Il corriere dei piccoli: il settimanale illustrato con la magia dentro (n.50, 11 dicembre 1983)
Madama Butterfly. Quella stronza |
Nel 1983 il Corrierino ha dedicato almeno duecentoventi copertine a Jenny la Tennista. Qualcosa che ha dell'incredibile, tanto più se pensi che si trattava di un settimanale e che quindi di uscite in un anno ne aveva 52. Comunque. Jenny la Tennista era uno di quei pochi cartoni ancora unisex in circolazione, e quindi veniva buono per tutte le stagioni. In copertina c'è Madama Butterfly, grande imperatrice del regno di mille pheeghe di legno |
E mentre tra le due amiche è tutto uno scambio di battute e battute equivoche, le tre tizie del circolo zitelle acide mugugnano sullo sfondo |
Vogliono sapere perché Jenny sia stata scelta per il torneo, e a chiederlo allo spietato, destrorso insegnante Jeremy è la più ambiziosa delle tre: la principessa Leila Organa |
"Non riesce a capire la ragione, signorina?", le chiede l'inflessibile, reazionario, nazionalsocialista insegnante feldmaresciallo Jeremy |
Ma quella proprio non riesce a capire. "Non riesco a capire, non riesco... Ooohh!", geme infatti, prima di andare a togliersi la vita nei bagni |
Le altre storie a fumetti dell'albo sono una tristezza di manga giapponese di Hello! Spank... |
(una tristezza di manga giapponese di Hello! Spank in cui a Spank viene spezzato il cuore da quella giovane egoista insensibile della sua padrona) |
...un'altra di quelle meravigliose avventure oniriche della Pimpa, spinti da una fortissima nostalgia per le quali milioni di giovani si sarebbero dati anni dopo alle pasticche in discoteca... |
...e una altrettanto lisergica, ma molto meno divertente di Barbaverde. |
Il poster di Uan e Five, ma Five era sull'altra pagina e in mezzo c'era un cartoncino e quindi ciao (ciao) |
Le barzellette dei lettori. Attenzione a quella roba terrificante in rima sull'opossum, lì al centro |
Un po' di storia dell'Atari. Le "cassette" del 2600 costavano fino a 89.000 lire. Grossomodo 45 euro, ma 45 euro di vent'otto anni fa. Meico |
"Verso il mondo dei videogiochi, dove tutto è luce e colore" è una frase di un romanticismo inarrivabile. Va detto |
Ma c'è anche spazio per il "videogioco computerizzato" della Inno-Hit (LOL) |
Un altro di quei concorsi legati allo Zecchino d'Oro, con i bambini poveri costretti a tenere alzate le mani per avere un pasto caldo... |
Il Videopac della Philips o il viaggio premio a Disneyland per tre persone vanno già molto meglio. La bici da cross con le rotelle da minchietta, invece, per niente |
In mezzo al rubricame assortito si incontra pure un fumettino dei Flintstones, ma sono le solite, sacrosante prese per il culo della ridicola cucina francese |
.La Guida TV. Don Chuck castoro... |
...ma anche l'Ambrogino presentato da Lara Saint Paul, la cantante, e il telefilm "Il Principe delle Stelle". Del quale, giuri, ignoravi fino a dieci secondi fa l'esistenza |
E con questo è tutto, dai, ché c'hai un paio di aerei da prendere. Quarta di copertina con i biscottini uao: si è fatto tardi ciao |
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"..."Verso il mondo dei videogiochi, dove tutto è luce e colore" è una frase di un romanticismo inarrivabile", poi guardi la foto e ti accorgi che i colori sono tre.
RispondiEliminaChe tempi...
Già, che tempi ... ( detto con tono ambiguo che altro che Jenny e Maki)
RispondiEliminaAhhh, me li ricordo ecconme i biscotti Uau. Avevano il loro perché
RispondiEliminaD'ora in avanti a pranzo MORSICHERÒ!
RispondiElimina[OT provocazione]Ancora con sta storia di Platini? http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1414746[/OT]
"Videogiochista" non lo userò mai, ne abbiamo già troppi di "ismi".
RispondiEliminaquote totale su platini
RispondiEliminaQueto_Daemone: Platinììì può dichiarare quello che vuole, oggi come allora. Io però dopo il rigore me lo ricordo correre felice come le testimonial della nuvenia pocket. Lacrime e commozione un cazzo.
RispondiElimina"Videogiochista" è un sinonimo di videogiocatore "incredibilmente pezzente su una scala da zero a Pupo", dico bene doc? :)
RispondiEliminaNon abbandoni noi poveri antristi rimasti al lavoro anche quando sei in vacanza. Eroico. (e grazie!)
RispondiEliminapda: qui garantiamo un certo servizio. Siamo mica merdaset o la Rai.
RispondiEliminared tiger: portiamo rispetto per Pupo, per cortesia.
vutecco: dimenticavo: i biscottini Uao spaccavano a bestia forte-forte duro. Ci hanno tolto anche quelli. Bastardi.
RispondiEliminaMa La Colò l' hanno fatta pheegona (tettona e Bonolise (ome lo chiamava Pagnussat/Pietro Ubaldi) ci ha il fisicaccio, ci ha.
RispondiEliminaMa che siamo a fantasilandia?
Avete notato la risposta a quello che diceva di amare la fantascienza ? Grande momento nostalgia col mitico Cinema Argentina dove Luigi "Profondo Rosso" Cozzi gestiva le rassegne di cinema fantascienzo. Ricordo ancora lo statuone a grandezza naturale del Mostro della Laguna Nera che troneggiava all'ingresso...
RispondiEliminaDr.Manhattan, a te un "ronf" specialissimo! Hai visto cosa ci toccava fare nel "Corriere dei Piccoli"? Oltre che con i soliti lupi, volpi e compagnia brutta, ce la dovevamo vedere anche con le belve africane... e tutto per miserrime esigenze pubblicitarie! Comunque grazie per le lusinghiere parole che ci hai dedicato anche in passato! Il nostro padre putativo Adriano sta tentando di rilanciarci e si intestardisce a riproporci su "Giocolandia", un mensile di nicchia così ridotta che a malapena ci sta un ronfo: l'età non gli ha insegnato proprio niente e si illude ancora, poveretto... Va bene che dopo neanche trent'anni abbiamo vinto il nostro primo premiolino (al "Comicon" di Napoli), e che noi abbiamo riflessi lenti e tempi lunghi, però sarebbe meglio seguire la nostra filosofia ronfesca, secondo la quale "vale più ronfare che fare" (se non altro per il numero di sillabe). Un saluto ronfesco e ancora grazie! I ronfi al completo
RispondiEliminaCioè, no, Adriano Carnevali che mi scrive un commento. Il papà dei ronfi. Ora affiggo il cartello 'basta, chiudete tutto: abbiamo vinto l'internet'
RispondiElimina:)
Grazie mille, Adriano. Per tutto.
Grazie Carnevali, grazie ronfi e grazie anche a te Doc.
RispondiEliminaPuoi chiudere da campione con questa per me :D
Grande Carnevali, pure lui qui!
RispondiEliminaOggi a 33 anni suonati scopro che quella che conduceva Bim Bum Bam insieme a Paolo Bonolis era Licia Colò...
RispondiEliminaMi genufletto al Maestro Carnevali.
RispondiEliminaRonfi uber alles.
Ma che poi, bici da cross un cazzo!
RispondiEliminaCasomai è una Graziella di quelle vecchio stampo!(tipo quella di mia nonna)...
Che poi con la Graziella si potesse fare del ciclo-cross è tutto un altro discorso...
fantastico (per modo di dire) quanti ricordi, e si chiude in bellezza con Carnevali Alèèè!
RispondiEliminaPurtroppo anche avendo un fratello classe 79 ed essendomi beccato tutta la sua roba riciclata negli anni, il Corriere dei Piccoli non è sopravvissuto abbastanza per arrivarmi... Però ricordo che all'epoca leggevo un surrogato che se non erro si chiamava il Giornalino (di cui wikipedia mi avvisa con un tono allarmato della sua "ispirazione cattolica", rabbrividiamo...)
RispondiEliminaRonfi tutta la vita! Grazie al maestro Carnevali e continui così che rivogliamo i Ronfi! La filosofia ronfesca è uno stile di vita (il mio!) meravigliosa e i ronfi un ricordo indimenticabile per chi è cresciuto leggendoli!
RispondiEliminaDoc: hai vinto l'internet! Congratulazioni :)
sono così contento che evito il commento sulla risposta di Five all'ultima letterina (Columbro gli dava la voce, ma Pernasconi curava la posta, mi sa!!)
Un saluto e un grazie al maestro Carnevali. I suoi Ronfi furono l'ultimo raggio di luce del Corrierino degli anni 80.
RispondiEliminaI Puffi neri non erano gli zombi, erano i fasci. 9_9
RispondiEliminaSe vede che siete cresciuti negli '80... :-P
Carissimo Dr. Manhattan, mi faccio vivo anch'io, dopo i miei roditori sorprendentemente gentili (di solito sono presuntuosi e saccenti, ma i tuoi complimenti li hanno evidentemente inteneriti), per complimentarmi di cuore con te: gli excursus che hai fatto (e che spero continuerai a fare) sul "Corriere dei Piccoli" anni Ottanta sono straordinari e (oltre che divertentissimi) molto più profondi e incisivi di quanto il tono scanzonato e "disinvolto" potrebbe far credere a un lettore non sufficientemente attento. Mi fa piacere, oltre tutto, scoprire come quei "Corrierini" non siano stati dimenticati e un qualche segno lo abbiano lasciato. Al di là dei tanti indiscutibili difetti, ingenuità, contraddizioni, "kitscherie", "kitscherie" (che già allora facevano soffrire molti di noi collaboratori), c'era in effetti qualcosa di magico che riusciva a resistere nonostante tutto (se no che magia sarebbe stata?). Questo revival mi conforta anche perché, come ben saprai, la grande mostra che venne organizzata (a Milano alla Rotonda della Besana) per il centenario del Corriere dei Piccoli si fermava all'inizio degli anni Settanta: come affermato esplicitamente dagli organizzatori, il periodo successivo non era stato ritenuto all'altezza della grande tradizione del giornalino. Il che, indipendentemente da qualsiasi valutazione estetico-letteraria e da qualsiasi giudizio critico, mi parve, se non altro, discutibile dal punto di vista della completezza storica (magari si sarebbe potuto allestire uno scantinato accessibile solo a visitatori maggiorenni debitamente preavvertiti, forti di stomaco e amanti dell'horror e del kitsch, dove esporre opere di arte fumettistica degenerata quali Gianconiglio, i Ronfi, i Cuccioli ecc.). Oltre tutto ciò mi causò una crisi degna di "A Wonderful Mind": se il "Corriere dei Piccoli" era defunto agli inizi degli anni Settanta, con chi avevo collaborato per una ventina di anni? Era tutto frutto della mia mente malata? Beh, adesso chiudo. Scusa la logorrea e ancora complimenti! Adriano (e roditori)
RispondiEliminaErrata corrige: ovviamente quello stordito di Adriano, nella sua foga livorosa, intendeva riferirsi a "A Beautiful Mind" (ma, a differenza di John Forbes Nash, non ha ancora vinto il Nobel). Abbiate pazienza, perché, pur non essendo arrivato a costruirsi nella mente un intero ventennio di esistenza, un po' via di testa è indubbiamente. Un saluto ronfesco a tutti! I ronfi
RispondiEliminaAdriano: Innanzitutto grazie. A volte sono piccole magie come queste a convincermi che l'Internetto ha del meraviglioso. Tornando a bomba al tema: se è vero com'è vero che l'invasione di fumetti ispirati ai cartoon giapponesi, fotoromanzi e manga ha snaturato nei primi anni 80 il Corrierino, andando a intaccare la sua gloriosa tradizione di disegnatori italiani, lo è altrettanto che per chi come il sottoscritto scopriva per ragioni anagrafiche in quegli anni lì il settimanale, i Ronfi, assieme alla Stefy e alla Pimpa, come scritto nei post precedenti, erano un assoluto punto fermo. Questo per dire che, fuor di piaggeria, i Ronfi la storia del Corrierino l'hanno fatta eccome.
RispondiEliminaSe ti va, e se mi fai avere un tuo indirizzo email (il mio lo trovi nella barra a destra), la organizziamo una bella intervista atomica, per parlare dei Ronfi e non solo? Sono sicuro che ai debosciati follower di questo blog farebbe piacere leggere qualche curiosità sugli anni al Corrierino e sulla tua carriera.
Onore a Carnevali, al Doc, a queste pagine, al Corrierino anni '80. Ai tempi rimpiansi di non aver visitato la mostra, a pochi chilometri da casa mia. Ora scopro di none essermi perso niente, il Corrierino per me va dal'79-'80 in poi, prima per questioni anagrafiche non mi appartiene, penso che sarei stato in grado di litigare ad alta voce e di aggirarmi per le sale molesto in quanto tutto ciò mi sembra un tipico esempio di snobismo culturale, di selettività per sentirsi membri della "parte migliore", per poter dire "Una volta sì che..." Scommetto che la decisione l'hanno presa persone di una certa età, fiere di poter mettere spartiacque fra il "loro" corrierino e il "nostro". Storiacce che si ripetono costantemente, il Doc nel intervento precedente celebra il monumentale Villaggio, ebbene quanti anni ci ha messo a venir apprezzato per il genio che è, per quanti anni "certa critica" l'ha contestato? Andatevene tutti affanculo va, per me, la critica di certa intellighenzia, "è una cagata pazzesca!!!!!!!"
RispondiEliminaL'intervista, grazie al gentilissimo Adriano, si fa. Restate tonnati :)
RispondiEliminabuono così
RispondiEliminaIl "Figurati A giocarci" dei microflipper è qualcosa di geniale!
RispondiEliminaIl romanticismo del "Verso il mondo dei videogiochi, dove tutto è luce e colore" è veramente d'altri tempi, peccato per il Bip!Bip! a cui non hanno saputo resistere...dai, il solito clacson delle F.1, non lo usa mai Socmaker quando vuole sorpassare in curva? Ma i due cellulari del '72 che usava come joystick l'Inno-Hit? Dove li piazziamo? La barza sull'opossum, voto 0, quella del maialino è già più divertente, per quanto sadica! Da buon gobbo ma non esaltato di pallone o calcio come lo si voglia chiamare, ricordo che nonostante sia diventato un venduto, Platini a suo tempo ha vinto 3 palloni d'oro di seguito, non penso solo per i presunti rigori regalati...
Lucio: chiaramente qui non discutiamo il calciatore ma l'uomo. Platini era bravo? Senza dubbio. Era anche una brava persona? Per me chi esulta così
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=BURxU8spu0k
(minuto 3:45)
con 39 suoi tifosi MORTI a bordo campo non lo è per nulla. Poi, dopo, con le chiacchiere di circostanza sono bravi tutti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAh, allora se si discute la persona, ne avrei di cose da dire sul calcio, partendo da chi non c'ha mai giocato ma è sempre nelle prime pagine della Gazzetta, gobbi per primi! ma non è blog di calcio...per cui, mi limito solo a dire che quando in qualche prossima vita segnerò un rigore in finale di Champions League, saprò come riuscirò a trattenermi dall'esultare.
RispondiEliminaMi dispiace sinceramente per il colore epigrafico del complianto Fogar, ma mi torna in mente il Donatone in Vacanze di Natale (ovviamente quello vero) che all'ospedale dice alla moglie: "la neve e i ghiacci lasciamoglieli al Fogar che lui si sbarba con l'Armaduk!", geniale!
(Post identico a quello che ho cancellato, avevo solo scritto "gobbi" con una sola "b")
La pubblicità del lievito Paneangeli è datata da morire, con quel «fai vedere alla mamma», che era più da anni '60 che non '80.
RispondiEliminaLa OTO era un'organizzazione per lo scambio (verosimilmente "alla pari") di giochini tascabili LCD di Nintendo.
Del "videogioco computerizzato" Inno-Hit non ho mai avuto notizie se non solo adesso che sto guardando il blog. Ma con quella cifra o su di lì, ti portavi a casa o un Atari 2600 oppure un Intellivision, non questa roba "pezzente", per dirla con il tuo linguaggio! E poi, per il modesto risparmio, ti saresti beccato le prese in giro di compagni e amici: tutti con l'Intellivision o col 2600 (o addirittura col Colecovision o col Commodore VIC 20 o 64) e tu con l'INNO HIT!!! Mi viene da piangere...
L'ultimo Videopac Philips non era male, ma l'espansione con il Microsoft Basic (all'epoca, la Microsoft non era il colosso di oggi) costava moltissimo: infatti, VIC 20, Commodore 64 e Sinclair ZX Spectrum 48 K ebbero la meglio su tutti.
La barza del maialino è assolutamente orripilante; se io avessi un maialino a cui voglio bene, lo grazierei come fanno i presidenti degli USA con i tacchini del Ringraziamento. Le barzellette sui cannibali non mi hanno mai fatta ridere, mi facevano piangere quando ero piccola e mi fanno piangere adesso, questa non è sui cannibali ma poco ci manca.
RispondiEliminaUna vipera che "buttava il veleno"? Ma nel senso napoletano che, dopo il legno pesante (...), ha ittato 'o veleno (e 'o sango); oppure Brallo di Pregola si trova nella provincia del Kwa Zulu-Natal? Il regalo per il coraggioso (nonché fiòdena) fratello lo suggerisco io: una visita notturna con sguisciamento sotomayor di Jeff Corwin. Quello li che, toh, prorio adesso sta tentando di limonare (guarda caso) con una vipera su Focus TV. Quello palestrato ma con la faccia e il taglio di capelli un po' PdF e con lo sguardo inquietante tipo Lorenzo di "Non ho sonno" (Dario Argento, 2001). Perdonatemi... Perdonate questa digressione su questa (manco poi tanto) minuzia. Ma più che animalista io già nei primissimi '80 ho iniziato la mia carriera non di semplice animalista, bensì di viuleeeento sindacalista degli animali più scrausi e sfighé... Del resto, se c'è qualche antrista trekkie lo avrà capito pure dal nick, che è riferito a quella specie di rospo psichedelico antropomorfo che parla per metafore incomprensibili, proprio come un rospo psichedelico che avesse leccato sé stesso.
RispondiEliminaArgh... che digressione... Quando la natura del post era tutt'altra. omg! OMG! OMMIODIO! Cioè qui sopra, 2 anni e mezzo fa, così, tomo-tomo cacchio-cacchio, tra un post e l'altro, si è materializzato IL DIO! EGLI! ADRIANO CARNEVALI! Vado un attimo di la a commuovermi...