Microsoft Game Room: la salagiochi che ci manca il bullismo

Ieri mattina ti scrive Ivan e ti fa: oh, l'hai provata la Game Room dell'icsbocstreesessanta? E tu: quale, quella che devi uscire begli euri per giocare quelle cagate dell'Atari 2600 che ti costa meno recuperare le cartucce vere? E lui: sì, quella. Ma ci stanno pure i classici come Asteroids. Dai, vieni stasera che ci facciamo una partita.
Ora, tu un giro hai provato pure a fartelo.
Ma la tua salagiochi era vuota. Che forse sei entrato troppo presto [...]
Non c'era nessuno. Non c'erano manco i cassoni. Il fumo passivo in omaggio. I gufi che ti chiedono di fare una pallina. I ragazzi con l'Invicta che hanno tirato filone a scuola. Gli spacciatori. I bestemmiatori di professione al biliardo. Le ragazzine zoccole. Niente.
Però potevi scegliere il tema delle pareti: tipo quello Atari, tipo quello Intellivision, tipo i graffiti fluo tamarri dei video di Vanilla Ice. O gli arredi: tipo un fantasma, un flipper rotto, i raggi laser, uno jubentino morto, un motociclo o motocarrozzetta, un totem inequivocabilmente a forma di minchia. Nelle salegiochi che frequentavi tu, invece, se provavi anche solo ad appendere il giaccone a una gruccia libera o a spostare uno sgabello da un cassone a un altro, il gestore ti guardava storto e ti diceva oh cazzo ti pensi di essere a casa tua, eh?
Nella Game Room i giochi si possono provare solo in versione demo, per il resto sono prezzi che Ivan su La Stampa definiva ieri mediamente popolari. Ma a te 50 centesimi per una singola partita a un gioco del 1978 ti sono sembrati una mezza ladrata.
In compenso, va detto, non ci sono neanche i protodelinquenti come Mimmo Cioccolata che ti minacciano con un coltello. E questo, in un ambiente retroludico che Microsoft promette allegro, divertente e accogliente per tutti anche se non ci sta un cane, è indubbiamente un bel vantaggio.

In foto: uscite qualche gioco Capcom e Taito, e magari se ne può discutere.

Commenti