Tutti al campeggio!

Due frag. Due fottutissimi frag. Mi aggiro per i freddi corridoi metallici di un livello di Unreal Tournament: è il 1999 e, a una manciata di secondi dalla fine del deathmatch, sono staccato dal primo in classifica di due soli frag. Mi metto in scia di un tipo armato di flak cannon, carico tre razzi nella canna del lanciamissili e... BANG. Un cecchino mi centra in piena fronte. Il deathmatch finisce e faccio a tempo solo a digitare, schiumante dalla rabbia, un veloce "Fuckin' camper!" nella chat del gioco.
Otto anni più tardi. Il tetto della chiesa, nella mappa Città di frontiera di Rainbow Six Vegas, è il paradiso dei camper. Ora, io i camper li ho sempre odiati, sia chiaro. Ma mi sono messo in testa di completare l'achievement del cecchino, e per farlo devo stendere 10 avversari con il fucile di precisione in una singola partita online.
Così mi sposto famelico da una torre all'altra della chiesetta messicana, setacciando con lo sguardo l'area sottostante. Un alpha sta cercando riparo al fuoco di due miei compagni bravo, accucciato dietro un muretto. BANG BANG. Due colpi del PSG-1 (che qui non hai neanche bisogno di doparti, come faceva quel drogato di Solid Snake, per non far tremare il mirino) e ciao. Un tizio con una mimetica dai colori improbabili fa capolino sul tetto di una catapecchia poco distante. BANG BANG, e la prossima volta non vestirti di rosso, pirla.
Altri due alpha sbucano di corsa nella piazza da una stradina laterale. BANG BANG e BANG BANG e ciaograzieèstatounpiaceregiuvinotti. E poi... poi qualcuno mi spunta alle spalle in un lampo e mi fredda con una raffica di AK-47. Gridandomi in cuffia: "Fuckin' camper!".
E qui avrei dovuto apprezzare la sottile ironia dei ricorsi storici, lo so. O, mi rendo conto, trarre una qualche lezione di fondo dall'accaduto. Ma lì per lì ero solo, semplicemente incazzato: mi ero fermato a quota 9, porca pupazza...

Commenti