House of the Ciglioparrucchi: il Riassuntone del Sesto Episodio della Stagione 2 di House of the Dragon
Fan, fan, farafafàn, farafàn... Giacomino Lannister, fratello gemello di quello del Concilio dei Verdi, Tereso Lannister, è arrivato alla Zanna Dorata, dopo aver sbagliato strada ed essere finito in un covo di pervertiti lì vicino dal nome equivocamente simile.
Per far colpo sui tizi del posto, i Lannister si sono portati dietro i leoni in gabbia, ma pure qui sorge un malinteso, ché la gente del castello inizia a gridare Guarda, mamma, è arrivato il circo! Guarda che facce i pagliacci!
Giacomino decide di piantare le tende lì, di autoinvitarsi a cena e di non fare un'infiocchettatissima fungia fino a quando Cainoplìskin non andrà ad aiutarli con il suo drago. Lo sfoggio di noncuranza, disinteresse per i suoi doveri più elementari e pesoculismo è tale che subito il Lannister viene messo a capo di una municipalizzata.
Il principe reggente Cainoplìskin non prende benissimo la racCorvandata che gli arriva con la richiesta di aiuti, sfancula il gemello del Lannister debosciato e va avanti a impartire ordini. Alicenzina prova a dire la sua...
...ma non viene cagata di pezza dal figlio. Caino è tutto intento a spiegare il suo grandioso piano di stringere un accordo con la Triarchia delle città libere, la trilogia di guerre stellari, la triade di Moggi e chiunque possa dare una mano per spezzare il blocco navale degli Ammorbidenti.
Il Maestro delle Leggi propone di appioppare come moglie la regina vedova, cioè Alicenzina, alla piovra rossa dei Greyjoy, senza ovviamente chiedere il parere della diretta interessata:
La regina, diremo, non appare esattamente entusiasta della proposta.
Il guercio spedisce Coccinello ad attaccare Harrenhal, e quando tutti vanno via chiede a sua madre di restare, ché deve cazziarla. Chiede alla donna quale sia esattamente il suo ruolo nel Concilio, e quando la madre gli risponde di aver consigliato Viciè e poi EhiGonzo, Caino le ricorda la fine che hanno fatto. Il primo, a puntate.
Caino le dice essenzialmente di sciacquarsi dai maroni e tornare a guardarsi Uomini e Donne Over e a mandare le catene di preghiere su WhatsApp. Lei, sconvolta, tenta un'ultima carta, quella della tenerezza, da madre:
EFFICACISSIMA con uno che per avere quel trono ha vrusciato pure il fratello. Ciao, core.
Freddo come la Barriera e altrettanto irremovibile, il figlio non cambia idea. Si è preparato psicologicamente a quel confronto per tempo, del resto, ascoltando ripetutamente il poema epico S'inkazza (Questa casa non è un albergo) del bardo Maxauro Pezzarpetto.
"E la pasta al forno, domenica, la voglio senza polpettine", le dice mentre va via, per aggiungere volgarità e infamia all'umiliazione.
A Roccia del Drago, intanto, Perlano ci tiene così poco al suo nuovo ruolo da Primo Cavaliere dei Neri che si è presentato alla riunione con due ore d'anticipo, portando pastarelle, confetti e spumante per tutti.
Per mettere in pratica il piano suggerito dal figlio Scianteclèir, ovvero trovare dei tizi imparentati alla lontana con i Targaryen per trasformarli in cavalieri per i draghi rimasti senza conducente come gli autobus di Roma quando c'è un ponte, Janira ha fatto convocare ser Stefanuzzo Darklyn, che scopriamo essere tipo Elliott di E.T. ma quarant'anni dopo. Alla regina servono dei nuovi cavalieri di draghi
in qualità di loro spingitrice.
Stefanuzzo è un ottimo candidato, dice Janira, perché la nonna della fratocugina della zia della vicina di casa del commercialista di sua madre è stata una Targaryen. O forse di cognome faceva Taranto, Tarallo... boh, vabbè. È uguale.
Nonostante il parere contrario di uno dei rompiballe rimasti nel Concilio, il vecchio Ser Kag. A. Catss, Stefanuzzo è onorato dell'incarico: se tutto va come deve, pensa, potrà tornare a Duskendale in sella a un drago e gridare TEH! ARUCULU! a quello stronzo della scuola guida che lo voleva bocciare all'esame della patente.
La decisione è presa: Stefanuzzo accetta il suo compito, nonostante la parte scritta in piccolo del contratto che recita Tenere lontano dalla portata dei criaturi, areare il locale prima di soggiornarvi, se muori vrusciato t'attacchi a 'sta ralla.
A Harrenhal, intanto (2), continua la psicanalisi degli incubi per Crudelio, sotto l'influsso della strega già wrestler. Stavolta, perlomeno, nei suoi sogni non sta copulando con la madre, ma smaltendo i suoi sensi di colpa nei confronti del povero fratello Viciè. Un uomo tutto d'un pezzo, ma solo in senso metaforico.
Siamo comunque tutti felici, immagino, di rivedere Viciè, uno dei personaggi migliori di questa serie, a mani basse. Di quelli che poi se ne vanno perché Martin ama ammazzare o mettere da parte i personaggi interessanti e tenersi le mummie. Solo che poi Viciè si commuove, piange e...
Ridestatosi dal suo incubo, Crudelio se la prende con il castellano Francescoguccino, che se ne sta tutto il tempo seduto al tavolo a gozzovigliare o a giocare a pinella con i suoi figli.
Crudelio lo minaccia con un coltellino, dicendogli Fai poco lo Strong con me!, e se ride lui figuriamoci noi, ché manco agli scout si andava in giro con coltellini svizzeri così piccoli.
Il biondo di Luzzi comprende di essere sotto l'influsso di qualcosa e decide di fuggire da Harrenhal, ma solo dopo aver preso la sua borsa da postino da viaggio comoda.
Incontra la responsabile di tutto questo, la strega Amelia, che lo aspetta davanti al drago, e le dice "Qualcuno mi ha avvelenato. Il cibo... Il vino..." E CHI SARÀ STATO MAI?
"Non devi essere il più furbo della cucciolata, te, vero bellicapè?", gli risponde la strega.
Dopo aver piagnucolato un altro po' sulla corona che non gli hanno dato, che voleva tanto, e gnegnè, Crudelio - che, ricordiamolo, nella scorsa stagione si sparava le pose da subdolo e maledetto e ora sembra perennemente un minchione - elemosina consigli alla strega su quello che deve fare nelle terre dei fiumi.
E lo fa CON QUESTA FACCIA. Neanche un cane bastonato, un bastone bastonato. Lei, da fine stratega, gli risponde che la famiglia che in quelle terre sembra la più importante, i Tully, è effettivamente la più importante, in virtù del principio tattico definito dai libri di Sun Tzu come il Buongiornoaciccio.
Resterebbe l'impiccio di Grover Tully, anziano scorreggione e lord di Delta delle Acque,
ma anche a quello può pensare Amelia con il suo gufo Gennarino. Ricapitolando: un tipo con un parruccone biondo, un rapace notturno e una ragazza da mondo fantasy:
sarebbe Labyrinth, se al posto del più carismatico cantante di tutti i tempi ci metti un minchione come Crudelio e al posto di Jennifer Connelly una strega spacciatrice che ti cala l'aspirina nella coca cola.
Intanto (3), a Roccia del Drago, tutto è pronto per vedere se Ser Stefanuzzo verrà accettato dal drago. I domatori di draghi intonano una canzone che sembra quelle da viaggio in pullman da Padre Pio, ma senza vendita di pentole a tradimento. Sul Dov'è carità e amore qui c'è la Vecchia, Janira chiede a Ser Stefanuzzo se si sente pronto
Prontissimo. E quel cattivo odore all'improvviso sarà lo zolfo dei draghi. Per prepararlo psicologicamente a quell'impresa, gli hanno fatto vedere tre volte il film Aelliot il drago Targaryen invisibile e gli hanno dato due chili di croccantini.
La strategia che hanno scelto Janira e quei tizi armati di mazzarelle è molto semplice, e risale a riti tramandati sin dall'antichità. Quando il drago si avvicina, dicono a Ser Stefanuzzo di stare tranquillo:
"Ha un'espressione proprio umana, vede Ser? Fa le fusa", gli dicono. Provano con Fuffi, con Bobbi e perfino con Friedman,
ma si chiama Mare Infuocato il terribile trentaduesimo.
Sulle prime il drago sembra placarsi, grazie alle parole in alto valyriano della Sila che gli urlano i domatori, tipo Stattifermarys, Vasciatys, Nuntimovarys. Ma il povero Stefanuzzo non fa a tempo a dire "Ce l'ho fatta" che, stabellaminkyarys, il drago svampa lui e un povero cristo tra i domatori.
Quest'ultimo si taglia la gola per porre da solo fine alle sue sofferenze, mentre il cavaliere viene lasciato lì a bruciare, avvolto dalle fiamme, da Janira e gli altri:
Dopo che, nel cantiere navale dei bluette, Perlano dice al figlio segreto Clarensìdorf che lo vuole al suo fianco quando salperà, ci spostiamo ad Approdo del Re, dove Ulf il Bianco ascolta in una taverna una prostituta di nostra conoscenza lamentarsi di come la corona stia affamando il popolo. Mentre nella Fortezza Rossa gozzovigliano, hanno tutta la carne e gli sfizi che vogliono, pure i frighi pieni di kinder pinguì e viennetta. Re Viciè, dicono, certe cose non le faceva. Quando c'era lui, si potevano pure lasciare le porte aperte, i carri arrivavano sempre in orario.
Janira, intanto (4), ha FINALMENTE azzeccato una cinquina in faccia a quel petulante del vecchio ser Kag. A. Catss, con tutta la violenza, la sete di giustizia e la furia di una madre che carica la sua migliore tappina da lancio per scagliarla all'indirizzo del figlio e arrestarne la fuga.
Janira capisce che lì dentro devono tornare a temerla. Tornata nelle sue stanze, maneggia una spada, quando arriva la consigliera, maestra dei sussurri e già regina dei soffocotti, Mannaggia La Myseria,
che se ne sta lì sempre a fare la Obi-Wan Kenobi vestita come Obi-Wan Kenobi. Il popolo di Approdo del Re è affamato, dice alla regina. Bisogna sfruttare la cosa: panem et circenses.
"Ci mannamu u circu?", chiede Janira, non lucidissima.
"..." "No, maestà, quelli so' i Lannister", risponde Mannaggia La.
Che allora pane sia.
Ad Approdo del Re si fa davvero la fame. Non c'è più carne per nessuno, manco per Lele Adani. E di certo non aiuta a tenere buono il popolo il fatto che si vedono sfilare verso la Fortezza Rossa dei carri pieni di bestiame. Un contrasto che sembra suggerire un concetto molto velato:
Al tavolo delle boccette, IlSiberianHusky fa presente a Cainoplìskin che la situazione è esplosiva: il popolo affamato fa la rivoluzion, diceva il bardo Jaen Burraska. Il problema è che non ci sono manco le brioche.
Già che c'è, aggiunge il subdolo IlSiberianHusky, ci sarebbe da nominare un nuovo Primo cavaliere, tipo lui.
Caino esprime la sua scarsa stima nei confronti dei Calboni della situazione, ma quel che è giusto è giusto. "Ti do la responsabilità..." attacca.
Il capospione fraintende, inizia a ringraziare, ma il resto della frase è "...di trovare la persona adatta, inutile rospo sciancato e leccaculo. Chiama mio nonno, Otto Passerotto".
È una bellissima citazione, seppure con la licenza di qualche aggiunta colorita, di una scena memorabile della commedia italiana:
Nel mentre arriva il Gran Maestro Samueletò e dice, grazie agli dei, il re EhiGonzo sta meglio! "Che bella notizia", sussurra Caino, prima di sputare a terra e iastimare la Vecchia.
Quindi va a trovare il fratello, EhiGonzo il Vrusciato, e premendogli la palletta sulle ustioni e chiamandolo Puccettone si fa dire che non ricorda niente di quanto avvenuto, sì? Che è stata solo Meleys, sì?
Quando si china per baciare il fratello sulla fronte, si piega troppo e per poco non gli cadono di tasca i trenta denari.
Intanto (5), nella Valle degli orti, dove vengono scelte le patate più buone e i piselli più teneri, la sorella di Baela Baela Baela Fisica, Rhaena, e il figlio moretto di Janira sono andati ad asparagi e si sono imbattuti nei resti di un gregge di bestiame vrusciato da un drago.
Poco dopo, mentre i bambini giocano con un cucciolo di drago e i pupazzetti dei Masters of the Westeros, arriva la sempre gentile Lady Arryn e dice "Porto buone notizie, schifosa. Vi ospitano a Pentos, così potete cavarvi dai maroni, tu e 'sti criaturi cacaminchia".
Rhaena le chiede di questo drago adulto che dev'essere in giro, e Jeyne Arryn le risponde che sì, un drago selvaggio si aggira da quelle parti. Rhaena, in quanto priva di draghi suoi, va a prendere una Pokéball e si allena a dire "Io scelgo te!" davanti allo specchio. Hai visto mai.
E mentre Clarensìdorf, che per non farsi riconoscere come erede della casata degli Ammorbidenti si rade a zero i capelli bianchi, si fa chiamare l'Infeltrito e mischia sempre i capi bianchi e i rossi nei lavaggi, discute con il fratello Terencetrentdarby sulla loro natura di figli bastardi del Serpente di mare,
Janira dice al figlio Scianteclèir che è piaena di questa gente che non la rispetta o le chiede ogni due per tre dove sia Crudelio col suo drago. La discussione viene interrotta dall'arrivo di Mannaggia La, lì per riferire che il "dono è stato inviato". Sarà il suo nuovo ruolo, ma Mannaggia La è di nuovo truccata e tutta acchittata. Non sarà mica che...?
Il dono, in ogni caso, sono barchette telecomandate piene di cibo, che approdano sulla spiaggia di Approdo del re con le loro vele dei Neri e dietro il messaggio politico "Alicenzina sei una lorda".
La diretta interessata, poco distante, sta apprendendo dal maestro Samueletò che il figlio vrusciato se ne sta appapagnato nel letto tutto il giorno, grazie ai litri di latte di papavero che il principe reggente ha consigliato di somministrargli.
Alicenzina è profondamente addolorata per la sorte del figlio, e allora il Gran Maestro, con Gran Tatto, le dice:
"Non è così che deve morire un uomo. Un paracadute che non si apre, questo è un bel modo di morire. O restare intrappolato tra gli ingranaggi di una macchina. O un lappone che con un morso ti strappa le palle. È così che me ne voglio andare!"
Alicenzina non fa a tempo a chiedersi cosa abbia fatto di male nella vita per ritrovarsi con dei figli così, che nel cortile suo fratello, Guendolino il Capatanta, le ricorda che l'unico figlio sano della donna, Daeron, è tale perché vive da anni a Vecchia Città come scudiero di un lord Hightower. A chilometri e chilometri da lì, da quella Fortezza Rossa dove i suoi discendenti finiscono scannati, e da lei.
La donna accusa LEGGERISSIMAMENTE il colpo. Livello di soddisfazione personale come madre di Alicenzina, in questo momento:
Signora Buttman, la manesca madre di Georgie che cresce due figli rattusi e la figlia di un galeotto. Per la regina vedova, c'è solo il tempo di un fugace, romantico cenno di saluto scambiato con il suo amato:
Ci sarebbe pur sempre l'altra figlia, SorEllaena, lì con lei, certo.
Ma quando va da lei, Alicenzina la trova che parla ai suoi grilli nelle gabbiette e le dice Vieni, andiamo ad accendere una candela per tuo fratellomarito e le anime perdute, tipo la tua, brutta cretina, ché speriamo pigli fuoco pure te.
In città, intanto, è il panico. La notizia delle barche regalo dei Neri si è diffusa rapidamente, e tutti corrono ad accapararrarsi il cibo. Tranne il fabbro del libro Cuore, che essendo una persona estremamente buona, corca di mazzate un povero cristo e gli ruba la borsina con la scarola.
Alicenzina e la figlia vengono portate via in tutta fretta dal tempio in cui stanno pregando, mentre il popolo sfoga tutta la propria rabbia, urlando contro di loro e correndo a scrivere dei post pieni di errori grammaticali su FB.
Alicenzina viene presa di nuovo a pesci in faccia, ma stavolta letteralmente, e bastoncino pim pum pam, volan tanti scappellotti. A un vecchio barbuto con la cuffietta in testa, che prova ad afferrare la regina madre, viene mozzato un braccio:
Se tanto mi dà tanto, potrebbe essere un CERTO personaggio del libro. Una personcina alla mano (una). E mentre le due regine fuggono,
inseguite da una calca infoiata come solo quando ci sono i cellulari sottocosto all'apertura dei centri commerciali, lasciamo questa scena da film di zombie per tornare nelle stanze di EhiGonzo il Combusto:
il rancoroso IlSiberianHusky è lì per portargli tutta la sua solidarietà, visto che pure il sovrano resterà sciancato a vita come lui. "Ma non preoccuparti", gli dice. "La gente ti compatirà, sia alle spalle che in tua presenza. Ti fisseranno. Volteranno lo sguardo altrove. Gli farai schifo". Manca solo gli si poggi sulle ustioni pure lui.
Il viscido complottatore mette in guardia EhiGonzo l'Arso da Cainoplìskin. "Quello vuole inc*larti, attento", gli dice. "Ma è mio fratello!", risponde EhiGonzo, incredulo. Come se la cosa fosse mai stata un problema, tra Targaryen.
E parlando di fratelli, gli incubi di Crudelio lo riportano stavolta nel momento in cui Viciè resta vedovo della sua prima moglie. Il sovrano piange, Crudelio lo consola, reggendogli il capo tra le sue braccia. È pure questa una scena molto tenera. La strega Amelia, quella sera, stava guardando L'Incompreso di Comencini su Rete 4.
Il castellano lo risveglia per dirgli che il vecchio Tully è morto. "Per la sua malattia non c'è stato niente da fare", dice Francescoguccino, "nonostante la nostra guaritrice, Alys, abbia offerto le sue abilità e le sue arti"
MACOSAMIDICIMAI, pensa Crudelio Gigio, con un sorriso. E tutto sembra finire così, ma quando il castellano va via, il biondo ripensa al suo sogno, al fratello. E il dolore e il senso di colpa sono troppo grandi:
Uno dei due figli di Perlano, Terencetrentdarby, viene raggiunto dal drago Mare Infuocato. La bestia cerca di fargli capire in tutti i modi che ha scelto lui come suo cavaliere, così, in omaggio alla vecchia hit dell'87 Sign Your Name. Ma quello non capisce, e bisogna usare metodi un po' più diretti:
Siamo di nuovo a Roccia del Drago, e Mannaggia La racconta la sua vita sfortunata a Janira. Le due donne si abbracciano e così, dal nulla, all'improvviso:
Vale sempre la cara, vecchia regola dei Riassuntoni™: visto che farli porta via ore, se ne volete ancora, fate girare su tutti i social che conoscete. O ciccia. Ringrazio, a proposito, gli amici della pagina FB Game of Thrones Italy per la condivisione del post.
Chi vuole può seguirmi su Instagram, dove la festa continua tutti i giorni e i draghi li ammaestriamo da anni, grazie alla nostra dimestichezza con l'alto valyriano di Camigliatello Silano. Avete già comprato il mio romanzo?
Ser Stefanuzzo non poteva avere un drago per due motivi: era imparentato troppo alla lontana con i Targaryen e non era figo. Per una legge non scritta i cavalieri di drago devono essere sempre fighi.
RispondiEliminaMa infatti.
EliminaLo sapevo....mi aspettavo un terencetrentdarby.... è uguale🤣🤣🤣 Fantastico come sempre!
RispondiEliminaBuondì Doc ! Ma... cosa ci fanno i domatori con un bastone di legno secco lungo 2/3 metri davanti ad una bestia sparafuoco con la testa che è già grossa il doppio (per quelli piccoli) del bastone stesso?
RispondiEliminaMe lo chiedevo pure io.
EliminaUsare uno stuzzicadenti per tenere a bada un drago alto 3 piani mi sembra un'ottima strategia!
È la tecnica segreta della Sacra Mazzarella. Funziona, garantiva Totonno lo Svampato.
EliminaGiusto garantIVA, appena prima di tagliarsi da solo la gola
EliminaAppena è arrivato il gufo ho esclamato pure io "Ma è Amelia la fattucchiera che ammalia, col corvo Gennarino!"
RispondiEliminaUguale!
Quando in tv attacca il famoso jingle "chi pulisce più di Sciantecleir, ahahah" penso subito al nostro Sciantecleir Strongaryen e ai riassuntoni!!!! grande doc come sempre
RispondiEliminama la sella ai draghi selvaggi come meenghia la mettono?
RispondiEliminaNascono già così. All'inizio è un seggiolone.
EliminaCon le canne di bamboo che hanno tutti in mano, ecco a cosa servono.
EliminaMa la gente che muore strinata è del mestiere?
RispondiEliminaDrago è debole a folletto, acqua resiste a fuoco: bastava presentarsi con, non dico un Tapu Fini, ma anche solo un Azumaril e risolvevi. Eddai, le basi!
Si chiamava Mare Infuocato il Terribile trentaduesimo, discendente diretto di Valeryo il Terribile I, appartenuto a Aegon il Conquistatore, leggendario campione di caccia al purceddu nella steppa, e fucilato come nemico del popolo durante la Rivoluzione di Ottobre sulla Fortezza Rossa.
RispondiEliminaP.S. : Ho potuto finalmente guardare House of the Ciglioparrucchi e godermi i riassuntoni solo ora. Gratitudo Belated (Baelata Baelata), doc!