Paw Patrol - Il film che umilia quelli Marvel e DC, ma anche e soprattutto la nostra società

Paw Patrol - Il film può essere considerato una semplice pellicola per bambini solo da uno spettatore poco attento sia all'involuzione dell'entertainment tutto che stiamo vivendo, sia alla profonda crisi delle nostre istituzioni. A ben vedere, infatti, è una delle opere più spregiudicate, iconoclaste e coraggiose degli ultimi vent'anni. Un vero e proprio schiaffo in faccia ai film Marvel e DC, e sostanzialmente alle regole del mondo in cui viviamo [...]

Se il cinema è oggi trascinato dagli eroi in costume, se tutto il genere fantastico è stato assorbito, con buona pace di Scorsese, dalle epopee di tizi in pigiama che si scambiano colpi e battute, ci voleva il coraggio di un uomo verticale come Cal Brunker - reduce dall'Orso d'oro sfiorato con lo struggente Nut Job 2 - Tutto molto divertente e dall'ovazione a Venezia per Bigfoot Family - per mostrare a tutti che il re, se non nudo, è almeno in mutandoni.

E allora, se mondi, universi e intere dimensioni sono affidati a mani incapaci, se geni irresponsabili come Tony Stark creano Ultron e poi non ne pagano le conseguenze, se Batman e Superman s'interrogano sull'emostasi mentre sfondano città finché non scoprono di avere in comune anche una prozia chiamata Caentina, se insomma questi presunti eroi sono solo degli incoscienti bastardi, perché non mettere tutto in mano a dei cani VERI?  

La sublime provocazione della sicurezza non di una città, ma di un'intera regione assegnata a un bambino dai mezzi finanziari illimitati, Ryder, che a 12 anni guida in qualche modo una motorhome gigantesca da 10 tonnellate, quando a quell'età Parker Peter impegnava ancora intere giornate a prendere pallonate in faccia e in disfide private del cinque contro uno. Ryder non è solo come un cane, ma solo con sei.

Con basi gigantesche e ipertecnologiche, in grado di far sembrare Batman e Iron Man due straccioni. "Come possiamo permettercelo, Ryder?", chiede uno dei cuccioli. "Merchandising", risponde sicuro il ragazzino prodigio, sventolando a favore di camera una maglietta dei Paw Patrol. Prendi questo, Disney.

Ma è nel cuore dell'azione che Paw Patrol - Il film brilla, entrando in sintonia anche con i cuori dei genitori quarantenni lì in sala con i pargoli, convinti che si sarebbero trovati davanti la solita solfa per mocciosi. E invece il lancio dei veicoli è un chiaro rimando a Jeeg e agli altri super robot nagaiani. Ci sono gli orfani addestrati alla battaglia come neanche il professor Kenzo Kabuto. Le cucce-mezzi di soccorso sono il miglior omaggio possibile ai Transformers e a M.A.S.K. Skye guida un elicottero dei Cobra. C'è una light cycle di Tron. 

E l'auto di Chase è migliore del 90% delle batmobili viste sul grande schermo. Senza contare, per restare in tema, che una metropoli così oscura e letteralmente tempestosa, l'algida, asettica Gotham City di Nolan, che sembra uscita dallo spot di un'assicurazione, se la sogna. 

In altre parole, un concentrato di pop culture potentissimo, da cui del Toro o i gemelli Duffer hanno solo da imparare.

Non è ovviamente tutto. Paw Patrol - Il film riprende e smonta la struttura e gli stereotipi della squadra a cinque. E infatti i cuccioli sono sei, e poi diventano sette. E se Zuma è il bassista carismatico della formazione, e infatti il suo elemento è l'acqua, come Sir Gorgo di Starzinger, il tema più interessante è la crisi della figura del leader.

Chase, sbirro e cocco di Ryder, vero Ciclope della squadra, mette in discussione se stesso e, in questo modo, generazioni di insopportabili capetti.

Ma poi, regolati i conti con il cinema e l'intrattenimento, c'è il severo j'accuse nei confronti di un altro mondo, quello dall'altra parte dello schermo. Non è ovviamente un caso che si sia scelto di lanciare da noi questo film a pochi giorni dalle amministrative. Il villain della storia, ovviamente amante del colore viola e sosia dell'omino del Monopoly, è il nuovo sindaco di Adventure City, Humdiger. 

Vincitore di una tornata elettorale in cui, come in Russia, ha corso da solo. Un borioso idiota spinto dai soldi di qualcuno e contrastato da una banda di cani che abbaiano più o meno a caso. E scusate il reality check.

Lo spregevole sindaco Humdiger si circonda inoltre di gatti. Perché? Perché Internet, ti dice Paw Patrol - Il film, senza mezzi termini, con questa storia dei gattini ha evidentemente frantumato l'organo copulatorio maschile.

Sullo sfondo, discreta, la stoica figura della sindaca di Adventure Bay, che per dimostrare i limiti della democrazia americana, come vicesindaco ha da sempre al suo fianco una gallina da borsetta, Cicaletta. 

Caligola, che pur era imperatore, con il cavallo Incitatus si era fermato all'intenzione di farlo console. Peraltro, lo sguardo spento di Cicaletta risulta per contrasto incredibilmente più sveglio, vivace e affidabile, va detto, di quello di tanti candidati i cui poster imbrattano da settimane mezza Italia.