Il vostro scrittore fantascienzo preferito (Saturday night sondaggismo)

A grandegrandissima richiesta, dopo quello sugli autori fantasy di settimana scorsa, ci spariamo il sondaggismo gemello sugli autori sàifài. Il sondaggismo che non volevi fare e che per te continua ad essere piuttosto inutile, ma oh, ti sei detto: vediamo che tirano fuori gli altri. E sì, insomma: qual è il vostro scrittore di fantascienza preferito? [...]
Per te la narrativa fantascienza ha da ormai molti anni un solo nome. E quel nome è, come sapete, Philip Kindred Dick. Non sei arrivato subito a lui. Hai iniziato a divorare libri fantascienzi alle medie, perché un tuo amico aveva in casa la collezione monster di Urania vintaggi del padre. Sei partito dal Ciclo della Fondazione di Asimov, poi sono venuti Heinlein, Gibson, Herbert, Simmons e tanti altri. Dick l'hai scoperto negli ultimi anni del liceo, cioè a metà anni Novanta, e tempo di sbarcare all'università avevi letto tutti i suoi romanzi, proprio all'epoca in corso di ristampa da parte di Fanucci.
Come Gaiman sette giorni fa, Dick non ha bisogno di presentazioni. I suoi libri hanno tutti un tratto comune, che è quello di giocare con le percezioni dei loro protagonisti e quindi, indirettamente, con quelle di chi legge. Il contrasto tra vero e quasi-vero-ma-finto, ne Ma gli androidi sognano pecore elettriche? non è solo quello tra esseri umani e replicanti come nel film che ne è stato tratto (Blade Runner, magari ne avete sentito parlare), ma tra animali da compagnia veri e sintetici, tra i due volti di una stessa religione, genuina o creata a tavolino in un set cinematografico (chi ha letto il tuo racconto Italia, la Storia Futura, avrà notato il lievemente ENORME omaggio al Mercerianesimo, uno degli spunti più belli del romanzo di Dick).
La filosofia di Dick, il suo chiedersi in continuazione che relazione ci sia tra l'uomo e le cose che lo circondano, quale sia il senso della vita, diventa la spina dorsale di molti suoi lavori (Ubik, Guaritore galattico, La Penultima Verità, di cui si parlava qui), anche non fantascientici, come il bellissimo In Terra Ostile. Ma Dick era anche un uomo con un rapporto conflittuale con le donne (si sposò cinque volte), che visse senza godere di un minimo di successo, mangiato vivo dalla frustrazione e immerso h24 nella sua paranoia, negli attacchi di panico - che lo portavano a sfondarsi di anfetamine - nella paura di esser spiato costantemente dalla CIA o dall'FBI. Anche se lo scrittore in questo si sbagliava. Perché in realtà lo spiavano tutte e due. Il che gli ha trasformato la vita in un inferno, ma ha sfornato libri come Un oscuro scrutare, L'uomo dai denti tutti uguali, Confessioni di un artista di merda, Scorrete lacrime disse il poliziotto e come La trilogia di Valis.
Ti sei lasciato per ultimo, ovviamente, quello che assieme a Ubik e a Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, rappresenta per te il punto più alto della produzione di Dick. La svastica sul sole, aka L'uomo nell'alto castello. Non il primo libro a sfondo ucronico, come va dicendo qualche sciagurato sull'Internet (l'onore spetta a Tito Livio: Ab urbe condita, circa duemilaequaranta anni fa), e neanche il primo romanzo a presentare il concetto di dimensioni parallele (lì, boh, forse Il giardino dei sentieri che si biforcano, dell'argentino Jorge Luis Borges, 1941), ma resta uno dei più riusciti esempi del genere, oltre che un assoluto capolavoro. Senza Dick e le sue storie, non sarebbe esistita metà della fantascienza che conosciamo, tra film direttamente e soprattutto indirettamente (dodici milioni di pellicole e telefilm circa) ispirati ai suoi temi. Di più? Se non avessi letto Dick, non ti sarebbe venuta la fissa di scrivere, robe fantascienze e non, e probabilmente questo blog non esisterebbe. Se non magari nell'altro mondo de La cavalletta non si alzerà più. Chi può dirlo? 
E dunque. Qual è il vostro autore di fantascienza preferito? E perché? Valgono solo gli autori di romanzi (niente fumetti), una sola scelta a testa, niente commenti anonimi, niente precisinate della fungia o pagelline non richieste ai commenti altrui. Chi non rispetta le regole è un replicante.
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Commenti

  1. Asimov.
    Classico, forse banale ma con il ciclo della fondazione ho scoperto che la fantascienza non è solo astronavi e robot ma può avere (e forse deve avere) una chiave di lettura sociale.

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    1. Ma si! Alla fine gira e rigira, viene sempre fuori il vecchio Isaac. Uno che ti inventale leggidlla robotica non può che essere il tuo scrittore id fantascienza preferito.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Se me lo concedete io dico Jules Verne,per il suo tempo era fantascienza,un genio che ha previsto la tecnologia del 20° secolo.
    Dal Nautilus del Capitano Nemo all'Albatros di Robur il Conquistatore,passando ovviamente per Dalla Terra Alla Luna.

    Quando avrò un pò di tempo mi metterò a leggere anche H.G. Wells.

    La svastica sul sole l'ho letto,è geniale anche se in certi punti molto complicato dato che Dick l'ha scritto seguendo l'I-CHING

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  4. Asimov, Dick (che mi ha regalato diverse notti insonni), ma soprattutto Gibson e Lovecraft.
    Di Lovecraft ricordo che il racconto Finchè i mari rapresenta lo scenario post apocalittico più terrificante e realistico che abbia mai incontrato.

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    1. Il Colore venuto dallo spazio è una delle sue storie che più mi ha colpito.

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    2. Ma Lovecraft si può considerare un autore di fantascienza? Sì, è vero che uno dei leitmotiv di molti suoi racconti sono le creature provenienti da altri mondi e dimensioni ("Colui che sussurrava nelle tenebre" è il mio racconto preferito), ma secondo me non si può far rientrare Lovecraft in una categoria precisa, è stato molto altro e le sue opere hanno influenzato praticamente tutto ciò che è venuto dopo, in qualsiasi ambito... boh

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    3. No Lovecraft non è fantascienza.
      Nella fantascienza il centro di tutto è la tecnologia(lo dice anche il nome SCIENZA FANTASTICA),non gli alieni,quelli sono solo un corollario.
      In lovecraft non troviamo scienza fantastica(con l'unica esclusione del cervello tenuto artificialmente dai Mi-Go)ma uomini che cercano di affrontare(fallendo il più delle volte) orrori cosmici o ancestrali senza l'uso di alcuna tecnologia particolare o fantastica.
      é risaputo da qualunque critico che Lovecraft si pone all'interno della categoria del Pup-Horror.

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    4. Stavo per metterlo anche io, ma il genere non c'entrava molto. Da una parte la scifi é talmente ampia e mette dentro talmente tante cose che non sarebbe un gran oltraggio includerlo....

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    5. pensavo che gli omini verdi fossero tanto.

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  5. Asimov Asimov Asimov
    A chi non l'ha mai letto, consiglio di cuore di iniziare.
    Da Cronache delle Galassia.
    Oppure da Abissi d'Acciao.

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    1. Abissi d'acciaio non è solo uno tra i migliori romanzi di SF, ma in assoluto uno tra i migliori romanzi che io abbia mai letto.

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    2. Concordo pienamente...e i due successivi "Il sole nudo" e "I robot dell'alba" non sono da meno...l'ultimo l'ho finito proprio ieri sera,,bellissimo, bellissimo...

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  6. Fredric Brown. Geniale autore di romanzi di fantascienza e soprattutto racconti tutti accumunati da un grande umorismo e un "end twist" che il povero M . Night Shallaman o come cavoli si scrive se lo sogna.
    Suo il geniale "Sentinella" che tutti avete letto nelle antologie di scuola. Buona parte del mio stile narrativo (me cojons!) dipende da lui.
    Oltre ai racconti, recuperatevi "Assurdo Universo" e "Progetto Giove" e mi saprete ridire....

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    1. Aldo, concordo con te! Ma dove recuperare gli introvabili racconti di Brown?

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    2. Io comprai a suo tempo l'opera omnia in tre volumoni mondadori (copertina argento)... ma credo che non siano facili da trovare... manco sulla baia...

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    3. Anch'io direi Brown, maestro assoluto del racconto breve (ma anche Assurdo Universo era bellissimo).
      Per i racconti potresti vedere al Libraccio, una libreria specializzata in usati e remainders, se ne trovano un po' sparse per l'Italia. Io ci ho trovato Cosmolinea (non ricordo se b1 o b2).

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    4. Li ho anche io i 3 "Massimi" della fantascienza :-) Quest'inverno la Mondadori ha ripubblicato le raccolte dei racconti (Cosmolinea B-1 e B-2). Puoi provare a cercarli in qualche edicola come arretrato, o aspettare che li pubblichino in ebook, sul secondo dice "prossimamente disponibile" http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/2013/04/30/cosmolinea-b-2-63/

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    5. In realtà sono stati pubblicati entrambi in e-book ,proprio l'edizione urania. Provate su amazon.

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    6. Oddio Sentinella. Ce l'avevo nell'Antologia delle scuole medie, il mio primo racconto di fantascienza...lacrime mariomerole a fiotti.

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    7. Grazie per i suggerimenti! e-book trovati.

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  7. Anche io tiro fuori il nome del buon Asimov, scoperto da adolescente e stregato dal suo ciclo della fondazione. Purtroppo, nonostante il genere fantascientifico mi piaccia, mi sono fermato lì, tranne una breve escursione con Fanteria dello spazio e recentemente il ciclo di Douglas Adams. Ma grazie al Doc e al potere da listone giordano di wikipedia, recupererò il recuperabile della produzione di Dick. Magari esiste un bel volumone antologico.

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  8. @karza
    Sí, mi sono espresso male, banale é la risposta/scelta e non Asimov.

    E comunque non potrei mai contraddire il presidente ed amministratore delegato della Karza Games! Complimenti per il tuo lavoro

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  9. Attualmente ho, di fianco al letto, "Il ciclo della fondazione" (con 3 libri su 4 già letti) e "La trilogia di Valis" (che, per quanto contorta e allucinante, sto divorando). Due robe giganti, diciamo. Ma Philip prevale. Più o meno su tutti gli altri. E' il delirio puro (nonchè la fonte da cui è stata copiata molta tanta roba a mani basse).

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  10. Asimov, sempre e comunque Asimov
    E' leggibile da qualsiasi fascia di età, prestandosi ad un grandissimo numero di interpretazioni diverse: il ragazzo apprezzerà l'avventura, l'adulto le riflessioni, davvero profonde, che riesce a celare nella trama narrativa... Forse come singolo libro alcuni autori lo superano (vedi Dune), ma la sua capacità di mantenere un elevatissimo standard per tutta la sua carriera rimane ineguagliata ed ineguagliabile

    Asimov, Asimov, sempre Asimov

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  11. Risposte
    1. Ah già il "Perché"... beh sostanzialmente perché ha creato la fantascienza come la intendiamo noi oggi. Infatti, la cosa che mi ha sempre colpito è il fatto che in praticamente qualunque opera di fantascienza sia sta influenzata dalle sue opera, ogni autore che si sia cimentato nel genere ha preso qualcosa di Asimov, chi più chi meno... ha creato l'archetipo della Sci-Fi moderna.

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  12. Premesso che leggo molto poco, detto questo Dick tutta la vita. Asimov è un grande visionario, un genio, ma Dick sonda la parte più in ombra dell'essere umano con dei viaggi onirici che non giungono mai dove tu ti possa aspettare.
    La verità non è necessariamente vera e tangibile, quello che sogni non è necessariamente un illusione ma può essere reale e la realtà può essere solo una grande illusione.

    @Doc
    Alla fine l'hai poi comprato questo:
    http://lettura.corriere.it/dick-un-filosofo-in-garage/

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  13. Harry Turtledove.
    Adoro le ucronie e la storia alternaiva, ed io stesso sono un ucronista.

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    1. Adoro le ucronie anche io! Consigli qualcosa in particolare da cui comiciare?

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    2. Le ucronie interessano moltissimo anche a me :)
      Preferisco l'ucronia alla fantascienza classica

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    3. Prima di tutto puoi andare sul sito Utopiaucronia per goderti oltre 4000 esempi di ucronie sviluppate e non (io mi firmo come Generalissimus), di Turtledove in Italia è stato pubblicato il ciclo dell'Invasione, il ciclo della Colonizzazione e "Per il Trono d'Inghilterra" (maledetti, perchè il ciclo della Linea Temporale 191 no??!!) Poi anche io posseggo "La Svastica sul Sole".

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    4. Io ho una discreta biblioteca digitale arraff*** ehm trovata in giro, ho diverse robe di Turtledove lo metto in lizza per la prossima lettura, grazie!

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    5. inserisco nei consigli di storie altrnative Mario Farneti.

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    6. Raffaele Ucci, ho fatto un giro sul sito... davvero molto bello e bravi tutti!

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  14. premessa: non sono un grande fan del mondo fantascienzo, quindi sono costretto ad affermare che la mia risposta è 42 ( e fra tutti voi fantascienzi non ci sarà sicuramente bisogno di ulteriori delucidazioni

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    1. aspettavo proprio che qualcuno citasse Adams! Genio assoluto!!!

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  15. Inchino ai grandi classici, son cresciuto a pane e Asimov (primi libri regalati da papà una trilogia per ragazzi di asimov, ancora ce l'ho in libreria) ma ora come ora devo dire Charlie Stross, che in un libro solo ti inventa cose con cui altri farebbero una carriera intera da scrittori. E non giudicatelo da accelerando, che non è un libro ma un merge di tre racconti. Consigliatissimo Glasshouse e gli ultimi due, Saturn's children e Neptune's Brood, ambientati in un sistema solare dove l'uomo si è ormai estinto (ma la sua tecnologia decisamente no). In più è un nerdone clamoroso!

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  16. Dan Simmons, perchè con il suo Hyperion a me personalmente a mosrato come fare ottima fantascienza senza essere banale o troppo "essei", ricordo che a scuola feci anche un corto di animazione ispirato a questo romanzo, corto che poi non ho mai finito

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    1. mi manca, ma non é mai troppo tardi....

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    2. Hyperion è grandioso, ebbe un enorme impatto su di me quando lo lessi post-Asimov, fu la rivelazione di un mondo di possibilità

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  17. Quoto, Quando ho rilasciato il mio commento non avevo ancora visto il tuo. Hyperion è proprio figo!

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  18. Doc, sto leggendo Ubik proprio in questi giorni! E' il mio terzo, timido approccio a Dick, a cui mi avvicino sempre con circospezione perchè... perchè... (posso dirlo?) non credo sia un bravo scrittore. E' un fenomenale ideatore di storie e concetti, ma in quanto a scrittura vera e propria, la trovo farraginosa, poco scorrevole, fumosa. Magari sono le traduzioni il problema. Leggere Sthepen King, e bere i suoi libri che ti chiedono d'esser letti senza smettere, che ti immergono davvero nella storia... ecco la sensazione che vorrei dalla scrittura di Dick. Insomma, la tecnica narrativa secondo me lascia spesso a desiderare. E continuo ad essere attratto dalle IDEE e dalle storie uscite dalla testa di questo autore... ma non dalla sua penna. Sono bestemmie? : )

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    1. A volte sì. A volte la sua scrittura era, letteralmente, delirante (lo stato mentale che portò alla Trilogia di Valis, come noto, non era esattamente smagliante), altre magari poco affabulatoria. Lui, del resto, si sentiva "un artista di merda", uno scrittore fallito, perché nessuno gli dava retta. Meno male che Scott gli diede quella piccola, immensa gioia prima di andarsene. A volte è anche colpa delle traduzioni, perché ne ricordo alcune pessime, ma quelle della Fanucci sono in genere buone. Ma le idee di fondo, come dici tu, erano devastanti. Come ho scritto nel post, senza Dick non esisterebbe la fantascienza moderna, letteralmente. Per il taglio completamente diverso delle sue storie, Douglas Adams, un altro dei miei miti assoluti, non ha avuto lo stesso impatto, per dire. Tutti i nerd degni di questo nome lo amano e si portano sempre dietro un asciugamano, hai visto mai, ma non ha avuto un tale impatto su Hollywood, i fumetti, le serie tv scifi, qualsiasi cosa anche solo vagamente fantascienza.

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    2. Idem di "cosa ho scoperto oggi". Apprezzo le idee ma la lettura mi ha arenato a metà libro de "Gli androidi sognano pecore eletriche".
      Non mi dispiaceva ma sinceramente l'esposizione è poco figurativa e molto introspettiva.

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    3. Mi trovo assolutamente d'accordo con "Cosa ho scoperto oggi". Ho letto tre o quattro libri di Dick, anni fa, e il risultato è sempre stato lo stesso: idee favolose, ribaltamenti degli schemi assolutamente plausibili, genio come polvere d'oro sparso ovunque... ma che fatica, ragazzi, portare a termine la lettura! La svastica sul sole l'ho abbandonato, poi ci ho riprovato ma con lo stesso risultato e non sono molti i libri che non concludo. Anche King, invero, pur dotato di talento incredibile ha scritto cose pessime (altri libri che ho lasciato lì: Buick 8, Scheletri, Il talismano.... roba che non era proprio uscita dalla SUA penna!!).
      Ogni volta che ho letto Dick ho pensato e detto a mia moglie (che legge anche più di me ma che non ama la SF, pur avendo -lei sì- completato "la svastica sul sole": che peccato se P.K.Dick avesse scritto con la metà della bravura che ci si sarebbe aspettati, con un decimo del talento che ha invece nella capacità visionaria, saremmo di fronte a qualcosa di divino. Invece mi sono sentito spesso irritato dalla scrittura macchinosa rovinandomi il gusto delle idee.
      Può essere "colpa" mia, preciso, che amo Calvino come King, come Koontz ma soprattutto come quello che per me è il migliore in assoluto, anche se non nella SF ma nell'HB: Dashiell Hammett. "Continental Op" (e non altri testi molto più famosi come ad es. "Il Falcone maltese") è il riassunto di tutto, è La Risposta, è, per citare Adams come un altro antrista ha fatto qualche commento fa, il mio 42 letterario.
      E il genere in sè perde di significato, di fronte al sublime.

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    4. Duke Fleed, propongo di trovare un editor che riprenda in mano i romanzi di Dick e ce li restituisca conformi ai nostri desideri! Titolo dell'operazione: "L'editor postumo". : )

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  19. Per lo Sci-Fi mi permetto un triplete : Verne per i classici, Dick per l'assoluto ed Herbert per la politica.

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  20. Ho letto pochissimo di fantascienza (una lacuna che presto coprirò) e penso che Douglas Adams, per il mio gusto, sia inarrivabile.

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  21. Filippo Dicco, proprio come il dottò.

    Penso che A scanner darkly sia il libro che più ho letto e che più ho regalato perché cazzo, mi stranio anche io nel finale! Penso che se non fosse stato un uomo così tormentato e con così tanti problemi, dubito che avrebbe scritto deliri così oscuri e affascinanti. Le tre stimmati di Palmer Eldritch è il racconto che più mi inquieta che io abbia mai letto X_X

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  22. R.A. Heinlein. Ho cominciato con "Fanteria dello spazio" (non citatemi il film, grazie) e poi ho continuato. "Straniero in terra straniera" e` un capolavoro.

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    1. Pensa che io reputo il film migliore del libro, che ho letto, tra l'altro, in lingua originale. Non tanto per lo stile di scrittura, quanto per le idee espresse. Il militarismo non fa per me, mi spiace.

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  23. Dopo lunga riflessione (2 secondi) il solo nome che mi sento di fare è Kurt Vonnegut Jr da Indianapolis.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Anche per me Vonnegut è il primo, tra i romanzi più strettamente fantascientifici amo Le Sirene di Titano alla follia. Mattatoio N.5 e Ghiaccio Nove capolavori inarrivabili.

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  24. Non vedevo l'ora arrivasse questo sondaggismo!! :)\
    Mi permetto di consigliarvi Edward Elmer "Doc" Smith con la sua serie dell'allodola dello spazio. Il primo romanzo \'e9 degli anni 30 e si tratta di sci-fi semplicemente spettacolare, altamente scientifica ma non criptica e con una valanga di concetti che scoprirete poi saranno stati ripresi da tutti i pi\'f9 grandi, Dick e Asimov compresi (che comunque adoro). Sempre dello stesso autore mi \'e9 piaciuto anche un sacco il ciclo dei Lensmen, ancora pi\'f9 innovativo e coinvolgente :)

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  25. Asimov prima di tutti: perché prevale in lui la componente robotica (senza mai un alieno!!) ma la sonda come fosse uno strumento per capire l'uomo con la robopsicologia cha per ma lo rende piú interessante di Dick. Inoltre i suoi cicli sono davvero epici, guardi dall'altro tutta l'umanitá , ricchi premi e robocotillon.
    Philip José Farmer : Il ciclo del mondo del fiume mi ha regalato bei momenti, inoltre é un maialazzo a cui piaceva infilare robe spinte (spinte per l'epoca oggi fanno sorridere) nella scifi.
    Alfred E. Von Vogt : definito "un pigmeo con un'enorme macchina da scrivere" e criticato per trame sconclusionate e idee bizzarre, mi piace proprio per questo! Ciclo del Non-A (o della logica Non-aristotelica) fighezza a non finire.
    Robert A. Heinlein : merita una menzione solo per Fanteria dello Spazio (il film non c'entra una pippa) epopea dell'epoca d'oro della scifi.
    J. G. Ballard : Ogni suo romanzo é una versione dell'apocalisse come la vivresti da dentro, altro che Walking Dead.
    Valerio Evangelisti : ultimo ma non ultimo, un nostro italiano, per il suo mischiare almeno tre trame in tempi diversi in ogni libro e per il protagonista inquisitore con la "cazzimma", davvero un bastardo.

    Spero di non avervi attaccato il pippone, ma é sabato mattina!

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    1. Ehr, "una sola scelta" nel senso di "una sola scelta"...

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    2. Ehr avevo capito una sola scleta nel senso scrivi che ti pare!
      Allora per scelta unica Philip José Farmer : Il ciclo del mondo del fiume con maialazzo.
      Maglio?

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    3. Dimenticavo che io sono quello con la collezione monster di Urania vintaggi del mio padre, la sto ancora lustrando e levando la muffa da alcuni per il futuro

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    4. Se non ricordo male, l'imposizione "nessun alieno" nelle opere di Asimov deriverebbe da una scelta dell'editore. Sempre supponendo di ricordare bene, l'editore avrebbe accettato solamente alieni non in linea con l'idea di Asimov e quindi questi sarebbero stati esclusi dalle sue opere.

      Poi magari mi ricordo male.

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    5. Si, ricordavo qualcosa del genere anche io e la wika mi ha suggerito che un fraintendimento all'inizio della carriere con l'editore di Astounding John Campbell ha portato a questa sua decisione.

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    6. Asimov non amava immaginarsi gli alieni: li presenta in forma estesa nel breve ciclo di Lucky Starr (dove svolgono a volte il ruolo di monster of the week) e poi se non erro solo in The God Themselves; ha poi fornito una Ret-Con dell'assenza di Alieni nel suo universo in The End of Eternity: in realtà gli alieni c'erano, ma la guerra temporale (in stile Signori del Tempo vs Dalek) scatenata dagli Eterni (incapaci di abbandonare la terra ma capaci di viaggiare nel tempo) li ha eliminati creando una Galassia ad uso e consumo dell'homo sapiens [molto in sintesi]. D'altra parte, come insegna la legge Zero della Psicostoriografia, la Psicostoriografia funziona SOLO se gli esseri umani sono l'unica specie senziente della Galassia.

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    7. grazie della puntualizzazione! mi piace il parallelo che mischia Dr.Who e Asimov, li adoro entrambi :-D

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  26. Robert Heinlein.
    Straordinaria la sua poliedricità nell'affrontare le tematiche piu' disparate in chiave sci-fi. Mi piace la sua "tecnologia sostenibile", senza eccessivi voli pindarici. Originale anche il suo antirazzismo, ben lungi da quello piagnucoloso nostrano: paradigmatico e' il fatto che in molte storie l'etnia del protagonista si scopra alla fine. Romanzi preferiti : Podkayne of Mars e Starship Troopers.

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    1. Heinlein tutta la vita anche per me. E Arthur c. Clarke.
      Dick è un grande ma è eccessivamente monocorde , Heinlein e Clarke sanno giostrarsi su più registri.

      Di Asimov mi piacciono solo i racconti brevi ( bellissimi) anche se eccelle come antologista. La fondazione io la associo a un plinto .


      Mi piace poi anche Jack Vance , che non ho mai osato classificare di fantasy o di fantascienza, e william gibson.

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  27. Indeciso tra Dick e Matheson, dico il secondo giusto per rendere omaggio alla sua "recente" scomparsa. E come produzione "derivativa" siamo ai livelli di Dick.

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  28. Bhe, Philip Dick in effetti è fra i più bravi. Sarà scontato, ma anche Asimov, quando scrive racconti, è veramente appassionante (i suoi libri lo sono meno, dato che sono molto "freddi").

    Ma un autore che adoro e che non è molto conosciuto è Robert Sheckley... riesce a fare fantascienza e satira, ma senza mai essere pesante o retorico!

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  29. Non posso dire sia simmons, nonostante abbia adorato tutto il ciclo di hyperion/endymion, per cui dico Asimov da giovane ( anche perché non gli perdono le ultime porcate di libri sulla fondazione, scritti davvero solo per soldi).
    La differenza rispetto al pur grande Dick...Asimov sapeva scrivere Dick purtroppo no.
    Forse se avesse avuto la capacità di creare coerentemente delle storie non sarebbe peró nemmeno riuscito a esplorare certi temi nei suoi racconti, li vedo come due maestri del genere, ma il primo é quello quadrato, il secondo solo idee e istinto...e a me gusta da sempre piú Asimov :)

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    1. CONCORDO IN PIENO. Fondazione Anno Zero è il triste lascito di Asimov che, ormai colpito dall'AIDS, sapeva gli sarebbe rimasto poco da vivere...

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  30. Kurt Vonnegut è la sua fantascienza distopica e surreale mi spingono puntualmente a rileggere ghiaccio nove, Le Sirene Di Titano e lo spettacolare Mattatoio Nr 5.
    Ci metto anche il Ray Bradbury di Cronache Marziane e La Bottiglia Azzurra, mai la fantascienza fu così poetica...

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    1. Scelta difficile ma anche per me cade su Vonnegut.
      Ok per lo humor di Adams, la poesia di Bradbury, la genialità di Asimov e compagnia ma Mattatoio n.5 è un libro che tutti dovrebbero leggere. È un trip fantascienzio e allo stesso tempo un pugno nello stomaco terribilmente reale.

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  31. Asimov, principalmente Asimov. Ci sarebbero tanti altri nomi ma dopotutto il sondaggio impone una sola scelta.
    PS: Doc una domanda che non ci azzecca una cippa: il breslin contemporaneo lo seguì?

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    1. Pochissimo. Ogni tanto mi guardo un po' di roba su sky, più che altro quando c'è Sin Cara o qualche altro lottatore decente. Meglio guardarsi Tercera Caida su YouTube... ;)

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  32. Robert Heinlein, a parimerito con Alfred Bester,

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  33. ASIMOV. Il ciclo delle fondazioni, cercando di dimenticarne l'osceno e tremendo finale.

    SPOILER SPOILER TREMENDO DELLA MORTE VIOLENTA

    Come diavolo si può scegliere quella porcata di Gaia-Galaxia? "Volemose tutti bbene nella grande poltiglia galattica!"... Non me ne farò mai una ragione. Dovessi un giorno avere tempo per scrivere mi dedicherò a "La Rivincita della Seconda Fondazione" :D

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    1. Esco da una vita di lurkaggio per unirmi a tale grido di dolore!
      perchè GAIA!??? è l'equivalente Asimoviano della Morte Nera io non ce la voglio nel mio futuro!
      Però anche la Seconda fondazione mi puzza un bel pò di nazi...

      e voto Asimov, che solo l'idea di concepire un unicum momumentale e organico, composto da 3 cicli raccordati insieme nel corso di decenni merita l'ovazione

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    2. C'è da dire che il ciclo si è interrotto bruscamente con la morte del buon dottore e ricordo che le ultime righe non apparivano proprio positivissime. Rimango dell'idea che il piano Seldon fosse in pericolo da quell'unione tra Gaia, Olivaw e Fallom in quanto esterni all'umanità. Ci stavano altri 500 anni davanti, le cose potevano cambiare.

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  34. Qua mi parte x forza di cose il listone giordano, perché il saifai è là passssione mia... Se mi dici saifai, io (da marxista convinto) ti rispondo in 2 nanosecondi Asimov-psicostoria. Poi però mi viene in mente Dick, Herbert (che forse come creatore di mondi è il migliore di tutti), Heinlein. Anche il povero Borroughs, che con John Carter per me l'ha fondato il fantascienzo avventuroso moderno, pur essendo poco scienzo. Mi stanno uscendo lacrime napulitane al lavoro, quindi è meglio se sospendo

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  35. P. K. Dick anche per me. Anche se mi mette a disagio spesso e volentieri, ma in una sola sua pagina spesso ci sono idee a sufficienza per una vita intera di scrittura.

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  36. Robert A. Heinlein, perché è il solo che ho letto. Sono tra i pochi che non ama il genere, sorry.

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  37. Assolutamente Asimov col primo Ciclo delle Fondazioni: un capolavoro assoluto e senza tempo (a differenza del secondo ciclo che mi sento l'ardire di paragonare, qualitativamente, al primo e secondo della nuova saga di star wars).
    Completi dal punto di vista letterario fantascientifico anche tutti gli altri suoi lavori; dal ciclo dell'impero a quello dei robot e a lucky starr (gradevolissimi anche i suoi racconti del club dei vedovi neri).
    Maestro supremo!
    Colgo l'occasione di segnalare ancora, per chi non conoscesse o non avesse mai letto, i cicli de l'invasione e colonizzazione di Harry Turtledove: una storia alternativa-fantascientifica in cui il nostro mondo, all'epoca della seconda guerra mondiale, viene invaso da una specie aliena rettiliana che possiede una tecnologia simile alla nostra della fine del XX secolo con in più la capacità di compiere viaggi interstellari in ibernazione a velocità sub-luce.

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  38. Vorrei dire Asimov perchè anche per me è stato il primo fantascienzo ed è vero che ha sempre mantenuto un livello altissimo, ma come migliore romanzo non posso non citare Dune che senza non avremmo Star Wars :-) PS grazie Doc per avermi fatto tornare alla memoria Ubik, l'ho letto a 14 anni appena inziato il trip fantascienza grazie ad Asimov, ovvimanete è stato un po' traumatico come salto di stile\concetti\linearità\visione del mondo e non l'ho apprezzato\capito per nulla, forse i tempi sono maturi per un'altra prova!

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  39. Forse Joe Haldeman. "La guerra eterna" ("The Forever War") è un capolavoro. Il suo stile è avvincente e davvero gradevole alla lettura. Anche "Forever Peace" mi è piaciuto parecchio.
    Forse è un po' fissato col mettere in scena gli orrori della guerra, ma mica tutti possono essere militaristi come Heinlein (che peraltro adoro).

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  40. Dan Simmons oggi come oggi. Ciclo di Hyperion su tutti.

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  41. Mi permetto di indicare più di un nome, non me ne voglia il Doc...

    Dick
    Dick
    e ancora Dick

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  42. OT: volevo sapere perchè Ab Urbe Condita è considerato ucronico...

    a scuola nelle interminabili ore pallose di latino era sempre presente!

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    1. edit: ho letto, praticamente Livio ipotizza un Alessandro Magno che conquista l'occidente

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  43. Indeciso , ma direi ray bradbury (fahrenheit 451, cronache marziane, tanti racconti)

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  44. Contrariamente al fantasy, non sono mai stato un grande lettore di fantascienza cartacea. Ho letto qualcosina di tutti gli autori piu' importanti (Dick, Asimov, Matheson, Heinlein,Bradbury) ma non ne ho uno preferito. Per cui mi butto sul classico e dico Verne. Quando ero piccolo e' stato il mio primo contatto con la fantascienza e le sue opere hanno colpito moltissimo la mia immaginazione di bambino.

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  45. Di Dick ho letto poco e, per quanto abbia apprezzato, non mi sento di dire che sia lui il mio preferito. Invece lo scrittore di fantascienza che preferisco è sicuramente Kurt Vonnegut, Ghiaccio-nove in particolare rimane tra quei libri che meritano sempre di essere riletti (assieme a "Madre notte", ma quest'ultimo c'entra poco con l'argomento del post). Menzionerei anche i suoi racconti brevi, che meritano almeno una lettura, uno in particolare dal titolo "2BR02B". Non vi anticipo nulla sulla trama perché è veramente breve e si trova ovunque.

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  46. Sarà banale ma Asimov tutta la vita.
    Uno scrittore che ti narra le gesta non ti un tizio o di un avvenimento ma proprio l'evoluzione futura di un impero galattico e delle sue generazioni.
    L'invenzione di pseudo scienze tutte verosimili e probabili. E poi quel modo di rappresentare il futuro con tecnologie per fare cose all'epoca impossibili (ma possibili oggi) ma completamente diverse dalle nostre.
    Tipo i mininastri magnetici (i nostri odierni CD o DVD) i megacomputer valvolari ecc ecc.
    Il pregio di Asimov è che la sua fantascienza è come dire più sociologica che tecnologica.
    Il ciclo sui robot poi è un compendio di scrittura e di come inventarsi storie partendo da tre limitazioni nel descrivere il comportamento dei robot (le famigerate 3 leggi della robotica.

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  47. Douglas Noel Adams

    Perchè la ventordicesima volta che lo leggi, effettivamente, perde un po' la verve comica e si passa da "soffocarsi dalle risate" a "generico mood di buonumore", però sotto rimane grandissima fantascienza, intelligente, in grado di parlare di tante "cose serie" senza smaronare l'anima e appassionare.

    Menzione d'onore per la fantasciena-fantasy di Stefano Benni, che con Terra! ha scritto un romanzo bellissimo con le stesse caratteristiche di Adams. Lui dice che non aveva ancora letto la Guida, ai tempi. Magari anche no. Ma comunque, trovate qualcun altro in grado di clonare Adams, trovatelo.

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    1. Voto per Benni infatti! Gli altri li conosco e per lo più mi piacciono ma Benni ha un posto speciale nel mio cuore dato che ha pervaso tutta la mia infanzia :) Con gli anni ha perso mordente ma la prima produzione è una gioia!

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  48. Senza dubbio, Douglas Adams. La Guida Galattica ed i suoi seguiti sono semplicemente geniali.

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  49. La scelta tra Asimov e Dick è ardua ma penso che seguirò il cuore è farò anche io il nome di Asimov.
    Credo che dal punto di vista della scrittura pura Dick gli sia superiore ma Asimov è uno di quei pochi, assieme a Clarke, che nella fantascenza mettono tanta "scienza" e poca "fanta" cosa che oggi giorno non vedo accadere spesso.

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  50. Asimov.

    Perché a 11 anni lessi "Io, Robot" e da allora non sono più uscito dal tunnel.

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  51. Bernardo Capriglione11 gennaio 2014 alle ore 12:02

    Anche se condivido il tuo giudizio su P.K.Dick (attualmente sto leggendo il sognatore d'armi, molto carino), per me è Herbert IL PADRE DELLA FANTASCENZA.
    Perchè ha creato un mondo, un futuro lontanissimo ma allo stesso tempo così vicino a noi. Un mondo in cui totalmente mi immergo, ad ogni lettura mi sembra di camminare per le vie di Arrakis, o in un Sietch, è una sensazione intensa e bellissima. Sarà perchè da piccolo rimasi colpito dal film di Lynch, che non a caso sul piano estetico è uno dei film di fantascienza più belli.

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  52. Anche se condivido il tuo giudizio su P.K.Dick (attualmente sto leggendo il sognatore d'armi, molto carino), per me è Herbert IL PADRE DELLA FANTASCIENZA.
    Perchè ha creato un mondo, un futuro lontanissimo ma allo stesso tempo così vicino a noi. Un mondo in cui totalmente mi immergo, ad ogni lettura mi sembra di camminare per le vie di Arrakis, o in un Sietch, è una sensazione intensa e bellissima. Sarà perchè da piccolo rimasi colpito dal film di Lynch, che non a caso sul piano estetico è uno dei film di fantascienza più belli.

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  53. Vorrei fare il superiore e citare Lem (ma nessuno ancora? Strano) ma poi dico anche io Asimov.

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  54. Scelta difficilissima. Voto Walter Tevis, scrittore sconosciuto che ha scritto poche cose, tutte bellissime.
    Il suo Mockingbird (Futuro in trance qui da noi) è la versione bella di Fahrenheit 451: stessi spunti del romanzo di Bradbury, stessa dichiarazione di amore per la lettura, ma incastonata in un contesto ed una trama molto più interessanti. The man who fell on Earth (l'uomo che cadde sulla terra) è invece una piccola grande storia sull'alienazione, che ha ispirato l'ononimo film con David Bowie protagonista.
    Le sue trame erano meno cervellotiche di quelle di Dick ma il mood era molto simile: malinconia, alienazione, l'impotenza dell'uomo davanti a fenomeni più grandi di lui.
    Ha scritto pochissimo perché non si riteneva abbastanza bravo. Se avesse avuto maggior fiducia in se stesso, sarebbe potuto essere un degno successore del buon Philip.

    Altre onorabili menzioni: David Gerrold, Roger Zelazny, Theodore Sturgeon.

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  55. Il Dan Simmons della saga di Hyperion (anche nota come "I canti di..."), per quanto mi riguarda, ha sbaragliato veramente tutti.

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  56. Phillis McMonagan, 'Le radiose civiltà dell'Abisso', 1942. Trovato presso bancarella dell'usato, privo di costola, rilegatura a tratti assente.
    Trama contorta, visioni profonde.

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  57. La testa del podio è di P.K. Dick. Come è possibile interpretare la realtà di oggi senza aver letto i suoi libri? Di fianco ci metto Asimov e Frank Herbert.

    E ovviamente, visto che non dimentico mai di portare con me un asciugamano, Douglas Adams.

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  58. Che sondaggio perfido,con molta,troppa roba tra cui scegliere. Faccio cosi',lascio andare i ricordi,torno a quando dalla libreria di mio padre sbucava per caso un Urania con Condominio di Ballard e voto Ballard.

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  59. Ok, non sarà il genio assoluto, ma visto che si parla di preferenze personali dico Poul Anderson. Perché il ciclo della Lega Polesotecnica mi fa impazzire.

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    1. ...ecco,questi sondaggi mi piacciono perche' finisco per scoprire autori a me sconosciuti...solo il nome Lega Polesotecnica titilla piacevolmente la mia curiosita'...mo' scatta la ricerca...

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  60. Jack Finney. Temo d'aver vissuto troppo la disillusione del mio tempo (la luna un ammasso di polvere e pietre, la corsa allo spazio accantonata, Chernobyl, gli avvistamenti UFO che si svelano come un ammasso di bufale) per condividere l'entusiasmo della Golden e Silver Age, pur avendone letta a pacchi, di fantascienza di quegli anni. E dunque Finney, che già nel 1956 annunciava una fuga di massa dalla modernità tecnocratica, che rimpiangeva gli anni '80 del XIX secolo quando la gente si divertiva a fare giochi di società e a leggere Dickens, si viveva più lentamente, l'aria era più pulita e a Natale c'era la neve. E che ha esplorato meglio di chiunque altro le frontiere del tempo, senza Delorean né macchine del professor Zapotec - solo una patina esile che ci separa dal passato, e che si può, momentaneamente, scostare. Un libro, 'Time and Again' ('Indietro nel tempo', pubblicato nel 2004 da Marcos y Marcos) e un racconto, 'The Love Letter' ('Lettere d'amore', degli anni '50, l'ho letto in 'Storie del tempo', un'antologia di Galassia; chi è familiare con l'inglese lo può leggere qui: http://richters-time.blogspot.it/2007/09/love-letter-by-jack-finney.html).

    Poi anche Bradbury, Sturgeon, e fra i contemporanei Di Filippo, Gibson/Sterling, Dan Simmons. Ma di Finney ho letto tutto, e Indietro nel tempo lo rileggo almeno una volta l'anno (la pagina del libro di wikipedia è opera del sottoscritto, per dire).

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  61. Avrei detto Dick anch'io,ma dopo una piu' attenta analisi dico William Gibson...Dick mi ha fatto scoprire la fantascienza,ma Gibson e' capitato nella mia vita nel momento giusto...ormai leggevo prettamente horror...poi l'ex ragazzo di mia sorella,avevo piu' o meno 17 anni, ha dimenticato la sua copia di Neuromante a casa dei miei...lo lessi in una notte e me ne innamorai...

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  62. Stranamente (dato che preferisco di gran lunga il fantasy alla Sci-fi), a differenza di quello della della scorsa settimana, questo sondaggio mi mette in grande difficoltà. Mi vengono in mente diversi buoni motivi per dire Asimov, Dick, Adams, Gibson o Simmons.
    Ma alla fine, dovendo scegliere, la spunta Ray Bradbury. Che a me come autore neanche piace, lo trovo uno scrittore modesto. Ma c'è quella pazzesca, sfolgorante anomalia che è Fahrenheit 451, un libro di Bradbury che una volta tanto non solo si fa leggere, ma è poetico, straziante e attualissimo. Per me, IL libro di fantascienza.

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  63. Accidenti, sapevo che sarebbe arrivato e mi ero preparato, ma ora ho troppi nomi in testa: Dick grandissimo ma devo ancora leggere molto, Adams... beh festeggio il towel day ogni anno, Bradbury, Fahrenheit 451 è forse il più bell'inno ed atto di devozione alla lettura ed al racconto che possa immaginare.
    Ma alla fine se sono uno psicologo che lavoro all'istituto di biorobotica la "colpa" è di una persona sola.
    Per altro la prima volta che alla tenera età di 12 anni mi trovai per le mani il ciclo della Fondazione, tornavo da scuola e mi mettevo a leggere, dovevano prendermi di peso per farmi pranzare ed un paio di volte ho saltato del tutto.
    Non all'altezza ma presi anche il librogame della Fondazione: ero e sono malato di Asimov.

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    1. E vorrei spezzare una lancia per Massimo Mongai, leggo alla fine poca roba italiana ma lui mi è garbato un sacco.

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  64. Lo ha nominato solo un antrista per ora, quindi in un attacco di potente hipsterismo (cit.) io mi butto su Robert Sheckley. Credo che i suoi romanzi siano più introvabili di una lattina di One-o-one, ma a mio parere DEVONO essere letti. Consiglio soprattutto la raccolta di racconti brevi "La settima vittima": si spazia in moltissimi ambiti della fantascienza mantenendo uno stile che mescola acida ironia, acuto senso dell'umorismo, grande satira e fantasie visionarie. Ah dimenticavo che dal racconto che da il nome alla raccolta è stato tratto un delirante film (che in realtà è The hunger games, anzi molto probabilmente migliore dei film con la Lawrence, ma con svariati decenni di anticipo) con un Marcello Mastroianni dai capelli platinatissimi :D

    Menzione speciale al grandissimo Bradbury, la scrittura così serrata e l'inquietudine di Fharenheit 451 sono qualcosa di incredibile.

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  65. Bravi, avete citato l'intero empireo della SF americana. Non mi resta quindi che ricordare a tutti i bravi autori nostrani: Nicoletta Vallorani, Franco Forte, Vittorio Catani e Dario Tonan, oltre all'indimenticabile Lino Aldani. Per far contento il doc, che secondo me già pensa che il sondaggione sia andato a farsi benedire, scelgo la Vallorani. Ma anche.

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    1. Io avevo messo anche Valerio Evangelisti, ma doc mi ha psicologicamente cassato la cosa

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    2. Cacchio è vero, ho dimenticato Evangelisti! Che secondo me, attualmente, è il migliore scrittore italiano vivente (ecco, l'ho detto), non foss'altro per i molti generi cui si dedica.

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    3. io ho letto tutta la saga di Eimerych aspettandola come il pane&nutella della nonna, ma la roba non fantascienzo non mi é proprio piaciutissima....

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  66. Istintivamente il primo nome è Asimov.
    Però poi vedo che nessuno ha citato William Gibson e un po' me ne dispiace... Quindi dico Gibson! ;)

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    1. Ehm... vedo che Gibson è stato citato, quindi ok, il voto è dato e va comunque a lui! :)

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  67. Ladies and gentlemen...Kurt Vonnegut!
    La profondità di Dick e lo humor di Adams: la combo perfetta!
    Ovviamente, è difficile dire che è quello che preferisco, ma rientra sicuramente in un podio in continuo mutamento.

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  68. Verne. Il primo che abbia mai letto, e tuttora non posso fare a meno di essere attratto come una calamita da tutto ciò che ha a che vedere con lui, fantascienza o meno. Il fatto che Laputa sia il mio preferito del Ghibli FORSE c'entra con tutto questo :P

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  69. Intanto ringrazio il Doc e tutti voi ,per i due sondaggissimi che hanno rinpinguato bellamente la mia già non povera whislist libraria .

    Ma venendo al punto :

    Considero Herbert quello che mi ha formato e quindi è indubbiamente quello a cui sono più legato e che reputo inamovibile dal primo posto.
    Se non sei mai stato su Arrakis non puoi neanche pronunciare la parola fantascienza .

    Trovo poi Simmons con i suoi Canti di Hyperion una saga fantastica, potente scritta molto bene .
    Inoltre Ernest Cline ha scritto uno dei libri più belli mai letti . Ovvero Player One ,di cui il Doc ha parlato in un vecchio post.

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  70. Ho letto poco di sci-fi, per cui mi limito a definire Ray Bradbury il mio preferito :) Le Cronache Marziane sono davvero tenere. Non ho mai letto nulla ne' di Asimov ne' di Dick, ma rimedierò a brevissimo!

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  71. Dico anch'io Dick.Anche se non sono mai stato un grande divoratore di libri ,(anzi) e arrivare alla fine di un libro per me e' pari a fare una traversata nel Sahara a piedi, arrivare a leggersi meta' libro in volata nel mezzo della notte,per me e' tipo il top.E uno dei pochi libri che mi ha permesso e' stata "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?".

    Ora sono nella lettura di "la penultima verita",ma trovo che sia scritto in maniera non proprio lineare.....

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  72. Anche per me è Dick, anche se secondo me la sua dimensione è il racconto, non il romanzo. La tensione vero/falso, realtà/allucinazione, che spesso dà forma alle sue opere, secondo me si compie meglio nelle poche pagine di un racconto, in cui è anche più facile perdonare il fatto che rimanga irrisolta e non completamente spiegata, come spesso avviene.
    Mi piace anche Asimov, ma i suoi racconti che mi piacciono di più in realtà non sono di fantascienza! (Vedovi Neri)

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    1. Quella del lasciare le cose un po' così è proprio una scelta. Solo che, ne convengo, a volte gli viene bene, altre benissimo (il citato tema di Mercer in MGASPE?), altre male-male. Ne La Penultima Verità c'è a un certo punto un buco narrativo mostruoso, da cui Dick esce con un "Guarda là!" enorme.

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  73. Asimov, per due motivi:

    1) non ho letto altri autori di fantascienza, per cui...

    2) se non avessi comprato "Il ciclo della fondazione" su quella bancarella 2 anni fa, adesso starei ancora guardando qualche serie tv prima di addormentarmi. E invece a quel libro ne sono seguiti tanti altri (per lo più fantasy), rigorosamente a letto, rigorosamente sul kindle.

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  74. Asimov! Forever!
    Ma io sono ossessionato dai robot e quindi la scelta è stata fin troppo facile. Sul ciclo di Fondazione...beh...troppa lento...troppo.
    Ma ne ho un bel ricordo comunque.

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  75. Difficile, molto difficile. Metterei a pari merito Gibson e Dick, ma dato che bisogna sceglierne uno solo, voto Gibson. Asimov mi piace, ma ho letto solo un suo libro quindi non mi sento di giudicare pienamente. Dick e Gibson scrivono quei libri che, per differenti motivi, ti fanno venire voglia di lanciarli fuori dalla finestra perchè tu, comune mortale, una cosa così bella non l'avresti mai scritta.

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  76. Dick, senza storia.

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  77. Che cosa difficile.
    Vincitore Clarke.
    Ha scritto:
    Il ciclo di odissea nello spazio
    Le sabbie di marte (Urania 001, vorrà pur dire qualcosa)
    La città e le stelle (che ha portato la fantascienza agli estermi dell'immaginazione)
    Voci di terra lontana (che è poesia)
    Più un altro migliaio di cose una più bella dell'altra, al contrario di dick è anche accessibile e comprensibile.

    Monzione speciale a Ursula le Guin e George Martin (che prima di diventare un mediocre scrittore fantasy era un eccezionale scrittore di fantascienza che non è riuscito a raggiungere il meritato successo con whindhaven e la luce morente per voi venire compensato con un immeritato successo di a song of ice and fire)

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  78. Sembra che la fantascienza si sia fermata al 1970, a giudicare dalle preferenze preferite dalla maggioranza.
    Ho visto almeno una citazione di Zelazny, il che e' bene anche se e' morto da una vita, come Dick, Asimov, Heinlein e un sacco di altri citati.
    Bradbury se ne e' andato da poco, e l'anno scorso e' morto Iain M. Banks, il mio voto e miglior scrittore di FS degli ultimi venti anni.
    Ma Neal Stephenson e' ancora vivo (Ad Asimov sarebbe piaciuto 'Anathem') ed anche fenomeni come Richard Morgan, Alastair Reynolds e Charles Stross continuano a scrivere - bene - belle storie.

    Hint: provate a leggere qualcosa di nuovo, che non sia piu' lontano nel flusso temporale perfino dei mitici anni '80...

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    1. "Niente precisinate della fungia o pagelline non richieste ai commenti altrui". Tradotto = puoi citare come tuo autore preferito anche uno che ha iniziato a scrivere ieri. Oppure puoi dire Oh, gente, a me piace tantissimo CiccioX e il suo libro uscito martedì. Ma non puoi fare commenti sulle scelte degli altri, anche qualora citassero solo autori medioevali.

      E in tutto questo, al di là della precisinata, non hai nemmeno espresso una tua preferenza.

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    2. un buon romanzo è un buon romanzo anche dopo cinquant'anni, non è che se apprezzo asimov non vuol dire che non abbia letto roba più recente.

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    3. La fantascienza attuale ha perso una buona fetta dell'immaginario... ossia tutta quella che si è realizzata.
      Quindi ora ci sono Cory Doctorow ed Ernst Cline che per riuscire ad essere originali uniscono l'attualità alla fantascienza, li adoro ma la fantascienza moderna ha perso l'aspetto sognante di quella anni '60, '70

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  79. Anche per me senza dubbio il buon Dick.
    Vedevo però che nella lista dei romanzi da te citata non c'è Le tre stimmate di Palmer Eldritch (che ho cercato invano di far finire a DaRealPope), di non facilissima lettura e forse non scorrevole come molti altri libri di Dick ma che nella mia classifica personale metto sullo stesso livello di Ubik e considero il punto più alto raggiunto da Dick

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  80. Sarebbero molti, soprattutto tra i classici, ma scelgo di adottare il criterio "qualità assoluta" e dico Ted Chiang. Perché? Perché, come qualcuno ha detto, è the next big thing della fantascienza mondiale, quello che le sta facendo fare un ulteriore salto quantico.

    Data la sua produzione limitatissima -meno di un racconto l'anno, anche se tutti di qualità tra lo sbalorditivo e il semplicemente ottimo- non è molto conosciuto e forse rimarrà tale; però gli addetti ai lavori se ne sono accorti da tempo e lo hanno sommerso di premi (Hugo e Nebula come se piovesse).

    Ma ovviamente i premi non fanno di per sé un grande: bisogna leggerlo per ricavarne la sottile impressione che sia lui stesso uno dei metaumani che talvolta sono protagonisti dei suoi racconti: scrive solo per hobby, è un tecnico, maneggia argomenti difficilissimi con facilità irrisoria, trasforma in narrativa SF la tecnologia e la scienza (teoria dell'informazione, biologia, meccanica, fisica, economia, sociologia), ma anche la filosofia e la religione, condensando in densi racconti multilivello temi e idee su cui altri tirerebbero fuori cicli di una decina di romanzi.

    E lo fa con uno stile sobrio, piano, poco appariscente: gli effetti speciali sono tutti nei meccanismi narrativi che costruisce, in grado di spalancare finestre di consapevolezza anche nel cervello più distratto o atrofizzato.

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    1. Sembra davvero interessante, grazie per il suggerimento: stavo spulciando tra i commenti in cerca di qualcosa di nuovo (non in termini assoluti: anche vecchie perle che mi ero perso), ma non mi aspettavo di imbattermi in qualcosa che potrebbe alzare l'asticella

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  81. Se può valere Borges, che tu hai citato, io voto per lui; ma temo che ci sia molta "fanta" (non sgasata e non al gusto uva) e poca "scienza" in lui. Altrimenti, la domanda non è più "qual è il tuo autore di fantascienza preferito" ma "qual è il tuo romanzo di Dick preferito"? Ed io voto per "Scorrete lacrime, disse il poliziotto".

    Menzione speciale per Brown, comunque. Scoperto l'ultimo anno di liceo ("Sentinella" era uno dei testi da "usare" nel mio tema per la maturità), ne è poi nato un grande amore

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  82. Per me Dick resterà sempre lo scrittore "fenomenali idee cosmiche in un minuscolo talento narrativo". In potenza le idee alla base dei suoi progetti erano erano tutte geniali, sia per quanto riguarda la storia che per quanto riguarda il messaggio...poi le andava a scrivere, e quasi sempre venivano fuori dei mattoni dalla narrazione contorta e confusa, senza il minimo ritmo, con descrizioni fumose e senza la minima tensione narrativa.
    Dice bene chi ha suggerito che Dick è un po' l'esatto opposto di King, che (pur rimanendo forse il mio scrittore preferito) ha spesso mortificato il suo gigantesco talento narrativo mettendolo al servizio di idee parecchio "meh", tipo macchine possedute e quadri assassini.

    Tornando alla Fantascienza, io vorrei dire J. Verne, in omaggio al piccolo me stesso di 8 anni che scopre per la prima volta la magia insita nel "leggere un libro" grazie alla lettura di Ventimila Leghe Sotto i Mari...
    ....epperò (senza voler essere polemico) trovo assurdo che, dopo quasi 150 commenti, solo un paio abbiano citato un autentico poeta della fantascienza come Ray Bradbury, autore di capolavori come "Il Popolo dell'Autunno", "Cronache Marziane" e " Farenheit 451".

    Quini dico Ray Bradbury

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    1. P.S. : ma Frankenstein è da considerarsi fantascienzo? Perchè nella sua versione originale by Mary Shelley, il racconto del "Prometeo Moderno" è scalciacoolissimo.

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    2. Dipende molto da che tipo di classificazione usi, ma solitamente "Frankenstein" viene inserito nel filone horror/gotico (a ragione, a mio parere)

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  83. Dan Simmons. Perché Hyperion è il più grande libro di fantascienza mai scritto (anche se altri ci vanno vicino, come Dune o La Fondazione...).

    Doc, curiosità, ma perché non fare dei post riepilogativi coi risultati dei voti degli antristi? (tipo: Asimov 30 voti, Dick, 27 voti, Herbert 13 voti, etc...)?

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  84. Da Divoratore di Sci Fi, cambio autore preferito ogni decina di settimane.
    Attualmente direi:
    Charles Stross.

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  85. Per me robert a henlein, prevalenemente per fanteria dello spazio ma in realtà tutto quello che ho letto di suo mi è piaciuto da cittadino della galassia ala sesta colonna.
    In seconda posizione ci metterei asimov perchè è asimov ;P

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  86. Io come Doc sono "nato" con la fantascienza(mio padre collezionava Urania).
    La scelta è impossibile,scegliere è come provare fisicamente che qualcuno mi vuole moolto male.
    E però faccio il nome lo stesso: Van Vogt con il ciclo degli Slan.
    Perchè? Perchè era un genio e perchè scriveva di getto senza sapere come finiva la storia che stava progettando.
    Infatti nelle sue opere si notano alcuni salti narrativi e piccole incongruenze.
    Comunque un grande.
    E comunque primus inter pares.

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  87. è impossibile rispondere a una domanda come questa sono indeciso tra Asimov e Dick. Vorrei comunque citare Edgar Rice Burroughs e Joe Haldeman.

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  88. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  89. Asimov e Clarke. Perchè la parola Fantascienza finisce con Scienza.

    Amo Dick, Simmons, Van Vogt, Gibson (che non è ai livelli di Dick) e molti altri.

    Ma secondo me il ciclo della Fondazione ed il ciclo di Rama sono sopra qualsiasi cosa.

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  90. "The sky above the port was the color of a TV screen, tuned to a dead channel". Dick é probabilmente irraggiungibile come visionario, ma il futuro di Neuromancer resta forse il più completo e coerente ed inaspettatamente poetico....

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  91. So che una delle regole non scritte dei sondaggismi è che non si può obiettare sulle opinioni altrui, ma quando leggo tutte queste persone che dicono che Dick non sapeva scrivere mi scatta un "MAH!" grande come Triple H.

    Spiegatemi. Perché dite che non sapeva scrivere? Non ho mai provato un senso di "pesantezza" leggendo i suoi libri, anzi, a me le pagine scorrevano via una dopo l'altra.

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    1. fai i meh che vuoi ognuno ha i suoi gusti io mi trovo al 100% con Ilario:
      "Per me Dick resterà sempre lo scrittore "fenomenali idee cosmiche in un minuscolo talento narrativo". In potenza le idee alla base dei suoi progetti erano erano tutte geniali, sia per quanto riguarda la storia che per quanto riguarda il messaggio...poi le andava a scrivere, e quasi sempre venivano fuori dei mattoni dalla narrazione contorta e confusa, senza il minimo ritmo, con descrizioni fumose e senza la minima tensione narrativa."
      Aggiungendo che appena esce dalla dimensione dir acconto purtroppo perde anche il controllo su intrecco e trama.
      E' uno "stile" che può affascinare e piacere moltissimo, per carità, a me ne rende la lettura pesante nonostante sia davvero ammirato dalle idee che ha tirato fuori.

      metto "stile" tra virgolette perchè, per me, è più una mancanza di stile che una scelta dell'autore, che era un genio assoluto nel pensare la fantascienza ma, sempre per quelli che ti han detto che non sa NARRARE (che è differente dal non sapere scrivere), fosse stato supportato da una migliore tecnica narrativa nemmeno staremmo a parlarne su chi fosse stato il migliore...e invece sta vincendo Asimov ;)

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  92. La Guida di Adams mi è troppo piaciuta, divertente e sorprendente, ma l'autore della vita non può non essere altri che Asimov, con il quale ho scoperto il genere e del quale adoro lo stile.

    Che si, ok l'Asimov della Fondazione, della Psicostoria e dell'Impero, ma il mio preferito è l'Asimov dei racconti. Quello dei Robot, quello dei due volumoni Tutti i racconti, che contiene alcune perle (Notturno, L'ultima domanda, La stanza chiusa, Una così bella giornata, etc...) che a distanza di anni ancora restano incise a scalpellate nei neuroni (cosa non da poco, vista la mia memoria di melma: "L'hai letto questo libro?" "Si" "Ah, hai letto che bello quando Tizio Protagonista fa questo?" "Tizio chi?!?"). Quello dalla scrittura semplice, scorrevole come lama calda nel burro, e da trovate geniali e inaspettate. Quello da sentimenti dentro scatole di metallo.

    E quello di Nemesis. Santo cielo, andatevi a leggere Nemesis ("Maaaa rrleeee eeeneeee....". Brividi. Chi ha letto sa).

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  93. Dick, Simmons,Asimov,Heinlein,Browne,Sturgeon...buf!
    Ma come fai?È tanta roba raga,tanta.
    Comunque dovendo scegliere uno su tutti mi baso solo sui sentimenti e dico uno che rimane tra i miei scrittori (in generale) favoriti.
    Ray Bradbury.

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  94. Dopo tutti questi commenti, penso che un tributo a Clifford Simak sia semplicemente dovuto.
    Amo Herbert padre, Asimov, Vonnegut, Bradbury, Dick e compagnia bella ma devo dire che poche riletture mi lasciano quel qualcosa che mi lascia "City" quando mi capita di riprenderlo in mano.
    Uno spunto per il Doc: perché non un post sempre inerente alla fantascienza sul tema "E mo' come finisco 'sto romazo/film?" dedicato a tutti i finali più sgrausi con cui si poteva concludere una storia/ciclo?
    Due esempi su tutti (senza spoiler): "L'alba della notte" di Hamilton e la serie televisiva "Lost".

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  95. Frank Herbert tutta la vita. l'esalogia di dune è la premessa a tutta o quasi la fantascienza che è venuta dopo, cinema compreso. Per me è inarrivabile.

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  96. Frank Herbert tutta la vita. l'esalogia di dune è la premessa a tutta o quasi la fantascienza che è venuta dopo, cinema compreso. Per me è inarrivabile.

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  97. Ero pronto a indicare la lista dei miei 10 autori di SF preferiti, con le motivazioni ovviamente, ed ora mi tocca selezionarne solo uno e sono due giorni che ci penso!

    Premesso che amo tantissimo Asimov (ho cominciato a leggere fantascienza con i tre libri della fondazione, gli oscar mondadori, trovati in un cestone della Standa piu' di 30 anni fa), Dick (moltissimo i racconti, un po' meno i romanzi anche se, come ho gia' detto da altre parti, 'La svastica sul sole' lo ritengo un libro eccezzionale) e tutta la fantascienza classica (La porta sull'Estate di Heinlein e Le fontane del paradiso di Clarke tanto per fare due esempi senza alieni ed astronavi) se devo indicarne uno ci metto un nome che non ha ancora detto nessuno: Harry Harrison.

    Il ciclo di Jim Di Griz, il ratto di acciano inossidabile e' uno dei pochi cicli che, in quanto a humour puo' rivaleggiare con DNA, il ciclo del Pianeta Impossibile si legge tutto di un fiato e poi ha scritto 'Largo, Largo'.

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  98. Senza pensarci troppo (anche perché ho letto meno sci-fi di quanto avrei voluto) la mia preferenza va a Douglas Adams e alla sua guida galattica, una delle saghe che leggo e rileggo più volentieri e che ogni nerd dovrebbe leggere almeno una volta nella vita, tenendo un asciugamano sempre con sè, perché non si sa mai nella vita

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  99. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  100. Non dimentichiamo Robert A. Heilein, a cui si deve Fanteria dello Spazio; romazno sci-fi da cui è stato tratto il blockbuster "Starship Troopers" di Paul Verhoeven, il padre di Atto di forza, RoboCop, Basic Instinct, L'uomo senza ombra e Black Book.

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    1. tra l'altro atto di forza è tratto da un racconto di dick :)
      se ti piace il genere ti consiglio Haldeman con "guerra eterna", sostanzialmente diverso ma godibile, ricorda molto niente di nuovo sul fronte occidentale

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    2. Grazie, non lo dimenticherò!

      PS Ho letto quel racconto breve ed era carinissimo! Anche da "Modello 2" hanno tratto "Scremers" con Peter Weller! Altra storia breve adattata è quella da cui è stato tratto il film "Impostor" con Gary Sinise.

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  101. Com'e' che nessuno ha citato Harlan Ellison?

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    1. Luca, tu che citi Harlan Ellison (e l'appello è rivolto a qualunque altro antrista), sapresti dirmi come recuperare,magari sul web, perchè in altri modi è decisamente difficile, il suo racconto Croatoan?

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    2. Quello da cui James Cameron ha copiato l'idea di Terminator!? : )

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    3. Non so se è quello, non sono mai riuscito a leggerlo, ma so che ha a che fare con ka scomparsa dei coloni dall'isola di Roanoke

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    4. Scott, lo vuoi in italiano?
      http://www.ebay.it/itm/ROBOT-RIVISTA-DI-FANTASCIENZA-N-9-DICEMBRE-1976-ORIGINALE-ARMENIA-EDITORE-/300789026713

      Altrimenti, in inglese:
      http://www.abebooks.com/book-search/title/croatoan/page-1/
      http://www.amazon.com/Croatoan-Harlan-Ellison/dp/B0022HI7D6

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  102. In nome della Eterna Divinità Listone Giordano, per la gloria degli illustrissimi Precisini della Fungia e seguaci, alla faccia del Tizio dalle domande con pistola alla tempia, in omaggio a tutti coloro che lurkano autori fantascienzi spulciando i benemeriti post del Doc, ecco La Classifica degli autori di sci-fi di questo post, citati, votati o "ma come non avete ancora nominato il Ragionier Brattacchi?!". Margine di imprecisioni: molto alto.
    Tempo libero: tanto, è domenica pomeriggio.

    Vincitore: Asimov
    Secondo classificato: Dick

    Quelli-con-un-bel-po'-di-voti (in ordine decrescente)
    Adams
    Heinlein
    Simmons
    Bradbury
    Gibson
    Herbert
    Vonnegut
    Brown
    Verne
    Stross

    Quelli-sotto-ai-tre-voti:
    Van Vogt
    Clarke
    Turtledove
    Ballard
    Evangelisti
    Sheckley
    Lem
    Haldeman
    Benni
    Burroughs

    Tutti-gli-altri:
    Lovecraft
    Wells
    MathesonSturgeon
    Raffaele Ucci
    Mario Farneti
    Elmer Smith
    Farmer
    Anderson
    Finney
    Ellison
    Bester
    Cline
    Simak
    Carter
    Tevis
    Zelazny
    Sturgeon
    Gerrold
    McMonagan
    Di Filippo
    Sterling
    Mongai
    Vallorani
    Forte
    Catani
    Tonan
    Aldani
    Le Guin
    Martin
    M. Banks
    Morgan
    Reynolds
    Harrison
    Stephenson
    Chiang
    Borges

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  103. A bocce ferme sarebbe quasi impossibile rispondere...con la pistola alla tempia e con 5secondi a disposizione il solo nome che mi uscirebbe sarebbe Banks, ovvero Hard SF + Social SF insieme e scritti con uno degli stili più belli che abbia mai letto...l'unico artista la cui notizia della scomparsa mi abbia lasciato senza fiato.

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  104. Solo per curiosità visto che ho citato "City" di Simak: qualcuno oltre a me l'ha letto?

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  105. Come per il sondaggio relativo allo scrittore fantasy preferito, anche in questo caso sono decisamente in crisi per esprimere un solo nome; vorrei restare nel solco dell'ironia già tracciato in precedenza optando per Terry Pratchett e quindi indicare Douglas Adams, ma... per tutta una serie di motivi che non sto a menzionare, scelgo Isaac Asimov. Non potrei fare altrimenti.

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  106. Grande Philip Dick, ma se devo dirne uno, dico Ray Bradbury.

    Menzione d'onore per il suddetto Dick, per Asimov e per Vonnegut.

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  107. Credo ancora in tempo per rientrare nella classifica stilata da Francesco1n (sono le 23.25 del 12 gennaio), qualora ce ne fosse ancora bisogno, Asimov.
    E' dura perdonargli gli ultimi libri, Nemesis su tutti, e diversa roba targata anni '80, ma la Fondazione e i Robot sono stati il mio pane quotidiano per troppi anni per non citarlo. La maestosità di unire trame e tematiche tirate fuori in più di 40 anni in un unicum bene o male coerente, non è da pochi. E la chiarezza e la semplicità con cui ha scritto quasi tutta la sua produzione, lo fanno un maestro di stile.

    Domanda: Michael Crichton può essere considerato fantascienza? Secondo me si, ma non ne sono così sicuro, se lo fosse direi un secondo posto meritato.

    Mandi

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  108. Jack Vance
    per fantasia, capacità di creazione di mondi e costumi di popoli alieni.
    E poi, a parte il ciclo di Lyonesse, che comunque rientrerebbe nel fantasy, non ricordo di aver mai letto niente di illeggibile di suo, cosa che invece mi he capitata con una bella serie di altri autori (Asimov, Dick, Heinlein ad esempio)

    menzione d'onore per
    John Wyndham
    Frederic Brown
    Keith Laumer

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  109. Dick è e rimane un punto fermo della fantascienza, ma con il fatto che rende meglio, secondo me, nei racconti che nei romanzi, si divide la palma come migliore autore con Heinlein, che sebbene abbia una produzione minore e con un'influenza minore sulle altre arti (anche se a lui dobbiamo il Gundam, come il Doc ha spiegato egregiamente in un post recente sui cartoni jappi), è e rimane uno scrittore eccezionale che mi ha affascinato e fatto sognare portandomi nei suoi mondi come nessun altro autore è riuscito ancora a fare.

    Nota di servizio, come spunto: leggetevi il ciclo dei Paratwa di Christopher Hinz.

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    1. Bello, soprattutto il primo romanzo (e la falce Cohe è un arma con un livello di nerditudine immenso :D )

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    2. Sì, concordo!
      E se ci pensi, tutti e tre i libri sono perfetti per farne una serie televisiva di successo.
      Oggi che gli effetti speciali sono ottimi e non costano più un milione di miliardi, è assolutamente abbordabile.. ..

      Curiosità, in inglese la Falce Cohe è chiamata Cohe Wand.
      Il nome italiano batte quello inglese 4 a zero.

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    3. +1 per il traduttore allora :D I romanzi moderni tendono ad essere più "visivi" e quindi più facilmente trasponibili (oh, mica tutti eh... ;) ) , da questo punto di vista anche il ciclo dei Signori dell'Aria di Brosnan sarebbe IMHO molto indicato...anche se il mio sogno segreto rimane comunque quello di vedere prima o poi un film tratto da "Incontro con Rama" :)

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  110. Direi Michael Moorcock, ho conosciuto (e amato) il genere grazie al suo I.N.R.I. che ad oggi continuo a considerare uno dei libri di fantascienza più belli che abbia mai letto.

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  111. Per la serie "grandi assenti": Orwell e Huxley, rispettivamente "1984" e "Il mondo nuovo", due capisaldi SF.

    Voto Dick comunque.

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  112. Asimov, Fredric Brown, Hamilton la Top 3: i racconti di Dick sono favolosi, ma nei romanzi si perde troppo.

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  113. ...beh....Van Vogt, Willamson, Sprague de Camp, Heinlein, Herbert, in pratica tutti gli autori della Golden Age..

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  114. Ogni autore ha i suoi meriti, le sue caratteristiche ma Asimov secondo me è il più completo tra quelli che ho letto finora.

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  115. "Io sono vivo, voi siete morti"...serve altro?

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