Outland: l'originalità è un concetto ampiamente sopravvalutato

Il modo migliore per descrivere Outland, questo nuovo gioco scaricabile di Housemarque, la software house finlandese che ha fatto uscire scema la gente con Super Stardust, Super Stardust HD e financo Dead Nation, il modo migliore per dire com'è e di che parla questo loro nuovo gioco, è paragonarlo ad almeno una decina di giochi diversi […]

"Eh… ehm... Friedman!"
"Ma Friedman non è un nome di cane!"

Al minuto zero Outland è un platform, uno di quelli in cui salti e ti arrampichi, eviti le trappole e ti cali giù per i dirupi (come Prince of Persia e Flashback), solo che puoi fare anche i wall jump (come nei Super Mario da Super Mario 64 in poi). Ma prima, prima ancora di metter mano al pad, prima ancora di far leva sulla levetta e far tasto sui tasti, ti rendi conto che la grafica è tutta in silhouette (come in Patapon), con qualche elemento fluo calato giusto nel mezzo (come in Tron e nei suoi videogiochi ridicoli).

"Ma allora io le potrei dire, anche con il rispetto per l'autorità, che anche soltanto le due cose come vice-sindaco, capisce?"

E allora prendi ad andartene in giro per il primo livello, e dopo un po' scopri che oltre a saltare devi affrontare dei nemici, prendendoli a spadate (come in Rastan), e trovare dei potenziamenti che ti permettano di accedere ad aree e piattaforme e porzioni di scenario altrimenti inaccessibili (come nei Metroid e nei Castlevania, quelli belli). E fin qui.

"Qualche anno più tardi, quel bel giovanotto che chiamavano il Re, beh doveva aver cantato troppe canzoni, e gli venne un infarto o cose così. Deve essere difficile fare il Re"

Il punto è che oltre ai livelli corri, corri e salta, salta, e a quelli in cui devi affrontare i boss giganti su cui tocca arrampicarsi (come in Shadow of the Colossus), ci sono tutte queste fasi di gioco in cui devi cambiare colore. Con la semplice imposizione di un tasto dorsale il tuo personaggio può diventare arancione o celestino fluo e questo, oltre a permettergli di interagire con le piattaforme di quel colore, gli consente di essere invulnerabile ai proiettili della stessa tinta (come in Ikaruga) e al contempo di spatafasciare i nemici di quella opposta (come in Ikaruga).
Ora, se arrivati fin qui nella lettura doveste aver maturato vagamente l'idea che il gioco di Housemarque sia un'emerita, infiocchettatissima gigameenkiata, un minestrone senza sale, una coperta patchwork di lana grezza, di quelle che pungono, sappiate che siete totalmente fuori strada. Ché Outland è un giochino semplicemente meraviglioso, e per una volta dell'originalità frega una cippa.

Il film fantascienzo omonimo con Sean Connery dell'81. Fate finta che questa foto non sia qui

Outland, scaricabile per 800 Microsoft Point su Xbox Live! e a fronte di un certo qual numero di euro anche su PlayStation Network. Cioè, quando lo rimettono in piedi. Cioè, LOL.