X-Men: Ragazze in Fuga (Milo Manara non sa disegnare le X-Girl)

Dici Milo Manara e gli X-Men, e ti vengono in mente Moebius e Silver Surfer. Solo che Moebius non aveva la tendenza a disegnare donnine perennemente messe a formula uno.

Questo volume cartonato, "X-Men Ragazze in fuga", si presenta peraltro come un esperimento editoriale piuttosto bizzarro per tutta una serie di motivi. E' il primo fumetto di Manara in cui non si vede manco mezza tetta, eppure è anche il primo fumetto degli X-Men in cui Ororo, Psylocke, Rogue, Rachel e Kitty Pride stanno a bocca spalancata e con il bacino inarcato da pornodive in ogni singola vignetta (che, del resto, se le donne non le disegna con quell'espressione da porca, Manara non è Manara). [...]

Anche se poi diciamolo: se mi prendi Manara per disegnare Tempesta e le altre, le bocche socchiuse non bastano. Devi andare fino in fondo. Me le devi mettere a formula 1. Mezze nude. Altrimenti che diavolo di senso ha? E' come ingaggiare John Woo per fargli dirigere una puntata di Centovetrine.

Dice: e la storia? La storia com'è? La storia la firma Claremont. Il che, vent'anni fa, avrebbe fatto levare cori di giubilo tra i geek che ancora hanno fegato e pazienza per seguire i mutanti Marvel. Oggi lo stesso annuncio fa alzare al massimo qualche perplesso sopracciglio. Che Chris Claremont ormai scrive solo puttanate. E infatti questa storia ambientata durante una vacanza a Madripoor è tutta una serie di cazzate messe una dietro l'altra, in cui per di più le protagoniste sono quasi tutte fuori character. E il fatto che Manara disegni una Rogue bionda con la faccia di Eva Henger di certo non aiuta.

Insomma, Ragazze in fuga lo si può vedere come un "interessante esperimento di contaminazione tra mondi distanti del fumetto contemporaneo". Ma anche e soprattutto come 12 euro che ti hanno solato e che gridano una pronta vendetta a mezzo ebay.

Non vi fidate del concetto di "fumetto artistico". Non se non si vede almeno mezza tetta.