Rocketbirds Revolution: Cock of War

Un po' Shadow Complex, parecchio Flashback (sì, quel Flashback. Quello Delphine Software a cui giocavi diciotto - santo cielo - anni fa), Rocketbirds Revolution è la storia di Hardboiled Chicken. Un pollo soldato talmente duro, talmente tosto, che per cucinarlo a Pasqua lo devi tenere a bagno nel limone per almeno due giorni [...]
Browser game in Flash carino e anche piuttosto caro, diciamolo (che di gratuito c'è solo il primo livello. Il resto sono 9 petroldollariallacassagrazie), finalista al Festival porchettaro dei giochi indipendenti, Rocketbirds Revolution ha un soundtracco da urlo, una grafica 2D non priva di tocchi di classe, un sistema di controllo che, uh, beh, è Flashback. 
Presente quella sensazione molto maiemivàis che il gioco Delphine sapeva regalarti quando, dopo esser entrato nella schermata rotolando su te stesso come un pirla, esplodevi tutto esaltato un paio di colpi con la pistola tenuta a braccia tese? Qui è uguale. Solo che nell'influenzabile mondo aviario di Albatropolis ci sono tutti questi cartelloni e questa simbologia politica e vagamente sinistrorsototalitaria che magari non ne dovresti parlare proprio per nulla o comunque è il momento decisamente sbagliato per farlo che di questi tempi basta una telefonata e ti ritrovi tagliato fuori, ti ritrovi. E poi Di Pietro si incazza.
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(Che poi anche qui la causa di tutti i mali è un pinguino. Hai visto alle volte, le coincidenze.)

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