Inter - Chievo: He-Mou e i dominatori dell'uni-musso

Dice: ancora calcio? Sì, dai. Che è quasi finita. Un paio di giorni fa una serie di imperscrutabili vicende familiari ti ha trascinato nella notte, con un viaggio stealth su un pullman privo di targa e di contrassegni, in quel di Firenze. Lì, nelle due ore di tempo a tua disposizione prima di infilare mezza famiglia in un'auto a nolo e ricondurla sui perigliosi sentieri delle autostrade del sul del mondo verso la calabria saudita, anziché riposare hai fatto quello che fai sempre quando ti capita di passare da Firenze. Ti sei infilato dentro Santa Croce e, in contemplazione silenziosa della tomba di Michelangelo, attorniata da una comitiva di pensionate nane giapponesi tutte col capello corto permanentato come tua nonna, hai realizzato che, sì, Totti è davvero un uomo di merda.
Oggi, mentre il fantino Maurigno veniva insignito un po' a sorpresa del premio come miglior allenatore del pianeta al posto di Ranieri, a 90 minuti dalla fine è ancora tutto da decidere. L'Immensinter ha firmato il SOLITO 4-3 col Chievo, la Rube per coronare una stagione da consegnar agli a(n)nali ne ha presi tre pure dal Parma, l'omino della Vodafone è passato dai calci in culo ai calci di rigore [...]



Spalleggiato dalla sua tifoseria di accoltellatori, che ha ricoperto nottetempo la città eterna di cartelloni di "solidarietà" per il suo numero 10 (solo la prima di una serie di affissioni che, nel corso delle prossime settimane, esprimeranno "stima" nei confronti di Donato Bilancia e chiederanno la "rivalutazione" di Vlad Tepes e Saddam Hussein), l'uomo che sussurrava ai cellulari, che entra in campo con i figli in braccio per fare la sceneggiata da uomobbuono alla mariomerola, riesce a completare nella ripresa la remuntada sull'inesauribile corazzata cagliaritana e tiene accesa la speranza per i suoi.
Costringendo i tifosi dell'Immensinter a saltare una sacrosanta, meritatissima domenica di mare settimana prossima. Eccheppalle. La banda Mou, che ricordiamo squadra di provocatori, andrà a giocarsi il tutto per tutto contro i mercenari senesi al soldo dell'incarognito Massimo Mezzaroma. Cugino, per la cronaca, del Marco Mezzaroma fidanzato e prossimo sposo della ministra Carfagna (e qui ti astieni, al solito, dai commenti, che ritrovarsi la digos sotto casa non è mai piacevole). Ah, Siena, è sempre la Siena di Luciano Moggi. Ricordiamolo.

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