La miniserie su Moana di Sky: pornosbadigli

La fiction in due puntate sulla vita di Moana, trasmessa qualche giorno fa da Sky, è davvero imperdibile. Cioé, per chi ha una fissazione morbosa per Violante Placido dai tempi di "Jack Frusciante è Uscito dal Gruppo" e apprezza il fatto di poterla vedere per quasi tre ore con tette e culo all'aria. Per tutti gli altri, i testicoli impiegano molto meno per arrivare a lambire il suolo. Perché, essenzialmente, "Moana" è come Tony Hawk Ride. Nel senso che magari l'idea era pure buona, ma il risultato fa cagare. Fatto salvo il sempre bravo Fausto Paravidino (il Ranocchia di Romanzo Criminale, ma anche il regista e interprete di Texas), che qui veste la faccia da culo di Schicchi, tutto il resto è di una banalità sconfortante: gli slowmo da fiction RAI per casalinghe, il montaggio analogico alla Fantozzi, scene surreali come la portavoce della federcasalinghe attorniata da più giornalisti di Obama. Non a caso, del resto, il regista è quello stesso Alfredo Peyretti di innominabili produzioni raie (da "Gente di Mare" a "Fuga con Marlene". Che, visto che tua moglie aveva due ruoli da comparsa, ti sei dovuto sorbire da capo a coda con occhio vigile. Un'esperienza drammatica). E poi, come sottolineato subito da chi quell'epoca l'ha vissuta per così dire di polso, dalla bassa manovalanza del porno anni 80 insomma, la fiction è piena di anacronismi. Che in "Cicciolina e Moana ai Mondiali" c'era Miss Pomodoro e non Ramba. E, soprattutto, il celebre serpente pornostar partner di Cicciolina, Pito Pito, era per l'appunto un pitone, non un volgarissimo boa constrictor.
In foto: Cicciolina, in compenso, è perfino più brutta dell'originale.