Più e il suo gioco. Gadget e pubblicità occulte per i ragazzi più (n°45, agosto 1983)

Niente. Non ci riesce proprio di lasciarcelo alle spalle, questo invadente 1983. Ma se continuiamo per l'ennesima volta a parlarne è perché, si diceva settimana scorsa, assieme all'ultimo lotto di Corrierini hai preso anche altre riviste meravigliosamente meravigliose dell'epoca. Come [OMISSIS] e come alcuni numeri di Più e il suo gioco, il settimanale per i ragazzi più dell'Editoriale Domus. Il giornalino che vi ha insegnato il significato della parola "gadget", presentato il Leone Turbo e tanti altri personaggi, e rifilato a tradimento sotto il naso una serie vergognosa di pubblicità occulte. Ma procediamo con ordine, infilando sotto lo scanner questo numero 45 del 21 agosto 1983 (1200 lire) [...]

La copertina è come sempre occupata dal Leone Turbo, mascotte del giornalino e, come vedremo, felino privato della sua dignità e costretto alle peggio marchette. Ma cosa sarà mai 'sto Splash? 
E' il gadget del mese, che domande! Ora, il fatto è che, almeno per come te li ricordi, i gadget del giornalino Più erano mediamente una figata pazzesca. L'idea stessa di poter comprare ogni settimana in edicola una rivista con dei fantagiochi utili a far danni in giro per casa era spettacolo, esaltazione, gioia di vivere di voialtri selvaggi ancora molto analogici. Lo Splash, apprendiamo, era un qualche tipo di cannoncino ad acqua. Per dire
Ma ben consci dell'indice di teppismo medio potenzialmente insito nel proprio parco lettori, i redattori di Più si affrettano a suggerire gli usi più appropriati per l'arma impropria. Come annaffiare i fiori del terrazzo (vabbè) o colpire a tradimento con un gavettone d'acqua salata una povera crista che si stava facendo doccia e shampoo in spiaggia (sarà) 
Viene invece sconsigliato prendersela con la propria maestra anziana e malata e annaffiare le pareti di casa. Cioè le applicazioni più divertenti dell'arnese. Prego notarsi il tono composto, diresti quasi sessantottino, con cui la madre riprende il figlio per aver devastato tutto il salotto, anziché rifilargli una sonora pedata nel culo accompagnata da un paio di cinquine
E poi ci sono loro, i protagonisti di tante storie a fumetti dimenticate. I primi contro cui sbatte il naso lo scanner sono Tappo e Balestra di Leone Cimpellin (il disegnatore, tra le altre cose, di Johnny Logan), che con la loro "officina volante" soccorrono automobilisti di varia (dis)umanità
Una bella pubblicità dei Masters prima maniera in cui il malBEASTMAN, PER AMOR DEL CIELO, LEVATI QUEL FARD DALLA FACCIA!
Seguono tre pagine di fumetto sui Masters, all'epoca presenza fissa su Più. Non sapresti dire se si trattasse o meno di una roba autoctona, ma quel che è certo è che in tutte queste storie: a) He-Man aveva una faccia da troglodita
b) Skeletor una da povero coglione
c) He-Man e i suoi chiudevano sempre con battute AGGHIACCIANTI 
Una pubblicità di Barbie, e per una volta fa piacere constatare come il povero Ken (biondo ossigenato per l'occasione) non sia costretto alle sue solite corvé, alle solite umiliazioni pubbliche che... aspetta un momento. Come sarebbe "ha già preparato il sacco a pelo per la notte"? LO FANNO DORMIRE FUORI, QUELLE DUE STRONZE? 
Anche di "Adalberto & C." non conservi alcun ricordo, ma sei quasi certo si trattasse di una serie francese 
Così come francese doveva essere di sicuro anche la striscia del Magicamion, con le sue surreali guerre tra TIR truccati attorno a Marsiglia e le prese per il culo della polizia stradale (no, davvero!) 
Ma sul giornalino Più c'è anche spazio in quel 1983 per l'attualità. La piccola reporter Miky intervista Sandro Giacobbe, chiedendogli della sua "musica che profuma d'estate", ma senza far stranamente menzione del fatto che non avesse lo spessore
E dopo un po' di pagine di enigmistica spicciola, sugli animali e altre minchiate, siamo finalmente a uno dei contenuti più peculiari della rivista, il TeleSogno. Prima che vi chiediate come diavolo sia venuto in mente alla Domus di infilare un fotoromanzo in una rivista per ragazzini, provate a leggere i testi di questa prima pagina. Tutti quei riferimenti alla Kodak e alla sua nuova Kodamatic non sono affatto un caso
Ché il FotoSogno era spesso e volentieri il trionfo delle pubblicità (poco) occulte, una fiera della marchetta in cui venivano sfruttati poveri minori incolpevoli. Peraltro quella storia di Pamela che "a furia di gironzolare, s'è fatta parecchi amici. Ad esempio Giuseppe il guardiano della banca" con i tempi che corrono oggi suonerebbe molto, molto meno innocente. Giuseppe il guardiano, minimo minimo, oggi si vedrebbe arrivare a casa i carabinieri. Ah, l'unico grassetto di tutta la pagina è "Kodamatic"
Va detto comunque che il TeleSogno recuperava punti grazie al suo inserto a fumetti, dedicato a spiegare qualcosa a tema con la storia (in questo caso la storia della Koda... della fotografia), ma in modo divertente e senza toni da spiegone duepalle. Fumetti curati dallo Studio Bierreci, lo stesso delle allegre avventure dell'Ispettore Bo-Bop 
Altri fumetti presumibilmente francesi affogati in mezzo alle nebbie del tempo: Minium e la sua banda di teppisti... 
...e Capitan Maretta di Cezard, con le sue classiche avventure di pirati in quadricromia
(qualche volta in quadricromia sballata)
Senza dimenticare Silvio, di G. Lions e Ph. Luguy. Silvio era questa serie ambientata in un mondo in insetti, che ricordava un po' i Puffi...
...un po' Jacovitti, un po' il Pupazzo Gnappo e un po' un certo presidente del consiglio che da ieri sta tremando davanti al televideo 
A chiudere, in quarta di copertina, un'avventura del leone Turbo.  Un'avventura in cui il felino guida chiaramente un'Alfa e fa il ganassa con gli altri automobilisti bloccati dal gelo, esibendo orgoglioso... no, dai... metti via quell'additivo dell'IP. Non fare così. Non ti ridurre anche tu come i ragazzini sfruttati del TeleSogno, Turbo. Ti prego
E per oggi avremmo finito. La cosa veramente triste è che in tutto questo l'ispettore Bo-Bop non è mica saltato fuori. Magari avremo maggior fortuna con gli altri due numeri. Vallo a sapere. Un'ultima cosa: tenetevi pronti, perché l'altra rivista, la mai dimenticata [OMISSIS] è davvero da lacrime napulitante. Ma di quello parliamo settimana prossima, su. 


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48 

Commenti

  1. è inquietante l'He-man dell'ultima vignetta.
    Povero Man-at-arms :| Che destino triste...

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  2. Che peccato...questo non me l'ha mai comprato nessuno :(


    Grande "SG che vòr dì?"

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  3. sono tornato a 5 anni, quando il giovedì era il giorno PIU' atteso! "Ora, il fatto è che, almeno per come te li ricordi, i gadget del giornalino Più erano mediamente una figata pazzesca." assolutamente verissimo!
    Ma te li procuri su ebay?

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  4. Parlando di Più ed Editoriale Domus, prima o poi dovresti dire qualcosa di quel genialissimo spin-off che era Slurp!

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  5. ho appena comprato un bloccone su ebay...non vedo l'ora d'immergermi

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  6. il giornalino più... quanti ricordi, mamma mia...

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  7. Seeeee...lo voglio vedere con una GTV sul ghiaccio, il buon Turbo.
    Che ci puoi avere tutti gli adesivi Ip di quest mondo, ma la trazione mi rimane posteriore.

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  8. Slurp!!!!
    era un capolavoro di non-sense!! :D

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  9. Perchè Più aveva tuti quei fumetti francesi?
    Perchè inizialmente era la versione ita del quasi omonimo settimanale Pif ( dal nome del personaggio mascotte) che lanciò in Europa la moda del gadget con rivista, tanto che venne poi ribattezzata Pif Gadget.
    Da noi, col passare degli anni, è diventata sempre più una rivista autononoma con materiale quasi esclusivamente italiano.Il fumetto dei Masters è inqualificabile, con Man-at-arms che dice "quando vuoi, mio carissimo amico". :D

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  10. "L'uomo d'armi" era un povero cristo. Diciamolo.

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  11. Doc, visto che ormai sei il mio pusher di fumetti nostalgici, hai niente dello Slurp?

    http://www.perogatt.com/comicslurp/images/slurp1.jpg

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  12. Eccolo! Stavo per tirarlo fuori io "SLURP", una delle riviste più geniali che io abbia mia letto in vita mia!

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  13. Non vedevo più una copia di Più (scusate il gioco di parole) da qualche lustro. E adesso capisco alcune cose.

    Capisco il perché di questa mia inclinazione per i fumetti francesi, come mai ancora ogni tanto sogno Eternia e il Castello di Greyskull. E realizzo come da bambino sia stato anch'io preda di quei subdoli redazionali che se ci provi a farli oggi il MOIGE ti impala e ti espone al pubblico ludibrio...

    Più era una figata, altroché! E Slurp era la ciliegina sulla torta. Quanti gadget. Cose incredibili. Ricordo addirittura di un biglietto di auguri di natale fatto con un disco di plastica con una cavità per le dita ed una rudimentale puntina che suonava facendo girare il disco! Perché non le fanno più cose così? Vabbeh che oggi come minimo ti ci devono mettere un telefonino nel giornalino per far gridare i bambini di gioia...

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  14. Ok, ok: mi segno Slurp per la prossima tornata di acquisti di carta vecchia.
    E, no, mitch, non ti svelo il titolo dell'altra rivista. E' inutile che mi rompi le scatole su MSN ;)

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  15. Grande doc! Aspetto con ansia l'altra sorpresa :D

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  16. Uhm... la bimba del fotoromanzo mi ricorda qualcuno... uhm... Nikka Costa? Mi viene in mente un vecchio 45 giri con la sua faccia su... Il nome Viola... ricordi offuscati...

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  17. Ma Slurp non era uno spin-off di più? Nel vero senso della parola. Erano le pagine di mezzo della rivista che si staccavano e si piegavano a mo di giornalino. Poi magari avranno fatto proprio la rivista. Ma già allora cominciavo a ravanare con le console...

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  18. @ Peppe "Jones" Scaletta.
    La bimba del fotoromanzo è Isabella Rocchietta, che nei primi anni '80 era famosissima (ha fatto anche da baby valletta a Baudo).
    Poi ha compiuto una scelta che in questi tempi di velinaggio sembrerebbe incomprensibile: ha lasciato la pubblicità e la moda ed ha studiato Odontoiatria all'Università. Ora è una stimata odontoiatra.

    Visto che è una bella donna, se fosse andata con Mr. B. adesso sarebbe come minimo Ministro della Sanità...

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  19. Quel numero ce lo avevo, Più non me lo perdevo.
    Grande Turbo con la Sprint, peccato che non esiste Diesel, ma solo benzina motori boxer 1.3, 1.5 e 1.7.
    Gran brutti clienti per strada...

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  20. @ M@rtin: ARGH! Eresia! :P :D

    "Slurp" è diventato uno spin-off di "Più" quando hanno fatto morire la testata perchè era troppo avanti! :)

    E chiunque l'abbia mai letta anche solo per sbaglio, sa cosa intendo. :)

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  21. @Marte
    Verissimo, infatti la Domus fece chiudere Slurp e Più perchè li coniderava troppo scemi in contrasto con l'immagine seria della casa editrice.

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  22. Beh, dai, Sam. Li ha chiusi perché non vendevano più bene, no? Cioè, dopo anni che è andata avanti con Più a un certo punto si fa i problemi d'immagine?

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  23. Ma era così agghiacciante il 1983 ? XD

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  24. Il 1983 è stato l'anno più bello della storia umana. Ovviamente in una visuale estremamente soggettiva di bambino di 8 anni.
    Più, cazzarola, lo seguii fino al numero 50, poi non arrivò più a Panormus. Si narrava di epidemie di peste sulle galee che portavano le informazioni dal continente e trasportavano il famoso giornalino comparativo.

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  25. Nikka Costa... che ricordi! Ma avete visto come è diventata ora? Da inserire nell'ultimo sondaggismo sulle Rosse!!!

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  26. @Mitch
    Non sò se c'entrassero anche le vendite, ma qualcuno ( mi pare Perogatt , il creatore dello Slurp) mi disse proprio così...

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  27. Scommetto che la rivista misteriosa che ha comprato il Doc è o Masters e il Team dell' Avventura o Magic Boy ( in questo secondo caso ci sarebbe da ridere forte. Ma forte davvero)

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  28. Più era incredibile, ma forse dipendeva solo dai gadget. Slurp era oggettivamente una rivoluzione. E i suoi gadget di cartone da montare non erano da meno. Voglio un post su Slurp!!!

    Ps: Doc, il tuo blog è diventato il mio appuntamento quotidiano. Peggio della droga sulle figurine che regalavano davanti a scuola.

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  29. Carramba, Doc, queste cose a tradimento non dovresti farle... a momenti piango: non ricordavo affatto ma io questo numero ce l'avevo.
    In un attimo in stile madeleine proustiana m'è tornato a mente tutto quel periodo: ero convinto che i Puffi e il Piccolo Mugnaio Bianco esistessero davvero ed ero innamoratissimo di Catwoman del telefilm di batman. Ero un bel bambino: facevo le pubblicità sul postal market, sul catalogo Vestro e qualche volta anche su Topolino e in TV; ho lavorato molte volte con Isabella che è la bambina del fotoromanzo di questo Più (e con suo fratello Matteo che era molto simpatico).
    Oggi lei è una bellissima donna in carriera (agevoliamo diapositiva:http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo441004.shtml) io invece sono uno sfigato squattrinato nostalgico.
    Eeeeeh, la vita è ingiusta!!

    Il Più ha segnato un'epoca: tra i gadget mitici ricordo un sottomarino che si inabissava e risaliva grazie alla frizzina, le scimmie di mare, un kazoo fluorescente, una specie di medaglione inca con cassettino segreto... ogni settimana era una meraviglia, ma chi era il genio che sceglieva i gadget?!?!
    La cosa figherrima dello "splash" era che aveva una pressione interna tipo 19 atmosfere, praticamente un'arma impropria. Ero con un amichetto e mia madre prese due numeri della rivista, in modo che avessimo uno splash a testa, così poi potevamo fare battaglia. Ma la prima volta che gliel'ho scaricato addosso a momenti lo affogo!!

    L'ispettore Bibop mi piaceva di brutto, ma anche Pistillo...
    Il meglio del meglio erano comunque Gipsy e Dido e il già citato Slurp, entrambi del fantastico Carlo Peroni (il fumettista più sottovalutato di sempre, nonostante il talento geniale).
    Ricordo che ad un certo punto nel "più" c'era anche una versione femminile di Turbo, che si chiamava... Turbina... :-(((

    Forse però, a pensarci bene, non erano poi così belle le riviste per ragazzi del 1983... la magia stava nel guardare quelle pagine con gli occhi di un bambino di 7 anni. Era un periodo di ricchezza e c'era tanta speranza nel futuro, voglia di vivere e anche i genitori amavano stare insieme ai loro amici.
    Sto per diventare papà e mi chiedo se per i bambini di oggi l'infanzia sia altrettanto felice.
    Non so rispondere.


    PS=scusate tutti la lungaggine ma sono entrato in modalità Amarcord...

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  30. Matt, ora minimo vogliamo sapere di quali pubblicità fuorvianti sei stato protagonista :)

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  31. fantastico! ricordo quando fui operato di appendicite (più o meno in quel periodo) e per passare il tempo all'ospedale i miei mi portarono diverse riviste, tra cui Più... ricordo bene il leone ma i fumetti che erano nella rivista li ho proprio rimossi...

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  32. @Matt
    Hai ragione: i fumetti di Più, cme queli del Corrierino erano delle boiate pazzesche ( eccezion fatta per le serie francesi), spesso marchettoni al limite della legalità per pubblicizzare questo o quel prodotto.
    Ma si ricordano con Leopardiana malinconia perchè associati a un Italia in pieno boom economico, l' avvento degli anime giapponesi, i videogame su computer, giocatoli fighissimi in ogni negozio e tutte quelle promesse che sembrava riservarci il futuro che invece oggi bè, lasciamo perdere.
    Credo che i bimbi di oggi si divertano di più di noi alla loro età, e grazie a internet hanno più scelta e opportunità di svago, solo che loro forse non lo sanno.

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  33. Io, di "Più", conservo ancora da qualche parte "Il cristallino galattico"...

    Una genialata. Praticamente una sorta di bacchetta ovoidale curva sulla faccia inferiore e piatta sopra, di plexiglas verde-trasparente.

    Fungeva tipo una trottola, solo che, a causa della sua conformazione impercettibilmente asimmetrica, se la facevi ruotare tipo in senso antiorario, girava normalmente, se la facevi ruotare in senso inverso faceva qualche giro, poi s'arrestava ed invertiva il senso di rotazione... Una roba che ti spacciavi per paragnosta alla Uri Geller con tutti i tuoi amici! :D

    Ma di gadget geniali ce n'erano a pacchi... Ricordo ancora il clown di plastica con i capelli di crescione, il tampone di torba sul quale potevi far germinare la tua piantina di arachidi, il caleidoscopio con le facce degli alieni...

    Bei tempi!

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  34. @Doc: Pubblicità su riviste: "Grazia", "Confidenze", "Prenatal" qualche rivista di maglieria, i già citati cataloghi postali, occhiali Marcolin, qualche gioco Mattel (uscito anche su Topolino,infatti ho il terrore di vedermi prima o poi su questo blog!!!!), Dash, qualcosa su TV sorrisi e canzoni (aaaaargh, allora anch'io ho preso soldi dal nano!!! Ed ero pure minorenne!! e ora come faccio a criticare, da qual pulpito?!?!?) e altro che non ricordo ora.

    Spot TV: succo Zuegg, aspirina C, Rinascente, panettone Bauli, Benetton e probabilmente anche altro.

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  35. @Sam: hai ragione, infatti il bello era la prospettiva di UN futuro. Ma io aggiungerei anche: la magia delle lucciole, i coloranti tossicissimi dei ghiaccioli e delle caramelle che lasciavano la lingua azzurra e, ripeto, la felicità dei grandi che si trasmetteva a cascata su di noi.
    Questo mi chiedo se ce l'avranno i nostri figli....

    @Mars: ce l'avevo anch'io il cristallo galattico. Era tera-cool.

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  36. Matt: facciamo così. Se salti fuori in una prossima carrellata delle pubblicità fuorvianti ti tocca dircelo, ok?

    Ah, quanto all'ultimo commento, che domande: certo che NON ce l'avranno i nostri figli. A un certo punto si è barattato tutto l'ottimismo del mondo, tutto l'entusiasmo per il futuro con il p0rn0 gratis sull'internet. AI tempi sembrava pure un affare.

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  37. @Doc: parole sante e di profonda saggezza. Ma che se ne fa un bimbo del p0r40 gratis?

    Guarda, la pubblicità Mattel su Topolino me la ricordo perfettamente: c'ero io con un camion di plastica colorato (tipo ribaltabile), nel quale si incastravano dei finti utensili di plastica a forma di viti etc. Io bimbo biondo con caschetto made in NinoD'angeloStyle. Roba da farti vergognare a distanza di eoni.

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  38. Vi dirò che contagiato dalla Più mania mi sono comprato 6 numeri a 27 euro spese di spedizioni incluse.
    Certo che i prezzi della Baya lasciano stecchiti con numeri singoli che partono da 6,50 euro!
    Gli ultimi anni di Più furono davvero tristi: oltre a fumetti italiani orribili e trascurabili spesso veri e propri marchettoni su nuovi giocattoli, come la serie di Jumy, anche i gadget , una volta fighissimi, diventarono di una pezzenteria allucinante.
    Ricordo con orrore una semplice cordicella "per entrare nel fantastico mondo di nodi" con tanto di fumetto interno che cercava di convincerti di quale incredibile gadget fossi entrato in possesso.
    Poi Più si trasformò in Maxi Più che era l'ultimo guizzo di vitalità del naufrago in mare prima di affogare.

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  39. Mizziga, ma proprio un numero senza Pistillo mi sei andato a prendere.

    Vorrei che i lettori più affezionati di Più ricordassero perché Turbo girava con l'alfettone. E' una brutta storia. Turbo girava in ferrari, ma è stato brutalmente raggirato. Avevo 9 anni, nell''83, e di colpo soprii il concetto di "pacco". Qualcuno si ricorda esattamente come successe? Ricordo Turbo a firmare cambiali nell'ultima vignetta, ma è passato tanto tempo.

    Un giorno del 1985 mia madre mi disse: "preferisci conservare Più o il mensile di Barbapapà?" Io preferii salvare il mensile di Barbapapà, ovviamente - credendo che in quel momento lo stavo consegnando all'eternità. Dopo sei mesi, anche il molle corpo rosa cadde come carta morta cade.

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  40. Andrea: purtroppo Pistillo nei numeri che ho preso non c'è. Sam, se salta fuori in quelli che hai comprato fai un fisch... ah, già, è vero: poi non me li faresti scansire comunque. Sòla.

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  41. @Sam: proprio lei. Che almeno mi dava il brivido del fumetto veramente giapponese, per quanto un po'in salsa italiana... ma c'era qualcosa nelle proporzioni usate da Yoshiko che denotava giapposotità.

    @Doc: E forse è meglio così, che Pistillo non lo rivedo. Io me lo ricordo come una space opera fighissima tipo Esh's Aurunmilla! Senza considerare che probabilmente anche Esh's Aurunmilla se lo vedo oggi resto male. E dire che me lo ricordo come una space opera fighissima tipo Pistillo.

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  42. @ DOC e B.
    a il bello è che nei numeri sfusi su e_bay c'è pure scritto quali contengono Pistillo.
    La Watanabe disegnò anche alcune storie di Cartoni in TV e noi Supereroi, se non erro.
    Io ho preso delle raccolte di Più, quindi se le passassi nello scanner, si sfascerebbe la colla e addio giornalini da tramandare ai posteri.
    Idem per Master e il Team dell' Avventura, e questo è un peccato, perchè sono gli unici fumetti dei Masters reperibili in italiano ad avere una trama "seria" , qualche morto, disegni un pò alla Kyrby (ma solo all' inizio. Col tempo il disegnatore cambiò stile), dialoghi verbosi in stile Marvel dei vecchi tempi.
    Vennero poi sostituiti da una versione italiana disegnata da Giuliano Piccininno e Sauro Pennacchioli, piena di ironia italica e battute finali agghiaccianti come su Più.
    Tutto lo staff di questa rivista venne rilevato da Mattel che creò Magic Boy, rivista sponsorizzatissima da Mattel che proponeva i fumetti di Capitan Power , i Master del futuro, e (udite, udite) Video boy, storia di un super eroe che può entrare nei videogiochi e interargire con i personaggi di essi ( notare che VB andava solo nei vg del Nes 8bit, importato in Italia da... indovina un po? Già, dalla Mattel)

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  43. Direi che qualche numero di Master e il Team dell' Avventura e Magic Boy devo procurarmeli. E se si distruggono 'sti cavoli, ché qui si pensa ai posteri, non a facili egoismi :D

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  44. Mazza KazanaK quante ne sai, leggo solo ora. E poi stimo la tipa che ha scelto una carriera decorosa, altro che zokkoline!

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  45. Ciao! Il cristallino galattico ce l'ho pure io!! Ma non sapevo che si chiamava così! e ho ancora il ciondolo maya con lo scomparto segreto!
    Vi chiedo se qualcuno mi può aiutare a ritrovare una storia particolare.
    Erano delle pagine doppie interamente disegnate di vari locali (palude, interno castello, ecc.ecc..) ed erano piene di frecce da seguire, se sceglievi il giusto percorso potevi proseguire, voltando pagina. ERA BELLISSIMA!!
    Qualcuno ricorda di Più?
    Grazie tante, spero che potete farmi sapere... e magari mandarmi una scansione!!!!

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  46. Ho controllato nei credit e ho avuto la conferma di ciò che ho pensato di primo acchito: fra i collaboratori di questa rivista c'era Giancarlo Gatti, disegnatore anche di Topolino e forse quello con il tratto più onirico del lotto. Il suo capolavoro assoluto, 200 e passa pagine disegnate tutte da lui, è il Classico speciale prodotto per le olimpiadi del 1976, in cui Paperino frantuma tutti i record dell'atletica leggera grazie a un paio di scarpette speciali costruite da Archimede.

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  47. Io mi ricordo ancora la pistola con in filo di manganina che tagliava il polistirolo! In pratica, collegando il finissimo filo alle pile, questo diventava incandescente e potevi tagliare polistirolo e anche finissimi fogli di carta. Il problema era che questo filo si spezzava presto (per ovvi motivi) e non era così facile trovarne dell'altro, almeno per noi bambini "Più"! :D

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