Una sesta abbondante di successi

Ti andava di parlare di quello che stai ascoltando negli ultimi tempi, nella sincronia astrale ottenuta triangolando l'aipod di quando corri al mattino, l'impianto della bestia ibrida di quando corri all'ufficio, il mac di casa di quando corri a scrivere queste quattro cazzate serali che tra un po' scende in campo l'Onestinter. Sempre se non nevica di nuovo. Ti andava, in buona sostanza, di dire quanto sia figo l'electropop di "One Life Stand" degli Hot Chip, quanto sia amabile ma non in senso troppo omosessuale la voce bianca di Mika quando canta uèniuledidrèin iuledidrèin, quanto siano strani gli ultimi Massive Attack e il loro Heligoland. Anche se poi magari quello è giusto per il fatto che i dischi precedenti li hai sentiti talmente tanto che ogni volta che vedi Report e parte Teardrop ti senti un po' male. Comunque, ti andava, ma visto che non c'è tempo, parliamo un po' di Sabrina Salerno [...]
Innanzitutto va detto che, nonostante il nome, Sabrina Salerno è nata a Genova. Che magari non gliene cala niente a nessuno, ma è sempre meglio essere precisi. Compagna di tante avventure destre e anche mancine di un'intera generazione di tredicenni tuoi coetanei (ma non solo), Sabrina diviene famosa nel 1986 grazie alle sue bocce da sei chili l'una, che a loro volta diventano famose in qualità di interpreti del brano Boys (Summertime Love). Filmato.
Nel video, Sabrina è all'acquapark e sorseggia i drink tropicali da dodici litri, in un'atmosfera molto anni 80, molto Florida Miami Vice, molto bevila perché è tropicana yeah. Lei, un bikini della 012 Benetton taglia XXS addosso, cerca in continuazione di tirarsi su il reggipetto bianco, sfidando con un approccio sfacciatamente iconoclastico la legge di gravitazione universale di Newton. Gli anni successivi vedono la cantante partecipare a ripetizione ai Festivalbar e allo storico film neorealista di Castellano e Pipolo Grandi Magazzini. Del 1988 il suo secondo album, da cui viene estratto tras gli altri il singolo My Chico. Che ce lo vediamo.  
Apprezzabili il montaggio analogico, il piano sequenza anatomico, l'accostamento appena suggerito tra i marmi e l'alabastro dei monumenti fiorentini e un culo sodo quantomeno uguale.
Passano gli anni, ma Sabrina è sempre lì, con la sua grinta, con gli stivali sempre uguali, con i suoi passettini sempre uguali, con quei meloni sempre uguali. E' il periodo degli epocali duelli tetta a tetta con la Cavagna e Samanta Fox, anche se la feud con quest'ultima poi è venuto fuori che era tutta una roba finta messa su dai discografici, e questa è un po' una vergogna. Ma vabbé. Segue l'infelice duetto sanremese con Jo Squillo, e poi l'oblio. L'astro perato di Sabrina sembra ormai al tramonto, materiale da Meteore, quando ecco la sorpresa. Sabrina torna in scena con un nuovo disco (in cui spicca una cover di Erase/Rewind dei Cardigans) e la promessa di cantare, sacrilegio, assieme all'ex rivale inglese nana Samantha Fox.
Sabrinona nostra oggi va per i quarantadue, ma è ancora in formissima. I suoi meloni, grazie al cielo, pure.


Erase/Rewind, 2009. Che musica pop.

Commenti

  1. cacchio!! e' meglio mo'!!!
    potere di pornoshioppe....

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  2. che meloni pop.... POP! (so scoppiati, epic fail)

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  3. Doc...e te lo ricordi questo singolo?

    http://youtu.be/oBFYFK-_p3c

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