A scuola con il computer: sorridendo tristi al futuro
"Il Commodore 64 mi serve per farci i compiti" era una frase molto in voga nelle scuole elementari calabresi tra il 1984 e il 1986. A crederci, però, erano solo le madri vagamente tecnofobe preoccupate per il futuro dei loro figli (a ragione, aggiungeremo, visto come sono andate le cose) e il professor Egidio Pentiraro. […]
E te che speravi che quel libro ti spiegasse come far scoppiare quasi (quasi, ti accontentavi del quasi) la terza guerra mondiale con il C64, come quel tizio al cinema che faceva tutte quelle telefonate.
Mamma, guarda: ci faccio i compiti e pure le mazzarelle colorate!
Un giorno la tua, di madre, che oltre ad essere vagamente tecnofoba e preoccupata per il futuro dei suoi figli era pure abbonata all'Euroclub, ti porta questo libro che ha ordinato per corrispondenza: "A Scuola con il Computer", di Egidio Pentiraro, Edizioni Laterza. E' bastata la copertina, quei due tizi sorridenti accanto al Commodore 64 con stampante ad aghi MPS803, con l'orologio Casio munito di calcolatrice e l'abbinata temibile felpa colorata + camicia, da pubblico del Drive In, a farti capire che quell'anno la piantina per la festa della mamma quella santa donna se la meritava tutta. Poi, però, quel libro l'hai letto.Nel mentre, tuo fratello si era messo di buzzo buono per distruggere la casa con il Crystal Ball, al fine di dimostrare l'infondatezza delle tesi addotte dal noto spot televisivo.
Il professor Pentiraro, all'epoca già alle prese con i New Media alla Luiss di Roma, spiegava infatti la rava e la fava delle macchine da calcolo, l'Eniac, il teletext, la robotica, il Videotel della SIP. Che a Cosenza non era ancora arrivato, e qualcuno lo sta ancora aspettando. Anche il capitolo sui linguaggi di programmazione non aveva saputo soddisfarti, visto che si lanciava essenzialmente in un sincero elogio del LOGO. Ora, il LOGO era effettivamente un linguaggio cazzuto, perché permetteva anche ai pirletti come te di fare dei disegni geometrici bellissimi sul Commodore. Solo che all'epoca andavi già da mesi a un corso di LOGO, tenuto peraltro da una che era arrivata terza a Miss Italia ed era una pheega incommensurabile, perciò del parere illustre del professor Pentiraro, con tutto il rispetto, nello specifico non te ne poteva fregare una mazza.Olivetti M20: per qualche settimana, in un passato remoto, è stato il computer del futuro.
Poi, dopo un veloce omaggio al computer del domani ma soprattutto dell'altroieri, l'M20 presentato dall'ingegnere Carlo De Benedetti, e a una strana cosa fantascienza chiamata Ethernet, il libro si spegneva nella mestizia di strazianti dilemmi a sfondo didattico-pedagogico del tipo: "L'insegnante può essere autore del software didattico che utilizzerà?".E te che speravi che quel libro ti spiegasse come far scoppiare quasi (quasi, ti accontentavi del quasi) la terza guerra mondiale con il C64, come quel tizio al cinema che faceva tutte quelle telefonate.
Il logo fu il mio primo "linguaggio di programmazione" e lo ritengo quindi colpevole della piega che ha preso la mia vita.
RispondiEliminaRicordo ancora che eravamo arrivati a livelli di virtuosismi incredibili riuscendo a creare mini animazioni sfruttando il refresh-rate lentissimo per cui disegnando più e più volte sopra un oggetto sembrava quasi si muovesse...Tana PS a tutti
Avanti 100 Destra 90 NASTARTA!
RispondiEliminaAll'epoca si era anche troppo ottimisti riguardo alle possibili applicazioni dei commodore, ma del resto questo è frutto delle grandi menti del marketing. Un libro del genere sicuramente era poco più di un tutorial odierno, ma in un epoca così buia le conoscenze e le potenzialità a disposizione così limitate, non facevano che rendere quel libro fondamentale asd...
RispondiEliminaComunque imparando il basic e con molta pazienza era possibile riprodurre quelli che all'epoca erano "gioconi", ovviamente quella macchina scarna quale era il commodore 64 non era possibile alcuna applicazione scolastica...
Sicuramente a partire dall'amiga 500, ma forse anche con l'amiga 1000 era possibile utilizzare un pc commodore per la didattica, ma sicuramente non prima.
il logo fu il mio primo loop infinito :) in I media
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