1000 (mille)
Per quanto ne dica quell'incompetente counter a sfondo rosso, lì da qualche parte in fondo alla colonna destra, questo è il millesimo post dell'antro atomico. Dal febbraio 2007 a questo incerto giugno 2010, mille giorni di me e di testo. Mille post scritti tutti da te, senza ricorso a minion, tutti troppo lunghi, nell'alba rossa o nel tetro tramonto della tua casa in Calabrifornia, ma anche un po' dappertutto in giro per il mondo. Va' dove ti porta il curriculum. [...]
Mille post, grazie anche e soprattutto alla folle corsa degli ultimi mesi. Ci hai preso gusto, il numero di fedelissimi lentamente cresce, e allora ci prendi ancora più gusto. Il circolo virtuoso pickwick. 82 post ad aprile, 46 (ora 47) a giugno. E siamo solo al 17 del mese. 17 mattina.
Solo che tutto questo ti porta via ormai mezz'ora di gioco all'alba e mezz'ora di svacco la sera. Tenere il ritmo, per quanto ne dicesse Ivan tre anni fa, non è un problema, ma sta diventando impegnativo. Ti tiri via dal letto pensando a cosa scrivere, vai a dormire pensando a cosa dovrai scrivere appena ti tirerai via dal letto. Sai che un giorno - magari tra qualche anno, magari molto presto - non ne avrai più il tempo e/o la voglia e mollerai tutto. Sempre che il mondo non muoia prima, chiaro. Sai che un giorno ti piacerebbe trasformare l'antro in un sito di scazzo istituzionale, in una cattedrale della minchiata a tema vagamente videoludico. Ma sei da solo e nessuno ti pagherà mai per scrivere stronzate e c'hai una famiglia e ciao. Perciò, fino a quando non ti passerà la voglia, fino a quando non ti verranno meno le forze, fino a quando non troverai di meglio da fare per ingannare l'insonnia e allungare all'inverosimile il tardopomeriggioprecena, si va avanti. Tàh, diretti come un treno di Densha de Go.
Te, intendi te che leggi, te che ascolti il mio disco forse sorridendo giuro che la stessa rabbia sto vivendo, per quel che ti riesce diffondi il verbo. Impara l'antro e mettilo a parte (degli altri sfigati che conosci).
E scrivilo ogni tanto un commento, ecchecazzo: non ce lo diciamo a nessuno che al liceo c'avevi 5 in italiano. Parola.
Solo che tutto questo ti porta via ormai mezz'ora di gioco all'alba e mezz'ora di svacco la sera. Tenere il ritmo, per quanto ne dicesse Ivan tre anni fa, non è un problema, ma sta diventando impegnativo. Ti tiri via dal letto pensando a cosa scrivere, vai a dormire pensando a cosa dovrai scrivere appena ti tirerai via dal letto. Sai che un giorno - magari tra qualche anno, magari molto presto - non ne avrai più il tempo e/o la voglia e mollerai tutto. Sempre che il mondo non muoia prima, chiaro. Sai che un giorno ti piacerebbe trasformare l'antro in un sito di scazzo istituzionale, in una cattedrale della minchiata a tema vagamente videoludico. Ma sei da solo e nessuno ti pagherà mai per scrivere stronzate e c'hai una famiglia e ciao. Perciò, fino a quando non ti passerà la voglia, fino a quando non ti verranno meno le forze, fino a quando non troverai di meglio da fare per ingannare l'insonnia e allungare all'inverosimile il tardopomeriggioprecena, si va avanti. Tàh, diretti come un treno di Densha de Go.
Te, intendi te che leggi, te che ascolti il mio disco forse sorridendo giuro che la stessa rabbia sto vivendo, per quel che ti riesce diffondi il verbo. Impara l'antro e mettilo a parte (degli altri sfigati che conosci).
E scrivilo ogni tanto un commento, ecchecazzo: non ce lo diciamo a nessuno che al liceo c'avevi 5 in italiano. Parola.
Auguri per i mille e speriamo non sia un "mille e non più mille".
RispondiEliminaComplimenti ^__^
Che il Tuono sia con te!
RispondiEliminaVerso i 2000 e oltre!
RispondiEliminanon mollare che lo sei!
RispondiEliminaho tappestato la stanza con le foto delle ragazze buone qui sopra,non allentare il morso.
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