La famiglia Mezil: non li fanno più i nuclei familiari ungheresi di una volta
Oggi ti è arrivato il codice review definitivo di PES 2011. Ma parliamo pure della Famiglia Mezil. [...]
La Famiglia Mezil (Mézga család) era questo cartone ungherese andato in onda in Italia in un periodo in cui se non avevi un'alabarda spaziale e un paio di corna di metallo non eri un cazzo di nessuno. Eppure c'è chi ricorda ancora con grande affetto questa serie così bizzarra, quella famiglia così strampalata, quel vicino di casa (Maris) così stronzo. Il capofamiglia Sandor, un Homer ante litteram con il riporto da Lino Banfi d'annata, la moglie vaiassa Paula, i figli Aladar e Cristina, il gatto Grinfia. Che secondo la sigla era finito in Marocco, ma nessuno si è mai preso la briga di spiegarvi il perché. Vallo a sapere.
La Famiglia Mezil (Mézga család) era questo cartone ungherese andato in onda in Italia in un periodo in cui se non avevi un'alabarda spaziale e un paio di corna di metallo non eri un cazzo di nessuno. Eppure c'è chi ricorda ancora con grande affetto questa serie così bizzarra, quella famiglia così strampalata, quel vicino di casa (Maris) così stronzo. Il capofamiglia Sandor, un Homer ante litteram con il riporto da Lino Banfi d'annata, la moglie vaiassa Paula, i figli Aladar e Cristina, il gatto Grinfia. Che secondo la sigla era finito in Marocco, ma nessuno si è mai preso la briga di spiegarvi il perché. Vallo a sapere.
Non sembra, ma lui è quello giovane della famiglia. Molto giovane |
La Famiglia Mezil era una serie che in realtà erano tre. Tre serie da tredici episodi l'una, ché gli ungheresi non sono mai stati gente particolarmente scaramantica (o magari c'avevano pure loro il totocalcio. Vallo a sapere), in cui succedono cose parecchio diverse.
La prima serie, prodotta nel 1969, non parlava, come sarebbe stato pur comprensibile, di finti allunaggi orchestrati dal governo americano per biechi fini di propaganda antisovietica, ma di un lontano pronipote di Aladar, Em Zi Tren, che gli manda dal suo futuro fantascienzo del trentesimo secolo una serie di marchingegni che ne vengono fuori sempre dei casini pazzeschi. Aladar ed Em Zi Tren erano davvero parenti? Ed Em Zi Tren parlava barese? Vallo a sapere.
La seconda serie, anno 1972, segue invece il giovine Aladar nei suoi viaggi nello spazio. Assieme al cane parlante Fofi e a bordo di un'astronave gonfiabile rosa. Sì, "gonfiabile" e "rosa". Di notte, così i suoi non se ne accorgono. Ecco l'ottavo, delirante episodio della seconda stagione: "Il pianeta rapido".
La terza e ultima serie, anno primo dell'era Maradò 1978, faceva invece cagare. C'era questa storia dei Mezil in viaggio per il globo, ma era talmente brutta che eri contento che non li facessero più in televisione, a un certo punto, i Mezil.
La prima serie, prodotta nel 1969, non parlava, come sarebbe stato pur comprensibile, di finti allunaggi orchestrati dal governo americano per biechi fini di propaganda antisovietica, ma di un lontano pronipote di Aladar, Em Zi Tren, che gli manda dal suo futuro fantascienzo del trentesimo secolo una serie di marchingegni che ne vengono fuori sempre dei casini pazzeschi. Aladar ed Em Zi Tren erano davvero parenti? Ed Em Zi Tren parlava barese? Vallo a sapere.
La seconda serie, anno 1972, segue invece il giovine Aladar nei suoi viaggi nello spazio. Assieme al cane parlante Fofi e a bordo di un'astronave gonfiabile rosa. Sì, "gonfiabile" e "rosa". Di notte, così i suoi non se ne accorgono. Ecco l'ottavo, delirante episodio della seconda stagione: "Il pianeta rapido".
La terza e ultima serie, anno primo dell'era Maradò 1978, faceva invece cagare. C'era questa storia dei Mezil in viaggio per il globo, ma era talmente brutta che eri contento che non li facessero più in televisione, a un certo punto, i Mezil.
(poi, però, te ne sei pentito)
Con la tristezza del loro ultimo, insulso viaggio, i Mezil hanno fatto ciao con la manina e sono spariti. Senza dire niente, come il gelato Piedone.
Niente più repliche, niente più invenzioni di Aladar, niente più Sandor Lino Banfi Simpson. Magari perché erano troppo strani. Magari perché non c'avevano l'alabarda spaziale o le corna di metallo.
Niente più repliche, niente più invenzioni di Aladar, niente più Sandor Lino Banfi Simpson. Magari perché erano troppo strani. Magari perché non c'avevano l'alabarda spaziale o le corna di metallo.
Magari perché gli italiani avevano preso a interessarsi di un altro tipo di ungheresi. Vallo a sapere |
Che trip cosmico, la Famiglia Mezil.
RispondiEliminaMe ne ero completamente dimenticato, eppure allora mi piaceva un sacco. Ne esisterà una qualche versione in DVD, possibilmente non in ungherese?
Mene per pes 2011, ho provato la demo del plus e quest'anno non è male, si vede che ci hanno lavorato seriamente, non è ancora ai livelli di fifa ma rappresenta un degno successore di quelli ps2. Purtroppo come in ogni nuovo progetto ci sono ancora tante cose da limare, vedi portieri, alcuni rimpalli assurdi e movimenti di squadra da oratorio.
RispondiEliminaMa il feeling generale è tornato quello dei giorni buoni etanto basta per farmelo comprare: versione ps3, RALPH MALPH, Juventus.
La versione finale si discosta dalla demo in più punti. Per ora non aggiungo altro.
RispondiEliminaPS
Ci si vede online. Devo scriverti con quale gioco? ;)
Grande cartone Aladar, concordo alla grande con red tiger: un trip fantastico. Pure io infatti (avrò avuto 6 o 7 anni quando la davano, non di più) mi sono fatto dei viaggi assurdi con i Mezil.
RispondiEliminaEra uno di quei cartoni davvero in grado di farti sognare, di farti viaggiare con la mente.
Non ne ricordo di altrettanto positivamente allucinogeni.
Grazie di avermelo fatto ricordare.
Concordo in pieno.
RispondiEliminaGrande cartone (tranne, appunto, l'inutile terza incarnazione). Devo dire che, a pensarci adesso, è geniale tirar fuori tre serie così radicalmente diverse l'una dall'altra partendo da un nucleo comune. La mia serie preferita resta la seconda, con i viaggi spaziali di Aladar. Era un sogno meraviglioso, un'astronave rosa gonfiabile sul tetto.
Me li ero proprio dimenticati!!!!
RispondiEliminabella li!!! :)
Con il solito tempismo che contraddistingue i miei interventi nell'antro e la sicumera del peggiore PdF in circolazione (e comunque nel dubbio di non aver capito se scherzassi o meno):
RispondiEliminaNonna biker
Padre punk
Cane sballato...
la progressione è chiara, il gatto era in Marocco nel senso che si fumava le sigarette moderne.
Ricordo ancora quando qualche anno dopo, ormai pubescente, la soluzione al mistero finalmente mi si rivelò, lasciandomi esterrefatto (si, sono quasi sicuro sia stato quello).
Ti ringrazio per questo tuffo nel passato. Io naturalmente come tanti ricordo benissimo la seconda serie quella con l'astronave gonfiabile nascosta sotto il letto che era più pazza e malata di Paul e Mina e i nemici diavoli e funghetti. Essendo piccolo non riuscivo a capire come una serie cosi' meravigliosa potesse trasformarsi in un baratro di piattume come erano le puntate della terza stagione in cui non succedeva nulla che stuzzicasse la fantasia o la sorpresa se non una grigia parodia di una sit-com americana con la bussola edificante sull'unità familiare e i buoni sentimenti. Essendo poche puntate...a volte le trasmettevano mescolate...ed era sempre un terno al lotto beccarsi il jolly dei viaggi nei pianeti alla Piccolo Principe o il due di picche con le bazze dei viaggi e dei litigi. Per me è andata così...dopo la seconda stagione...la vena ispiratrice degli sceneggiatori era completamente prosciugata (e a ragione visto il capolavoro che avevano creato)...hanno buttato giù la terza che fu accolta malissimo...e l'arco narrativo fini' in quella maniera disastrosa...e dire che le prime due stagioni (il tempo e la tecnologia nella prima e lo spazio nella seconda) sono gli archetipi della fantascienza moderna...
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