Non importa sai, avevo judo
Ieri era una sera che sembrava normale, cioè una sera di primavera come tutte in questo 1987 che non succede mai niente. Stavamo tornando dalla festa di compleanno di Mimì Costabile, ed eravamo io, Sasà, Tonino Pugnetta, Massimino Svani, Michele D'Aiace, Gianni Concisi e Verminelli. Che forse di nome fa Piero, ma tanto tutti lo chiamano solo Verminelli. La festa era stata una sola pazzesca perché c'eravamo solo noi della 1a F e nella 1a F siamo quasi tutti maschi tranne sei ragazze una delle quali ha pure i capelli corti e gioca a pallone e fischia con le dita in bocca come l'allenatore della juventus che Tonino dice sempre vedi che a questa prima o poi ci crescono i coglioni. Sasà, prima della festa, mi aveva detto oh che Mimì qualche amica ce l'ha, che quella è figlia di un farmacista, sono ricchi, e a quelli ricchi gli amici mica ci mancano. Ma la Costabile aveva invitato solo una cugina con l'apparecchio. Non c'erano neanche abbastanza Fonzies, sono finiti subito, si lamentava Tonino mentre tagliavamo il parco all'altezza di Via Buenos Aires per fare prima. Dovevamo raggiungere via Coni, dove ci aspettava il padre di Massimino Svani per accompagnarci a casa con il suo pulmino, che poi in realtà non è suo ma della parrocchia, ma lui con la scusa che ci fa la manutenzione e che aiuta la chiesa economicamente lo usa per i cazzi suoi. Ma a un certo punto da dietro gli alberi sono spuntati cinque ragazzi, che poi sono diventati otto e poi anche dieci. Impugnavano tutti delle mazze di carnevale, quelle rosse di plastica dura che se te la menano in testa ti viene un vitrugnolo grosso così, e ci guardavano tutti incazzati. Sasà si è messo a urlare Oh madonna, sono le Furie! Le Furie di Via Buenos Aires! Io ci davo i colpi col gomito e ci dicevo stai tranquillo, Sasà, ma il capo di quelli è venuto avanti e ci ha detto: Siete voi i Guerrieri del Villaggio Europa? Siete voi che avete menato Ciruzzo Spadafora? [...]
Sasà ha provato a dirci oh guarda che noi a Ciruzzo Spadafora lo conosciamo appena, ma il capo di quelli ci ha detto Zitto, vigliacco! E ci ha chiavato a Sasà uno schiaffo a mano aperta sulla faccia. Allora ci siamo lanciati tutti all'attacco, tranne Verminelli, che se ne stava buono buono accovacciato a prendersi i calci. Verminelli! Ma che minchia fai! Difenditi! Ci gridava Sasà, mentre mordeva sul braccio uno delle Furie che l'aveva buttato a terra. Ma quello rispondeva No, non posso, che se mi sporco d'erba il pantalone carrera nuovo mia mamma me ne dà molte di più. Mi conviene di più prenderle adesso.Ce la stavamo cavando abbastanza. Michele D'Aiace è uno che a casa il padre fa il meccanico e quando è arrabbiato per qualsiasi cosa si sfoga su di lui e lo picchia, quindi dice sempre che sa incassare bene. Massimino Svani è invece più basso perfino di me, ma è velocissimo e a uno delle Furie ci saltava sul ginocchio, gli rifilava un paio di pizze e poi correva a nascondersi. Grazie a questa tecnica di guerriglia il tipo delle Furie era sempre più incazzato ma non riusciva a prenderlo e a un certo punto è crollato al suolo e si è messo a piangere dalla disperazione. Sasà e Tonino stavano provando nel frattempo una mossa combinata che hanno visto alla tv negli incontri di chècci con la telecronaca di Tony Fusaro, ma io ce l'ho sempre detto che quello è tutto finto e infatti le Furie li hanno messi sotto e hanno presi a tempestarli di cazzotti, saponette e sputi. Allora sono intervenuto io e con un calcio in culo ho allontanato un Furia e con uno spintone un'altra, ma Sasà invece di ringraziarmi se l'è presa con Tonino e ci diceva: non sei andato a tempo. Che lo sai che se non vai a tempo le mosse combinate non vengono bene. Avevamo avuto quasi la meglio, quando a un certo punto abbiamo sentito un urlo selvaggio, e da dietro la palazzina dell'Arcivescovile alla fine del parco sono sbucati i ragazzi dell'Istituto Don Bosco. Sasà si è rimesso a gridare. Oh madonna, diceva, sono gli Orfani! Gli Orfani dell'Istituto Don Bosco!
Anche loro volevano sapere che c'avevamo fatto a Ciruzzo Spadafora. Allora eravamo quasi sette contro venti, ma considerando che Verminelli non si poteva sporcare il pantalone carrera nuovo eravamo solo in sei. Tonino mi ha detto: oh, mi sa che non possiamo mica farcela.
Quelli che i genitori non ce li avevamo oppure ce ne avevano uno soltanto ma si era risposato e li aveva abbandonati avanzavano minacciosi, e uno c'aveva addirittura in mano una catena da bicicletta, quelle infilate nel tubo di plastica blu trasparente che poi te la fottono lo stesso la bici e attaccata al palo ci trovi solo la ruota. Il loro capo impugnava invece i manganelli di Bruslì, quelli ricoperti di gomma nera, anche se non li sapeva usare.
Guardando quei manganelli, ti sei ricordato che in una puntata di Quark Pierangela aveva spiegato che se in un branco di lupi abbatti il primo poi gli altri diventano subito vigliacchissimi e scappano. Tu in Sila ci sei stato un sacco di volte ma lupi non ne hai mai visto perciò non sapevi se quella cosa di Pierangela era vera o se era una minchiata. Però hai deciso di provarci lo stesso. Hai ripassato a mente come faceva Bruslì e sei partito per chiavarci al capo degli Orfani un calcio volante. Hai preso la rincorsa ti sei dato lo slancio saltando su una panchina e hai fatto la faccia seria di Bruslì urlando iaaaaaaa!!! come Hiroshi.
Solo che l'hai mancato.
Sei finito sull'erba prendendo una botta pazzesca sull'osso sacro e sei rimasto lì, mentre quelli si facevano sotto. Mi sa che ci ammazzano, ha detto Tonino Pugnetta a Sasà, che stava già piangendo.
****
Stamattina Sasà è venuto a citofonarmi tutto agitato, e anche se è sabato c'aveva dietro lo zainetto jolly invicta rosso, giallo e nero. L'ho fatto salire e ci ho detto scusa Sasà ma calmati che poi se no non ti controlli e ti partono quelli potenti. Ma lui non si calmava e mi ha detto ma ti rendi conto che se ieri non arrivava il padre di Massimino con il pulmino della chiesa a salvarci quelli ci ammazzavano? E se ieri c'era metti una gita della parrocchia e il signor Svani non poteva usare il pulmino? Eh? Perciò ho deciso che dobbiamo imparare a difenderci meglio.
Allora io ci ho detto scusa Sasà ma come facciamo, e lui ha cacciato da dentro lo zainetto jolly invicta alcuni giornalini americani dell'Uomo Ragno che la zia ricca di Udine di Tonino ce li aveva portati a Tonino dall'America, e lui li aveva scambiati con Sasà in cambio dell'elicottero di Big Jim un po' rotto.
Guarda, mi ha detto Sasà sfogliando i giornaletti americani, guarda! E dentro a ognuno c'erano queste pubblicità dei corsi per farti diventare super fortissimo che poi dovevi stare attento a non ammazzare la gente per sbaglio quando ci tiravi uno schiaffo. E allora ci siamo messi e le abbiamo esaminate tutte attentamente quelle pubblicità anche se il nostro inglese fa schifo.
La prima pubblicità era molto interessante e per me andava già bene, visto che prometteva che nelle mani e nei piedi ti venivano i super-poteri fantastici, e perché oltre al Karatè ti insegnavano pure il Giudò, il Giugizzu e il Savate. Che noi non sapevamo cos'era, ma suonava bene.
La seconda pubblicità però era anche meglio. Perché nel corso era compreso anche un gigantesco manichino per fare la pratica con i colpi mortali e c'era un tizio grigio che si chiama Walter che ci prometteva che diventavamo subito maestri del karatè.
La terza pubblicità, abbiamo scoperto dopo mezz'ora con il vocabolarietto dei corsi De Agostini, era però ancora più meglio ancora. Perché qui ti insegnavano le arti marziali proibite, la prova della morte e metodi vecchi di centuri. Scusa che significa centuri Sasà, ci hai chiesto, ma lui ha risposto che i centuri sono gli anni antichi. Però nel modulo, ha detto Sasà, c'è scritto che giuriamo di utilizzare le arti marziali proibite solo per legittima difesa, e non va bene. Allora gli hai chiesto scusa Sasà ma perché non va bene? E lui ha detto Perché se io a quello delle Furie me lo trovo davanti lo devo colpire prima ancora che se ne accorge, quello stronzo di merda.
A quel punto abbiamo deciso che la cosa migliore da fare era quella di seguire il quarto corso, che ci insegnava il karaté e il kungfù come quel tizio strano della televisione, ma lo faceva con un disco a trentatre giri e ci sembrava una figata. Allora siamo andati in cucina da mamma per chiederci i 5 dollari che ci servivano ma lei mi ha detto Guarda che questo vale solo per gli Stati Uniti. E poi questo giornalino è di dieci anni fa: questi ormai saranno falliti.
Allora siamo tornati nella stanzetta tutti delusi e ci siamo messi a leggere i fumetti dell'Uomo Ragno. Per tradurre la prima storia ci abbiamo messo però quasi quarantacinque minuti, e così abbiamo deciso di lasciarci stare. Sasà si è alzato in piedi, ha fatto un rombo di tuono, e ha detto che i Guerrieri del Villaggio Europa sono ufficialmente sciolti.
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Ma STRALOL! I guerrieri della notte incontrano Sasà Baratta e il resto della banda degli anni 80.
RispondiEliminaCi ho messo cinque minuti a capire la chicca dei nomi dei ragazzi (D'Aiace, Concise, Ciruzzo...), lo confesso, ma post me-ra-vi-glio-so, doc!
Che nostalgia quelle pubblicità con la violenza nei pugni: da noi circolavano in libertà sugli albi Corno e forse sull'Intrepido
"No, non posso, che se mi sporco d'erba il pantalone Carrera nuovo mia mamma me ne dà molte di più. Mi conviene di più prenderle adesso"
RispondiElimina=))
Adesso inizio anch'io a scassarti la minchia per il libro...
RispondiEliminaQuello, come detto, è in cantiere da tempo. Solo che a) devo decidermi a finirlo una buona volta, b) il protagonista è sì un bambino, ma un bambino di 250 anni (lustro più, lustro meno).
RispondiEliminaSenofonte < Walter Hill < Sasà Baratta :))
RispondiEliminaBellissimo racconto!
RispondiEliminaAnch'io non avevo capito la cosa dei nomi: via Coni è la Coney Island che dovevano raggiungere i veri Guerrieri, no? :)
Comunque quando condivido su facebook esce una merda. Dottore, faccia qualcosa! Nella descrizione compare roba tipo: #css_menu_13{ padding-bottom:10px; background-color:none; } #css_menu_13 ul{ list-style:none; overflow:hidden; height:90px; margin:0px; padding:20px 20px 0 20px; border-bottom:5px solid white; } #css_menu_13 li{ display:inline; } #css_menu_13 li...
RispondiEliminaProblema di cui purtroppo sono a conoscenza da tempo :( Soluzione? Boh. Penso faccia casino il template del blog, ma non ne sono sicuro. Io per ora ho risolto, nello spam dei post su feisbuk, inserendo il link direttamente nell'aggiornamento di stato.
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