Beware what you wish

Venticinque anni fa, sognavo di diventare un calciatore dell'Inter. Oggi, con l'Inter, mi accontento di provocare travasi di bile a sprovveduti antagonisti di etnia assortita sui verdi campi Konami. Soldi e veline zero, ma almeno ci si diverte.
Venti anni fa, sognavo di diventare un bassista. Meglio ancora, un bassista carismatico. Da allora non ho imparato a usare alcuno strumento, ma la sera capita che "giochi a suonare il basso" davanti alla TV con Guitar Hero II. Carisma e groupie zero, ma almeno ci si diverte.
Quindici anni fa sognavo di diventare il caporedattore di una rivista di videogiochi, e di girare il mondo per il mio lavoro.
Anche questo desiderio, purtroppo, ha trovato espressione solo in forma simulata. Ogni mattina, infatti, gioco al MMORPG "Le avventure atomiche del Dr.Manhattan", in cui vengono simulati alle perfezione i ritmi stressanti, la stanchezza cronica indotta dal sonno arretrato, le mille telefonate, le incazzature seguite da incerte e precarie riconciliazioni con l'universo, i giorni buttati in aeroporto, le diottrie buttate su troppi schermi, le facce da pirla buttate sui divanetti a ogni presentazione /fiera/press tour. E i reni provati dai troppi drink energetici, il nervosismo, i PR, la noia, i francesi, i comunicati stampa pinocchi, l'odio viscerale per chiunque non sappia scrivere in un italiano decente almeno il proprio curriculum (e che cazzo). Tutta la gamma di emozioni tipiche, insomma, di chi fa questo lavoro.
Soldi e divertimento: pochini. Veline e groupie: zero. Che grandissima fortuna che è solo un gioco di ruolo online. Posso staccare quando voglio, vero?


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