Il Corvo: non può piovere per sempre. Ad aprile in genere smette (L'angolo del Creeper - Speciale Halloween)

Il Corvo. Come fai a non farti piacere un film come Il Corvo, se è l'ottobre del '94, hai ancora diciott'anni e ti presentano questa storia di morte e resurrezione, questo super-eroe dark che è il cugino magro di Robert Smith? Come fai, se la colonna sonora spacca culi e prende nomi, se il cattivo è uno veramente cattivo, se si cita il Paradiso Perduto di Milton, se il protagonista è morto durante le riprese e tutti quelli che ti circondano sono entrati nel cinema con due dita di empatia pelosa sullo stomaco, come i tizi che ora fanno del turismo da ebeti davanti alla casa di Sarah Scazzi? Come fai? Semplice: non puoi. […]
Il povero Brandon Lee, morto durante le riprese del film perché un'arma caricata a salve non si è limitata a salutarlo
Ed è la ragione per cui, in quell'autunno protouniversitario di sedici anni fa, la pellicola di Alex Proyas ti è piaciuta un casino. Per cui, pochi giorni dopo, hai comprato il poster gigante e il CD del soundtracco. Per cui, il 31 ottobre di quell'anno, ti sei presentato a un party di Halloween - uno dei pochi al cui tu sia mai andato con le tue gambe, senza cedere a ricatti familiari - con un vecchio spolverino di pelle, gli anfibi slacciati, un anello penzolante davanti alla maglia aderente di lycra, il cerone in faccia e il gel nei capelli lunghi. E hai dato fuoco a quella festa di matricole, e rimediato almeno tre numeri di telefono di quelli di valore, e mancava poco che la gente ti portasse in trionfo sulle spalle, come nei film zingari di Elvis Presley.
Questo, si diceva, sedici anni orsono.

Ciucciati il calzino, Batman!
Non avevi più rivisto Il Corvo di Alex Proyas. Negli anni a seguire hai letto il fumetto di James O'Barr, hai visto un po' di quei merdosi sequel, hai pure ordinato un'edizione speciale da due dischi del primo film su play.com. Ma non l'avevi mai aperta. Cioè, fino a un paio di giorni fa. Cioè, fino all'altra sera, quando fuori pioveva e pioveva e ti sei detto che non poteva piovere per sempre. E allora ti sei ricordato che quella frase era il tormentone di un qualche film, e subito dopo che quel film era una storia di morte e resurrezione di quando eri ancora giovane.
"Vittime: non lo siamo tutti?". Sì, ma te un po' di più, temo
Così l'hai rivisto, Il Corvo di Alex Proyas. L'hai rivisto e ora capisci, vuoi pure con sedici anni di differita, il perché di tutte quelle sopracciglia inarcate, ai tempi, da parte dei critici. Perché se gli togli l'aura da film maledetto, quella patina da snuff movie con la star che ti muore sul set, l'aspetto modaiolo di questo ritorno del dark e degli spolverini di pelle, Il Corvo resta il film da quattro soldi che doveva essere. La versione edulcorata di quel fumetto indie per malati di mente di O'Barr, la pellicola da serata Italia 1 Action, tirata su con un piatto di lenticchie, esattamente come i precedenti lavori dello sfortunato figlio di Bruce Lee. La differenza tra un Laser Mission, un Drago d'Acciaio e un The Crow tutta in quello che attorno al film si è andato sedimentando dopo, a bocce e macchina da presa ormai ferme.
La colonna sonora, in compenso, hai piacevolmente scoperto che spacca ancora oggi: ché Cure, Nine Inch Nails e Rage Against the Machine, se li metti tutti assieme, restano un genuino orgasmo per le orecchie, oggi come in quell'autunno del 1994 in cui andavi a vedere al cinema un film così così e ti pensavi chissà che.

 


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Questo è un post automatico dell'antro, in autogestione fino al ritorno del titolare. La normale programmazione riprenderà l'1 novembre. Sempre che l’uomo docmanhattan rientri tutto intero dalla sua trasferta a nonsisadove.
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Commenti

  1. Mi trovi d'accordo: sembrò anche a me un filmone, ma giusto perché eravamo ragazzi. In virtù di questo ragionamento, forse dovremmo capire i ragazzini che amano quella cagata di twilight (la saga di vampirelli, non il tuo podcast)

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  2. Mitch, a me twilight avrebbe fatto pena e schifo a 12 anni. Figuriamoci a diciotto.

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  3. Quoto col sangue il Doc. La differenza sostanziale è che noialtri da teenager avevamo comunque un cervello funzionante e libero di far galoppare la fantasia, senza essere imbottiti da reality, pubblicità di reality, omicidi che ci vengono propinati come reality.
    E non avevamo internet, con i suoi faccialibri, cinguettii e tutto il resto dell'aberrante fauna che ospita.
    In conclusione, anche se The Crow ora ci sembra una mezza cagata di film, con i suoi alti e bassi, di sicuro sarà sempre un film di qualità superiore di qualsiasi Twilight. Non è questione di rispettare i gusti altrui: è proprio questione di averceli, i gusti.

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  4. a me mi hanno sempre chiamato il corvo, anzi mi ci chiamano ancora ora. ammetto che la somiglianza mi ha portato buono, a volte.
    film da 6, ora come allora.

    ordog

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  5. Non si può paragonare il corvo con twilight...è come fare un paragone tra i cartoni di oggi e quelli dei nostri tempi!
    Ahhhh....Georgie, Creamy,Lady Oscar...oggi ci stanno le Winx che per me hanno una carica erotica pari a quella di un foratino...nu, nu non si può!
    Il corvo fu il primo film che vidi piratato :O Si può dire??
    Mi andai a comperare una videocassetta ( le videocassete!!:O)da un venditore ambulante...e facendo tutto di nascosto dai miei ( che testa, chissà che cosa malevola che stavo commettendo)mi chiusi in cucina dopo che gli altri erano andati a dormire e quando l'ho visto in tv era a rallentatore, l'audio penso fosse stato doppiato in italiano-cantonese e di alta risoluzione aveva solo i macchioni neri dello schermo!
    Che ricordi!Era un filmone per quell'epoca e per noi giovincelli!

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  6. È stato uno dei primi film-videoclip, la beta di Natural Born Killers e Strange Days.

    Non scherziamo, criticare il Corvo è come rinnegare sé stessi, e voi potreste mai rinnegarvi per esservi esaltati nella scena in cui Eric corre sul tetto sulle note di Dead Souls, mentre torna a sentirsi vivo?

    Io no.

    Lunga vita a Brandon e ai calori adolescenziali.

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  7. Allora, secondo me:

    - Il Corvo: bellino
    - Laser Mission: orrendo
    - Resa dei conti a Little Tokyo: passabile perché c'è Ivan Drago
    - Drago d'acciaio: il miglior film di Brandon Lee (e c'è anche il cinese coi baffetti)

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  8. Pensare che, alla loro età, noi eravamo meglio dei ragazzini di oggi vuol dire che ci si è del tutto rincoglioniti. Si è messo il freno a mano al cervello.

    Io mi ricordo dei miei coetanei che guardavano Non è la RAI, mi ricordo di decine di cartoni animati più merdosi delle Winx (e mi stupisco della qualità di una serie moderna come Avatar: The Last Airbender).

    Quindi: no, presi in toto non eravamo meno stupidi, né più ingenui, né più validi degli orribili adolescenti moderni. Poi si può discutere di gusti e stili di vita personali, ma non mi venite a dire che la nostra generazione era chissa cosa. Tzè.

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  9. Eravamo generazione di fenomeni, Ferruccio. Me l'hanno detto gli Stadio.

    E, oh, sui cartoni di oggi non ci piove. Là fuori, oltre alla verità, ci sono anche cartoni "per ragazzini" meravigliosi come Batman the Brave and the Bold

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  10. Ma nessuno, dico nessuno ha mai notato che alla fine il corvo fa tanto il figo ma in realtà è un maledetto bacchettone salutista? Ragazza si droga: questa roba ti ucciderà...agente fuma: questa roba ti ucciderà uhhhhhhhhhhhhhhhhh e il colesterolo che sale?

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  11. Il ricordo di un film può essere più importante del film in sé.

    Io da ragazzo (tredicenne allora) consumai la cassetta a furia di rivederlo; avevo il posterone in camera che cadeva perché cedeva lo stucco sugli adesivi ed io rattoppavo con più adesivo ed alla fine c'era più scotch che Brandon Lee su quel coso; In prima liceo i ragazzi dell'ultimo anno mi fecero a forza in bagno la faccia come quello del corvo per San Firmino ed io ci andai pure fiero!
    E sopratutto cominciai a leggere il fumetto del Corvo, che poi divenne il Corvo presenta e poi ancora Vertigo presenta e poi solo Vertigo: dove ho scoperto Preacher.

    E a dire il vero il film non è neanche tanto malaccio, ingenuo forse. Ma poi tanto Proyas ci mostrò il fatto suo con Dark City e siamo tutti tornati a casa felici e contenti.

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  12. Secondo me...Il Corvo e V Per Vendetta hanno avuto gli stessi destini. Fumetti bellissimi, ma i film non hanno centrato appieno il significato in se

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  13. "caricata a salve non si è limitata a salutarlo" best battut evah! :-)

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  14. Lo vidi a undici anni. Andai a noleggiarlo in VHS nell'estate del 95, appena tornato dalla vacanza al mare, nella quale una ragazzina più grande conosciuta lì mi parlo di "sto corvo". Ero talmente preso bene dal suo racconto (perlopiù incentrato sul risvolto gossipparo della morte di Brandon) che comprai seduta stante una sorta di grafic novel della quale non capì niente di niente (forse era pure un fumetto pezzente creato sulla base della fama del momento che con il fumetto originale non c'entrava, boh..) quindi tornato a casa lo vidi col bro e la cumpa (io il piccolo che sceglieva e noleggiava i film per la cumpa di 3\4 anni di più, pensa com'eravano messi).

    Visto anche di recente, devo dire che non lo definirei pezzente, ha il suo stile e i dialoghi hanno davvero lasciato il segno "non può piovere per sempre" è solo uno dei tanti.
    "fuoco e fiamme" ce lo gridavamo in faccia io e un mia amico (come nella scena del film) qualche minuto prima di dar fuoco ad alcune larve con l'alcool dentro un casolare per pulirlo, tanto per dire...
    Poi vabbeh...ce ne sono a iosa di scene e battute epiche, un film che visto a 11 anni nel pieno della spensieratezza un po' di morte nel cuore me l'ha messa appena l'ho visto, poi fuori pioveva pure.
    Dark fino al midollo, metallaro, distopico e decadente che a baudelaire gli fa una pippa.
    Un film cazzuto che visto a 30 anni resta ancora cazzuto ma forse solo meno deprimente, forse perché il mondo la fuori è diventato un po' più deprimente di come lo vedevo da piccolo.

    Un fatto è certo, se ognuno di noi lo ricorda con aneddoti così particolareggiati un segno deve averlo pur lasciato.

    Buona vita.

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