The King of the King of the Iron Fist Tournament (storia di un lottatore di bresslinz - 1a parte)
Il primo King, cioè il King dei primi tre Tekken, era un prete. Cattolico. No, davvero. Lottatore da strada messicano ubriacone, si ritrova - un po' per caso, un po' perché gli sceneggiatori Namco non sapevano che cazzo inventarsi - davanti a un monastero, prende i voti e, dopo aver guardato un tot di episodi dell'Uomo Tigre, decide di costruire un orfanotrofio. Ma non avendo una lira, ha questa bella idea di comprarsi una maschera da giaguaro (che quelle di tigre erano finite) e iscriversi al primo torneo Tekken. Un altro tizio ha avuto però la sua stessa idea, ma proprio uguale uguale, ma con un look un po' più dark e un po' di metallo addosso che fa molto primi anni 90. Sia quel che sia, King gli rompe il culo lo stesso e, anche se diversi altri lottatori lo pestano a sangue perché invidiosi della sua cravatta regimental e delle bretelle alla Giuliano Ferrara, riesce a vincere il torneo, prende una barca di soldi e pensa: ma vaffanculo agli orfanelli, mi spendo tutto in coca, mignotte, corona con sale e limone e girelle motta. Fine del primo Tekken.
Placata la sete di vendetta del suo rivale, e realizzato che quella storia degli orfanelli era in fondo una gran cagata, King decide di sfruttare come si deve il capitale investito in maschera e coda, e si concentra sul circuito del bresslinz professionistico e degli incontri clandestini. Il torneo del Pugno di Ferro però gli manca. Soprattutto, sente la mancanza di quei due gran tocchi di pheeega delle sorelle Williams (Anna e Nina, non le tenniste che assomigliano a Lou Ferrigno). Perciò, dopo aver ponderato a lungo sulla faccenda, vende gli ultimi orfanelli rimasti sotto la sua custodia a degli schiavisti albanesi, e parte per il Giappone. Dove incontra il compaesano Ogre, un antico dio del combattimento che, incazzato nero per esser stato ridestato da una pennica millenaria in cui sognava di bombarsi a ripetizione tutte le protagoniste della commedia sexy all'italiana, se la prende con il primo cazzone di madrelingua spagnola che si ritrova sottomano. E lo ammazza. Ciao, cì. Fine prima parte.
[LA STORIA CONTINUA CON IL NUOVO, ANCORA PIU' TUTINATO KING]
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaC'è un errore. King viene ucciso si da Ogre ma prima del King of Iron Fist Tournament 3. Difatti l'ultima apparizione del "vecchio" King è in Tekken 2. In ogni caso mi mancherà il secondo costume con camicia e bretelle.
RispondiEliminaTra il uichipìdia italiano e quello yankee c'è disaccordo in materia. D'altronde, non si capisce neanche bene se King fosse il proprietario dell'orfanotrofio o solo un bidello. Sono problemi di base come questi, sedimentatisi nel tempo, ad aver tagliato le gambe a Tekken 6. Diciamolo.
RispondiEliminaProbabilmente gli sviluppatori di tekken fanno un pò come gli "sviluppatori" di beautiful, danno una letta alla trama cosi veloce per poi far tornare in vita gente morta o ammazzare gente che non era morta, trovando la scusa della morte tra capitolo e capitolo, oppure, i piu spudorati, negando l'esistenza stessa del personaggio (Angel chi cazzo era?). Concludo dicendo che penso sia giunto il momento per cambiare la Gimmick a King, magari facendolo diventare motocilista amante dei Limp Bizkit
RispondiEliminaSì. In effetti sarebbe pure cazzo ora che passasse a heel.
RispondiEliminaNon voglio fare lo scassamenga (mi sa che lo sto già facendo) ma:
RispondiEliminasì i lprimo King era un bidello alcoolico, Angel era una manifestazione ultraterrena e "sdoppiamento" di personalità di quel gran pippone (già dal nome) di Kazuya e infine è dall'età di 6 anni che mi fotto i neuroni con questa saga e devo dire che il T5 è meglio del T6 forse anche x maggior velocità di gioco...