La Pepsi cambia logo: cronaca di un dramma annunciato

Tua compagna di mille avventure, amica dei giorni più lieti quanto e più del Pinocchio cantato da Gigliola Cinquetti. E no, non stai parlando dell'organo prensile all'estremità del tuo braccio destro, ma della Pepsi. La bibita analcolica ingiustamente costretta a inseguire l'insulsa Coca Cola da una vita (salvo un breve, fortunato periodo alla fine degli anni 80, quando a pubblicizzarla in TV c'erano Jacko, MJ Fox, Madonna e gli Aliens. No, davvero), benché l'unico modo per mandare giù i razzi di Giovanni Razzi e un po' tutto il sanissimo cibo yankee. D'altronde non è un caso che la bevanda debba il suo nome proprio alle indubbie proprietà eupeptiche per le quali veniva reclamizzata alle origini, a fine ottocento, quando veniva spacciata come farmaco. Sì, insomma, ti tira via dei rutti che costringerebbero Caccola a chiamare anche te maestro (e chi non coglie la citazione non è più il benvenuto a queste coordinate).

Bene, la Pepsi cambia logo. E uno dice: e che sarà mai. Sarà, invece. Che il nuovo logo è molto 2.0, ok, ma così muore un altro pezzo della tua infanzia. E poi PepsiMan con il nuovo logo addosso ci starebbe davvero una merda.