono le domande che si pone ogni essere umano prima o poi nella vita, e Moratti ogni domenica sera. Lì il viaggio ha inizio e la prima cosa da fare è [xxxOMISSISxxx], per poi imparare a [xxxOMISSISxxx] e infine cercare di [xxxOMISSISxxx], mentre un violino in sottofondo ti blocca l'anima come l'euro in un carrello del despar.
Un viaggio in cui s'incontrano altri giocatori, dei quali però - spingendo al massimo il discorso intrapreso sul multi da Dark Souls - non conosci nemmeno il gamertag fino alla fine, fino ai titoli di coda. Li incontri, e puoi fare un pezzo del cammino assieme a loro se ti va, o magari no, e magari quel tizio non è più il tizio di due minuti fa ma un altro e tu non hai modo comunque di accorgertene. E sul finale, durante quella salita lì, quando tutto cambia, tu e il tuo compagno senza nome che forse è un ingegnere giapponese o forse un fiorista austriaco, vallo a sapere, diventate i protagonisti della scena madre di un film di Miyazaki. Avete presente, no? Quel senso di benessere, di dolce tristezza, triste allegria che vi fa un nodo margherita alla gola alla fine di ogni film di Miyazaki? Mentre scorrono i titoli di coda di un Principessa Mononoke o di un Ponyo sulla scogliera? La fine del viaggio di Journey ti ha fatto lo stesso effetto, anche se non è una fine. Per niente. E' tutto, forse, una metafora dell'ascesa verso un qualche paradiso, popolato da figure bianche luminose, angeliche, divine?
O il significato è molto più profondo, e il viaggio si ripete come si ripetono all'infinito le sorti umane, sempre e da sempre? O, ancora, un significato non c'è, ed è solo la natura peculiare del gioco a farti tirare dei peepponi - si spera solo mentali, ma nel caso di qualche ludologo che conosci non ci metteresti una mano sul fuoco - pazzeschi, come un critico che guarda un quadro e ci legge l'anima tormentata, l'autunno interiore dell'autore, anche se quello la tela l'ha dipinta un'estate in vacanza a Gabicce Mare in bermuda e con le ciavatte champ ai piedi perché gli davano ottocentomila lire per farlo? Boh, dai, che importa. Il punto è che quelle due ore di gioco possono restare anche solo due ore di gioco e basta, un'esperienza completa e sufficiente, e le tredici carte sarebbero spese benissimo uguale. Ché se portate la ragazza o il moroso al cinema a vedere un film di tolla spendete di più e l'anima non ve l'alleggerisce mica.
Ma quelle ore di gioco possono anche diventare quattro, sei, otto, e tutto il resto della tabellina. Perché un viaggio tira un altro, ci sono nuove cose da scoprire lungo il cammino e nuovi sconosciuti con cui (non) interagire; ci sono nuove peeppe mentali, un altro spicchio di sogno prima dell'alba, un'altra stella cadente che avanza; c'è che un altro gioco così e quando lo rivedete, un altro gioco così magari, un altro gioco così ciao. Il carrello con dentro l'euro e l'anima, nel frattempo, ormai perduto da qualche parte. Ma chi se ne frega.
della qual cosa hai parlato peraltro a lungo nell'ultimo episodio di RingCast, il 56, giusto due giorni fa. Andate e scaricate. (no, la copertina dell'episodio non è questa. Ché le copertine scelte da Gatsu fanno pena, ma non glielo dite altrimenti è facile che si offende) |
Un viaggio in cui s'incontrano altri giocatori, dei quali però - spingendo al massimo il discorso intrapreso sul multi da Dark Souls - non conosci nemmeno il gamertag fino alla fine, fino ai titoli di coda. Li incontri, e puoi fare un pezzo del cammino assieme a loro se ti va, o magari no, e magari quel tizio non è più il tizio di due minuti fa ma un altro e tu non hai modo comunque di accorgertene. E sul finale, durante quella salita lì, quando tutto cambia, tu e il tuo compagno senza nome che forse è un ingegnere giapponese o forse un fiorista austriaco, vallo a sapere, diventate i protagonisti della scena madre di un film di Miyazaki. Avete presente, no? Quel senso di benessere, di dolce tristezza, triste allegria che vi fa un nodo margherita alla gola alla fine di ogni film di Miyazaki? Mentre scorrono i titoli di coda di un Principessa Mononoke o di un Ponyo sulla scogliera? La fine del viaggio di Journey ti ha fatto lo stesso effetto, anche se non è una fine. Per niente. E' tutto, forse, una metafora dell'ascesa verso un qualche paradiso, popolato da figure bianche luminose, angeliche, divine?
(per darvi un'idea) |
Ma quelle ore di gioco possono anche diventare quattro, sei, otto, e tutto il resto della tabellina. Perché un viaggio tira un altro, ci sono nuove cose da scoprire lungo il cammino e nuovi sconosciuti con cui (non) interagire; ci sono nuove peeppe mentali, un altro spicchio di sogno prima dell'alba, un'altra stella cadente che avanza; c'è che un altro gioco così e quando lo rivedete, un altro gioco così magari, un altro gioco così ciao. Il carrello con dentro l'euro e l'anima, nel frattempo, ormai perduto da qualche parte. Ma chi se ne frega.
Tutto vero. Tutto maledettamente vero.
RispondiEliminaMi hai fatto venir voglia di comprarlo Doc!
RispondiEliminaLord
ecco uno dei motivi per il quale rosico sulla morte della mia play ; _ ;
RispondiEliminaGran gioco e post bellissimo, doc. A partire dal titolo e dalle etichette ("senza Steve Perry") :)
RispondiEliminaFirmo col sangue ogni parola che hai scritto. Per la cronaca, sono ancora così *__*. Oggi faccio un altro giro.
RispondiEliminaCondivido appieno il ragionamento sui bimbominkia analfabeti (e aggiungo intoccabili) che guidano le scelte mercato. Tra l'altro avete notato che nelle pubblicità specie dei prodotti alimentari sono sempre i bimbomikia a promuovere i prodotti? La famiglia del Mulino Bianco degli anni 90 è ora composta da due genitori totalmente imbecilli gestita da due bambocci usciti dal parrucchiere, che vogliono solo robba precotta.
RispondiEliminaSecondo me i bei giochi (raramente) escono ancora. Solo bisogna andare tra gli indipendenti, case che vendono solo online, giochi di nicchia eccetera.
RispondiEliminaCome in ogni altro settore i produttori ormai puntano solo su prodotti che vendono più facilmente... e pensare che a me piacevano i giochi stile Myst (ma non l'ultimo in 3d, che non si poteva vedere).
Simone
1. Doc ma non puoi settare i commenti per apparire nel post? Ché nella finestra a parte non c'è l'opzione per iscriversi via email...
RispondiElimina2. Journey è bellissimo e la parte dorata è bellissima.
3. Condivido appieno i timori sul mondo guidato dai bimbiminkia, ma non credo che siano loro a spadroneggiare. Piuttosto, c'è un mercato che gli fa attivamente il lavaggio del cervello per vendergli la sua fuffa, con la larga complicità della stampa (sempre presupponendo ottimisticamente che la stampa non sia a sua volta formata da minchioni che si sono fatti a loro volta lavare il cervello dall'hype).
Bruno B:
RispondiEliminai commenti sono un discorso in stand-by, perché appena possibile vorrei ritentare la via di quelli nidificati. Se ora funzionano.
Sempre più curioso di provarlo. ora sono preso da flow e flower. E comunque i bimbiminkia sono anche 30-40enni purtroppo...
RispondiEliminaUn gioco che spakka. Consiglio di trovare tutti i simboli luminosi, diventerà ancora più bello. Visto doc che alla fine mi sono iscritto? aspettavo solo che il crollo fosse completo ^__^
RispondiEliminaPrima di tutto: post/recensione meraviglioso/a.
RispondiEliminaIo sono dannatamente propenso al prenderlo, mi ferma il fatto che ho solo 14 paperdollari nello store e c'è anche Shadow of the Colossus allo stesso prezzo. (una lacuna nel curriculum di videogiocatore dovuta alla mancanza di ps2 e dal fatto che ICO l'emulatore me lo tirava molto bene, SotC no.)
Consigli?
Concordo su tutta la linea. Inoltre, anche a me, giocandolo, è venuto in mente più volte Miyazaki. Soprattutto il manga di Nausicaa: lo stile dei disegni e dei simboli è infatti molto simile.
RispondiEliminaGrazie della recensione, non ho la PS3 ma che tentazione!
RispondiEliminaPoeta.
RispondiEliminaEh mi fate quasi pentire di non avere una ps3.
RispondiEliminaQuoto Simone, i giochi belli e buoni escono mooolto raramente e devono essere cercati col lanternino. Tuttavia comprare una console da almeno 200 carte, per pochissimi giochi non ti riappacifica molto col mondo.
Dai e ridai, mi sono fatto convincere. Sto scaricando Journey proprio adesso. :)
RispondiEliminaCaro Doc il francesco codolo che hai incontrato a Mantova al raduno degli antristi ero proprio io. Nello specifico ero il pirlotto (alla sinistra di Michele) con la super macchina fotografica sul tavolo, ma che per l'emozione si è scordato di fare una foto che fosse una.
RispondiEliminaè veramente un capolaro, un piacere per gli occhi e un abbraccio caldo per l'anima.
RispondiEliminaHo letto sul forum di thegamecompany che stanno già lavorando a un nuovo titolo.
Chissà cosa ci aspetta, se ne parlerà sicuramente per l'anno prossimo.
perché non producno su più piattaforme quei maledetti?? t-t
RispondiEliminadovrei comprar la ps3 solo per poter giocare a queste perle..
ma ormai sò fatto grande
francesco codolo: ah, ecco, c'avevo preso :)
RispondiEliminaLa forza (oscura) del bimbominkia scorre forte dentro di me e ho paura che Journey non sia molto nelle mie corde. Magari, un giorno, l'abbonamento al plus potrebbe venirmi incontro con uno sconticino, in modo da favorire la salvezza della mia anima.
RispondiEliminaNel frattempo sono stracontento del tuo ingresso, ormai in pianta stabile, nella squadra di Ringcast. Tu e il tuo ex-amico Vito mi fate morire dal ridere!
il futuro del gaming è nell'assenza di gameplay.
RispondiEliminaEcco hai detto di nuovo Shadow of the Colossus.
RispondiEliminaCi sono dei momenti nei quali ti rendi conto in un secondo di non essere più quello del giorno prima. E ci metti anni a capire se fossi meglio prima o dopo. Mi stavo per riprendere, forse. Non ho la ps3, c'è qualche speranza?
Ok, prossimo weekend parcheggio Skyrim e lo provo!
RispondiEliminaStamattina giro raccattatrofei. Mi mancano solo due glifi. Spettacolo.
RispondiEliminaDoc, se volessi qualcosa di originale ed artisticamente - oh, l'ho detto - significativo su una scala da zero a ShadowoftheColossuspiangiamo, e non lo avessi già fatto, prova El-Shaddai: Ascension of the Metatron ;)
RispondiEliminaIo comunque preferisco il vecchio arcade di Journey, quello con la band omonima (oltretutto una delle mie preferite...AOR Rules!), in cui è possibile ascoltare le loro hit in tutta la magia del sound a 8 bit.
RispondiEliminaE poi ci sono i faccioni di Steve Perry & soci digitalizzati...
Ho dimenticao il link:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=5OlO-7MZZxU
@Marko: hai vinto.
RispondiEliminaDoc, sembra proprio un bel gioco.
Ma no ho una ps3. Lo giocherò emulato tra una decina d'anni su qualche piattaforma futuristica; che le belle cose rimangono belle sempre.
Ma due parole sul trailer di Prometheus le vogliamo dire?
RispondiEliminahttp://youtu.be/to5TMWh73xE
Non sono poi così rari i giochi così, il problema è che non se ne parla.
RispondiEliminaCerto che se li cerchi nella montagna di merda mainstream sicuramente avrai vita dura.
Insieme a Journey ho comprato Shadow of the Colossus. Mi accingevo ad iniziarlo quando un tuo commentatore su FB ha fatto uno spoiler gigantesco.
RispondiEliminaMi è passata la voglia, per ora lo lascio lì :(
Credete che uscirà mai per psp?
RispondiEliminalo so, sono antiquato...
Recensione da standing ovation come sempre Doc. Ieri mattina ho giocato tutto d'un fiato questo capolavoro. gli ultimi minuti avevo le lacrime agli occhi e un caldo tepore nel cuore.
RispondiEliminapossibile SPOILER:
RispondiEliminaIeri sera ho fatto l'ho fatto giocare a mia madre (dai pigliatemi per culo ^^) e quasi all'inizio del viaggio abbiamo incontrato uno degli omini bianchi che svolazzava felice! E' capitato anche a voi? Ditemi che si può diventarlo. Tipo dopo tot viaggi ascendi alla forma eterea, cose così.
Tanta bella poesia...peccato che io stia giocando(e si spera platinando)quella tamarrata demenziale di Bulletsorm,a suon di piombo e calcioni nel coolo.
RispondiEliminaPer dire,talvolta non si è bimbiminkia,ma solo dei ca**oni con troppa voglia di sforacchiare qualcuno...
RispondiEliminaNon me ne abbia a male la Folla Inferocita...
Oggi mi sono conquistato la tunica bianca (occorre trovare tutti i semi luminosi).
RispondiEliminaMi sono sentito onorato di averla guadagnata e di poterla vestire.
Checkato pure io quel trofeo stasera e ottenuta veste da prima comunione. Ora mi restano quello del viaggio insieme a un amicicio e del ritorno sul luogo del delitto dopo una settimana di pausa (e chi resiste).
RispondiEliminaOOOhh, grande! La tunica bianca sarà mia! ^^
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