The Punisher (2004 - Pocosuper 5)

The Punisher 2004 recensione
Pocosuper, la rassegna di film di super-eroi degli anni Novanta e Duemila, ci porta oggi nel 2004 di The Punisher. Esordio alla regia dello sceneggiatore Jonathan Hensleigh ed ennesima dimostrazione, come Lanterna Verde, del fatto che imbottire una pellicola di citazioni del fumetto da cui è tratta non basta a farne un buon film, se ti perdi per strada le cose fondamentali [...]

Il paragone con il Punitore di Jon Bernthal nel Daredevil Netflix può sembrare impietoso, eppure dimostra quanto poco ci voglia per portare su schermo il vero Frank Castle. Non ti devi inventare niente, non hai bisogno di effetti speciali o di costumini strambi: hai uno psicopatico con un teschio sul petto che ammazza i criminali perche sconvolto dalla morte della sua famiglia. Un Batman più feroce e incazzato, più paramilitare e non disposto a fare prigionieri. Nel 2004 il Punitore di Bernthal non esisteva: a Hensleigh si chiedeva solo di far meglio de Il Vendicatore (The Punisher), il film dell'89 con Dolph Lundgren che voialtri avevate tentato in tutti i modi di farvi piacere, nonostante fosse una fumante cagata, perché di marvelliano ai tempi quello c'era in giro. 
Ora, Thomas Jane non era male come Frank Castle. Cioè, a parte il fatto che avevano usato lo stesso colorante  testadimoro di Dolph Lundgren per dargli i capelli neri e si vedeva lontano due chilometri.
L'altra volta si diceva come in un film tratto da un fumetto o da un libro, per quanto ti riguarda, puoi cambiare qualsiasi cosa: basta che l'essenza di un personaggio resti quella, tutto il resto è contorno. Il problema di The Punisher è che nel cambiare tutto quello che c'era da cambiare si son persi per strada il protagonista, quello che fa e perché lo fa. Tutta la vicenda non si svolge a New York, l'habitat naturale da giustiziere della notte di Castle, ma a Tampa, in Florida, perché lì costava di meno girare (no, sul serio). Frank non è un ex soldato, ma un agente sotto copertura dell'FBI che ha mollato il lavoro per starsene con la sua famiglia,
la moglie Maria e il figlioletto Will, e andare a vivere a Londra, dopo aver partecipato a una riunione di famiglia organizzata da suo padre,
Roy Scheider, che dopo aver smesso di lottare con gli squali vive a Porto Rico. Tra parentesi, si lascia a intendere che i Castle vengano da lì e che lì il piccolo Frank sia cresciuto. Non più una famiglia di italoamericani, ma di portoricani? Boh, per quel che conta.
Non fa a tempo a saltare fuori la maglia col teschio, regalo del piccolo Will a suo padre, che l'intera famiglia viene spazzata via da un commando di villanzoni. Ora, nell'essenza del personaggio di cui sopra, il massacro dei Castle durante il pic-nic è fondamentale: al di là di vari retcon e spiegoni postumi, la famiglia di Frank muore senza una vera ragione, semplicemente perché si trova nel posto sbagliato. Vittima di quella violenza feroce e cieca che Frank si impegnerà a combattere per il resto dei suoi giorni. Qui non è così: tutta la famiglia viene massacrata per vendetta, perché nell'ultima operazione di Castle c'è rimasto il figlio del mafioso di Tampa.
Facendo pure finta per un attimo di dimenticare la scena da sparatutto di fine anni 90 del barile esplosivo della bombola a cui Frank spara per far saltare in aria uno dei villanzoni,
Maria e Will non vengono nemmeno uccisi dai proiettili, ma INVESTITI con un pickup mentre provano a fuggire. 
Frank si becca una pallottola nel petto e viene scaraventato in mare da un'esplosione, ma siccome c'è l'amico di famiglia che è tipo uno stregone, si rimette presto. La prima cosa che fa?
Tornare dai suoi ex colleghi e chiedere come mai ancora non abbiano arrestato nessuno dei colpevoli. Da lì in poi è tutta discesa verso mimmolandia, perché Frank è semplicemente un giustiziere della notte alcolizzato che vuole vendicarsi, e per farlo si inventerà delle robe assurde, circondato da tizi che nel fumetto andavano bene, qui no, per niente. Ma una cosa alla volta. Vendicarsi di chi, innanzitutto?
Di Howard Saint, John Travolta. Un John Travolta che più che un mafioso incazzato sembra un tizio di mezza età che il venerdì sera va a lezioni di salsa. Quando poi a fine pellicola il copione gli assegna un paio di battute di humor nerissimo sulla sorte di sua moglie Livia (Laura Harring) e del suo braccio destro Quentin Glass (Will Patton), i facepalm al cinema hanno provocato disastrosi tamponamenti nuca-naso per file e file, su fino all'ingresso.
Ma dicevi del fumetto. Quando non è impegnato a scolarsi una bottiglia di Wild Turkey per far felice lo sponsor o a inscenare duelli da western, il Frank Castle di Thomas Jane è immerso fino alla punta dei capelli tinti nelle citazioni pescate dagli albi Marvel. Non c'è Microchip, perché a Hensleigh il personaggio non piaceva, ma come alleato di Castle c'è Micky Ducka, personaggio ispirato a Mickey Fondozzi. 
La stessa scena della fiamma ossidrica e del ghiacciolo viene dall'albo in cui Fondozzi ha fatto la sua prima apparizione,
Punisher War Zone #1, di Chuck Dixon e John Romita Jr. Tutto il resto è una trasposizione quasi 1:1 della miniserie The Punisher realizzata per l'etichetta Marvel Knight da Garth Ennis e Steve Dillon nel 2000 (e ribattezzata poi per le raccolte in volume The Punisher: Welcome Back, Frank). Il Puni è qui alle prese con Saint anziché con la famiglia Gnucci, ma tutti gli altri comprimari vengono da lì, a cominciare dai coinquilini di Frank:
Bumpo, Spacker Dave
e Joan the Mouse, che per un clamoroso fraintendimento è qui Joan la Supertopa (Rebecca Romijn, la prima e indimenticata/indimenticabile Mystica dei film degli X-Men).
Ma ci stanno pure il Russo (quella vecchia sagoma del wrestler Kevin Nash, aka Diesel)
e il killer dall'animo country Harry "Heck" Thornton. Ora, tutti questi coloriti tizi hanno il grande merito di rendere il film una farsa ridicola, di buttare il tutto in pantomima praticamente da subito. Personaggi così grotteschi funzionavano nella storia di Garth Ennis perché era una reinterpretazione divertita del personaggio. Visto che del Punitore si era detto già tutto il possibile, una visione personale e ironica funzionava, faceva ghignare i lettori. Era simpatico pure il Punitore Frankenstein o quello nello spazio, se è per questo, ma se porti un personaggio sul grande schermo, per farlo conoscere al grande pubblico, ti devi concentrare sui concetti base. Qui tutta la commedia, Dave e Bumpo che ballano sulle note de La donna è mobile non accorgendosi del Russo che sfonda pareti e picchia Castle con i sanitari del bagno (eh), ammazza quel minimo di pathos che una prima storia del Punitore dovrebbe avere e che nel film già stentava a far presa nelle scene teoricamente più toccanti. La verità è che pure la morte dei Castle è gestita così male che di questo Punitore è facile non freghi niente a nessuno. Le faccette col Russo? Ma sì, tanto. Accomodati.    
In compenso poi peggiora. Hensleigh dichiarò ai tempi, in più interviste, che le sue fonti di ispirazione erano Mad Max e l'Otello di Shakespeare. Che fava c'entrano con il Punitore, dite? Bravi, avete vinto una bambolina (di Mr. Bumpo). Questo spiega però perché Frank perda tanto tempo a corazzarsi il veicolo come un Mr.T senza catenoni d'oro, una Pontiac GTO nera del '69 usata per mezza scena. Oppure perché s'industri di mettere in piedi tutta quella commedia degli equivoci su Quentin e Livia Saint. Alla terza volta che l'hai visto portare avanti e indietro quel piccolo idrante nel borsone ti sei chiesto cosa diavolo ci fosse nella testa di chi ha scritto questa roba. Il Punitore che si finge vigile abusivo, ruba auto, le sposta, fa finte telefonate giusto per spingere il suo nemico a uccidere moglie e braccio destro per gelosia. Portandosi dietro ogni volta un idrante. Una raffica di Uzi pistol no, eh?
Lo scontro finale arriva dopo quasi due ore, zavorrato da un tale carico di mimmeria che tutti lo salutano dandogli il cinque e chiamandolo Domenico.
Naturalmente, dopo la morte di Howard Saint, un John Travolta ancora in forma mentis pubblicità della telecom con Michelle Hunziker, arriva la tamarrata suprema,
le esplosioni delle automobili che formano il teschio del Punitore, perché a fare i disegnini con le fiamme son buoni tutti:
Poi Frank giustamente sta per spararsi, dopo un'altra sorsata di Turkey per far contento lo sponsor. E magari sarebbe anche la cosa migliore del film, capace di dare un senso al fatto che un uomo in guerra con i mafiosi che tengono in pugno la città, un tizio il cui volto è su tutti i notiziari, se ne freghi di starsene nascosto e vada a far colazione giù al bar. Alla fine voleva morire anche lui. Solo che non la fa finita,
perché c'è ancora il male là fuori da punire, eccetera eccetera. Non si fosse chiamato Il Punitore ma Il Vendemmiatore, o qualcosa del genere, sarebbe stato un film brutto da prima TV su Italia 1 al sabato pomeriggio. Con l'aggravante del nome che porta e di quanto poco e male si siano utilizzati i tratti salienti del personaggio, è normale che la tua faccia, all'uscita dal cinema dodici anni fa fosse più o meno questa:
La Lionsgate acquisì poco dopo la Artisan e mise in cantiere un seguito, nonostante gli incassi non esaltanti (ma nemmeno disastrosi: 54 milioni di dollari, a fronte di un budget di 33). The Punisher 2, sempre diretto da Hensleigh, avrebbe visto il Punitore affrontare Mosaico/Jigsaw. Thomas Jane mollò però il progetto per "divergenze creative", terrorizzato soprattutto da un altro budget da morti di sonno, il regista lo seguì a ruota e quindi al posto del sequel venne fuori dopo soli quattro anni un reboot, Punisher War Zone, di cui parleremo un'altra volta. Jane c'è rimasto malissimo e nel 2012 ha interpretato un cortometraggio ispirato al Punitore, il fan film Dirty Laundry. Dice che gli era rimasta a casa ancora una boccetta di tinta testadimoro. 

NELLE PUNTATE PRECEDENTI DI POCOSUPER:
I Fantastici 4 (2005)
Spawn (1997)  
Daredevil (2003)

Lanterna Verde (2011) 
40 

Commenti

  1. Delusione a manetta quando uscì. Che poi non ho capito che diavolo ci facesse John Travolta: non fa paura, non ha carisma e si ciuccia la pipa. Che gran villanzone....

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  2. purtroppo i film del punitore gridano vendetta....

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  3. Un paio di mesi fa è passato in tv e ho provato a guardarlo. Sono riuscita ad arrivare appena a quando moglie e figlio provano a fuggire. La noia mortale.

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  4. Mai visto, ma ho letto la riduzione a fumetti di Peter Milligan e Pat Oliffe, due cartoonists che altrove mi piacciono, e deciso che potevo anche non andare al cine.

    Mi piacerebbe un Puni vicino allo spirito di alcune delle cose del suo canone, ma non necessariamente inserito nella continuity dei vari Avengers e Spidey . Un Castle di mezza età - David Morse per esempio - con un passato di militare che sopravvive all'insensata carneficina del parco e che esce dall'ospedale x diventare un vigilante spietato. Non gira con un teschio sulla maglietta. Parla poco. Sguardo spento da squalo. Mosaico è un tizio a cui ha fatto attraversare una vetrina con il muso che fondamentalmente sul mondo la pensa come Castle. Molto The Killing Joke. Niente spandex. Budget probabilmente inferiore a quello del ns Jeeg. Girato a New York.

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  5. Una delucidazione Doc: in DD2 però alla fine anche la famiglia di Frank si scopre essere stata massacrata a causa di un complotto. È stata solo in parte casuale perché in effetti poteva anche non scapparci il morto ma un orchestrazione dietro c'era. Però forse anche quello ha contribuito a farlo diventare il Punitore e non solo un vendicatore. Tu che dici?

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    1. Sì, come ho scritto, sulle origini del personaggio e il massacro dei Castle si è ricamato più volte, in vari media. Ma in Daredevil il personaggio è talmente perfetto che non cambia nulla il fatto che la sua famiglia sia morta per un gombloddo. Tanto lui non si dedica solo alla vendetta come questo del film, ma parte con la sua crociata contro i delinquenti. Speriamo che il telefilm Netflix sul Puni, di cui si è parlato tanto, lo realizzino davvero.

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    2. Si la serie tv personale del Punitore è già stata confermata ufficialmente da Netflix.
      Secondo me stanno andando a Fasi come i Marvel Studios con i film.
      I Difensori chiuderà la Fase 1 e poi si aprirà la Fase 2 con i rinnovi delle vecchie serie e l'aggiunta del Punitore (sperando anche in qualcun'altro,magari Ghost Rider)

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    3. Ghost Rider sarà difficile, se lo giocano nella 4°stagione di Agents of P.I.P.P.E.

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    4. Ci sono più Ghost Rider,quello di PIPPE è il GR nuovo con la macchina tamarra,quindi c'è ancora speranza per una serie Netflix su quelli con la moto (Blaze o Ketch mi van bene entrambi)

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    5. Per l'eventuale "fase 2" dei telefilm Netflix mesi fa girava il rumour di altre quattro serie basate sul Punitore - che è stato comunque confermato -, Moon Knight, Spider Woman e Deathlok.

      Ripeto, erano solo voci di corridoio non confermate anche se il telefilm di Moon Knight lo voglio tipo adesso.

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  6. Lo vidi al cinema e... Zero assoluto! Mi ricordo solo l'esplosione in parcheggio che fa uscire il teschio con le fiamme e Thomas Jane che recupera dall'acqua la maglietta col teschio "sciolto" che userà come divisa. Per il resto buio totale.
    Film dimenticabile. Purtroppo per lui non è neanche così brutto che fa il giro e diventa cult.

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  7. Bah a me l'unica cosa rimasta in mente di questo film è la somiglianza del punitore (Thomas Jane) a Christopher Lambert. "young through the centuries
    but without cut the head (cit.)"

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  8. Non l'ho visto, ma mi par di capire che l'unica parte figa é quando fa scoppiare le macchine (tamarro sí, ma con stile).
    John Travolta come cattivone non ce lo vedo... A me, per dire, non convinse nemmeno in Pulp Fiction.

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  9. Dai, è comunque migliore di quello con Lundgren.

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    1. che è come dire che io sono alto perchè Pupo è più basso di me. Comunque ovviamente concordo.

      Sarebbe interessantro un bel listone giordano dei film di Lundrgen; se ne salva uno a parte rocky 4?

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    2. @Riccardo: "The Expendables" vale come film di Lundrgen o intendi solo film con lui da solo? Perché allora salvo solo "Universal Soldier" con Van Damme... Ma solo perché all'epoca aveva un suo perché. Visto ora è da sopracciglio alzato.

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    3. Arma non convenzionale e Resa dei conti a Little Tokyo

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  10. Tutto sommato se lo si guarda come un action tamarro anni '90 (evidentemente fuori tempo massimo) non sarebbe un film troppo malvagio secondo me: ma forse lo dico perché il punitore fumettistico non m'è mai piaciuto granché e l'assenza di tutine e affini trovo lo abbia protetto dalle mimmate più spudorate (tipo il daredevil di Affleck, per dire)

    Insomma, è tipo un film di Steven Segal travestito da cinefumetto da un regista che tutto voleva girare tranne un cinefumetto, ergo secondo me poteva aspirare alla prima serata di Rete 4

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  11. Del corto non sapevo nulla.
    Ecco, meglio quei 10 minuti delle 2 ore e passa del film.

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  12. Il problema di questo film era uno solo,un problema che ,solitamente, le produzioni hollywoodiane non hanno...I SOLDI, è stato realzzato con due lire e devo dire che per quello che era il budget è uscito fuori un film decente, tant'è che viene spesso fatto vedere nelle scuole di cinema americane, per mostrare come si possa fare un buon film di genere con poco budget (o almeno così lessi). Il film ha delle mimmate assurde, ma anche delle scene ben realizzate (anzi direi proprio fighe) tipo la scena della scazzottata tamarra con il russo (con in sottofondo "la donna è mobile") che per quanto esagerata a me è piaciuta, oppure la scena nella quale scrive la sua "dichiarazione di intenti" (si vis pacem para bellum), inoltre questo film ha un altro aspetto positivo da non sottovalutare, ha delle belle musiche, realizzate da Carlo Silotto (in particolare mi piace molto lo score principale).
    Tra le scene mimme, che fanno scendere il livello generale, ricordiamo la minchiata del teschio fatto con le esplosioni (mi faceva ridere pensare come Frank avesse messo le macchine alla distanza giusta in modo da far esplodere solo quelle necessarie per fare il disegno XD) e la scena in cui Castle deve entrare nel grattacielo di proprietà di Travolta, dove si svolgono loschi affari di riciclaggio di denaro, in quella che in teoria dovrebbe essere una fortezza inespugnabile, ma nella quale Frank riesce ad entrare semplicemente facendo una mezza capriola a terra poco prima che il cancello a serranda si chiuda. In generale però secondo me il film ha un buon ritmo ed ogni volta che lo danno in TV lo riguardo con piacere, ovviamte non sto a fare il paragone con il Punisher di Brenthal che non è di un altro pianeta, è proprio di un altra galassia...

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  13. Per quello che vale secondo me Bernthal ha solo il vantaggio di avere gente migliore a scrivergli le scene. Perchè a livello di interpretazione Thomas Jane aveva fatto il possibile.

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  14. Recensione perfetta.

    L'unica cosa che salvo e' la sparatoria finale, anche quella presa paro paro dal fumetto

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  15. Hmm filmaccio.... Però a me war zone non ha fatto proprio schifo son curioso di leggere una tua recensione.

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  16. Ah e comunque Doc , non la scampi, devi recensire anche l' altro Punitore Pocosuper!!!

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  17. Questo film sul punitore fa abbastanza schifo e quello precedente non fa più schifo di tanti film suoi contemporanei da serata Action di Italia1.

    Detto questo War Zone a me è piaciuto, il Puni in quel film massacra tutto senza battere ciglio e incassa anche una serie di legnate notevoli rialzandosi. Un Puni molto più sulla lunghezza d'onda di quello visto in DareDevil. Magari chiamare Mosaico "Puzzle" non è stato il massimo.

    Del corto con protagonista il Puni di questo film sono rimasto piacevolmente sorpreso, non male.

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  18. Come precedentemente scritto, visto in una situazione poco felice (chiusi in casa in affitto al mare con la piccola presa dalla febbre), non fu il massimo. Però era sempre meglio che fissare il vuoto, visto che non c'era manco la tv...

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  19. Due cose veloci senza aver letto i commenti precedenti:
    1) Thomas Jane è un Punitore migliore in tutto nei 10 minuti di Dirt Laundry che non nelle 2 ore di quel "film"
    2) Punisher War Zone era un signor film e Ray Stevenson un credibilissimo Frank Castle/Punisher

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  20. Questo film ce l'ho in UMD per PSP. Ne vidi solo metà circa, poi dissi che lo avrei ripreso. Mai fatto, mi si ruppe pure la psp prima.
    Ricordo solo la tortura del ghiacciolo.

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  21. a me era piaciuto :| considerando però che non conoscevo minimamente i fumetti

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  22. Orribile. Soprattutto per me che ho sempre quella fissa demodè di dare anche una valenza ideologico-politica ai film che guardo...quel "si vis pacem para bellum" ostentato dalla voce fuori campo nel finale del film mi ha fatto incazzare. Anche perché ero ormai abituato al Punisher grottesco-farsesco di Ennis e riprendere alcune delle sue ambientazioni in un film che, al contrario di Ennis, gettava una luce positiva sulla vendetta privata, mi ha fatto incazzare davvero, specie nel periodo Bush...

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  23. Fosse stato almeno un film degno di essere visto, tipo quelli di Eastwood, avrei anche sorvolato sul discorso implicitamente guerrafondaio (come ho fatto con Anerican Sniper). Ma con un film brutto come quello no, non se lo può nemmeno permettere,

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  24. la versione mimma di Md Max (moglie e figlio investiti) e Max Payne.
    Ma se non sbaglio i cinema si tengono circa il 50% degli incassi, quindi comunque ci fu una perdita

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  25. addormentato più e più volte nelle repliche di italia 1. ci ho provato, ma non ce la faccio. Attendo il pocosuper di quello del 2012, che non ho mai visto

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  26. Ormai l'ho rimosso, non ricordo davvero più nulla....

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  27. Non ci credo che questo sono andato a vederlo al cinema, con altri due amici fomentatissimi uguale....una merda. Però devo dire che War Zone, forse perchè le aspettative erano zero zero, me lo ricordo interessante.

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