Inter contro l'esercito russo finanziato da Abramovich 1-0

Serata tiepida di fine marzo quasi aprile a San Siro, dove l'Inter ospita la temibile formazione russa del CSKA (acronimo di CocK Sucking Association). Ennesimo capolavoro tattico di Mou: per contenere l'impeto della titolatissima compagine moscovita, il profeta di Setubal mette Zanetti su Mamaev, Samuel su Krasic, Valentino Rossi su Honda [...]
Sicuri di questo assetto tattico a prova di bomba, i ragazzi per un'ora buona non combinano un cazzo. I telecronisti Rai e Merdaset Prezzium ingannano il tempo parlando ventisei volte di Balotelli, mostrando una copia di Balotelli in cartongesso in tribuna ogni due minuti, cronometrando le assenze di Balotelli quando si allontana per andare a pisciare.
Alla mezz'ora del secondo tempo, finalmente, dopo che i due difensori gemelli Berezukij hanno esaurito le catapulte infernali e la squadra russa mostra i primi segni di tracollo fisico, la banda Mou si decide a bombardare la porta di quei minatori dopati venuti a cercare l'impresa (sognatori! fantascenzi! charlotti!).
Milito segna, Pandev, Snejider ed Eto'o invece no. Finisce solo uno a zero anziché 21 a 0: Honda a bordo pista senza benzina, gufi rottoneri e jubentini felici (ma solo se intimamente omosessuali). E martedì prossimo tutti a Mosca a zoccole a conquistare la semifinale.

Ah, nella serata in cui Ibra si sblocca in Europa, segnando due reti, incredibilmente il Barca subisce una doppia rimonta dai Gunners. Quell'uomo porta sfiga: diciamolo.

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