28 ore dopo: Tera Patrick vs Keanu Reeves

Se un viaggio di ritorno dalla Cali-con-fornia ti dura più di un giorno, se parti il sabato all'alba e arrivi a casa quando a casa è domenica sera e i seggi sono già chiusi e non puoi più votare e ciccia ma tanto il nano vince uguale, è facile che ti succedano delle cose strane. Tipo che sei su un seggiolino del Detroit-Roma e non sai cosa cacchio fare che secondo il fuso della Costa Ovest sarebbe ora di merenda, secondo quello di Detroit ora di cena, secondo quello di casa boh, e chi se lo ricorda più. Allora inizi a scorrere freneticamente la lista di film disponibili su questo volo della NWA pieno di bambini urlanti e colleghi che dormono beati loro ma cosa cacchio ti dormono sempre che ti prende un'invidia che spaccheresti tutto. Solo che il film li hai già visti tutti quanti, e se non li hai visti sono robe francesi, e se non li hai visti e non son francesi sono il remake di Ultimatum alla Terra. Tiri un sospiro così forte da far vibrare l'intera struttura del velivolo, e ti metti a guardare questo capolavoro del 2008 con Keanu Reeves e Jennifer Connelly (inciso: Jennifer Connelly da ragazza era una topa pazzesca. Non che ora sia un cofano, ma in ogni film le cresce un po' di più il naso. Un altro po' e per inquadrarle un profilo non basterà più il 2.35:1 e dovranno inventarsi un formato ancora più largo). Lo guardi, questo filmetto girato dall'ispettore Derrickson, ma è talmente brutto, stupido, risibile perfino al confronto dell'originale del 1951, che cadi molto presto in uno stato di torpore vagamente allucinato. E allora sogni, ma non è proprio un sogno, che questo uovo spaziale gigante non atterri a Central Park ma a Rende, dalle parti della piazzetta davanti al bar Mary. Sì, un po' più su dell'edicola e del tabacchino. E che invece del robottone gigante venuto malissimo in computer grafica ne venga fuori una gigantesca Tera Patrick in mutande, con le bocce alte due metri l'una, che fissa torva gli iuventini, fulmina i forzisti e sorride invece ammiccante ai videoludogiornalisti. Categoria alla quale, casualmente, tra gli astanti appartieni solo tu. Sorride e pronuncia le immortali parole: "Klatu Barada Nikto Bella Raga!". Prima di accompagnarti al Mary, che il gelato al riso come lo fanno buono lì da nessuna parte.

In foto, il pornificio della Vivid, immortalato dal tuo iphonzie durante un casuale drive-by giusto sotto Hollywood. La cosa deve aver evidentemente turbato il tuo piano onirico più di quanto pensassi.

Commenti

  1. Altro che E3! Ci vorrebbe un bel tour guidato (da Stefani Morgan) alla Vivid con tanto di visita ai set..Oh, yeah!

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  2. Tòh, a saperlo che eri sullo stesso aereo avrei evitato di passare 9 ore guardando quella cacata di Quantum of Solace e quel polpettone di Benjamin Button. Che poi uno arriva a Roma e gli rode il culo perché il suo bagaglio è finito, non si sa come, a Minneapolis.

    (Che poi a me Los Angeles piace ma sò gusti).

    Ciao!

    P.S. Se avessi evitato di sospirare durante la cena magari ora non avrei avuto una macchiazza di pollo sulla camicia. Grazie, eh :D

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  3. Ciao. E scusa per la macchiazza. A me, per andare pari, un bambino di colore ha calpestato il portatile. Quattro volte.

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  4. Io invece sono ancora in viaggio da L.A. verso l'Abruzzo e se i miei calcoli non sono sbagliati dovrei arrivare a casa fra 3 giorni e 16 ore.

    Adesso scrivo da una cabina telefonica in Crimea.
    La prossima volta Milano il cazzo!

    :D

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