Stand by Me - Ricordo di un'estate (Nuovo Cinema Guaglione)

Stand by Me ricordo di un'estate 1986 film recensione poster
Probabilmente è il tuo film da Nuovo Cinema Guaglione perfetto. Eppure di Stand by Me - Ricordo di un’estate (Stand by Me, 1986) non hai mai parlato fino a oggi sull’Antro, per una ragione molto semplice: ogni volta che lo guardi ti porta in dono un magone da venti chili in bruschette di piccolo taglio […]
Anche se tra loro c’è uno dei Goonies, i ragazzini dodicenni di Stand by Me non sono alla ricerca di tesori perduti, né stanno per affrontare viaggi nello spazio o per sognare l’avventura in sella a un fortunadrago o seguendo i racconti di un nonno con l’occhio finto. Se togli il morto e la pistola, esattamente come se togli il rapimento alla versione italiana di Stand by Me, Io non ho paura, sono ragazzini come tanti, in un Nord-Ovest degli USA degli anni 50 perfettamente identico al Sud Italia di trent’anni dopo. Avevi dodici anni, quando hai visto per la prima volta questo film, in VHS, un anno dopo la sua uscita, insieme a un gruppo di amici che si aspettavano probabilmente altro. Avevate dodici anni, esattamente come i suoi giovani protagonisti. Sin da quella prima volta, ti ha installato a tradimento nel cervello una malinconia che ti porti appresso ancora oggi. Solo che oggi è una malinconia diversa, più consapevole, cioè più amara, cioè più forte. Solo che oggi è peggio, insomma.
Stand by Me è un film di Rob Reiner (La storia fantastica, Harry ti presento Sally, Misery non deve morire e altre decine di pellicole) tratto da "Il corpo" (“The Body”), uno dei quattro racconti presenti in un libro di Stephen King, “Stagioni diverse” (“Different Seasons”, 1982). Un libro che ha avuto la sua importanza per il mondo del cinematografò, se pensiamo che tre dei quattro racconti in oggetto, uno per ciascuna stagione, sono diventati film famosi. E che film: gli altri due sono Le ali della libertà (The Shawshank Redemption) di Frank Darabont e L’allievo (Apt Pupil) di Bryan Singer.
Un uomo adulto legge sul giornale dell’accoltellamento di una persona. Il flashback porta lui e lo spettatore nell’assolata estate del 1959. A Castle Rock, Oregon, un paesino da 1.281 anime. Alla sua banda di amici, maldestramente alle prese con l’equivalente americano fine anni 50 delle sigarette Linda e le carte da poker, come ogni finto ribelle da scuola media inferiore vintage che si rispetti.
I suoi amici erano Teddy Duchamp (Corey Feldman)
Chris Chambers, con il suo pacchetto di sigarette nella manica arrotolata della t-shirt, look ufficiale da fintoguappo della giostra dei calcinculo (il povero River Phoenix, ucciso da un mix di droghe di ogni tipo nel '93),
e Vern Tessio, sovrappeso e pasticcione, e non a caso in Italia gli hanno rifilato lo stesso doppiatore di Chunk dei Goonies (Jerry O'Connell. Che ci crediate o no, due anni dopo sarebbe diventato con qualche chilo in meno il protagonista de Il mio amico Ultraman. Esatto, lui).
Questo è invece Gordie Lachance, il narratore da rEgazzino, sempre inquadrato per metà film accanto a una bottiglia di Coca (Will Wheaton, di lì a pochissimo il Wesley Crusher di Star Trek The Next Generation). I quattro si mettono alla ricerca del cadavere di un ragazzo scomparso, ma la motivazione della loro avventura lungo i binari della ferrovia resta sullo sfondo fino alla fine. Sono in fondo solo quattro ragazzi, una banda dei cinque meno uno e vent’anni prima, e parlano di Superman, Braccio di Ferro e Pippo (“Che diavolo di animale sarà, Pippo?), si raccontano storie dell’orrore come la vendetta vomitatorama del ragazzo ciccione, litigano per una cazzata ogni due secondi e ogni tre fanno pace, perché hanno bisogno gli uni degli altri per puntellare le incertezze della vita che a quell’età cominciano a pesarti sulle spalle. Sono amici per la pelle, ma sanno che le superiori li allontaneranno per sempre.
“Baciami il batocchio, bulletto mezza calza da quattro soldi”. E Asso muto.
Al di là del cadavere (e di quella pistola), dicevi, un’avventura come tante, come quelle che vivevate te e altri selvaggi della tua età a quella età, a portare le ronde con le BMX sempre un po’ più in là, verso i cantieri delle case in costruzione, a tramandare segreti di cui non fregava niente a nessuno tranne che a voi, ovvio, a combattere cinghiali feroci (sort of) su una collina buia, guadare fiumi e laghetti (con le salamandre al posto delle sanguisughe), scansare bande di bulli più feroci e meno ossigenati di quelli di Asso.
Aperta parentesi: Ace (da noi Asso) Merrill è Kiefer Sutherland, che qui le sue 24 ore le trascorre a farsi zittire da dei rEgazzini.
Il fratello scomparso di Gordie, Denny Lachance, è John Cusak. Lo scrittore, il Gordie da adulto, è invece Richard Dreyfuss de Lo Squalo e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Chiusa parentesi.

Parlavi all’inizio della nostalgia e dell’importanza che questo film, indipendentemente dal suo valore (forse il miglior coming of age movie degli anni 80, cioè di sempre), ha sempre avuto per te. All’inizio era diverso. Era la nostalgia del poi, come la chiami te, cioè il trucco narrativo con cui ti viene raccontato cosa sarà di un personaggio, la magia del far vedere davvero il futuro delle persone. Come in Blue Jeans con Fred Savage. Anni dopo, sarebbe diventata la nota più malinconica nelle letture compulsive dei Dylan Dog di Sclavi. Nel film, il Chris Chambers del presente è morto accoltellato per metter pace tra due sconosciuti, e la sua versione dodicenne svanisce all’orizzonte, portata via dalla vita prima che dalla morte. Nel racconto sono tutti e tre gli amici di Gordie a fare una brutta fine. Cambia? Alla fine cambia poco.

“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?” scrive il Gordie adulto, nel presente, sul suo computer vintaggio con monitor a fosfori verdi, prima di lasciare spazio ai titoli di coda sulle note del successo immortale di Ben E. King, e quella frase è di un vero che levati. Al di là di Sasà e di Tonino Pugnetta, di cui sa anche chi tra voi ha avuto la bontà di leggere i raccontini scemi di Inseguendo un Super Santos verso l'infinito, nella banda di amici di allora, con le nuove leve fornite a getto continuo da quel carnaio chiamato Scuola Media Inferiore, c’erano tanti altri ragazzi. E alcuni di loro non ci sono più. Uno se l’è portato via un brutto incidente in motorino poco dopo, un altro, forse, non si è mai capito, ha deciso lui di salutare tutto e tutti. Probabilmente non li avresti rivisti più, come gli altri, ma il fatto che loro si siano fermati lì, che siano rimasti dei ragazzini per sempre, ogni volta che ci pensi ti materializza un rospo in gola, anche venticinque anni dopo.
Ché l’estate quando finisce non si porta via solo una stagione e tutto quel tempo libero da riempire andandosene in giro, con o senza binari della ferrovia da seguire, ma pure l’innocenza formato adolescenti, la libertà di considerare enormi dei problemi che non contano niente. E allora succede che quel film non resta semplicemente un film, ma una foto di quelle che ritrovi piegate in otto nel portafogli, sempre, qualunque sia il portafogli. Una foto di un te stesso più giovane con i suoi più grandi amici, che non avrebbe rivisto più, o se sì solo poco, per sbaglio, in modo distratto, ché non c’è mai tempo per far niente, ognuno perso dietro ai cazzi suoi, pur non inseguendo nessuna vita spericolata. Però quella foto immateriale ce l’hai sempre dietro. Una di quelle che se le guardi sospiri, sorridi e ti si fanno gli occhi lucidi. Gesù, chi li ha? Solo che quando hai dodici anni come Gordie e gli altri, ed è il 1987 e vedi questo film per la prima volta, in videocassetta e con quegli stessi amici della foto, nessuno te lo dice.

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Stand by Me - Ricordo di un'estate
recensito da DocManhattan il 2014-12-08
Rating: 5
81 

Commenti

  1. Lacrimoni giá di primo mattino. Gran film, di quelli in cui giá solo il pensiero sa di buono, di quelli che ti fanno ricordare non solo come si era a 12 anni ma anche di come si era quando lo si beccava d'estate su italia 1 al mattino. Gli amici dei 12 anni, personalmente, sono rimasti amici pur sentendoli una sola volta all'anno sui social.

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  2. L'aspettavo, questo film. Da lucciconi agli occhi, sempre.
    L'ho anche fatto vedere l'anno scorso ad una classe di dodicenni, ma non sembrava che avessero colto. Forse perché per tutto il film hanno fatto casino, e qualcuno di loro preferiva la banda di Asso. I ragazzini di oggi...

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    1. Non possono capirlo a 12-15 anni. Bisogna aspettare di averne almeno 30 per assaporarlo questo film. E là son lacrime...

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  3. Personalmente negli anni ho subito (voluto) un cambio radicale delle amicizie complice il fatto che da un paesino umbro mi sono trasferito a Roma dove tuttora lavoro, per cui delle amicizie 12enni non è rimasto quasi niente ma va benissimo cosi.
    Detto questo trovo Stand by Me un piccolo gioello che merita di essere descritto esattamente come hai fatto tu.

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  4. Doc, scusa ma affettuosamente ti mando affancul... Non puoi farmi venire questo magone alle 10 di mattina... 'Tacci tua...

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  5. Ehi, allora su FB avevo visto giusto!

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  6. Ammetto di non averlo mai visto...ma mi sa che dovrò presto rimediare (ok ora finitemi a bruschettate)

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  7. Eh! Iniziamo bene di prima mattina. Ma nn potevi scriverlo stasera? Caz.. mi hai messo una tristezza addosso da panico. Quei maledetti dodici anni, così lontani, così diversi...un te stesso che nn ci sará mai piú.

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  8. Complimenti, la più bella rece a quest film, insieme a quella di Spietati.it
    http://www.spietati.it/z_scheda_dett_film.asp?idFilm=3618

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  9. Io l'ho visto un po' dopo, tipo in prima o seconda superiore. Le amicizie dei dodici anni erano già andate perdute a causa del cambio di scuola. Era un pomeriggio e questo film era il protagonista del classico cineforum. Ricordo che eravamo tutti presissimi dal film e che fummo riportati bruscamente alla realtà durante il cammino lungo le rotaie, da una forte scossa di terremoto. Vuoi che già il film ci stava scuotendo per bene ... fummo per alcuni momenti sovraccarichi di emozioni. Poi la proiezione riprese e in un tre per due eravamo già di nuovo immersi nel viaggio. In seguito l'ho rivisto poche volte, per gli stessi motivi che hai descritto tu. E già che sotto le feste non sono particolarmente su di morale, dopo questo post oggi mi diventa la giornata "malinconia dell'anno - 2014".

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  10. Di questo film così personale mi piace pure il titolo italiano. Il magone, la nostalgia, i ricordi, son sempre lì pronti a scattare ad ogni visione.
    I miei dodici anni erano nel '90 e ho pure una bella cicatrice con una storia dietro per raccontarli.

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  11. Un classico istantaneo.
    Oggi, ogni volta che lo rivedo, mi riporta alla mente il mio migliorissimissimo amico di sempre, o per lo meno fino ai dieci anni. Poi purtroppo ho dovuto cambiare quartiere e ci siamo persi di vista. Quanta amarezza...

    Comunque io Jerry O'Connell me lo ricordo soprattutto per una delle mie serie preferite di sempre, ovvero Sliders (da noi I Viaggiatori).

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  12. Quando è uscito ero già intorno ai vent'anni, ma sfido chiunque a non imbruschettarsi quando si rievoca la preadolescenza. Anche se in realtà io a 12 anni stavo uno schifo, in una scuola con prof noiosi che sarebbero riusciti a farti odiare perfino Topolino se lo avessero letto in classe e compagni con cui non riuscivo a integrarmi. Le uniche consolazioni di quegli anni le trovavo in tv, nei cartoni giapponesi o in programmi musicali come "Discoring" o "10 hertz".

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  13. Foto piegata in otto per un film e colonna sonora- non dimentichiamolo- stupendi e nostalgia canalis a fiumi! Visto al cinema con gli amicici ovviamente tutti oggi lontani. Grazie del post grazie

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  14. Per un motovo o per un altro stamattina stavo giá in mood nostalgico...debbo dire che stavolta mi hai dato il colpo di grazia!
    E no, dubito qualcuno li abbia ancora, io no sicuramente ;)

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  15. accidenti,che super film ci proponi il giorno dell'Immacolata.L'ho visto la prma volta nel 90 o nel 91(quindi avevo 1-15 anni) quando l'hanno dato su Italia uno in prima tv.L'ho guardato in sala con i miei e ho fatto una fatica schifosa x non far vedere ch avevo le cascate del Niagara alla fine.Uno dei piu' bei film che abbia visto.Anche perché c'era Feldman che dai Goonies in poi era un punto di riferimento.Non conoscevo Phoenix anche perché non avevo ancora visto Indiana Jones 3 .Lo avrei scoperto poco dopo.Purtroppo.Hai ragione Doc : questo film e' un terrificante mix di nostalgia e commozione ma tremendamente sinceri e non propugnati ad arte tipo love story.Bleah.
    E le cascate del Niagara riuscirono quando comperai dvd e nei contenuti speciali c'erano il video della title track con Phoenix e Wheaton e il commento di Reiner al film che ti imbruschetta ad ogni frase.
    E' prorprio vero : Non ho mai avuto amici come a 12 anni.Gesu',ma chi li ha avuti.

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  16. Un film che puoi apprezzare davvero solo quando l'innocenza dei 12 anni non c'è più. Non so che darei per guardare di nuovo il mondo con quegli occhi.

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  17. Nostalgia? Malinconia? Tristezza? Rimpianto? Ci sono tutti, fusi in un blocco unico per far più male, come il nucleo di un reattore che produce ricordi. Un singolo brindisi all'estate e a quello che si è portata via.

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  18. Doc... Quando scrivi post di questo tipo mi ritrovo con un vortice d'emozioni dentro e così tante cose da dire da non sapere con quali cominciare. Quindi penso che a un certo punto si possa solo dire "grazie", con l'occhio un po' imbruschettato, che tanto in certi casi le parole non servono... Che l'emozioni che ci troviamo dentro noi manica di debosciati son patrimonio comune dell'Antro. E allora basta un fiero gesto del minollo! Altissimo.

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  19. Doc, complimenti, post davvero bellissimo e scritto proprio bene.
    Mi hai messo un magone addosso che scansati... ma è stato un bel viaggio.
    Non so se per l'argomento o cosa, ma credo sia uno dei migliori post dell'anno.

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  20. Grande Doc..Post bellissimo.
    Certo che King è bravissimo a farti venire questi magoni formato gigante. Ho provato la stessa cosa quando ho letto Cuori in Atlantide...

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  21. Se non lo riguardo da più di dieci anni un motivo c'è .

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  22. Nostalgia, nostalgia canaglia. I tuoi scritti sono sempre una gioia per l'animo, sappilo

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  24. Film meraviglioso, tratto da un altrettanto bel racconto. Non amo King, ma different seasons é proprio bello!

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  25. Film perfetto, alla vigilia di una cena con gli amici di una vita, con cui ho condiviso scuole materne, elementari, medie, parte delle superiori e soprattutto la squadra di basket che ci ha tenuto in contatto fino all'età adulta. Ho visto questo film solo molto tardi, da 30enne, ma condivido al 100% la tua recensione.

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  26. Film bellissimo e piu che veritiero: il ricordo delle estati da rEgazzino a vivere avventure immaginarie con gli amici di allora nella periferia del paesello... Quanti bei ricordi. Mi spiace per i rEgazzini di oggi ma penso che loro non potranno vivere queste esperienze; troppe cose sono cambiate...

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    1. Più che altro, passano la vita tra internet e videogiochi invece di giocare all'aria aperta inventandosi chissà che avventure.
      Il motivo per cui non ci sarà mai un nuovo Goonies, non ambientato nel presente, almeno

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  27. Lacrime a cascata, anche se la fortuna di conoscere quelli che sarebbero diventati i miei migliori amici l'ho avuta solo qualche anno dopo. Comunque è il classico film che ti rimanda con la memoria a un tempo migliore, quando tutto sembrava possibile e niente irraggiungibile...

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  28. Non ho piu' il coraggio di vedere questo film, che vidi per l'unica volta in vita mia 17/18 anni fa per caso, cambiando canale e beccandolo fortunosamente dall'inizio.
    Un film bellissimo e per me ancora piu' triste (sono tetraplegico da quando ho 17 anni e ne sono passati 21).
    La frase finale e' ... non saprei come descriverla, forse il manifesto della mia vita; forse piu' che 12 anni, direi i miei 17.
    Ecco, se esistesse un paradiso, io non vorrei altro che rivivere quel periodo della mia vita, ero felice E ne ero consapevole.
    Ho la grande fortuna di avere e frequentare tutti i miei amici di allora, sia di scuola che di vacanze estive, purtroppo piu' che apprezzare i momenti che stiamo insieme, il mio pensiero ritorna sempre a quei momenti dispersi nel tempo, in quello che poteva essere e non e' stato e probabilmente non sara' mai piu'
    Grazie Doc!

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  29. La pelle d'oca da maglione bucato, i brividi. Grazie doc per il magonissimo e la bruschettanza.

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  30. brividi, in senso buono. e c'hai ragione c'hai. che ricordi.

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  31. hhhaha complimenti per il link finale degli altri articoli della rubrica
    "TUTTI GLI ALTRI FILM DI NUOVO CINEMA GUAGLIONE"

    per un momento pensavo di essermelo perso :)

    trollato in pieno :)

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  32. Mai visto, vivaWodan, non è il mio genere.
    Sui dodici anni… Beh, il post possiamo dire capita a fagiolo, perché quest'anno (complice il… dài, ci arriva chiunque!) avrò sognato almeno una decina di volte il Mondiale di Italia '90 l'ultima giusto due notti addietro.
    No, "amici" dei miei 12 anni fortunatamente non me ne porto dietro più nessuno, anzi tutti perduti nel passaggio alle superiori. Dico fortunatamente perché capitavo sempre in classi con gentaglia da dimenticare.
    Mah, nostalgia in senso stretto per quell'età no, neppure un poco, magone per cose che sarebbero potute andare meglio magari sì, ma ormai è passato.

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  33. E' un film che ho scoperto un paio di anni fa,quindi molto dopo i miei 12 anni,mentre stavo riscoprendo la (fino ad un certo punto eccellente) filmografia di Reiner.

    Un film veramente stupendo,più che Guaglione è per quelli che Guaglioni non sono più e probabilmente uno dei migliori adattamenti cinematografici da un libro di King.

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  34. nell'87 avevo 21 anni ma ho amato questo film da subito.vuoi perchè sapevo che era tratto da un racconto del Maestro, ma soprattutto perchè ha smosso dentro il meccanismo della nostalgia canalis che si è sempre rimesso in moto ad ogni successiva visione. che dire? ottimo post Doc, da imbruschettamento immediato. dà uno strano brivido vedere il futuro dei personaggi ed allo stesso tempo anche il futuro degli stessi attori. strana la vita...

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  35. Capiamoci, Doc: da quel libro non sono stati tratti 3 filmoni, ma QUATTRO. L'Ultima Eclissi dove lo metti?

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    1. L'Ultima Eclissi non è la trasposizione di Dolores Clairborne?

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    2. Se non ricordo male è proprio tratto da Dolores Claiborne. Genere molto differente, ma film altrettanto splendido!

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    3. Mi ha fatto talmente paura il libro, che non ho mai avuto il coraggio di vedere il film.

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    4. Quoto il Doc. "L'Ultima Eclissi" è proprio tutto un altro libro.

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  36. oregon? in tutti i libri dello zio stephen è nel maine

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  37. Non voletemi male, ma quei quattro ragazzini non li ho mai sopportati... Nel complesso mi è piaciuto.

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  38. Sempre fatto fatica a guardarlo.
    Troppe bruschette che annebbiano la vista... (T_T)

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  39. non ho ricordi o amici particolari legati a questo film. solo il ricordo di un bellissimo film magistralmente tratto da un altrettanto bel racconto. stupendo anche le ali della libertà, favolosa la scena finale col nero chiamato red per via dei capelli rossi...

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  40. Il film che mi ha dato la definizione "eterno dodicenne". Capolavoro di lirismo, un grande classico intramontabile.

    Moz-

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  41. grande anche will wheaton, un piacere ritrovarlo in BBTheory, quando racconta della gara di torte

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  42. io i miei amici del cuore, quelli che ami come fratelli, li ho conosciuti a 17 anni, nel 1990. e adesso, 24 anni dopo, fanno ancora parte integrante della mia vita. Comunque, Doc, normalmente scrivi bene, ma ogni tanto dai la prova di avere veramente una marcia in più. Bravo.

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  43. Sciapò, come dicono al di la delle Alpi. Un bellissimo post che va paro paro col film.

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  44. Film che non ha bisogno di ulteriori commenti, per questo e quest'altro motivo.
    Non per dare materiale alla d'urso per un nuovo format, ma sono sicuramente due i ricordi che emergono forti legati a questo film: il primo di ben tre compagni delle elementari dei quali ero molto amico, scomparsi nell'ultimo decennio e poi, la sola volta nella vita in cui sono stato davvero innamorato, anche se ormai trentenne.

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  45. Film che guardi una volta e ti rimane dentro per sempre. Ottima rece Doc, hai reso giustizia ad un gran film *clap clap clap*

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  46. Grande film, ne hai fatto un'analisi perfetta. La raccolta di racconti da cui è stato tratto è secondo me (insieme al già citato Dolores Claiborne) il capolavoro di Stephen King.
    Quando l'abbiamo visto la prima volta, io e mia sorella eravamo esaltatissimi: ricordo che mia nonna ci smontò tutta la poesia dicendo: "Bah, che film orribile: tutte quelle parolacce..."

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  47. Io sono "uscito" lo stesso anno del film, il 1987... Però 'tacci tua lo stesso. E con che spirito vado a dormire adesso?

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  48. ..in effetti l'infanzia e l'adolescenza anche per me sono state un vero schifo:forse per questo non le rimpiango particolarmente.Gli"anni d'oro"per me sono stati dai venti ai trent'anni.E a proposito di anni 80:chiedo scusa Doc per la piccola intrusione ma volevo salutare il grande Mango che ci ha lasciati l'altra sera:un altra icona di quei tempi che se ne va....

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  49. Nella Saga dell’Antro (che è il Grande Romanzo della Nostalgia [Canalis]), questo post e questo film toccano una nuova vetta.

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  50. Bruschette mattutine... Forse l'avrai capito, ma il mio pensiero su Stand By Me / The Wonder Years ricalca il tuo pari-pari. Questo film è ogni volta "Cascate del Niagara" (cit.), anche se il primo effetto "nostalgia del poi" (complimenti per l'espressione) lo ebbio con "Compagni di scuola", quello con Verdone, che alle volte viene classificato come comico (mah)... Ricordo bene la citazione finale a fosfori verdi e ci penso spesso. Forse in questo sono stato contortamente fortunato, perché a 12 anni non ho conosciuto gli "amici che si hanno a 12 anni", ma dopo i 21... e per lo più sono riuscito a non perderli... Vabbè, giri di pensieri miei storti con l'insonnia delle 7 (am)... Grazie per la compagnia dottor "papà Doc" (con a accentata che "Papa Doc" mi evoca ben altro :-D ), e per le bruschette che mi escono dall' "occhio del paragone" :-)

    Buona vita, come sempre

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  51. Ecco, quando uscì il film avevo esattamente dodici anni. Il problema è che adesso che ne sto per compiere quaranta, sono divorato dalla nostalgia di quegli anni...sto cercando di trasmettere ai miei figli un briciolo di quell'avventura, cercando di adattarla ai tempi di oggi. Non è facile....ma non ci dormirei la notte se non ci avessi almeno provato.
    Quasi lo dimenticavo: grandissima recensione Doc, spesso sai toccare le corde giuste di noi vecchietti! Adesso ci manca solo uno special natalizio delle pubblicità fuorvianti e mi tocca chiamare il panettiere sotto casa :-))

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  52. Visto molto tardi, prima da solo, poi con mio fratello... alla fine sono partiti gli applausi!
    Però è vero, mette sempre tanta malinconia, anche dopo anni e parecchie visioni!

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  53. Visto per la prima volta l'anno scorso, a 35 anni. Bellissimo, ho sempre amato i film" on the road", quelli che trattano il tema del viaggio, e, infine, seguire a piedi i binari della ferrovia e' sempre stato il mio sogno fin da regazzino.. Nostalgia non ne ho provata, forse perche' non ho ricordi piacevolissimi dell'adolescenza. Comunque gran film.

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  54. Per il motivo descritto alla fini di questa recensione, non ho mai visto questo film ne da piccolo ne ora. Se penso che mi basta qualche episodio di Orange Road per farmi venire in mente certi ricordi /magone, se inizio a vedere cose del genere finisce che rimango sotto.
    Però so che è considerato unanimamente uno dei filmguajoni più belli di sempre (Insieme a Explorer >_^)...

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  55. uno dei più bei film della mia infanzia, insieme a cuori in atlantide, che se non avete visto vi consiglio sono pietre miliari del cinema, tutte le volte che lo guardo provo le stesse cose della prima volta

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  56. Film da peli ritti sul collo, pelle d'oca non metaforica in tutto il corpo, e lacrime di cui un po' ti vergogni a 41 anni.
    Uno dei miei preferiti.

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  57. "Stand By Me" non mi ha mai dato molto.
    Ma penso sia un problema mio che, in ritardo su tutto, gli amici che hai solo a dodici anni li ho avuti tra i 20 ed i 30 anni.

    Però, gran bell'articolo.

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  58. Bellissimo film.
    L'ho adorato per gli stessi identici motivi da te riportti, grazie per questo post.

    Mi permetto di consigliarti una lettura in tema: "L'estate incantata" di Ray Bradbury.
    Magone a palate...

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  59. Che bel film! E che bella recensione! Io mi trasferii a 12 anni, tornai a vivere in provincia di Milano dopo 3 anni nelle campagne bolognesi. Quindi per me i discorsi sugli amici migliori sono un po' complessi, ma il film rimane una pietra miliare e, non so bene perché, pur avendo appunto 12 anni quando lo vidi la prima volta me lo guastai già fino in fondo. Proprio guaglione sto film a sto giro!

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  60. GRAN BEL PEZZO DOC, MI HAI TOCCATO L'ANIMA

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  61. M'ha fatto piangere Doc dannazione :° )

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  62. Una delle riflessioni sull'amicizia più belle che abbia mai letto. E più vere. Grazie di cuore.

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  63. Quel "perfettamente identico al Sud Italia di trent'anni dopo" può essere visto come appropriazione culturale (lol)

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  64. Gran bel film!io lo vidi a 20 anni, già in grado di assaporare la nostalgia per gli amici dei 12 anni, irrimediabilmente persi...anni dopo lessi il racconto e mi stupii di come il concetto fosse abbastanza diverso..nel film predomina la nostalgia, nel racconto si aggiunge la riflessione sul tempo che passa, inevitabilmente, cambiandoci...ed è giusto cambiare, nonostante faccia male e richieda sacrifici. Sia film che racconto capolavori.

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