Un Natale troooooppo giusto (l'edonismo violento dei fumetti del Paninaro - speciale Natale)

Ok, mangiare avete mangiato, ora anziché spalmarvi sul divano a lasciar fermentare il panettone nella panza, visto che lo sforzo di trascinarvi fino al computer l'avete fatto, gustatevi come digestivo questo fumetto estrapolato dal numero 12 del fumetto Il Paninaro (dicembre 1986). Uno speciale naSalizio pieno di robe agghiaccianti, cose che non sono cose, con una spruzzatina di violenza ingiustificata, razzismo, lotta di classe. Al solito, insomma. Perché la domanda di base è: come lo festeggiavano il Natale i paninari, venticinque anni fa?
Per ora ci gustiamo (piazzateci pure un paio di virgolette di quelle pesanti) solo uno dei due fumetti presenti nell'albo. Perché le pagine da scansire altrimenti sarebbero state questa volta, come si legge sulla copertina, DUECENTOVENTOTTO. E anche perché una storia basta e avanza. Cioè, aspettate di leggerla. Ah, anche per i commenti alle singole pagine ci vai leggero. Giusto per suggerire qualche sfumatura. Qualche chiave di lettura. Un po' perché con la digestione ti ci stai guardando in cagnesco pure te, un po' per non disturbarvi il godimento di questi testi di un certo spessore.
Cliccate sulle immagini per ingrandirle
(Per dire: già l'incipit è di fortissima critica sociale)
(c'è il consueto conflitto generazionale)
(e c'è il paninaro che di griffato c'ha pure il rombo della moto. Prego notarsi la sua definizione del Natale e, in un perfetto chiasmo, l'acronimo usato dal padre per indicare la propria situazione finanziaria)
(gli Armani, intanto, apprendiamo che non vanno più. Ché ormai ce li hanno i Very Guetta. I giovani diggei)
(son problemi)
(la filippina bona. Ché i disegnatori Edifumetto c'avevano una certa mano, un certo background professionale)
("frangescion")
(la ragazza, Monica, per farsi pheega si fa chiamare Moka. Come la caffettiera)
(feroci doppisensi)
(la frase pronunciata dal paninaro col mullet, là in alto a destra, è un genuino specchio dei tempi)
(i soliti comunisti)
(violenza sui brutti)
(la tipica onomatopea da auto proletaria)
("Una fighinata al top")
(un bagaglio culturale che mollali)
(il sempre gettonatissimo motto "non me ne sdruga un drigo")
(Venditti e la nota espressione paninara "cagacazzo")
(il momento molto mariomerolo in cui la famiglia capisce che i soldi sono finiti)
(uno di quei momenti difficili. Quelli in cui solo la fede in Schwarzenegger può aiutarti)
(la scala dei valori)
(l'idealismo tedesco spiegata a stocazzo)
("skizzata al brucio la story")
(l'importanza di impiccarsi con la cinghia giusta. A proposito, ma quand'è che si prendono a cinghiate? Tutte queste pagine e non è volato nemmeno un calcio, una "centra"?)
(ah, ecco)
(e tutto è bene quel che finisce bene)
(sotto l'albero troppo giusto)
Siete arrivati vivi fin quaggiù? Complimenti. Vuol dire che avete buone speranze di sopravvivere anche al cenone di Capodanno. Bravi. Ah, è ufficiale: martedì è il giorno del grande lancio, perché hai finalmente, infattamente finito. Dice: lancio di cosa? Di che stai parlando? Vedrete.


UNA COMPILESCION DI POST TROOOOPPO SCARSI
L'edonismo violento dei fumetti del Paninaro: numero 18, giugno '87
L'edonismo violento dei fumetti del Paninaro: numero 13, gennaio '87
L'edonismo violento dei fumetti del Paninaro: numero 41, maggio '89
Zippo Panino, il mensile per galli e galletti: numero 2, maggio '87
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Commenti

  1. Primo post che leggo su Kindle grazie ai feed via calibre :)

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  2. Che cagata di fumetto. Davvero, non ho parole. Buona digestione Doc D:

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  3. Lo sconcerto che provo per la trama di questa Cosa viene superato solo dalla confusione provata nello scoprire che il morbo della K facile era diffuso anche in quell'epoca.
    Auguri a tutti.

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  4. No, via feed non posso, letto comunque su kindle via browser.

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  5. Mi sdruppo un comments troppoggiusto dicendoti trante augurescion, Dottore della Grand'Apple!
    Sia lodato Ronald Reagan!

    (Ma l'adesivo con le chiavi papali sul muro della gallissima camera!!!?)

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  6. ma sto fumetto è veramente una merda senza attenuanti.

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  7. La domanda che mi pongo, non avendo vissuto il periodo, è: ma questa è una feroce perculanza al fenomeno paninaro o il lettore davvero si impersonava nelle storie?

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  8. I lettori, a giudicare dalle foto, avevano in media 14 anni. E si identificano una cifra. Ma, più che altro, non gliene sdrumava un drigo.

    Wild boys, wild boys.

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  9. Gente che si lamenta perchè è senza lavoro, imprenditori sull' orlo del fallimento, disperati che giocano d'azzardo sperando in una botta di chiulo che gli cambi al vita... ma siamo sicuri che sia un fumetto degli anni 80 e non di adesso ?
    La cosa più bella di questo giornale è che Barbieri è riuscito a (stra)vendere ai paninari un prodotto che li ritrae come poveri dementi .
    Mica jokes, raga.
    P.S.
    Grazie a questo capolavoro ho capito che per trent'anni ho sempre pregato il dio sbagliato.

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  10. Non...ho...parole...
    solo versi onomatopeici
    BLEEEEEUUURGH!!!!

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  11. Cmq sempre W la fi... lippina (ah, ah, ah) e auguri a tutti!

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  12. Mi associo a Sam: un giornale per dementi che ritrae i dementi stessi, e quei dementi se lo sono comprato fino alla loro, giusta in senso darwiniano, estinzione.

    Martedì il grande lancio eh ?

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  13. Sam, Leomax: lo si è sempre detto che chi scriveva storie e rubriche non era affatto stronzo. Finché è durata, del resto, hanno venduto uno sproposito con quattro meenchiate.


    Sì, martedì.

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  14. La cosa più terrorizzante è che i personaggi fossero tutti, per l'autore, dei "face" (buoni).
    Poi a me personalmente spaventa che tante nostre espressioni ancora in voga ad Arese tra gente normalissima pare derivino dai panozzi, "centra" e "cagacazzo" in particolare, tu pensa!

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  15. Padre Schwarzenegger, che sei in California, sia santificata la tua Harley Davidson...

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  16. Almeno Zippo Panino aveva la decenza di raffigurare il suo acquirente in maniera più innocua ed educata.


    @Predalien

    La tua preghiera la farò anche io prima di andare a dormire e prima di comprare il biglietto della lotteria di capodanno: non è che poi ...

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  17. I punti salienti del fumetto: l'Unica Vera Fede in Schwarzenegger e la megastoria della filosofia. Tutto troppo giusto.

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  18. Fantastico, mi è cresciuto il mullet dalla gioia.

    E ho appena ricomprato le Timberland.

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  19. Ehm.
    Da quando leggo questi post, alla ricerca dei vecchi fumetti Corno (amen) ho aggiunto quella de 'Il paninaro'.
    Il motivo mi sfugge e forse é meglio così.

    Mega scimmia per martedì...

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  20. Fantastico! Penso che sia la cosa più diseducativa che abbia mai letto. Cioè valori a puttane e materialismo alle stelle! Questa è (era) la vera Italia.

    Tra l'altro mi sono chiesto anche io se i paninari erano veramente così, oppure fosse una specie di esponenziale di
    quello che non fossero a suo tempo.

    Anche perchè anche io di loro ho memoria soltanto per il grande Enzo troooooppogiusto Braschi (che mi ha 'prestato' la voce della voce fuori campo di questo fumetto) e perchè mi ricordo che mio cognato ha detto qualche annetto fa a mia madre: "in quei tempi c'erano tre tipi: i punk che giravano con le catene, i metallari che giravano con i coltelli e i paninari, come me, che giravano senza niente". Quella frase mi è sempre puzzata un po' di preconcetti e tra l'altro era strano che lui fosse tra i "buoni".

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  21. Aspetto il lancio.

    Non so di cosa, ma aspetto. :D

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  22. L'idea di mettere al Totocalcio i voti della pagella anticipa (che io sappia) persino un film del sommo Alvaro Vitali di qualche anno dopo! Davvero geniale.

    ps: troppo giusta la filippina-fica Myrna (tipico nome filippino tra l'altro)

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  23. Visto il background della Edifumetto pensavo risolvessero i loro problemi finanziari mettendo su una casa da appuntamento con la filippina, la mamma e la figlia... e il babbo a fare il pappa! Nell'ultima pagina è quasi un Mago Mirkos!

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  24. Sinceramente penso che questi tuoi post andrebbero studiati molto attentamente dai sociologi che perdono il loro tempo in congetture inutili. Stai rendendo un gran servizio alla cultura, è agghiacciante vedere messo su carta il completo degrado intellettuale di (parte di) una generazione, che ha reso il consumismo esagitato e postmoderno (vedere la scena in cui lui butta tutti i suoi abiti) un feticcio da idolatrare e in base al quale determinare l'intera scala di valori dell'esistenza (fino all'estremo gesto dovuto non a una realtà, ma a una proiezione). E quando finalmente il dramma sembra aver ristabilito la gerarchia delle "cose importanti" della vita, quando finalmente si potrebbe dire "le marche non sono tutto", ecco il più atroce deus ex-machina di tutti i tempi: la vincita stupefacente al totocalcio, che non solo consolida, ma addirittura rilancia (come un premio giusto e indiscutibile venuto dal cielo), quel modello perverso di esistenza. D'altronde come poteva il cielo non premiare chi nel momento giusto si disfaceva degli old-fashioned jeans Americanino?
    Grazie davvero Doc, questa rubrica sul Paninaro è davvero interessante e - per certi versi - educativa.

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  25. I sociologi dovrebbero prima leggere i commenti di questo blog :-)

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  26. Che poi: Americanino e Armani Jeans erano davvero marche declassate, divinità cadute in miseria nel pantheon di minchiate dei paninari? O non uscivano il soldo per la pubblicità e finivano all'indice del fumetto, venendo ripudiate solo di riflesso dai lettori del medesimo?
    Boh.

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  27. realizzare che i paninari lettori di sto giornaletto sono i genitori di adesso mi ha rovinato il Natale

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  28. Ma io adesso voglio anche lo scan del CAPODANNO GALLO! Vabbè, dillo che ce lo conservi per farci iniziare bene il 2012 :) Auguri Doc!

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  29. ricordo un episodio natalizio, sempre del paninaro, dove i panozzi e le sfittinzie organizzavano una specie di 'borsa benefica' piena di timby, rifle, moncler e cose così, da regalare a un ragazzo povero che voleva essere panozzo ma non aveva il grando. Troppo giusti!

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  30. "che Saigon"
    Se Ron Kovic leggesse questo incubo pop-fumettistico si metterebbe sulle tracce degli autori...per investirli con la sedia a rotelle...

    Fatta questa premessa, il progetto mi sembra una parodia, uno scherzo partorito in pausa pranzo da una manica di goliardici buontemponi.

    La cosa devastante però è che è sicuramente frutto di una accurata osservazione della società di allora, che personalmente ho scoperto tramite qualche film ed il personaggio del paninaro di Drive-in...ma, in tutta franchezza, credevo fossero esagerazioni...macchiette...

    Vi prego, rassicuratemi, è natale!

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  31. disma: quella è la seconda storia di questo numero. Magari tra qualche giorno...

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  32. Plana la notte...
    Fonde la cotenna...
    Madonna Ciccone!

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  33. Che poi, tanto per continuare sul discorso isterico delle "marche in-marche out", la Moto Guzzi compare al primo posto della lista nera del gallo, però paradossalmente lui ne guida una (vedi prima vignetta).

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  34. 'sto post me lo leggo solo ora, l'ho volutamente evitato per non farmi rimanere il pranzo sullo stomaco... :D

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  35. Bhe, che dire, a questo fumetto si può perdonare tutto grazie alla sua dimostrazione di fede per il Grande Arnie!!

    (Ma veramente chi comprava 'sto fumetto credeva sul serio a questo materialismo sfrenato? A me sembra una parodia...)

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  36. Provate ad immaginare, voi siete lì, in un Cinema con palco ricavato da un ex-teatro, l'autore é su una sedia sul palco, metà del pubblico é estasito e ricorda con molta nostalgia quell'epoca, l'altra metà invece sta urlando.

    Voi invece vi mettete a ridere a crepapelle, perché avete capito che l'autore stava prendendo tutti quanti per il culo pur portando a casa lo stipendio, incrociate con lo sguardo l'autore, ed anche lui si mette a ridere con voi.

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  37. Un giornalino sorprendente e incredibile che ci descrive in modo meravigliosamente fedele quello che era lo zeitgeist degli anni '80 : odio di classe, menefreghismo di tutto e tutti, monetizzazione di qualunque valore o rapporto personale!
    Doc Manhattan per favore posta tutto il giornalino, ogni numero di "Il Paninaro" è uno spettacolo unico e assolutamente incredibile se pensiamo che era indirizzato a degli adolescenti, che ha creato una moda e una filosofia (!) di vita basata sul nulla così assoluto, e che è arrivato addirittura a vendere più di 100 mila copie al mese!

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  38. A pagina 68 sul muro c'è l'immagine della scatola del Gotha 242 dell'Italeri.

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