Le sfighe esplosive di Gordon Freeman (aka: "Che palle Ammaniti e Il Presagio in edicola")

Dopo una giornata di lavoro che sarebbe un eufemismo definire massacrante, passi dall'edicola sotto casa ma non ci trovi il solito giornalaio sosia di Ahmadinejad. No. Al suo posto, oggi, c'è un ragazzino con un completo nero, con tanto di cravatta, e una coppola scura in testa. Praticamente identico al Damien di "Omen - Il Presagio". Allora un vivo senso di inquietudine si impadronisce di te e inizi a guardarti i piedi e a sfogliare nervosamente le riviste sul bancone e a fare qualsiasi altra cosa ti impedisca di guardare il ragazzino, che nel tuo pensier ti fingi già intento a escogitare qualche trick demoniaco. Alla fine, noti il cartonato gigante giusto alla tua destra che parla di questo nuovo numero di icsèll in cui Niccolò Ammaniti avrebbe provato GTA IV. Ora, icsèll hai smesso di comprarlo da almeno un paio di mesi, e di leggerlo da molto prima. E sai anche che il buon Niccolò, quando scrive per qualche rivista, in genere tira fuori delle putt*nate mica da ridere, e che poi leggendole ti inc*zzi, diminuisce la stima che hai per lui e vai a letto triste e demotivato. Ma d'altrocanto, per uscire dalla puntata di Ai confini della realtà in cui sei stato precipitato, pensi che è meglio comprare quello che Novella 2000. Forse. Allora prendi, paghi, e scappi. Due ore dopo, stai finendo Episode One su 360. Ora, tutti i giochi di Half-Life hanno quel momento in cui, dopo aver fatto qualcosa di inutile e ripetitivo per allungare il ludo-brodo, il logorroico Freeman deve prendere a missilate qualcheduno, per poi finire invischiato in una sequenza conclusiva in cui, dopo essersi fatto un c*lo così per ore, si capisce chiaramente che gli è capitata qualche altra sfiga incredibile. Bene, Episode One rispetta alla lettera il paradigma, facendogli prima fare da badante a un gruppo di peones, avanti e indietro tra razzi, mine e legioni di combine, quindi tirare giù uno Strider a... uh, missilate. E la sequenza conclusiva si chiude ovviamente col botto. Bello grosso. Spegni, un po' sconfortato, e apri la rivista. Solo che Ammaniti non parla di Bellic e di GTA IV ma ti propina la solita storia del ragazzino sveglio alle prese con un vecchio GTA e perfettamente in grado di discernere, nonostante le ansie dei genitori, la profonda sperequazione esistente tra virtuale e reale. Uh, sì. Poi, for good measure, dice anche la sua su Mario Kart, con una ricostruzione della serie scritta con linguaggio volutamente da scuola elementare e gran dispendio di luoghi comuni (le gare tra amici condite dalla gomitate. Per dire). Allora chiudi anche la rivista, la infili nella busta della differenziata e vai a dormire. Sì, decisamente triste e demotivato.

In foto, come si chiuderà - ti chiedi - Episode Two? Cosa dovrà stendere a missilate, per poi finire tragicamente inc*lato da qualcos'altro, quel gran chiacchierone di uno scienziato? E perché tutti, tranne la sempre sorridente Alyx, quando lo incontrono assumono un'espressione tipo quella di chi ne ha mollata una in ascensore, schermendosi dietro un fugace "Scusa, Freeman"? E, soprattutto, c*zzo c'avrà da sorridere sempre Alyx in mezzo a tutto quel casino?

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