Need for Speed: Shift (+ Canc)

Se vuoi, Need for Speed: Shift è un gioco di guida terribilmente arcade. Di quelli in cui l'auto frena da sola, riaccelera da sola e, come sfornatutto, si pulisce pure da sola. Se vuoi, Need for Speed: Shift è un gioco di guida adeguatamente simulativo. Di quelli che stai le ore a provare gli assetti e a ritoccare le impostazioni di risposta alla sterzata e ai pedali (che quelle di default fanno cagare).
Se vuoi, è un racing game in cui imporre il tuo stile di guida privo di sbavature, da milordino. Se vuoi, è un racing game tamarro in cui puoi sverniciare chi ti precede prima di mandarlo per campi con una sportellata, mostrargli il medio e porgere gli omaggi alla di lui sorella.

Ma soprattutto, se vuoi, Shift è anche un casino pazzesco. Gioco di una fisicità senza precedenti, rappresenta un incidente con un crogiuolo di armi di distrazione: il blur, il bianco e nero, la sfocatura totale, una vibrazione feroce. Di modo che, quando vai dritto contro una barriera di copertoni, il tuo bolide si solleva in un tripudio di gomme volanti, e tu sei lì per qualche istante a chiederti dove dannazione sei andato a finire. Il problema principale di Shift, che fa di tutto per calarti in un ambiente di gara verosimile (che c'è uno che continua a urlarti in cuffia delle robe. E vai di là, e coraggio, e orsù fallo per me. Ma chi è? E, soprattutto, cosa cazzo vuole?), è che scivola via tutto troppo in fretta. Iscritto nel tuo seggiolino da pilota, con la visuale interna (che tutte le altre fanno pena), finisci una via l'altra piste di cui, per il tipo di inquadratura, riesce appena a scorgere qualcosa (e se se capisci dove sei, è perchè al Nurburgring e a Laguna Seca ci hai praticamente trascorso la tua post-adolescenza videoludica). Passi, come una mattonella da interni nel negozio di un grossista, dalla prima alla seconda fascia, dalla seconda alla terza, dalla terza al World Tour e ciao.
Sarà che i gggiovani di oggi non c'hanno più tempo per i giochi di guida interminabili. Che tutto deve essere più condensato, perché i ragazzi devono scrivere le email e collegarsi a féisbuk. E, oh: non l'hai detto tu, l'ha detto Yamauchi.


In foto: stile di guida "preciso" o "aggressivo"? E perché non tutti e due? Massì, checcefrega.


TASSO DI TACHIONI: Come i sogni di una farfalla, vola in alto ma non fai a tempo a distrarti che, toh, è già finito.


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