Paura e delirio a Cosenza (quella notte che finisti in overdose da sciroppo per la tosse)
Ieri sera, ore 23 circa.
Avete finito di registrare da qualche minuto la puntata di RingCast della quale sei stato l'ospite fuori posto. Ti togli i cuffioni da diggéi e dai un'ultima occhiata alla bottiglia di Bronchenolo Tosse, che hai continuato a mandar giù a piccoli sorsi per tutte e due le ore passate su Skype con i tre giovani uomini Gatsu, VitoIuvara e Ferruccio.
La bottiglietta è vuota.
Quand'è che te l'aveva comprata tua moglie? Il giorno prima?
No, questa era quella nuova.
Ti rendi conto di esserti tirato una bottiglia sana di sciroppo in un paio d'ore. Il che fa all'incirca, boh, venti volte la dose massima giornaliera consigliata? Trenta?
Obbé, ti dici, e ti infili nel letto.
E' solo sciroppo, cazzo ti potrà mai fare?
...
Appena chiudi gli occhi vieni aggredito da una serie di immagini che ti schizzano all'interno delle palpebre a una velocità assurda.
C'è un cuore pulsante che si trasforma in cose, persone, oggetti che non hai mai visto in vita tua, continuando a ruotare all'impazzata.
Spalanchi gli occhi.
Che diavolo era?
Obbé, ti dici, e li richiudi.
Il groviglio di forme che si inseguono diventa un torrente in piena di luci abbaglianti e abbinamenti di colori discutibili. Il cuore ti fa bum-bum-pow. Senti qualcosa strisciarti sul fianco, e hai la netta sensazione che sia un serpente.
Ti alzi di scatto, corri in bagno e ti guardi allo specchio.
Le pupille sono così dilatate da aver coperto interamente l'iride. Ma la faccia che vedi riflessa non è la tua. E l'immagine nello specchio non ti segue quando ruoti lentamente la testa da destra verso sinistra.
Paura.
Ti osservi la mano e le dita sono lunghe, troppo lunghe, perché diavolo sono così lunghe? Una morsa di panico ti aggredisce la bocca dello stomaco.
Barcolli verso la camera da letto.
I serpenti addosso nel frattempo sono diventati due... [...]
Tua moglie è seriamente preoccupata, cerca il bugiardino dello sciroppo e legge che un eccessivo sovradosaggio può portare stati di alterazione mentale, psicosi, allucinazioni.
Pensi: ci sarà da fidarsi? Perché poi li chiamano bugiardini?
Paranoia.
Paura.
Paura vera.
Vai a prendere le pagine bianche dal cassettone nello studio, ma la prospettiva della libreria ti sembra troppo opprimente. Hai paura, no sei convinto che stia per precipitarti addosso in tutti i suoi quattro, sei, dodici metri d'altezza.
Torni di là e non sei più tu a controllare le tue gambe.
Stai guardando la scena dall'esterno. E non ti piace per niente.
Chiamate la guardia medica, che vi rimbalza al pronto soccorso.
Venite qua subito, vi dicono. Venite.
Ti infili una felpa e poi infili te stesso nella saxò blu di tua moglie e nel percorso fino all'ospedale gli occhi catturano il circostante a tremila frame al secondo. Sei sicuro di avere una visione a 280 gradi.
Hai gli occhi di una fottuta mosca. Scatti con il grandangolo tutta una serie di diapositive mentali che non potrai far vedere a nessuno.
Il dottore ti fa stendere e ti controlla il battito con un ECG, poi la pressione. Ha una qualche forma di psoriasi, e vedi letteralmente la pelle staccarglisi dalla faccia. Un pezzo alla volta.
Ti costringi a distogliere lo sguardo e prendi a fissare il soffitto. Su cui si agitano delle forme strane. Sono crepe quelle lì? E allora perché cazzo si muovono?
Non vuoi restare in osservazione manco per un cazzo, e allora firmi, tornate a casa e riesci a seguire il consiglio del dottore che gli si stacca la faccia come un visitor (resti sveglio per almeno un paio d'ore prima di mettersi a letto, per smaltire completamente il trip allucinatorio). A seguirlo per tipo venti minuti. Poi ti rimetti in branda, chiudi gli occhi, e il caleidoscopio cosmico riprende la sua folle corsa.
I cavalieri dell'apocalisse vestiti da power rangers e a cavallo di quattro motorini sono l'ultima cosa che ricordi prima del crash di sistema.
...
Venti minuti fa ti svegli.
Le pupille sono tornate normali, la tua mano e la libreria dello studio grazie al cielo pure.
Vai in bagno, afferri la bottiglietta di Bronchenolo e svuoti con determinazione nella tazza del water quei due millilitri di sciroppo che erano rimasti a far compagnia al fondo.
Hai visto mai fossi colto stanotte da crisi d'astinenza.
Avete finito di registrare da qualche minuto la puntata di RingCast della quale sei stato l'ospite fuori posto. Ti togli i cuffioni da diggéi e dai un'ultima occhiata alla bottiglia di Bronchenolo Tosse, che hai continuato a mandar giù a piccoli sorsi per tutte e due le ore passate su Skype con i tre giovani uomini Gatsu, VitoIuvara e Ferruccio.
La bottiglietta è vuota.
Quand'è che te l'aveva comprata tua moglie? Il giorno prima?
No, questa era quella nuova.
Ti rendi conto di esserti tirato una bottiglia sana di sciroppo in un paio d'ore. Il che fa all'incirca, boh, venti volte la dose massima giornaliera consigliata? Trenta?
Obbé, ti dici, e ti infili nel letto.
E' solo sciroppo, cazzo ti potrà mai fare?
...
Appena chiudi gli occhi vieni aggredito da una serie di immagini che ti schizzano all'interno delle palpebre a una velocità assurda.
C'è un cuore pulsante che si trasforma in cose, persone, oggetti che non hai mai visto in vita tua, continuando a ruotare all'impazzata.
Spalanchi gli occhi.
Che diavolo era?
Obbé, ti dici, e li richiudi.
Il groviglio di forme che si inseguono diventa un torrente in piena di luci abbaglianti e abbinamenti di colori discutibili. Il cuore ti fa bum-bum-pow. Senti qualcosa strisciarti sul fianco, e hai la netta sensazione che sia un serpente.
Ti alzi di scatto, corri in bagno e ti guardi allo specchio.
Le pupille sono così dilatate da aver coperto interamente l'iride. Ma la faccia che vedi riflessa non è la tua. E l'immagine nello specchio non ti segue quando ruoti lentamente la testa da destra verso sinistra.
Paura.
Ti osservi la mano e le dita sono lunghe, troppo lunghe, perché diavolo sono così lunghe? Una morsa di panico ti aggredisce la bocca dello stomaco.
Barcolli verso la camera da letto.
I serpenti addosso nel frattempo sono diventati due... [...]
Tua moglie è seriamente preoccupata, cerca il bugiardino dello sciroppo e legge che un eccessivo sovradosaggio può portare stati di alterazione mentale, psicosi, allucinazioni.
Pensi: ci sarà da fidarsi? Perché poi li chiamano bugiardini?
Paranoia.
Paura.
Paura vera.
Vai a prendere le pagine bianche dal cassettone nello studio, ma la prospettiva della libreria ti sembra troppo opprimente. Hai paura, no sei convinto che stia per precipitarti addosso in tutti i suoi quattro, sei, dodici metri d'altezza.
Torni di là e non sei più tu a controllare le tue gambe.
Stai guardando la scena dall'esterno. E non ti piace per niente.
Chiamate la guardia medica, che vi rimbalza al pronto soccorso.
Venite qua subito, vi dicono. Venite.
Ti infili una felpa e poi infili te stesso nella saxò blu di tua moglie e nel percorso fino all'ospedale gli occhi catturano il circostante a tremila frame al secondo. Sei sicuro di avere una visione a 280 gradi.
Hai gli occhi di una fottuta mosca. Scatti con il grandangolo tutta una serie di diapositive mentali che non potrai far vedere a nessuno.
Il dottore ti fa stendere e ti controlla il battito con un ECG, poi la pressione. Ha una qualche forma di psoriasi, e vedi letteralmente la pelle staccarglisi dalla faccia. Un pezzo alla volta.
Ti costringi a distogliere lo sguardo e prendi a fissare il soffitto. Su cui si agitano delle forme strane. Sono crepe quelle lì? E allora perché cazzo si muovono?
Non vuoi restare in osservazione manco per un cazzo, e allora firmi, tornate a casa e riesci a seguire il consiglio del dottore che gli si stacca la faccia come un visitor (resti sveglio per almeno un paio d'ore prima di mettersi a letto, per smaltire completamente il trip allucinatorio). A seguirlo per tipo venti minuti. Poi ti rimetti in branda, chiudi gli occhi, e il caleidoscopio cosmico riprende la sua folle corsa.
I cavalieri dell'apocalisse vestiti da power rangers e a cavallo di quattro motorini sono l'ultima cosa che ricordi prima del crash di sistema.
...
Venti minuti fa ti svegli.
Le pupille sono tornate normali, la tua mano e la libreria dello studio grazie al cielo pure.
Vai in bagno, afferri la bottiglietta di Bronchenolo e svuoti con determinazione nella tazza del water quei due millilitri di sciroppo che erano rimasti a far compagnia al fondo.
Hai visto mai fossi colto stanotte da crisi d'astinenza.
[ M&:N_T3°]
Doc, "devi smetterla con quella merda, ti ucciderà!"
RispondiEliminaTranquillo, fedele fotone.
RispondiEliminaHo iniziato stamattina il rehab.
almeno la tosse è passata?
RispondiEliminapeccato per la disavventura però l'hai raccontata in modo fantastico, mi hai ricordato il vecchio nic
e bene anche x ringcast
Macché. Continuo a tossire come un tabagista novantenne.
RispondiEliminaMinchia che storia... allucinante!
RispondiEliminaCi credo che sei stato male...Per competenza (facendo quel lavoro che tra gli indiani d'america si chiama UomoMedicina, tra i celti druido e tr i romani Cerusico) ti dico solo che nel bronchenolo è contenuto il destrometorfano,un oppioide.Il che,in soldoni,vuol dire che ti sei scolato una sostanza che nel tuo organismo si trasforma in morfina (stesso meccanismo biochimico dell'eroina). A questo punto mi rimane da dirti: benvenuto nello Zoo di Berlino!
RispondiEliminaSì. Pare che ci sia peraltro tutto un club di cultori dello sciroppo per la tosse, che lo usano per sballarsi.
RispondiEliminaDa qui partirei con una campagna per far chiudere tutte le farmacie e le parafarmacie, che vendono le cose drogate per i gggiovani.
Praticamente hai avuto un vero bad trip.
RispondiEliminaA me è successo con l' LSD solo che non sono andato in ospedale ed ho aspettato 14 interminabili ore.
Mai più.
Naturalmente resto anonimo :)
Pero' qualcosa nel passato te l'ho venduto
"Pero' qualcosa nel passato te l'ho venduto"
RispondiEliminaQualcosa come gioco, voglio sperare :)
Si era un gioco per psp, o almeno questa é la versione ufficiale. In ogni caso mi piaceva l'allusione.
RispondiEliminaAggiungo subito il blog alla barra dei preferiti, non sia mai che rilegga un avvenimento analogo a quanto sopra :)
Se è il gioco tamburoso che penso, era in effetti già parecchio psicotropo di suo.
RispondiEliminaLa frase "Scatti con il grandangolo tutta una serie di diapositive mentali che non potrai far vedere a nessuno." é ció che ho cercato per anni per spiegare l'effetto dei funghi.
RispondiEliminabravo, bella.
p.s: e grazie ancora per le dritte sul Giappone. Il locale killBill era fighissimo, solo a Vito non è piaciuto
Morte da Bronchenolo... cosa c'è di più romantico?
RispondiEliminaVito non può capirne proprio di tutto-tutto.
RispondiElimina"Ne hai preso troppo, bello... ne hai preso troppo! Troppo..."
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