Just Cause 2: nel Paese della Libertà
Si tuffa dalle stelle giù in picchiata, ma non è il Grande Mazinga.
Odia gli stupidi, aiuta i deboli, ma non è Daltanious.
Vola in alto lassù, dove il cielo è più blu, ma non è un mio mini pony.
Deve liberare una repubblica delle banane dalla morsa di un dittatore brutto, basso, megalomane e ubiquo, ma non si tratta dell'Italia.
Il suo nome è Rodriguez. Ma non è quella tipa con le bocce che fa le scenette idiote con De Sica in tivvù [...]
Giascòòs Due è un gioco fracassone, ma di un fracassone parecchio spinto. E in questo riesce decisamente meglio sia dell'incerto prequel (che ti faceva passare la voglia di sparare alla gente, tanto era pessimo il feeling delle armi) che di tanti altri giochi sandbox affetti da meteorismo, Mercenaries 2 su tutti. E per le prime ore di gioco, nonostante la modellazione risibile dei personaggi, il doppiaggio orrendo, un sistema di controllo dei veicoli ancora troppo farlocco (con quell'inerzia lì ne verrebbe fuori però un ottimo simulatore di autoarticolati con doppio rimorchio pesante, va detto), la storia soporifera, Giascòòs Due diverte. Eccome. Surfare sul dorso di un jet, mitragliare a morte un posto di blocco dall'alto, far saltare in aria la qualunque per impadronirsi della cittadina di Sticazzi, agganciare un povero soldato governativo e trascinarlo in giro per Panau con il tuo taxi Apecar con le pubblicità equivoche sul retro sono tutte situazioni di gioco da vivere con il ghigno delle grandi occasioni. L'abbondanza di velivoli, il gentile contrabbandiere tassinaro e il rampino preso in prestito a Batman ammazzano del resto uno dei principali problemi dei titoli free roaming di oggigiorno, che troppo spesso ti mettono a disposizione (rinfacciandotelo) mondi esplorabili di millemila chilometri quadrati, ma poi per andare da una parte all'altra ci vogliono sei giorni. Ci si sposta veloce invece in Giascòòs Due, e, si diceva, ci si diverte.
Almeno per le prime due ore.
Poi, una volta visto tutto, fatto tutto, agganciati i soldati governativi a tutto quello che di agganciabile riesci a trovare in giro, resta quello che c'è sotto la natura guascona del gioco. E cioè una storia dimmerda interpretata da personaggi modellati in modo risibile e doppiati malissimo. E allora, basterà la libertà di fare il cazzo che vuoi (dove in genere "fare il cazzo che vuoi" significa distruggere qualcosa nel modo più casinista possibile) a spingerti a far finta di nulla quando tutto il resto è pietoso? Bisognerebbe chiederlo al giudice Sante Licheri.
Ah, è vero: è morto. Peccato.
Odia gli stupidi, aiuta i deboli, ma non è Daltanious.
Vola in alto lassù, dove il cielo è più blu, ma non è un mio mini pony.
Deve liberare una repubblica delle banane dalla morsa di un dittatore brutto, basso, megalomane e ubiquo, ma non si tratta dell'Italia.
Il suo nome è Rodriguez. Ma non è quella tipa con le bocce che fa le scenette idiote con De Sica in tivvù [...]
Giascòòs Due è un gioco fracassone, ma di un fracassone parecchio spinto. E in questo riesce decisamente meglio sia dell'incerto prequel (che ti faceva passare la voglia di sparare alla gente, tanto era pessimo il feeling delle armi) che di tanti altri giochi sandbox affetti da meteorismo, Mercenaries 2 su tutti. E per le prime ore di gioco, nonostante la modellazione risibile dei personaggi, il doppiaggio orrendo, un sistema di controllo dei veicoli ancora troppo farlocco (con quell'inerzia lì ne verrebbe fuori però un ottimo simulatore di autoarticolati con doppio rimorchio pesante, va detto), la storia soporifera, Giascòòs Due diverte. Eccome. Surfare sul dorso di un jet, mitragliare a morte un posto di blocco dall'alto, far saltare in aria la qualunque per impadronirsi della cittadina di Sticazzi, agganciare un povero soldato governativo e trascinarlo in giro per Panau con il tuo taxi Apecar con le pubblicità equivoche sul retro sono tutte situazioni di gioco da vivere con il ghigno delle grandi occasioni. L'abbondanza di velivoli, il gentile contrabbandiere tassinaro e il rampino preso in prestito a Batman ammazzano del resto uno dei principali problemi dei titoli free roaming di oggigiorno, che troppo spesso ti mettono a disposizione (rinfacciandotelo) mondi esplorabili di millemila chilometri quadrati, ma poi per andare da una parte all'altra ci vogliono sei giorni. Ci si sposta veloce invece in Giascòòs Due, e, si diceva, ci si diverte.
Almeno per le prime due ore.
Poi, una volta visto tutto, fatto tutto, agganciati i soldati governativi a tutto quello che di agganciabile riesci a trovare in giro, resta quello che c'è sotto la natura guascona del gioco. E cioè una storia dimmerda interpretata da personaggi modellati in modo risibile e doppiati malissimo. E allora, basterà la libertà di fare il cazzo che vuoi (dove in genere "fare il cazzo che vuoi" significa distruggere qualcosa nel modo più casinista possibile) a spingerti a far finta di nulla quando tutto il resto è pietoso? Bisognerebbe chiederlo al giudice Sante Licheri.
Ah, è vero: è morto. Peccato.
avevo un dubbio a prendermi questo gioco, adesso ne ho due...
RispondiEliminaLOL. Lieto di esserti stato (in)utile.
RispondiEliminaComunque, se guardando "Voglia di vincere" hai sempre sognato di surfare i veicoli come MJ Fox, pensa che qui puoi farlo anche su un apecar, una moto, un jet...