E' crisi Inter
Nella settimana in cui Giampiero urla tutto il suo dolore per gli scudetti sottrattigli ingiustamente, chiedendone pronta la restituzione assieme a Vieri e alla Satta (venendo sbugiardato due secondi dopo dagli inquirenti di Napoli, da organi UEFA, dalla Uliveto e da nientepopodimenoche Pistocchi. Addirittura), l'ormai noto, diabolico piano della banda Mou per far diventare un po' più emozionante il finale di campionato e intascare così bei soldi al calcioscommesse puntando su sé stessi avrebbe previsto un match casalingo con lo spauracchio Bologna. Avrebbe, che il pulmann ha bucato in autostrada, e i felsinei non ce l'hanno fatta a raggiungere San Siro [...]
Per intrattenere i suoi tifosi, e far passare una brutta domenica di pasqua ai 17.000 zingari capitolini corsi a bari a cantare coredestacittà unicogranneammore, la società Inter butta allora in campo i ragazzini della primavera con addosso una casacca vagamente simile alla seconda maglia del Bologna e organizza un Giocolone a una porta sola. Nel primo tempo segna Girella Motta, che sinceramente non ricordavi manco più fosse in squadra. Il tiro Golosastro nell'angolino è così lento che arriva nella porta del finto Bologna in comode rate mensili. Ma il portiere è coperto o sta risolvendo il quiz "Burberoni, regista professionista" sulla settimana enigmistica e non se ne accorge. Ed è gooool, grida sempre il fantasma dello speaker di Holly e Benji, venuto apposta dal Giappone.
FINE PRIMO TEMPO, grigliata di pesce per i 70.000 di San Siro, organizzata da Patron Moratti con un catering direttamente da Forte dei Marmi.
Nel secondo tempo si chiude finalmente la telenovela Balotelli, il giocatore che sta sulle palle perfino a se stesso. Milito gli inventa uno di quegli assist che tutti dovrebbero alzarsi in piedi, battere le mani fino a scorticarsi i palmi e poi andare via. Che meglio di quello cazzo vai cercando? Ed è gooool, gridano lo speaker nippofantasma e tutti i tifosi carburati a spigole e aragosta nell'intervallo, ma non lo fa Balotelli, che resta piuttosto scuro in volto. Ah, no. Quello è perché è negro.
A questo punto, nonostante la sorpresa per il mancato ingresso in campo di Quaresma (che oggi, lo ricordiamo, era contrattualmente al suo ultimo giorno con l'Inter), c'è solo il tempo per far segnare di nuovo Motta. Per quello, e per inscenare una bella ammucchiata gay in mezzo all'area come non se ne vedevano da un pezzo.
Qualche ora dopo, sullo stesso risultato di 3-0, l'Udinese rendeva omaggio ai campionissimi della Juventus con un torello d'altri tempi. Al termine, Zebina si andava a consegnare spontaneamente nella curva dei tifosi rubentini superstiti, per placare gli animi con una bella gara di schiaffo del soldato.
Per intrattenere i suoi tifosi, e far passare una brutta domenica di pasqua ai 17.000 zingari capitolini corsi a bari a cantare coredestacittà unicogranneammore, la società Inter butta allora in campo i ragazzini della primavera con addosso una casacca vagamente simile alla seconda maglia del Bologna e organizza un Giocolone a una porta sola. Nel primo tempo segna Girella Motta, che sinceramente non ricordavi manco più fosse in squadra. Il tiro Golosastro nell'angolino è così lento che arriva nella porta del finto Bologna in comode rate mensili. Ma il portiere è coperto o sta risolvendo il quiz "Burberoni, regista professionista" sulla settimana enigmistica e non se ne accorge. Ed è gooool, grida sempre il fantasma dello speaker di Holly e Benji, venuto apposta dal Giappone.
FINE PRIMO TEMPO, grigliata di pesce per i 70.000 di San Siro, organizzata da Patron Moratti con un catering direttamente da Forte dei Marmi.
Nel secondo tempo si chiude finalmente la telenovela Balotelli, il giocatore che sta sulle palle perfino a se stesso. Milito gli inventa uno di quegli assist che tutti dovrebbero alzarsi in piedi, battere le mani fino a scorticarsi i palmi e poi andare via. Che meglio di quello cazzo vai cercando? Ed è gooool, gridano lo speaker nippofantasma e tutti i tifosi carburati a spigole e aragosta nell'intervallo, ma non lo fa Balotelli, che resta piuttosto scuro in volto. Ah, no. Quello è perché è negro.
A questo punto, nonostante la sorpresa per il mancato ingresso in campo di Quaresma (che oggi, lo ricordiamo, era contrattualmente al suo ultimo giorno con l'Inter), c'è solo il tempo per far segnare di nuovo Motta. Per quello, e per inscenare una bella ammucchiata gay in mezzo all'area come non se ne vedevano da un pezzo.
Qualche ora dopo, sullo stesso risultato di 3-0, l'Udinese rendeva omaggio ai campionissimi della Juventus con un torello d'altri tempi. Al termine, Zebina si andava a consegnare spontaneamente nella curva dei tifosi rubentini superstiti, per placare gli animi con una bella gara di schiaffo del soldato.
riallacciandomi all'altro post
RispondiEliminablanc
secco
lippi
elkann quello loffio
amauri