Modern Warfare 2: l'Online (alla fiera del Niubbo morto).
L'online degli ultimi due Modern Warfare non era impegnativo. Era selvaggio. Feroce. Masticava, popolato com'era da malati agguerritissimi, chi aveva la cattiva idea di allontanarsene per qualche settimana, e lo sputava via, lontano dalla sua competizione furiosa. Bene. Anzi, male: MW 2 è peggio. Il periglioso mix "esperienza accumulata in MW e World at War" + "nuovi perk che trasformano i giocatori bravi in Predator incarognitissimi a cui hai fatto apprezzamenti pesanti sulla madre" ha dato vita a un branco di mostri assetati di sangue. In genere il tuo. Giovani mutanti in grado di spaccare in due una mosca da venti chilometri di distanza, tattici scafati che sanno quando usare un'arma, quando lanciare una granata, quando affidarsi alla lama del coltello. Il che comporta che se ti basta fare la tua partita, inanellare una decina di tacche sul tuo fucile, colpire nel mucchio, sparare a tradimento a qualcuno nella schiena e crepare un bel po' di volte, beh, va benone. Ma se sei uno di quelli che appena vengono falciati tre volte di fila se la prendono a male, se gli casca una testata nucleare sulla nuca si incazzano, se, insomma, sei un fottuto niubbo da combattimento, è decisamente meglio lasciar perdere. Davvero.
In foto: il taciuto, difficile tema dell'omosessualità tra i marines iuesséi. Che il massacro senza frontiere online degli ultimi arrivati abbia inizio. Guido Pancaldi si porta il fischietto alla bocca: trois, deux, un… fiiii.
TASSO DI TACHIONI: Alto. Tasso di proiettili: altissimo.
In foto: il taciuto, difficile tema dell'omosessualità tra i marines iuesséi. Che il massacro senza frontiere online degli ultimi arrivati abbia inizio. Guido Pancaldi si porta il fischietto alla bocca: trois, deux, un… fiiii.
TASSO DI TACHIONI: Alto. Tasso di proiettili: altissimo.
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