Ricetta per una rivoluzione: preparazione e ingredienti
Oggi sono iniziate le riprese di Qualunquemente, il film di Cetto La Qualunque. Al che uno dice: ah, forte. Chiuppilu pppittutti, quante risate, quell'Albanese lì. Ma c'è un piccolissimo dettaglio e cioé che a te questo geniale personaggio di Albanese non fa ridere per niente. In tivvù, sul tubo, quando sei stato a vederlo dal vivo qualche mese fa, Albanese. Zero. E tu adori Albanese. Il problema di fondo è che Cetto La Qualunque non ti fa ridere perché è un personaggio drammaticamente vero, drammaticamente attuale. E' il simbolo, e Albanese e il suo autore Piero Guerrera lo sanno benissimo, di un certo modo di fare politica ormai gettonatissimo. E' cronaca, non è più commedia. Ma non solo, si badi, qui in Calabria Saudita, non solo qui nel profondo sud del mondo. [...]
Cetto La Qualunque è il politico che se ne fotte di tutto e tutti, ma in tutta Italia. Che sputa sugli altri e si fa vanto del torbido in cui pratica la pesca sportiva da sempre. Che grida in tivvù alla macelleria mediatica, alla pubblica gogna, al processo di piazza appena qualcuno gli fa notare che, epporcaputtana, quella cosa non si può fare. E' quel fenomeno che ci ritroviamo alla guida del paese, che nello stesso giorno riesce in qualche modo ad annunciare come primo ministro il ritiro della protezione civile dall'Aquila fino a quando quei magistrati dediti alla deboscia non la smetteranno di ficcare il naso, e a minacciare come ministro dello sviluppo economico ad interim la Rai, perché o si cambia, o si fanno sparire quelle trasmissionacce di parte (dell'altra parte. Ché se fossero state dalla sua, di parte, non avrebbe avuto alcun problema), o il contratto di servizio lui non lo firma. Tanto a lui cazzo frega: se finisce a raccogliere origano, la concorrenza, gli fanno pure un piacere.
Al che ti aspetti che minimo minimo la gente scenda in piazza, dia fuoco al televisore, si renda conto di come questa cosa del conflitto di interessi per la quale vi prendono per il culo in tutto il pianeta stia assumendo contorni un attimo GROTTESCHI.
Ti aspetti le barricate, i materassi in fiamme, la celere per le strade.
Ma non succede niente, non ne parla nessuno.
Perché i telegiornali non parlano male di chi paga loro gli stipendi, e anzi quando non devono non ne parlano proprio. E sono comunque giustificati, perche ci sono temi assolutamente più urgenti da portare all'attenzione del telespettatore, come i sette minuti dedicati dal tg5 delle 20 di stasera all'angoscioso dramma dei gavettoni di fine anno nelle scuole superiori romane.
E' per questo che oggi, 8 giugno 2010, hai deciso che è tempo di fare qualcosa di concreto.
Al che ti aspetti che minimo minimo la gente scenda in piazza, dia fuoco al televisore, si renda conto di come questa cosa del conflitto di interessi per la quale vi prendono per il culo in tutto il pianeta stia assumendo contorni un attimo GROTTESCHI.
Ti aspetti le barricate, i materassi in fiamme, la celere per le strade.
Ma non succede niente, non ne parla nessuno.
Perché i telegiornali non parlano male di chi paga loro gli stipendi, e anzi quando non devono non ne parlano proprio. E sono comunque giustificati, perche ci sono temi assolutamente più urgenti da portare all'attenzione del telespettatore, come i sette minuti dedicati dal tg5 delle 20 di stasera all'angoscioso dramma dei gavettoni di fine anno nelle scuole superiori romane.
E' per questo che oggi, 8 giugno 2010, hai deciso che è tempo di fare qualcosa di concreto.
Perché la vostra generazione ormai è perduta. Voi trentenni vi si sono inculati senza vasella e senza manco dirvi niente. Inculati senza incularvisi, praticamente un record. Siete stati tagliati fuori da settantenni che sono rimasti dov'erano anziché farsi da parte, che saranno ancora lì quando voialtri non ci sarete più. Chi rappresenta voi trentenni? Nessuno. Dove siete finiti, voi trentenni? A occupare condurre vite in equilibrio precario, abbandonati da qualche parte.
Ma per chi oggi ha ancora vent'anni c'è tempo. C'è ancora tempo.
Seguiranno nei giorni a venire istruzioni, tempi, modi per attuare nel quotidiano la vostra, nostra personalissima rivoluzione. Compatti e dietro la linea: ché ce la si fa, dai. Non tutto è perduto.
Ma per chi oggi ha ancora vent'anni c'è tempo. C'è ancora tempo.
Seguiranno nei giorni a venire istruzioni, tempi, modi per attuare nel quotidiano la vostra, nostra personalissima rivoluzione. Compatti e dietro la linea: ché ce la si fa, dai. Non tutto è perduto.
In foto, Cetto La Qualunque. Prometteva donnine per tutti quanti, ed è stato di parola. Provate ad accendere ora la tivvù. Su quale canale, dite? Perché, c'è ancora differenza?
Aggiorna, doc, che oggi ne ha sparata un'altra. Dice che governare seguendo la costituzione è difficile e scomodo
RispondiEliminaUhm.. Fa molto "Progetto Mayhem". Mi piace.
RispondiEliminaMi piace questo blog;) l'ho trovato su google cercando:
RispondiEliminaPreparazione alla rivoluzione
eheheh