Cosa vuoi di più, il sangue? Sì, e pure tanto. (Ka2, una zanzara alle Hawaii)
Le zanzare, diciamolo, sono una gran bella rottura di coglioni. Ma la sensibilità tipicamente nipponica verso gli insetti, e il loro amore verso le cazzate che solo i nippofili più integralisti etichettano come stranezze orientali, hanno portato Sony a sviluppare non uno, ma ben due simulatori di zanzara.
Ora, il primo (Ka, alias Mr. Mosquito nella terra del pollo fritto, alias Mr. Mosqueeto nei barboneschi territori PAL) non l'hai mai visto. Ma a Ka 2: Let's go to Hawaii hai provato a giocare distrattamente negli ultimi giorni. Tra un'infornata di locuste e un'altra. Nei panni, si fa per dire, di una zanzarina in trasferta alle Hawaii, hai come compito istituzionale quello di dare il tormento a due famiglie di vacanzieri, i Yamada del prequel e gli ammerrigani Brown, sfidando impavido zampironi e schiacciamosche e quantità decisamente cancerogene di raid moscheezanzare. Il primo livello, ad esempio, vede la signorina Yamada mettersi a letto per un riposino pomeridiano, fantasticando a occhi aperti di neri muscolosi e surfisti che sembrano tronisti della De Filippi. Solo non così cerebrolesi. A questo punto, la zanzara dovrà avvicinarsi con cautela alla preda, sceglierne un punto sensibile e cavarle ruotando lo stick un po' di sangue: colmato l'indicatore a forma di siringa sulla destra, il livello è andato. Il punto è però che la signorina, pur preda delle sue fantasie erotiche interrazziali, si incazza facile. Ergo si erge. Si erge e, in una scena degna di Shadow of the Colossus, ti insegue per la stanza (e, per calmarla, l'unico modo è... pungerla al volo almeno tre volte?!?), scansiona la stanza con una sorta di vista laser. E, soprattutto, anche quando è ancora distesa ti spiaccica a tradimento con una mano o un piede quando proprio non te l'aspetti. Game Over: vuoi un'altra zanzara?
In foto, la cover del gioco. La frivola caratterizzazione degli insulsi protagonisti umani, e il dramma con cui sono rappresentati zampironi e ciabatte dovrebbero renderti in effetti più simpatiche le zanzare. Solo che tu a) non sei giapponese, b) a casa hai montato le zanzariere persino prima del quaranta pollici HD. E quando la vedi spiaccicata, la protagonista, con la musichina trista sulla scritta Continue, un po' ti fa pure piacere.
Ora, il primo (Ka, alias Mr. Mosquito nella terra del pollo fritto, alias Mr. Mosqueeto nei barboneschi territori PAL) non l'hai mai visto. Ma a Ka 2: Let's go to Hawaii hai provato a giocare distrattamente negli ultimi giorni. Tra un'infornata di locuste e un'altra. Nei panni, si fa per dire, di una zanzarina in trasferta alle Hawaii, hai come compito istituzionale quello di dare il tormento a due famiglie di vacanzieri, i Yamada del prequel e gli ammerrigani Brown, sfidando impavido zampironi e schiacciamosche e quantità decisamente cancerogene di raid moscheezanzare. Il primo livello, ad esempio, vede la signorina Yamada mettersi a letto per un riposino pomeridiano, fantasticando a occhi aperti di neri muscolosi e surfisti che sembrano tronisti della De Filippi. Solo non così cerebrolesi. A questo punto, la zanzara dovrà avvicinarsi con cautela alla preda, sceglierne un punto sensibile e cavarle ruotando lo stick un po' di sangue: colmato l'indicatore a forma di siringa sulla destra, il livello è andato. Il punto è però che la signorina, pur preda delle sue fantasie erotiche interrazziali, si incazza facile. Ergo si erge. Si erge e, in una scena degna di Shadow of the Colossus, ti insegue per la stanza (e, per calmarla, l'unico modo è... pungerla al volo almeno tre volte?!?), scansiona la stanza con una sorta di vista laser. E, soprattutto, anche quando è ancora distesa ti spiaccica a tradimento con una mano o un piede quando proprio non te l'aspetti. Game Over: vuoi un'altra zanzara?
In foto, la cover del gioco. La frivola caratterizzazione degli insulsi protagonisti umani, e il dramma con cui sono rappresentati zampironi e ciabatte dovrebbero renderti in effetti più simpatiche le zanzare. Solo che tu a) non sei giapponese, b) a casa hai montato le zanzariere persino prima del quaranta pollici HD. E quando la vedi spiaccicata, la protagonista, con la musichina trista sulla scritta Continue, un po' ti fa pure piacere.
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