MotorStorm al Camel Trophy

MotorStorm ti piace. E non solo perché è uno degli unici due-tre giochi decenti disponibili per PS3. E nemmeno solo perché è uno dei pochi giochi di guida che alterna alle solite, scontatissime musichette rockettare (ché agli americani piacciono. Ché in America fanno vendere, ché ci hanno rotto abbastanza i coglioni) qualche discreta traccia elettronica. Ma anche e soprattutto perché ti ricorda tanto, troppo, i primi due, meravigliosi WipEout.
Quando mandi una buggy a schiantarsi contro un masso di pura granite dell'Arizona, specie nelle partite online, e dissimuli la tua soddisfazione urlando in cuffia un morigerato "Embé, pirla!". O quando quel pirla ti risorpassa, specie nelle partite online, proprio mentre l'esplosione del tuo quad sta proiettando il tuo alter ego virtuale in un volo pindarico verso nuove frontiere del dolore. Sensazioni galvanizzanti di questo tipo, ecco.
Ma a MotorStorm manca un elemento fondamentale: la customizzazione dei veicoli. Già sognavi di far scorazzare sulle strette passerelle dell'altopiano Rain God Mesa un tuo mezzo personalizzato. Chessò, tipo una A112 Abarth da 70cv, con griglia centrale bombata e il cofano tappezzato di adesivi gialli Camel Trophy 85 Borneo e
Camel Trophy 87 Madagascar.

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