Sub zero

Lasciati alle spalle il caldo tepore di Santa Monica e il superbowl (che, per dire, ti e' perfino piaciuto un sacco. A te. Ma dopo giorni che se ne parla a reti unificate ti sei rotto leggermente i coglioni. Manco fosse calcio), sei finito nel Wisconsin, tra due laghi ghiacciati e cumuli di neve, sulle tracce di un mutante artigliato, un castello pieno di nazisti, il punto di non ritorno di un buco nero. Dice: che si fa in pieno inverno nel Wisconsin, con il termometro che abbandona lo zero nel senso sbagliato, arrivando a raggiungere temperature pari quanto meno al distacco rifilato al Milan negli ultimi due campionati? Risposta: un cazzo.
E infatti, portati a casa i tuoi bravi hands-on, spento il registratore delle tue interviste, sei li' in albergo che passi in rassegna i cinquemila canali della tv. Tutti impegnati a trasmettere per la milionesima volta le fasi salienti di quel cacchio di superbowl.

In foto, la ridente cittadina di Madison. Che dev'esser li' da qualche parte fuori dalla finestra, sotto tutto quel ghiaccio. Prossima tappa, domani, New York.
Vuoi tornare fortissimamente a casa.

Commenti

  1. ..E ti credo. Non riesco neppure lontanamente ad immaginare di che cosa (o di chi) ti stia attualmente nutrendo.

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  2. Tanta (ma tanta) mucca non troppo morta.

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