I fumetti volemose bene di Cartoni in TV: arriva Daitan 3, senza la R
Zambot 3, il robot che c'ha la luna storta! |
La copertina, con Judo Boy che osserva corrucciato il pacco metallico di Zambot |
I due, orfani del loro leader, si trovano davanti il primo mekarbusuto, un dragocarrarmato |
E Kappei va, prende lo Zambird e si aggancia con gli altri due. Contatto!, urla, prima di scendere a litigare su chi c'aveva la precedenza e compilare il cid |
Seguono una pagina di vignette davvero TERRIFICANTI… |
…e una storia di Charlotte. Che non hai idea di chi fosse… |
…rimediando una figura dimmerda da perfetti sbruffoni tipo squadra di Delneri. Un determinatissimo Sanshiro è pronto ad affrontare il Samurai Nero |
Ma l'avversario non si fa vivo se non giorni dopo, quando attacca a tradimento l'eroe, spalleggiato da un gruppo di pezzenti tutti vestiti di pistacchio |
Comunque: Peline e un'altra bambina vengono rapite da due mariuoli. Prego notarsi la scena molto toccante del cane stordito con il calcio della pistola. Il resto ve lo si risparmia per il vostro bene |
Ma bando alle |
Ma ecco che in suo soccorso arrivano la cavalletta fancazzista Flip e una bella pubblicità del quattordicinale Telefumetto, piazzata là in mezzo perché sì |
Flip ricorda a Cassandra le sue responsabilità riguardo agli "scolaretti" (sottoposti, schiavi), mentre Willi tenta il suicidio pur di sottrarsi alla prigionia |
Ma è talmente incapace che si salva, e a Flip non basta averne liberato uno. Vuol far fuggire dall'alveare anche Maia. Come Spartacus il telefilm, ma senza tutte quelle zinne |
Una paginetta dei giochi, in effetti pochissimo robotizzata. Quel qual è con l'apostrofo lì in basso che grida ancora vendetta dopo trentuno anni |
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Aiut: mi sa che il testone in kopertina è Kappei, non Judoboy...
RispondiEliminaSto cominciando ad avvertire i sintomi dell'Antrite, malattia che il Dr. Manhattan trasmette a chi gli sta intorno: leggere scansioni di brutti fumetti dopo aver riso sguaiatamente alla lettura delle didascalie sottostanti. C'è di che preoccuparsi...
RispondiEliminaAltri come me?
Doc ma del film di Kyashan/Cashern quando ne parliamo?
RispondiElimina@Helldorado: io ne sono affetto ormai in forma cronica :D
RispondiEliminaIn effetti dovrebbe essere Kappei, ma con quel disegno a là cazzo mannaggia potrebbe essere anche Ugoredeljudo^^.
RispondiEliminaAaaah!!
RispondiEliminaMi hai fatto ricordare che questo numero ce l'ho avuto per anni nella casa al mareee!!
Nostalgia canaglia, come sono vecchio! ç___ç
mister-no: se si tratta di Kappei, i risvolti psicologici della scena sono ancora più drammatici
RispondiEliminaMacphisto: anche mai, guarda
Milioni di anni passati e continuo a non capire perchè Judo Boy se poi ci fa il culoastelleestrisceatuttiquanti con una sorta di Karate...
RispondiEliminaAspetta...non mi vorrete dire che è come l'ultimo Karate Kid dove il gemello nano di MIB fa Capoeira/KungFu/Sticazzicinturati/TuttoilrestotrannecheKarate?!?
Figo! L'Antro fa cultura sull'annosa diatriba del "qual'è"... :D
RispondiEliminaNemmeno i grammatici l'hanno risolta dopo anni di diatribe ma io, in verità, su tale questione non sono "cruscante".
Secondo me è elisione e non troncamento, quindi "qual'è" mi sta bene. :P
Quello in cover è Kappei, disegnato da cani ma è Kappei.
RispondiEliminaMi si fa la pignoleria per Daitarn senza la "r" ma vogliamo parlare di Buccer che andrebbe scritto Butcher mentre in tv lo pronunciavano come si leggeva?
O Uchuta diventato Ushuta?
O i Mechaburst diventati megarbosuto?
Sono cose belle.
Tralasciando la violenza perpetrata allo spelling del cattivone di Zambot, la pronuncia corretta è effettivamente "Buccer", o a voler esser precisissimi "Buccia" con la a pronunciata solo "a metà", come in molte parole in napoletano terminanti per vocale (tipo spiegazione a Bisio in Benvenuti al Sud). La pronuncia "Baccer" è uno degli errori più diffusi tra chi l'Inglese normalmente lo parla bene. Poco male, così continuo ad avere un lavoro :D
RispondiEliminaDimenticavo. Dunque il fumetto ha cannato sia lo spelling sia la pronuncia, ma il cartone sulla pronuncia se la rullava!
RispondiEliminaMarte: chi usa l'apostrofo non è figlio di Maria. Che si sappia.
RispondiEliminaRoberto: L'è una di quelle robe a tradimento tipo i bìschiz, ho capito
Ho finito di leggere da qualche minuto e sto ancora ridendo. L'antrismo dilaga ormai anche dalle mie parti :D
RispondiEliminaprobabilmente Kappei sta guardando il pacco di Zambot chiedendosi se non c'era un posto migliore per posizionare la cabina di pilotaggio di Keiko :-)
RispondiEliminaE' la famosa invidia del pene di KAZONGA.
RispondiElimina@Roberto
RispondiEliminaQuindi nella versione ridoppiata dell' anime ( sbandierata da Dynit come fedele all' originale ) "Baccer" è sbagliato?
Annamo bene.
Caro Doc,
RispondiEliminanon ci azzecca niente, ma come faccio a dirti che aspetto un tuo post sullo scudetto dell'Inter che pare non sia proprio meritato al 100% e sulla prescrizione ecc.
Tanto per romperti le p*** su un argomento al quale non tieni molto
:-)
saluti
il samurai nero non solo non è nero ma non è manco samurai, a meno che la katana non se la sia scordata negli altri pantaloni
RispondiElimina@Sam
RispondiEliminaSì, è sbagliata, però non mi sorprende troppo perché, come scrivevo prima, è uno degli errori più diffusi.
Doc, secondo me Charlotte l' hai vista ma ti vergogni ad ammetterlo o il tuo cervello si rifiuta di ricordarlo.
RispondiEliminaMa ti vengo (in senso figurato) incontro io, tiè!
http://www.youtube.com/watch?v=4l8IC07v3As
Per quanto riguarda Casshern, a me è piaciuto, e manco poco.
Adriano: potrebbe anche essere la seconda. Ma il fatto che non mi dica niente neanche la sigla credo sia piuttosto indicativo.
RispondiEliminaPangio: siamo OT, e sicuramente l'argomento risalterà fuori appena riprende il campionato. A ogni modo, quello che dovevo dire l'ho detto. Più volte (in estrema sintesi: mai fregato niente allora di quel titolo, figurati adesso, dopo cinque anni).
Me ne vo a vedere Capitan America, con una bruttissima sensazione addosso.
"Marte: chi usa l'apostrofo non è figlio di Maria. Che si sappia.".
RispondiEliminaE ti dirò di più. Sto costruendo una teoria secondo la quale è possibile scrivere cose come "Anni '90" intendendo la frase come: "Anni [compresi nella decade del 19]90", dove l'apostrofo sta per tutta la parte sottointesa tra le quadre... :D
...Poi, nel tempo libero, rifondo il Futurismo in letteratura. :P
anch'io ti vojo bene! ;)
RispondiEliminaLa pagina delle vignette è qualcosa di raccapricciante...
RispondiEliminaE dopo aver sottolineato che la frase dell'"alluntanari" (siculo?) era più adatta a Suani che a Sagure e che l'incipit della sceneggiatura della puntata di Dai(r)tan è degna delle zozzoparodie di Kazonga, a proposito di robottoni, Doc, la sapevi questa?
La brutta sensazione ora ce l'ho pure io, ma molto molto più marcata... xD
Caro Doc, per quel che ti può interessare, ti dico che ti stimavo prima ma ora dopo le tue parole ti stimo ancora di più.
RispondiEliminaSaluti
Dottore. Incredibile ma vero.
RispondiEliminaCharlotte e Peline erano le protagoniste di due serie simil-Candy Candy, indirizzate soprattutto a un pubblico femminile. Charlotte era emigrata in Canada dalla Francia e viveva con il papà perché la mamma era misteriosamente sparita durante il viaggio; poi, dopo varie peripezie, arriva anche lei in Canada e si riunisce alla figlia che nel frattempo è rimasta orfana di padre. Credo che la sparizione della madre sia giustificata con un'amnesia o qualcosa del genere. Peline, figlia di padre francese e madre indiana, cresce in India perdendo il padre in tenera età; poi scopre di avere ancora il nonno paterno in Francia e si mette in viaggio insieme alla mamma per raggiungerlo. Durante il viaggio la genitrice si ammala e muore e la ragazzina prosegue il viaggio da sola; quando ritrova il nonno scopre 1) che lui è ricchissimo, in stile Piccolo Lord e 2) di chiamarsi in realtà Aurélie, infatti il nonno la chiama così. Il nonno, come tutti i riccastri della letteratura, aveva un nome altisonante, si chiamava Villefranc Pantaboanne.
RispondiEliminaHo riletto la pagina di Wikipedia su Peline e ho scoperto che la storia del nome Aurélie non è esatta; il nonno, quando incontra la nipote, è cieco e quindi non la riconosce, poi nel finale è operato e ricomincia a vedere e scopre che lei somiglia come una goccia d'acqua al papà, figlio di lui. La chiama Aurélie perché non la riconosce, non perché lei si chiama così. E sempre dalla Wiki ho scoperto che i nomi di questa serie erano deformati dalla traduzione: nel romanzo Peline si chiamava Perrine (nome che credo sia il femminile di Pierre), il nome con cui la chiama il nonno è Aurélie, e il nonno si chiama Vulfram Paindavoine (strano che un personaggio che si chiama "Pane d'avena" non faccia il fornaio). I giapponesi hanno mantenuto i nomi del romanzo, ma il doppiaggio italiano li ha stravolti: Perrine è diventata Péline (con l'accento per pronunciare la E), Aurélie è diventata Aulérie e Vulfram Paindavoine è diventato Villefranc Pantaboanne.
RispondiEliminaDoc, ti consiglio di procurarti e recensire anche "TV Junior". Io lo comprai per qualche settimana ai tempi del concorso dell'Apemaia giusto per spedire qualche cartolina, e fu una buona idea dato che vinsi un premio, un libro con alcune avventure di Capitan Harlock che possiedo tuttora.
RispondiEliminaInfatti la mano che ha disegnato Charlotte mi sembra quella del grande Renato Polese, una delle superstar del Giornalino, il cui personaggio più famoso era il cowboy Babe Ford.
RispondiEliminaPer chi volesse saperne di più su Charlotte e Peline ho trovato questi link:
RispondiEliminahttp://www.hitparadeitalia.it/cartoni/serie/charlotte.htm
http://www.hitparadeitalia.it/cartoni/serie/peline_story.htm
Fra l'altro nella pagina su Peline c'è scritto che il nome del nonno, che io mi ricordavo come Villefranc Pantaboanne (che è già una storpiatura italogiapponese dell'originale Vulfram Paindavoine) è addirittura Bill Franc Pound Boanne! Da vero delirio!