Pryde of the X-Men: l'episodio pilota (giapponese) della serie animata mai prodotta degli X-Men
Ora che la nuova serie animata degli X-Men, X-Men '97, seguito diretto di quella degli anni 90 (Insuperabili X-Men) ha debuttato su Disney+, è il momento giusto per tornare indietro nel tempo e raccontare la storia del suo sfortunato predecessore. Un progetto mai decollato di cui ci resta solo un episodio pilota, X-Men: Pryde of the X-Men (da noi solo X-Men o L'Audacia degli X-Men). Uno special animato dai giapponesi, figlio di RoboCop e con un Wolverine australiano [...]
I modelli dei personaggi di X-Men: Pryde of the X-Men, su un numero di Marvel Age |
La storia di Insuperabili X-Men l'abbiamo raccontata qualche anno fa qui. Come siano i primi tre episodi del suo seguito, X-Men '97, lo hai scritto qui (spoiler: una bomba). E allora let's do the time warp again e torniamo agli anni 80. Più precisamente al 1989, l'anno in cui arriva in syndication sui televisori USA uno special animato degli X-Men lungo poco meno di mezz'ora.
questa foto e quella in apertura: cel di Pryde of the X-Men, da ha.com |
Di RoboCop erano stati ordinati 13 episodi, il formato standard per le serie animate settimanali dell'epoca, ma Marvel Productions decise di fermarsi a 12, destinando il budget di quell'ultima puntata a un episodio pilota di una serie degli X-Men. E come già avvenuto per alcune delle produzioni citate, si rivolge per le animazioni ai giapponesi di Toei Animation.
Sostanzialmente, senza la popolarità televisiva di Wolverine e gli altri, non sarebbero mai esistiti i Power Rangers.
Ma torniamo al 1989 e a Pryde of the X-Men. La storia segue l'arrivo di Kitty Pryde alla scuola di Xavier, da cui il gioco di parole nel titolo. Gli X-Men formati da Tempesta, Ciclope, Colosso, Wolverine, Nightcrawler e Dazzler, più Kitty, si scontrano con Magneto e la sua Confraternita di mutanti (Blob, Pyro, la Regina Bianca, Toad, il Fenomeno), che vogliono far precipitare una cometa sulla Terra.
Le animazioni sono ottime, e quanto di più prossimo a un anime degli X-Men si sarebbe visto per molto tempo. Wolverine ha l'amato costume "brown and tan", a Tempesta non hanno trasformato quello in pelle nera in un completo bianco, come era avvenuto in precedenza (vedi sotto) e sarebbe accaduto anche nella serie anni 90. La storia è leggerina, ma nel complesso funziona e fa il suo nel presentare il carattere dei vari personaggi.
Dopo una serie di passaggi televisivi con la formula delle trasmissioni in syndication, Pryde of the X-Men diventa nel 1992 una VHS per il mercato americano che riscuote una certa popolarità, soprattutto grazie al traino della nuova serie animata dei mutanti. Da noi quella videocassetta arriva nel 1994, nel catalogo Stardust. Casa di distribuzione nota per le versioni, uhm, alternative dei Classici Disney, che all'epoca trovavi ovunque: sono quelli dell'altra Cenerentola, l'altro Hercules, l'altro La bella e la bestia, etc.
Sul tubo c'è l'intera VHS americana di Pryde of the X-Men upscalata in HD, con tanto di pubblicità dei videogiochi di Spidey e uno spezzone live action in cui uno Spider-Man in carne, ossa e tutina spiega l'importanza di andare a votare... al pubblico di ragazzini che sta guardando presumibilmente quella VHS. Ok.
Qui c'è invece la sua controparte italiana, con vari trailer di altre videocassette Stardust (RoboCop animato compreso) e le tante chicche non volute del doppiaggio nostrano.
Per una qualche ragione, infatti, l'audio italiano de L'Audacia degli X-Men è pieno di strafalcioni. Tanto per iniziare, il narratore, che nella versione originale è Stan Lee, si presenta dopo pochi secondi come "Dan Lee". Ciclocchio, anziché Scott Summer, viene chiamato Scott Sam. Dazzler diventa Abbagliatrice. Colosso un generico e molto poco russo Peter Wiston. La Confraternita dei mutanti malvagi, che già in originale è diventata Brotherhood of Mutant Terrorists, qui è Fratelli Mutanti Terroristi.
Be', almeno in italiano non c'era il Wolverine australiano. Quale Wolverine australiano, dite? Questo Wolverine australiano:
Nel doppiaggio originale, Logan ha un marcato accento di Sydney e dintorni, anche se il suo doppiatore è statunitense (Patrick Pinney). Il motivo? In Rete c'è chi sostiene che sia un errore causato dall'ambientazione australiana delle storie a fumetti degli X-Men di quegli anni, ma non è vero.
Nella serie del 1981 L'Uomo Ragno e i suoi fantastici amici appaiono tanti mutanti Marvel, a cominciare ovviamente dai due co-protagonisti accanto a Peter Parker. Nell'episodio The X-Men Adventure (da noi La vendetta di Cyberiad), alla fine della terza stagione, appare ad esempio un'intera squadra di X-Men, composta da Ciclope, Tempesta, Nightcrawler, Thunderbird e Sprite (Kitty Pryde).
Qualche mese prima, in A Fire-Star Is Born (È nata... una stella di fuoco, 1982), avevamo già visto Xavier in compagnia di Tempesta, Angelo, Ciclope e, appunto, Wolverine. Un Logan che, doppiato dall'americano William Callaway, aveva già lì un marcato accento australiano.
Perché? Probabilmente per rafforzare l'idea del team internazionale di X-Men (canadese faceva poco esotico?). O perché qualcuno aveva buttato un occhio nel futuro e sapeva che nel primo film live action degli X-Men, nel 2000, avrebbero scelto proprio un australiano sconosciuto, un certo Hugh Jackman, per sostituire all'ultimo minuto Dougray Scott. Vai a sapere.
Quel che invece sappiamo con certezza è che tanti di noi avevano già letto quella VHS de L'Audacia degli X-Men tre anni prima che Stardust la spedisse in cartolerie e supermercati, e senza avere accesso alla videocassetta originale USA.
La legittima domanda "Che diavolo ci fa Dazzler nella squadra di X-Men del picchiaduro da sala Konami?" trova un'immediata risposta, infatti, quando si scopre che la software house nipponica si ispirò per il suo gioco arcade (1992) proprio a quel pilota divenuto special televisivo. Pescandone non solo i buoni, ma pure (con qualche aggiunta) buona parte dei villain.
Wolverine, del resto, non era australiano, ma in Giappone si sentiva a casa.
SPIDER-MAN, GLI X-MEN E GLI ALTRI POST SULLE SERIE ANIMATE USA
Ricordiamo che tra i papabili Wolverine c'era pure Russell Crowe: sta cosa dell'Australia ce l'avevano proprio in testa.
RispondiEliminaSì. Qui (https://docmanhattan.blogspot.com/2020/07/primo-film-degli-x-men-altro-wolverine-ciclope.html) raccontavo di come sia stato proprio Crowe a suggerire a Singer Hugh Jackman per la parte di Logan.
EliminaAh, l'avevo letto qui, allora. Bella figura di palta.
Eliminae tra i provinati per Logan c'era anche il dott. Cox di Scrubs, motivo per il quale faceva sempre frecciatine contro Hugh Jackman xD
EliminaInfatti fosse stato per me nel nuovo Deadpool avrei fatto un universo alternativo in cui John C. McGinley interpretava proprio Wolverine, mentre Hugh Jackman faceva il dottor Cox in una qualche sfuriata epica, tipo "No Barbie, predi i tuoi blabla e portali da un blablaologo!" (bastava poco, d'altronde è tutta roba Disney ormai...)
Insomma, abbiamo rischiato di avere un Wolverine che di nome fa "Scott".
RispondiEliminaOvvove :)
EliminaAh il picchiaduro degli X-Men! Ah, la tauromachia!
RispondiEliminaAh, ecco perché mi pareva di averlo visto anche se era praticamente impossibile... avevo letto la GN su Supercomics!
RispondiEliminaAh, ecco perché mi sembrava di averlo visto anche se era abbastanza impossibile... avevo letto la GN su Supercomics!
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