Lukas della Bonelli, Rat-Man Gigante, Snowpiercer e lo scherzone di Orfani
Nuovo appuntamento con Microletture, la rubrica più amata dai vostri edicolanti, ché c'è da parlare di un po' di fumetti mandati giù nelle ultime sere. Scendendo nello specifico: il primo numero di Lukas, la nuova miniserie Bonelli, il ristampone con momenti mariomeroli Rat-Man Gigante, il fumetto gianfransuà di Snowpiercer e Orfani numero 6. Perché Orfani numero 6? Per l'altissimo fattore TROLOLO […]
Partiamo da Lukas (Sergio Bonelli Editore, 3,30 euro). Miniserie da 24 numeri, divisi in due stagioni da 12. Dice: di cosa parla questo Lukas? Di che genere si tratta? Sia Michele Medda - co-creatore dell'albo insieme al disegnatore Michele Benevento - che Davide Bonelli (nell'introduzione del primo numero) parlano di Urban Fantasy. E in effetti è difficile tirar fuori una definizione migliore per un mondo che sembra uguale al nostro ma evidentemente non lo è. Il protagonista, Lukas, questo sosia di Michele Padovano, è un ridestato. Uno zombie. Solo che è uno zombie ancora in perfetta forma. Parla pochissimo, scalciaculi, e si trova invischiato in una situazione della quale il primo numero dà giusto qualche cenno sommario. Insomma, non si capisce bene dove vogliano andare a parare storia e personaggio, il che per te è un bene, perché ti è rimasta appiccicata addosso la voglia di leggere il numero due.
Se ci fermiamo a giudicare il primo numero in quanto tale, per molti aspetti non sembra un fumetto Bonelli. C'è un certo personaggio, all'inizio, che sembra incasellarsi perfettamente in uno dei più classici ruoli da spalla bonelliani. E invece. C'è una tizia che si tira una riga di coca in un bagno. C'è una figura femminile che ancora non hai inquadrato bene. Notevoli i disegni, opera dello stesso Benevento. Un difetto? Le didascalie che raccontano i pensieri del protagonista, con quello stile lì, sono un po' pesanti.
Passiamo all'altra miniserie Bonelli. Qualche settimana fa, discutevi con Emiliano Mammucari (co-creatore della serie assieme al RRobe) di come il principale difetto dei primi numeri di Orfani sia stato quello di dare - volutamente - a bere ai lettori un'immagine distorta della serie. Discorso che vale tanto più per chi si è fermato al numero 1, convinto che Orfani fosse soltanto questo:
gli ex rEgazzini ora tipi tosti che falciano alieni con i mitraglioni. Un Fanteria dello Spazio rivisto in chiave videogioco fantascienzo di oggidì. E invece, dopo gli indizi disseminati nei numeri precedenti, il n°6 tira in barca la rete, rivelando che le cose non stanno affatto come sembrava. Tirando via il drappo dallo scherzone fatto al lettore. E andresti avanti, solo che rischieresti di tirare in ballo una certa cosa che riguarda la seconda stagione, e lì il fattore TROLOLO rischia di bucare il soffito.
Del film di Snowpiercer si diceva in questo post qui. L'Editoriale Cosmo ha portato in edicola da un po' il fumetto francese da cui è stato tratto il film di Bong Joon-ho, Le Transperceneige di Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette. Un albo di 256 pagine (5,90 euro) che raccoglie in formato bonelliano i tre volumi in bianco e nero della saga transalpina. La storia ha in comune con quella del film coreano solo la premessa e alcuni elementi, sviluppandosi in un'altra direzione. Anche letteralmente. Una fantascienza più classica, forse meno cruda ma dall'ambientazione ancora più asfittica, con una serie di citazioni di Philip K. Dick che vanno dall'esplicito (l'I-Ching come ne La svastica sul sole) al più velato-speriamo-che-non-se-ne-accorge-nessuno (un certo spunto preso da La penultima verità). Per recuperare il fumetto hai dovuto girare tutte le edicole della città, ma ne è valsa la pena, dai. Se vi capita sotto mano, buttateci un occhio.
Chiudiamo con Rat-Man Gigante, la nuova ristampa mensile in formato, uh, gigante e in bianco e nero delle storie del Ratto (Panini, 2,50 euro). Un concentrato potentissimo di mariomerolitudine per chi è abbastanza vecchietto da ricordare come te le ristampe della Corno, gli Uomo-Ragno Gigante e Fantastici Quattro Gigante e Devil Gigante e Qualcosaltro Gigante che saltavano fuori dalle buste sorpresa o erano rimaste a foderare gli angoli più sperduti delle edicole dei primi anni 80. Ora, hai scoperto Leo Ortolani ormai ventuno anni fa, ai tempi della gloriosa fanzine Made in Usa. Pochi anni dopo, grazie a uno dei gestori del negozio di fumetti di Cosenza che frequentavi all'epoca (ovunque tu sia: grazie, Agostino), hai messo le mani sul Rat-Man autoprodotto. Questo per dire che la storia delle origini del Ratto l'hai riletta due giorni fa tipo per la terza volta.
Ma al di là delle storie, questa nuova ristampa merita per l'ampia appendice redazionale, curata dallo stesso Leo: un frappo virgola un frazzo di curiosità e dietro le quinte, raccontati con il consueto stile ironico e umile dall'autore. Per dire: perché si deve anche a Dylan Dog e alla Bonelli, in un certo senso, se Rat-Man è diventata una delle serie italiane più amate degli ultimi vent'anni? Ed è vero che Bendis e Bagley hanno copiato una gag di Leo su Ultimate Spider-Man? (sì, è vero). Peccato che problemi di diritti abbiano portato l'Uomo-Ragno, nella storia Legami di Sangue, a diventare il Ragno Umano. Ma viene spiegato anche quello, obvioubruslì.
Partiamo da Lukas (Sergio Bonelli Editore, 3,30 euro). Miniserie da 24 numeri, divisi in due stagioni da 12. Dice: di cosa parla questo Lukas? Di che genere si tratta? Sia Michele Medda - co-creatore dell'albo insieme al disegnatore Michele Benevento - che Davide Bonelli (nell'introduzione del primo numero) parlano di Urban Fantasy. E in effetti è difficile tirar fuori una definizione migliore per un mondo che sembra uguale al nostro ma evidentemente non lo è. Il protagonista, Lukas, questo sosia di Michele Padovano, è un ridestato. Uno zombie. Solo che è uno zombie ancora in perfetta forma. Parla pochissimo, scalciaculi, e si trova invischiato in una situazione della quale il primo numero dà giusto qualche cenno sommario. Insomma, non si capisce bene dove vogliano andare a parare storia e personaggio, il che per te è un bene, perché ti è rimasta appiccicata addosso la voglia di leggere il numero due.
Se ci fermiamo a giudicare il primo numero in quanto tale, per molti aspetti non sembra un fumetto Bonelli. C'è un certo personaggio, all'inizio, che sembra incasellarsi perfettamente in uno dei più classici ruoli da spalla bonelliani. E invece. C'è una tizia che si tira una riga di coca in un bagno. C'è una figura femminile che ancora non hai inquadrato bene. Notevoli i disegni, opera dello stesso Benevento. Un difetto? Le didascalie che raccontano i pensieri del protagonista, con quello stile lì, sono un po' pesanti.
Passiamo all'altra miniserie Bonelli. Qualche settimana fa, discutevi con Emiliano Mammucari (co-creatore della serie assieme al RRobe) di come il principale difetto dei primi numeri di Orfani sia stato quello di dare - volutamente - a bere ai lettori un'immagine distorta della serie. Discorso che vale tanto più per chi si è fermato al numero 1, convinto che Orfani fosse soltanto questo:
gli ex rEgazzini ora tipi tosti che falciano alieni con i mitraglioni. Un Fanteria dello Spazio rivisto in chiave videogioco fantascienzo di oggidì. E invece, dopo gli indizi disseminati nei numeri precedenti, il n°6 tira in barca la rete, rivelando che le cose non stanno affatto come sembrava. Tirando via il drappo dallo scherzone fatto al lettore. E andresti avanti, solo che rischieresti di tirare in ballo una certa cosa che riguarda la seconda stagione, e lì il fattore TROLOLO rischia di bucare il soffito.
Del film di Snowpiercer si diceva in questo post qui. L'Editoriale Cosmo ha portato in edicola da un po' il fumetto francese da cui è stato tratto il film di Bong Joon-ho, Le Transperceneige di Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette. Un albo di 256 pagine (5,90 euro) che raccoglie in formato bonelliano i tre volumi in bianco e nero della saga transalpina. La storia ha in comune con quella del film coreano solo la premessa e alcuni elementi, sviluppandosi in un'altra direzione. Anche letteralmente. Una fantascienza più classica, forse meno cruda ma dall'ambientazione ancora più asfittica, con una serie di citazioni di Philip K. Dick che vanno dall'esplicito (l'I-Ching come ne La svastica sul sole) al più velato-speriamo-che-non-se-ne-accorge-nessuno (un certo spunto preso da La penultima verità). Per recuperare il fumetto hai dovuto girare tutte le edicole della città, ma ne è valsa la pena, dai. Se vi capita sotto mano, buttateci un occhio.
Chiudiamo con Rat-Man Gigante, la nuova ristampa mensile in formato, uh, gigante e in bianco e nero delle storie del Ratto (Panini, 2,50 euro). Un concentrato potentissimo di mariomerolitudine per chi è abbastanza vecchietto da ricordare come te le ristampe della Corno, gli Uomo-Ragno Gigante e Fantastici Quattro Gigante e Devil Gigante e Qualcosaltro Gigante che saltavano fuori dalle buste sorpresa o erano rimaste a foderare gli angoli più sperduti delle edicole dei primi anni 80. Ora, hai scoperto Leo Ortolani ormai ventuno anni fa, ai tempi della gloriosa fanzine Made in Usa. Pochi anni dopo, grazie a uno dei gestori del negozio di fumetti di Cosenza che frequentavi all'epoca (ovunque tu sia: grazie, Agostino), hai messo le mani sul Rat-Man autoprodotto. Questo per dire che la storia delle origini del Ratto l'hai riletta due giorni fa tipo per la terza volta.
Con due trasferelli, un giornalino di crucipuzzle e una pistola sparaelastici |
Snowpiercer lo voglio proprio leggere. E anche Lukas mi attira.
RispondiEliminaL'unica cosa che mi trattiene su Lucas e mi sta veramente sulle balle è la politica della Bonelli che non apre un canale veramente funzionante con le fumetterie, la Bonelli vende in edicola PUNTO.
Adesso sto zitto che non voglio fare polemica in casa del Doc.
Sei mica il solo a chiederlo, peraltro. Spira un vento di rinnovamento in casa Bonelli: chissà non arrivi anche l'apertura verso le fumetterie. Intanto Orfani uscirà in volume per Bao, come noto. Esperimento interessante, imo.
EliminaRicordi però cosa ha risposto scherzando, fino ad un certo punto, Mammucari quando gli ho espresso la mia perplessità.
EliminaDetto ciò rimango dell'opinione che il fumetto tipo Bonelli che sta uscendo ora in edicola più bello rimane Long Wei. La storia è molto bella ed originale, spero vivamente abbia un seguito.
Bello Long Wei! Le prime storie (le uniche lette) mi sono piaciute un frappo!
EliminaA me sta piacendo sempre meno...e sopratutto i disegni, ultimamente due o tre numeri stanno lasciando a desiderare.
EliminaL'inizio è stato interessante e "fresco" ma poi boh troppo ingarbugliato in alcuni episodi. Flashback e montaggi strani della storia...I personaggi però mi piaccioni tutti!!!
Mi son piaciuti alcuni degli ultimi numeri (soprattutto quello dei due Luca con l'addestramento di Long Wei al tempio. Un classicone da film di kung fu vintaggi), molto meno l'ultimo, quello ambientato al Corviale di Roma.
EliminaMi son piaciuti alcuni degli ultimi numeri (soprattutto quello dei due Luca con l'addestramento di Long Wei al tempio. Un classicone da film di kung fu vintaggi), molto meno l'ultimo, quello ambientato al Corviale di Roma.
EliminaL'ultimo numero non l'ho ancora letto ma il penultimo, mi era piaciuto molto.
EliminaDal mio edicolante di paese e neppure dal mio fumettaro di sfiducia, sono mai riuscito a trovare Orfani.
RispondiEliminaLukas: piaciuto, niente di nuovo sotto al sole però scritto davvero bene (Medda c'è e si vede) e cosa più importante ha un ritmo che ti tiene incollato a vedere dove andrà a parare.Disegni meritevoli, anche se molto bravo nei paesaggi e nei primi piani dei personaggi. Peccato che ho due miliardi di acquisti mensili e quindi per ora passo.
RispondiEliminaOrfani:semplicemente il fumetto più desiderato del (mio) mese. La prima cosa che leggo quando faccio provvista. Il sei è davvero cataclismatico. Ormai i dubbi sono diventati mezze realtà. Il che può significare solo una cosa e quindi se tanto mi da tanto (e dopo essere stato anche alla conferenza stampa a Mantova) allora la seconda stagione sarà davvero imperdibile.
Snowpiercing :-P snobbato film (che la tua rece mi ha comunque incuriosito) e pensavo di bypassare anche questa, ma quasi quasi ...
Ratman gigante pur per i motivi di cui sopra + spazio che non ho non lo posso comprare pur volendolo da matti. Ho preso il primo a cui non ho potuto dire di no vista la cover finto vintaggia. E me lo sono gustato per bene.sia le storie che le rubriche dell'ortolano parmense...
Ora basta papiri...ehm Invincible che ne pensi :ora è anche versione mensile!!! Io continuo i volumi perchè credo sia tra le novità superoisitiche più fighe del millennio. O meglio era ora c'è Icon 1 :D
Sarà che non sono un esperto di fumetti. Ma a me Orfani fino ad ora non ha detto niente. Troppo lenta la narrazione, dialoghi da film action americano di fine anni '80. E... 2/3 avvenimenti diluiti in 5 numeri, non mi fanno gridare al miracolo. Nel numero 6 comincia ad accadere qualcosa. Ok. Ma secondo me servire il niente per 5 numeri (ad un prezzo non da poco) è poco rispettoso nei confronti del lettore. E poi, questo colpo di scena è davvero tale? Davvero chi legge fumetti da tempo (ma anche vede film o legge libri) non se lo aspettava? Orfani si fa leggere perché Roberto Recchioni è un abile sceneggiatore. Ma per me non si può parlare di capolavoro. Lukas è carino anche se per ora non molto originale ma la voglia di leggere il numero 2 mi è venuta. Concordo con il Doc sulle didascalie "pesanti".
RispondiEliminaNon mi hanno parlato troppo bene di Lukas ...
RispondiEliminaVorrei darci un occhiata per capire meglio
Chiedo venia a Pike: per cancellare una risposta ho tirato giù pure il suo commento. Il testo era questo:
RispondiElimina"Dai doc, i twist di questo numero si sospettava dal secondo numero,era ovvio nel terzo e veniva già rivelato alla fine del precedente. Io la smetto di seguire qui.
Gan peccato, perchè mio aspettavo una bella serie, e invece mi son trovato Haze per ps3"
Finito il numero 6 di Orfani mi sono detto "Dio Santo! ora si che iniziamo a ragionare" Rooooock'n'roooooooll!
RispondiEliminaDoc, è sempre meglio lasciar scrivere cose con cui non si è d'accordo,anche se le si considerano cagate,invece di cancellare.
RispondiEliminaE non parlo del mio commentino.
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaLa differenza è che te lo dicevi nel commento originale con lo stesso tono per il quale, mesi addietro - dopo un lungo periodo in cui mi ero sforzato di lasciar correre - ti è stato gentilmente chiesto di smetterla. Come scrissi allora, mi sono ripromesso di non perdere più tempo dietro a chi viene a fare il superprecisino per il gusto di rompere le tasche, con l'aria da "voi non sapete una mazza, so tutto io". Questo blog è un hobby per me, il che non comporta dover sopportare chi si diverte a scocciare gli altri. Se ti comporti come gli altri utenti, sei il benvenuto. Il tuo unico altro commento, dopo che ti chiesi di smetterla, è stato una domanda: ho risposto. Ma se il tono rimane tale, resti in bannolandia.
EliminaVeramente , io non penso di essere stato affatto scorretto nel commento, ho solo fatto una constatazione su Orfani riguardo i presunti colpi di scena anticipati da motli lettori mesi prima e gradirei che lo lasciassi visibile , in modo che gli altri utenti lo leggano e possano giudicare con la propria testa se sono stato fastidioso o meno , invece di basarsi su quello che dici te e pensando che abbia scritto chissà cosa .
EliminaNon ci siamo capiti, temo: se per me un tuo intervento, come quello di chiunque altro, è fastidioso, il commento vola fuori dalla finestra. Questa non è una pubblica piazza in cui puoi dire quello che vuoi COME vuoi. O lo fai come si deve, senza quel tono perculatorio dei miei stivali, o non lo fai. Ma siccome mi sono scocciato di dover ripetere ogni volta perché sei fuori posto con i tuoi atteggiamenti, perché evidentemente o non sono capace io di farmi capire o questo è proprio il tuo modo naturale di esprimere le tue opinioni e non puoi farne a meno, non lo faccio più. Tutto quello che scrivi con quel tono finirà direttamente nel cestino, e ciao.
EliminaIl Ratman gigante mi ha un po' deluso, nel senso che mi aspettavo MOOOOOOLTO più dietro le quinte. Per chi lo segue da tempo troverà che sono tutte cose che Leo ha già scritto di qua e di là, ci sta facendo lo scherzone de Il Ragno coi suoi congiuntivi.
RispondiEliminaEro riuscito a schivare i vari color special/ristampe varie del Ratto, ma con questo Gigante non ce l'ho fatta... grandissimi momenti mariomeroli, va' come passa il tempo! :) A margine, tanto per polemizzare un po', il fatto che la Marvel non smolli i diritti sul RAGNOUMANO neanche per una parodia è davvero una pezzenteria...
RispondiEliminaLa cosa ha lasciato basito anche me. Tanto più che era una storia già pubblicata da anni. Sarà stato Bendis a far pressioni, per non far scoprire che aveva copiato ;)
EliminaA me fa strano pensare che per le zozzoparodie non ci siano problemi (perché c'è la parola "parody" in bella mostra? o pagano qualcosa in diritti?) mentre per Rat-man sì... boh, valli a capire 'sti 'mmerigani.
EliminaHo comprato praticamente tutte le testate qui descritte. Ma ne ho lette solo.. 1 (Ratman) perchè la pila di fumetti sul mio comodino è ormai diventata una colonna portante di casa mia e se ne tolgo un pezzo rischio di far crollare il piano di sopra e trovarmi mia nonna sul letto...
RispondiEliminaHo appena finito di leggere Lukas: bella l'ambientazione "milanese" della storia così quotidiana e dimessa, belli i disegni e abbastanza interessante il protagonista tetro e volutamente apatico. Troppe cose un po'"buttate lì", ma il n.2 lo rischierò.
RispondiEliminaOrfani: croce e delizia. Bello ma non certo il "fumetto innovativo" che ci avevano annunciato. Fantastici disegni, buone idee, ma un po' troppo rade. Il "colpo di scena" era un po' telefonato, ma ormai aspetto di vedere finire l'arco narrativo.
Long Wei è bello, a parte il numero sul serial killer il livello della serie è davvero buono e i diversi stili di disegno e di composizione della tavola sono "la marcia in più" per rimanere il mio fumetto italiano del momento. Nuovi linguaggi sul filo della tradizione... Un gran bel mix.
Menzione d'onore a Snowpiercer-La Transperceneige: fumetto che (x fortuna) si discosta dal film (che mi è cmq piaciuto un sacco) porta l'epopea del treno eterno che corre nella neve su binari molto differenti, molto classici eppure di incredibile fascino claustrofobico e senza speranza nella trama e nei disegni. Un modo di narrare atipico (rispetto ai canoni americani o italiani) a cui non sono abituato, che forse m'ha colpito molto di più proprio per quello.
Lo scherzone del numero sei di Orfani è stata una piacevole sorpresa e adesso riprendo i primi cinque numeri e cerco gli indizi che mi sono perso per strada. Lukas lo prenderò oggi per soddisfare la mia curiosità. Qualche anno fa non avrei immaginato che la maggioranza dei miei acquisti mensili sarebbero stati albi Bonelli. Stanno facendo un ottimo lavoro, soprattutto con Le Storie.
RispondiEliminaAnche la mia dose mensile si è trasfigurata negli anni..da comics a manga fino ai bonelli(di). Senza quasi accorgemene
EliminaSnowpiercer merita parecchio
RispondiEliminaforse come fummeto un po' sacrificato nell'edizione cosmo
Questa mattina mi sono recato in edicola ed ho comprato Lukas ma non c'era il "bucaneve (non Doria)" come profetizzato dal Doc.
RispondiEliminaAdesso partirà il pellegrinaggio per varie edicole per trovare un numero del suddetto fumetto.
piccolo inciso sul discorso edicole, presente nel primo commento.
RispondiEliminala vendita in edicola si rivela, secondo me, ancora vincente, proprio per la presenza sul territorio delle stesse e la possibilità di ottenere una diffusione capillare delle opere prodotte. le fumetterie non sono presenti in tutte le città e a volte (penso al mio caso) se ne hanno a disposizione due, una distante 20 km dal paese di residenza e un'altra distante 35 km. è indubbio che l'edicola e il luogo deputato e privilegiato per la vendita di fumetti ad alta diffusione.
Dalla mia esperienza solo Bonelli, Topolino e Panini (non tutto il catalogo) hanno una distribuzione efficiente tramite edicola, le altre case editrici vendono sempre meno in edicola e i volumi di maggior pregio vengono venduti solo e soltanto in fumetteria e/o in libreria. Poi se uno ci tiene ad avere i numeri perfetti e immacolati spesso le edicole massacrano i fumetti. Per esempio ho comprato il primo numero di "A panda piace" in un edicola di Sestriere e c'era sopra un segno a penna rossa, ho chiesto di cambiarlo e mi hanno detto che era normale e serviva per il reso.
EliminaAltro argomento è la serialità di alcune opere che essendo molto casuale (parliamo di manga soprattutto) se non c'è una fumetteria dietro che offre il servizio casella e monitora le uscite diventi matto. Il servizio casella è solitamente legato anche ad uno sconto del 10% su tutti gli acquisti, dici poco.
Un altro aspetto sono i distributori: le fumetterie hanno solitamente a che fare con una casa editrice che propone le sue opere e funge da distributore per le altre mentre per le edicole c'è un distributore che propone di tutto e molte volte spinge certi prodotti seguendo delle sue logiche di cui alcune volte l'edicolante non è reso partecipe.
L'edicola è un animale in via di estinzione, mi spiace per gli edicolanti ma internet le sta uccidendo senza fare tanti complimenti.
Concordo con Drakkan...anche se ahimè le mie due fumetteriedi riferimento (di cui con casella personale) sono a 40 e 30 km di distanza dal deserto padanico in cui vivo...
EliminaPer fortuna ci son le edicole perfino nel buco di paese in cui vivo però a volte il 50% degli acquisti lo posso solo fare in fumetteria e quindi vai di mail e ritiro mensile in blocco.
Anzi ora vado a spedire una mail sennò mi perdo il volume BAO su Orfani :D
Rat man gigante! Bene, questa è l'occasione per rileggere e collezionare le storie del ratto a partire dal principio. Finalmente!
RispondiEliminaLukas mi incuriosisce ma ho anche dei dubbi, del resto mi incuriosiva anche Orfani e non l'ho poi considerato. Non appena avrò tempo di leggere qualcosa di diverso dai testi per gli esami recupererò.
RispondiEliminaPerò ho letto Snowpiercer (durante un viaggio in treno senza riscaldamento, il che faceva atmosfera), e devo dire che merita, bello bello, anche le storie "secondarie", e secondo me preferibile al film.
Allora non e' solo mio il dramma di dover girare frotte di ed. x trovare albi della Cosmo(anche se la cerca mi fa sempre divertire come un giovane asgardiano)...x trovare Battaglia di Recchioni 'na fatica...
RispondiEliminaORFANI
RispondiEliminaIn effetti il colpo di scena poi tanto colpo di scena non è. Ma magari è una cosa voluta. Per farci credere di aver capito tutto di nuovo e SBEM! nuovo twist. Colpi di scena a matrioska, su Rieducational Channel. Subdolo il Rrobe :D
RAT-MAN
Un sogno che s'avvera. C'ero quando è uscito il primo numero, e ci sono stato a "spruzzi" durante gli anni. L'ho seguito (a scrocco) a macchia di leopardo insomma, ma non riesco a iniziare le cose da metà.
Finalmente sono riuscito a beccare un numero 1 (non sono riuscito a sincronizzarmi con le altre occasioni per un motivo o per l'altro). La collezione ha inizio, l'ossessivo-compulsivo che è in me gongola :)
Capisco il senso di ripubblicare ogni tot anni Ratman da capo per chi lo scopre solo ora.
RispondiEliminaMa onestamente...e per la prima volta farò una critica a Leo che adoro...Leo sta diventando come il suo "Ragno".
Non credo sia una questione monetaria ma di fatto eccoci all'ennesima ristampa. Mi aspetto sempre più che anche lui cominci con le copertine alternative. Onestamente, ricordando come prendeva in giro le case edirici con le loro mille varianti ne "Il Ragno" credo proprio che stia facendo la stessa fine di chi criticava tanti anni fa.
Ma sospetto che sia una cosa inevitabile se c'è cascato pure lui.
Allora, io il transglaciale (nome italico dello snowpiercer) l'ho letto anni addietro (no spoiler, relax) attraverso un lavoro archeologico di riesumazione di vecchie riviste di fumetti quali totem e corto maltese, il fumetto prometteva bene, benissimo, poi il finale ha fatto non cagare, di più, proprio della serie non so che Caspio mettere alla fine dello sceneggiatore..nah delusione, spero a bestia in una recensione
RispondiEliminaAllora, io il transglaciale (nome italico dello snowpiercer) l'ho letto anni addietro (no spoiler, relax) attraverso un lavoro archeologico di riesumazione di vecchie riviste di fumetti quali totem e corto maltese, il fumetto prometteva bene, benissimo, poi il finale ha fatto non cagare, di più, proprio della serie non so che Caspio mettere alla fine dello sceneggiatore..nah delusione, spero a bestia in una recensione
RispondiEliminaAd oggi non ho letto ancora un Bonelli all'altezza di Lucas.
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