20 cose che forse non sapevate su 1997: Fuga da New York

Trivia 1997: Fuga da New York
Uno degli eroi più fighi della fantascienza anni 80 di sempre. Il guercio più tosto della storia del cinematografò. Un film distopico talmente fondamentale che l'hai infilato di straforo come quindicesima pellicola occulta nell'elencone dei film distopico-postapocallitici degli anni 70. Pur essendo un film del 1981. Insomma, ché la rubrica 20 cose che forse non sapevate su si sarebbe occupata oggi di Un poliziotto alle elementari 1997: Fuga da New York era scritto. E allora andiamo a leggere un po' che c'era scritto [...]
Jena Plissken Snake 1997 Fuga da New York
20 - John Carpenter scrisse una prima bozza della sceneggiatura di Escape from New York nel 1976, sotto l'influsso di tutta una serie di fattori: la sfiducia nei confronti delle istituzioni diffusasi in America dopo lo scandalo Watergate, la New York dipinta come una giungla metropolitana ne Il giustiziere della notte di Michael Winner (1974) e l'idea di un protagonista costretto a compiere un lavoro per qualcun altro de Il Pianeta dei Dannati, un romanzo di fantascienza di Harry Harrison del '62. Un paio d'anni dopo, grazie al successo di Halloween, la notte delle streghe, Carpenter firmò un accordo con la Avco-Embassy Pictures per la realizzazione di due pellicole: la prima fu The Fog, la seconda sarebbe dovuta essere The Philadelphia Experiment, ma il progetto si arenò in fase di stesura dello script (nell'84 l'avrebbe poi diretto Stewart Raffill) e così il regista decise di ripescare dal cassetto quella storia sulla Manhattan del futuro trasformata in un gigantesco carcere.
A quella storia, però, secondo Carpenter mancava ancora qualcosa. "Era un film d'azione e basta", avrebbe ricordato anni dopo il regista, "gli mancava quel pizzico di umorismo cinico che soprattutto chi abitava a New York si sarebbe aspettato dal film". Carpenter tirò così dentro Nick Castle, un suo vecchio amico ai tempi degli studi alla University of Southern California, già chiamato a interpretare il Michael Myers mascherato in Halloween. Ruolo per il quale Castle era stato pagato la bellezza di 25 dollari al giorno. Vatti a fidare degli amici. Fu proprio Castle - in seguito regista di una dozzina di film, come Giochi stellari (1984) e Dennis la Minaccia (1993), a inventare la figura del Tassista (Ernest Borgnine) e il bastardissimo finale della pellicola. La sceneggiatura modificata con l'aiuto di Nick Castle presentava comunque diversi elementi poi lasciati fuori: ad esempio la rapina per cui viene arrestato Jena/Snake Plissken (Kurt Russell). Tanto che nei titoli di coda si legge di un personaggio, Taylor (Joe Unger), che nel film non appare proprio perché coinvolto in quella scena, e che nella colonna sonora una delle tracce composte da Carpenter si intitola appunto The Bank Robbery.
Non è tutto. Alla fine del film, Jena avrebbe dovuto scagliare la sigaretta addosso al presidente (ma Kurt Russell non se la sentì) e Lee Van Cleef avrebbe dovuto rivelargli che le microcapsule iniettategli erano in realtà solo tutto uno scherzone per costringerlo a scapicollarsi per aiutarli. Un'idea poi riciclata da Carpenter per il seguito, Fuga da Los Angeles.
19 - La Avco-Embassy Pictures, nella persona dei due produttori Larry Franco e Debra Hill, non voleva assolutamente Kurt Russell come Snake Plissken. Un ex protagonista di film per ragazzi Disney poi diventato un giocatore di baseball? Naaa, meglio puntare su attori con la faccia da duro  come Charles Bronson o Tommy Lee Jones. Solo che secondo Carpenter Bronson, con tutto il rispetto, aveva sessant'anni; quanto a Tommy Lee Jones, il regista temeva che un attore navigato come lui non gli avrebbe lasciato un controllo totale sulla pellicola. Per sua fortuna, Tommy Lee Jones declinò l'offerta e così Carpenter potè averla vinta sull'idea Kurt Russell, un attore con cui aveva già girato Elvis, il re del rock. Un sodalizio artistico, il loro, che sarebbe proseguito poi con La cosa, Grosso guaio a Chinatown e Fuga da Los Angeles, tutti film che un posto in questa rubrica delle 20 cose se lo meritano proprio tutto. Diciamolo.
Kurt Russell, che come vedremo più avanti ha avuto un ruolo importante nella caratterizzazione dell'antieroe Plissken, lo descrisse all'epoca delle riprese come un "mercenario a metà tra Bruce Lee, il protagonista di The Exterminator [film del 1980 su un reduce del Vietnam diventato vigilante] e Darth Vader, con la voce Clint Eastwood".
18 - Per essere un film ambientato a New York, la pellicola di Carpenter include un numero limitatissimo di scene girate davvero a New York: una. La ripresa dell'elicottero che arriva all'inizio a Liberty Island, girando attorno alla Statua della Libertà: Fuga da New York è stato il primo film a ottenere un permesso per girare sull'isola. Per tutto il resto delle riprese, invece, a Carpenter serviva una New York semidistrutta e così spedì il location manager Barry Bernardi in giro per gli USA alla ricerca "della peggiore città d'America". Alla fine Bernardi suggerì East St. Louis, nell'Illinois, sull'altra sponda del Mississippi rispetto alla più nota St. Louis del Missouri. Perché? Diversi isolati della cittadina erano bruciati durante un incendio nel 1976. Per girare alcune scene, Carpenter e la produzione convinsero inoltre il sindaco addirittura a spegnere l'illuminazione pubblica in dieci isolati. 
Le riprese si protrassero dall'agosto al novembre del 1980: si girava solo di notte, tormentati dalle zanzare e da un caldo asfissiante, fino alle sei del mattino, quando si andava a dormire. Cast e troupe non videro letteralmente la luce del giorno per due mesi e mezzo.
17 - Il personaggio di Maggie, la moglie di Mente, fu scritto da Carpenter espressamente per la peratissima Adrienne Barbeau. E qui scatta un potentissimo Egrazieaciccio, perché la Barbeau (ex ballerina in un locale scusagno di Broadway della mafia) era all'epoca sua moglie. Il che significava che Carpenter la infilava nei suoi film (era già successo con The Fog), ma aveva anche i suoi vantaggi. Quando il regista si accorse, diverso tempo dopo la fine delle riprese, di non aver girato la scena della morte di Maggie, poté infatti risolvere il tutto in quattro e quattrocchi, riprendendo la moglie fintamente aggisa nel vialetto del garage di casa. Adrienne Barbeau e Carpenter hanno divorziato nell'84: l'attrice, protagonista anche de Il mostro della palude, il film tratto dal fumetto Swamp Thing, è apparsa nel 2012 in Argo di Ben Affleck.
16 - L'idea di girare davanti casa la scena con Maggie morta, peraltro, venne in mente a Carpenter solo dopo che un adolescente, figlio di uno dei dipendenti della Avco-Embassy Pictures che aveva avuto modo di vedere una prima versione del montato finale, gli aveva fatto notare che il film non mostrava la sorte della donna. Quel ragazzino si chiamava J. J. Abrams, magari ne avete sentito parlare. Sempre in tema saranno famosi, gli effetti speciali del film, come uno dei due modellini in scala della città (ci arriviamo subito) oppure la skyline di Manhattan con il World Trade Center e i palazzi che si vedono nella scena in cui l'elicottero atterra a Central Park 
(in entrambi i casi gli edifici erano dipinti su un vetro piazzato davanti alla telecamera), vennero affidati alla New World Cinema di Roger Corman. A occuparsi in prima persona del tutto, un giovanotto aspirante regista che lavorava per Corman: James Cameron.
15 - La ragazza con cui Snake Plissken parla nel bar Chock Full O'Nuts, la tizia con i capelli alla Limahl che viene poi inghiottita dai selvaggi sbucati dal sottosuolo, è Season Hubley, all'epoca moglie di Kurt Russell. L'attrice aveva partorito solo pochi mesi prima il figlio della coppia, Boston.
14 - Durante il film, diversi personaggi che incontrano il protagonista gli dicono che lo credevano morto: si tratta di una gag che da un lato omaggia il western Il grande Jack con John Wayne, dall'altro… il vero Plissken. Ai tempi del liceo, infatti, Carpenter aveva conosciuto davvero un bullo chiamato Plissken e soprannominato Snake, a un certo punto creduto morto da tutti per una falsa voce messa in giro da chissà chi.
13 - Se convincere i produttori ad affidare la parte di Snake all'ex protagonista de Il computer con le scarpe da tennis non era stato semplice, per Carpenter fu una vera e propria battaglia far digerire Lee Van Cleef come Bob Hauk. La Avco-Embassy voleva Burt Lancaster, Kirk Douglas o William Holden. Lo stesso Van Cleef non era del resto sicuro di accettare, ma si convinse a farlo quando Carpenter gli disse che avrebbe potuto tenersi l'orecchino durante le riprese. L'attore era però reduce da una brutta caduta da cavallo che gli aveva ridotto male il ginocchio, e in seguito dichiarò che camminare dritto nel corridoio all'inizio assieme a Snake, senza mostrare alcuna zoppia nonostante il dolore rin tin tin, era stata una delle prove più dure della sua carriera.
12 - I problemi per Donald Pleasence, che nel film interpreta il presidente degli Stati Uniti, erano invece di altra natura. Pleasence, già diretto da Carpenter in Halloween, la notte delle streghe e in seguito apparso in altri suoi film, come Il signore del male (1987), era nato nel  Nottinghamshire e aveva un forte accento inglese. E che diavolo ci faceva un inglese al comando degli USA? Niente, e infatti Pleasence non voleva accettare la parte. Carpenter gli scrisse perciò una lettera, sottolineando gli elementi ironici della pellicola, e lo convinse a dirgli di sì. Il diligente attore britannico si inventò anche tutta una storia del personaggio che giustificasse la presenza di un inglese alla Casa Bianca, qualcosa che aveva a che fare con Margaret Thatcher che conquistava il pianeta, rendendo di nuovo gli Stati Uniti una colonia britannica. Carpenter però gli disse Uh, fantastico, con il tono di quando ti regalano una cravatta orribile e la metti in un cassetto per non rivederla mai più. 
A Pleasance fare la parte del prigioniero veniva benissimo, perché durante la Seconda Guerra Mondiale il bombardiere della RAF su cui volava era stato abbattuto e lui era finito in un campo di prigionia tedesco. Questo non era bastato comunque a soffocare la sua grande ironia: Adrienne Barbeau e Isaac Hayes (che in 1997 è il Duca) dichiararono al termine delle riprese di non aver mai conosciuto uomini più divertenti di lui, e quanto fosse difficile recitare in sua presenza senza scoppiare a ridere.
Subtrivia: parlando di presidenti USA, il tizio biondino che cerca di entrare nella cabina dell'Air Force One dirottato all'inizio del film? È l'attore Steven Ford, figlio dell'ex presidente Gerald Ford.
11 - Per il tono simile, molti continuano a credere che la voce del computer che si sente all'inizio, quando viene descritto come e perché nel 1988 Manhattan sia diventata una prigione, appartenga a Jamie Lee Curtis. Ma non è così: a parlare è infatti la produttrice del film, Debra Hill.
10 - Quando Snake arriva a Manhattan, prima di atterrare sul World Trade Center vede dall'interno del suo aliante, il Gullfire, una versione in wireframe della città sui tre schermi del velivolo. Ma all'epoca i computer necessari per generare immagini di quel tipo costavano un botto, perciò i tecnici presero il modellino della città usato per le altre riprese, fatto di plexiglass bianco, e un altro set in scala in legno, e li verniciarono di nero, lasciando scoperte delle parti di bianco lungo i bordi e la struttura per creare quell'effetto griglia: una botta di luce nera con la lampada di Wood e voilà, finto 3D in wireframe a basso costo.
9 - Il Duca ha un vistoso tic all'occhio destro. Fu Isaac Hayes - compianto musicista e attore che, tra le altre cose, avrebbe un giorno doppiato Chef in South Park - a suggerire la cosa a Carpenter, ipotizzando che uno dei tagli che gli avevano provocato le cicatrici piazzategli in faccia dal reparto trucco gli avesse danneggiato un nervo. Ah, con la sua auto superzingara, con i lampadari appesi fuori e una palla da disco anni 70 all'interno, il Duca è il grande precursore della moda del pimpaggio veicoli.
8 - L'iconica benda di Plissken era stata invece un'idea di Kurt Russell. Idem per la giacca di pelle, comprata dall'attore qualche mese prima a Parigi. Nei poster del film e in altre foto promozionali, Snake viene mostrato con il tatuaggio di un cobra sul bicipite, un fucile e dei pantaloni verdi: nel film non ha nessuna delle tre cose, visto che il cobra fu spostato sulla panza, 
il fucile venne soppiantato da una mitraglietta Ingram MAC-10 e i pantaloni mimetici verdi divennero bianchi, grigi e azzurrini, perché Plissken era un reduce della guerra a Leningrado, e perché meglio adatti all'ambientazione urbana del film. Per prepararsi fisicamente per la parte, Russell seguì una dieta rigorosa e trascorse mesi e mesi agli attrezzi. Felice di potersi lasciare alle spalle tutti quei personaggi da film Disney per famiglie, si sforzò di creare un antieroe tosto e taciturno. Una notte, durante le riprese, Russell si trovò di fronte un tizio di East St. Louise che tornava a casa: il tipo restò pietrificato davanti all'attore con la benda, indietreggiando spaventato. Quella sera Russell disse a Carpenter che il loro Snake funzionava.
Russell aveva suggerito anche di dotare Snake di sigarette in grado di accendersi da sole. Ma dopo un paio di tentativi e altrettante scottature rimediate ai polpastrelli disse Sai che c'è?, e si lasciò perdere. Snake Plissken è da sempre il personaggio preferito di Kurt Russell tra quelli che ha interpretato in carriera. Questo nonostante i soldi che gli era costato quella sera a New York, all'uscita del film, quando aveva portato orgoglioNE tutta la famiglia a vederlo. Solo che i gestori della sala non volevano credere che lui avesse davvero recitato in quella pellicola, e lo costrinsero a pagare i biglietti. Subtrivia: nel film furono impiegate due diverse bende. Una più scura per i primi piani, l'altra meno coprente, per lasciar intravedere qualcosa a Russell nelle scene d'azione.
7 - Slag, l'energumeno con cui Plissken scambia cortesie e colpi di mazza (semplice prima, dotata di veri chiodi dopo) nel ring è Ox Baker, famigerato wrestler americano la cui finisher, chiamata Heart Punch, si credeva avesse provocato la morte di due lottatori nei primi anni 70. Le cose non stavano proprio così, ma a Baker era rimasta appiccicata addosso una pessima fama. Fatto sta che quando si doveva girare la scena dell'incontro nella vecchia stazione di St. Louis, Baker, che nelle prove aveva rotto il naso di uno stuntman e generato un enorme bernoccolo sulla testa di un altro, colpì ripetutamente Kurt Russell al volto con il cestino dei rifiuti di metallo. Dopo un po' l'attore ne ebbe le gonadi piene e piazzò una mano ad altezza attributi del wrestler, minacciando di strizzarglieli. I testicoli dovevano essere grossomodo l'unico punto debole di Ox Baker: quel giorno, nel salire sul ring, si era procurato un taglio su una gamba. Vedendolo sanguinare, Carpenter gli chiese se gli facesse male. "Che cosa?", gli rispose Baker, che non se n'era neanche accorto.   
6 - Lo sgherro del Duca con i capelli da Super Saiyan si chiama Romero. Nei titoli di coda si leggono inoltre i nomi di altri due personaggi chiamati Cronenberg e Taylor (vedi sopra). Si tratta ovviamente di un omaggio ai colleghi George A. Romero, David Cronenberg e Don Taylor (quello di Fuga dal pianeta delle scimmie). Il personaggio di Tom Atkins si chiama invece Rehme per una bieca mossa di leccaculismo, visto che Robert Rehme era all'epoca il direttore della AVCO Embassy che produceva il film. Un gran direttore! Un santo!
La scena della "fissazione nucleare". I dati importanti portati in giro dal presidente USA nel 1997 su audiocassetta sono uno degli "anacronismi inevitabili" del film, assieme alla citazione dell'Unione Sovietica (scioltasi nel 1991) e della città di Leningrado (tornata a chiamarsi San Pietroburgo sempre nel '91)
Parlando di nomi, Snake Plissken diventa come tutti sapete Jena Plissken nella versione italiana (che aggiunge il 1997 nel titolo e nella quale a un certo punto - dopo 1 ora e 19 minuti dall'inizio - qualcuno ha tradotto brillantemente "nuclear fission" con "fissazione nucleare"), mentre nell'edizione coreana del film il suo nome è Cobra.

Ma il premio per la cialtronaggine va a i tedeschi, visto che non solo in quel mercato il film è stato ribattezzato Die Klapperschlange, il serpente a sonagli, ma chi ha realizzato il poster ufficiale ha scritto male il cognome del protagonista...
5 - Il ponte minato sulla 69a non esiste. Cioè, nel senso che al di là delle mine, a New York City non c'è mai stato un ponte all'altezza della 69a strada. In una recente intervista, Carpenter ha dichiarato che la sua conoscenza di New York era molto approssimativa, e che in realtà si sarebbe dovuto trattare del ponte sulla 59a, l'Ed Kock Queensboro Bridge. Sia quel che sia, siccome per la scena dello slalom tra le mine occorreva del fumo, il supervisore degli effetti speciali Roy Arbogast si fece spedire dei contenitori di fumo artificiale allo stato liquido da Los Angeles, dimenticandosi di far dichiarare all'imbarco che si trattava di materiale infiammabile. Uno dei contenitori si ruppe e l'aereo fu invaso dal fumo in fase di atterraggio: tutti pensarono a un incendio a bordo, e fu attivata la procedura d'emergenza, con passeggeri fatti scendere dagli scivoli appena toccata terra e intervento dei pompieri. Quando si scoprì che a metter su quel casino era stata una troupe di Hollywood, il coordinatore della produzione venne interrogato dall'FBI e probabilmente preso a cinquine per ore.
4 - Al centro della locandina americana del film, e comunque presente nelle versioni per gli altri mercati, c'è la testa della Statua della Libertà. In una strada di New York. La cosa per Carpenter non aveva il benché minimo senso: era stato l'artista autore del poster a tirarla fuori, ma secondo la produzione funzionava, e allora si era deciso di lasciarla lì. Considerata la distanza tra Liberty Island e Manhattan, Carpenter era convinto ci volesse una qualche forza disumana per far arrivare la testa della statua fino a lì. Era, disse, "come lanciare qualcosa da Heathrow fino al London Bridge".
Quel poster, in ogni caso, colpì quel ragazzino ficcanaso di nome J. J. Abrams, che quasi trent'anni dopo produsse un film sulla cui locandina...
La locandina italiana, con la benda sull'occhio sbagliato
3 - Arrivato nelle sale USA il 10 luglio del 1981 e in Italia il 15 ottobre dello stesso anno, 1997: Fuga da New York fu girato con un budget di 6 milioni di dollari e ne raccattò solo in America 25. Carpenter ne ha realizzato un seguito nel 1996, Fuga da Los Angeles (dopo una lavorazione durata più di dieci anni) e ha parlato più volte di un possibile terzo film della serie. Intanto è ovviamente in cantiere anche per Fuga da New York un remake, una TRILOGIA che partirà da un prequel. Giusto per non farsi mancare niente. Lo scorso marzo sono circolati i nomi di Jason Statham e Tom Hardy per interpretare Plissken.
Subtrivia: prima dell'uscita del film, Carpenter e la produttrice Debra Hill contattarono la Marvel, all'epoca attivissima negli adattamenti a fumetti di film e telefilm di grido, per realizzare una trasposizione su carta della sgambata di Plissken. Ma non c'era modo di uscire in tempo con un progetto del genere e non se ne fece niente. Peccato.
2 - 1997: Fuga da New York ha ispirato non solo Abrams, ma un'intera generazione di cineasti: Robert Rodriguez aveva dodici anni quando andò a vederlo e fu proprio il film di Carpenter a fargli decidere cosa volesse fare da grande. Va poi citata tutta quella serie di B-movie fantascienzi spuntati sulla scia di Escape from New York, come 1990: i guerrieri del Bronx di Castellari (figlio illegittimo di Snake Plissken e de I guerrieri della notte) e soprattutto 2019: Dopo la caduta di New York di Sergio Martino, oggetto di un post (che trovate qui) ai tempi dell'angolo del Creeper, defunta rubrica di questo blog sui film trucidi di serie Z.
1 - Ma l'influenza di 1997: Fuga da New York non si limita chiaramente al cinema. William Gibson dichiarò di esser stato influenzato nella scrittura di Neuromante da un dialogo del film (quello tra Jena e Hauk sul volo con il Gullfire a Leningrado), e in particolare dal gergo utilizzato da Jena. Hideo Kojima pensò il suo primo Metal Gear (MSX2, 1987) dopo aver visto il film di Carpenter. Non a caso il protagonista del gioco si chiama Snake. Da allora, la saga è stata tutto un omaggio al mondo di 1997: da Iroquois Pliskin alla benda sull'occhio in Metal Gear Solid 3: Snake Eater. Senza Escape from New York, in buona sostanza, non ci sarebbero stati il romanzo che ha dato inizio al cyberpunk e il gioco che ha creato il genere stealth. Non ci sarebbero stati di conseguenza Nathan Never, Sam Fisher e chissà che diavolo altro. No, scusate se è poco. 

NELLA SERIE 20 COSE CHE FORSE NON SAPEVATE SU
20 cose che forse non sapevate su Gremlins
20 cose che forse non sapevate su Blade Runner
20 cose che forse non sapevate su Aliens - Scontro Finale
20 cose che forse non sapevate su Ritorno al Futuro
20 cose che forse non sapevate su I Goonies
20 cose che forse non sapevate su Ghostbusters
20 cose che forse non sapevate su Predator
20 cose che forse non sapevate su I Predatori dell'Arca Perduta 

20 cose che forse non sapevate su Robocop
94 

Commenti

  1. Favolose queste info, e sono sbalordita di quanti abbia influenzato questo film, a cominciare da J. J. Abrams.
    Trovo invece il seguito "Fuga da Los Angeles" davvero brutto, in primis quella boiata della partita di pallacanestro -_-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. assolutamente d'accordo. Carpenter se lo poteva proprio risparmiare quel film.

      Elimina
  2. Uno dei miei film preferiti. Aspettavo da tempo questo post. Grazie Doc.

    RispondiElimina
  3. questo film non l'ho mai visto. So della sua esistenza, ma mai visto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ok, ok, ma non crocifiggetemi :D

      Elimina
    2. Come non hai mai visto iena in azione, Sei come la mia ragazza, siete stane voi donne

      Elimina
    3. Buoni, non vi accanite. Io una volta ho conosciuto uno che non aveva mai visto Blade Runner. No, sul serio. E se ne vantava pure.

      Elimina
    4. ehi, io non mi sono vantata per niente di non aver visto questo film. Ho solo ammesso, molto candidamente, di non averlo visto. Tutto qui. Non è che se non l'ho visto, sono una persona peggiore.
      Dico soltanto che siete voi i strani. Non perché l'avete visto, ma perché appena uno dice una cosa lo indicate.

      Elimina
    5. Ma non parlavo di te! Parlavo del mio amico che non aveva visto BR. E gli altri scherzano, non te la prendere. Ora mi segno i nomi, così vediamo se sono preparati anche sui prossimi film cult della rubrica :)

      Elimina
    6. avevo capito che non parlavi di me. più che altro il messaggio era riferito a ildani (sono strana per ben altre cose)
      non me la sono presa anche perché all'inizio ho scherzato (vedi quel "non crocifiggetemi") solo che poi prolungato non mi è sembrato tanto divertente questo "gioco". Non è tanto divertente quando tutti ti vengono addosso anche se per scherzo.
      comunque chiudo qui e la mia lista di film da vedere ha una crocetta in più ;)

      Elimina
    7. ┈┈┈┈┈┈▕▔╲
      ┈┈┈┈┈┈┈▏▕
      ┈┈┈┈┈┈┈▏▕▂▂▂
      ▂▂▂▂▂▂╱┈▕▂▂▂▏
      ▉▉▉▉▉┈┈┈▕▂▂▂▏
      ▉▉▉▉▉┈┈┈▕▂▂▂▏
      ▔▔▔▔▔▔╲▂▕▂▂▂I

      Elimina
    8. ...resisti resisti resisti...

      Elimina
    9. E io cosa dovrei dire? Mia moglie prima di conoscermi non aveva visto i vari Star Wars, Alien, Terminator, Gremlins, Robocop, Blade Runner, Ghostbusters e chissa' cos'altro... Ho cominciato ad educarla ma sara' dura... Ad esempio, stasera le faccio vedere La Casa 2. Lei in compenso ieri mi ha fatto vedere Amici...

      Elimina
    10. tutti abbiamo qualche film importante che non abbiamo mai visto sia esso: amici miei, colazione da tiffany o il gabinetto del dottor Caligari

      inutile sconvolgersi per questo: chi è senza peccato ecc.

      Elimina
    11. in ogni caso peggio di tutti era un mio amico che i genitori all'epoca costringevano ad andare a letto alle 10 quando tutti i film finivano alle 10:30 non si è visto il finale di nessuno di questi famosi film

      Elimina
  4. Mi tocca fare il PdF :\

    Nel punto 17 e 13 hai scritto Cameron al posto di Carpenter :\

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, magari alla Barbeau pure Cameron una bot... ehm. Corretto. ;)

      Elimina
    2. Non è stato precisato che la perofila Barbeau era la moglie scassaminchia in creepshow . Chi ricorda l'episodio?

      Elimina
    3. Grazie del passaggio signora. . . .

      Elimina
  5. Doc Era l’articolo che aspettavo, il film più fico di sempre, ho consumato 2 videocassette, mi sono fatto mandare una copia statunitense che includeva la scena della rapina dove jena veniva arrestato, ed inoltre anni fa scrissi su wikipedia appunto che esisteva una versione che includeva la scena tagliata,
    se mai uscirà un sequel spero che gli attori da te citati vadano a farsi un giro, ci vorrebbe un clone o un sosia, per me jena plissken è Kurt Russel, come suggeriva blue Cyber forse il nostro sawyer di lost potrebbe avvicinarsi, non capisco perche se fanno un remake di 1997 fuga da new york di debbano mettere un pelato……. Che non c’entra una fava

    elisabetta ma di che film parli ??? il film di cui stai parlando non esiste  doc provvedi a modificare il post dell’antrista 

    RispondiElimina
  6. Filmone. Non mi ero mai accorto della benda sbagliata nella locandina italiana. Lol.

    RispondiElimina
  7. Capolavoro!! Il post?? Il film?? Tutto un capolavoro!! La macchina del fumo che parte in aereo, il tick di cheff e il combattimento con un vero brestler! Un film che diventa ancora di più un mito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma dai che anche la fuga da los angeles non e' male, insomma iena e' sempre iena

      Elimina
  8. Ahahahah, alla faccia precisini della fungia! Con la loro locandina i crucchi ci fanno proprio una bella figura dimmerda :D

    Film capolavoro, e come tutti i capolavori è stato d'ispirazione per molte opere successive, anche se tra quelle menzionate io salverei soltanto la saga videoludica di Metal Gear.

    RispondiElimina
  9. La citazione a Fantozzi è la parte migliore in tutto l'articolo!

    RispondiElimina
  10. Grande Doc, al solito.
    Uno dei miei film preferiti di uno dei miei registi preferiti, ma non ne sapevo una di queste curiosità.

    E' uno dei casi in cui più mi ha colpito la differenza tra il vederlo doppiato in italiano e vederlo in originale. Il doppiaggio italiano (molto "western") è anche buono, ma cambia totalmente il tono a molte scene. Nell'originale tutti sussurrano stancamente e non c'è molta ironia nella caratterizzazione dei personaggi (tranne il personaggio del tassista).
    Uno tra i tanti esempi che si possono fare è l'apparizione iniziale del punk Romero: nella versione doppiata è quasi una macchietta comica, nell'originale è un'apparizione spettrale e inquietante.

    Qui...

    http://www.youtube.com/watch?v=V7DxQYEl5oo&feature=player_embedded

    ... si può vedere il "famoso" inizio con la rapina e la cattura di Plissken. Probabilmente fu tagliato a ragione, ma come il resto del film è comunque un gran pezzo di cinema. Avrebbe definito meglio la personalità del protagonista, bellissimo quando torna indietro per l'amico, e l'immagine di Plissken che alza le mani secondo me sarebbe diventata iconica. Interessante anche il fatto che l'amico zoppichi come farà poi Jena/Snake nella parte finale del film.


    PS "Fuga da Los Angeles" è diverso, ma a suo modo ugualmente figo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non bestemmiamo in chiesa :P il sequel non esiste:)

      Elimina
    2. Fuga da Los Angeles era di suo più un remake che un seguito vero e proprio. Al cinema non mi convinse, ma rivedendolo poi in DVD l'ho rivalutato. Magari ne parliamo una volta o l'altra.

      Elimina
  11. Davvero un ottimo articolo.
    Nonostante Fuga da NY sia uno dei miei sf movie preferiti degli anni '80, sapevo davvero ben poco sulla sua produzione. Tra le 20 cose che hai elencato, caro Doc, ero a conoscenza solo che Adrienne Barbeau fosse la moglie di Carpenter, che agli effetti speciali ci avesse lavorato Cameron e che la tostissima Debra Hill avesse prestato la sua voce ad inizio film. Tra l'altro, ha finalmente trovato una risposta il mio interrogativo sulle ottime animazioni in 3D dei palazzi. Mi sono sempre chiesto come diavolo fossero riusciti a realizzarle nel preistorico 1981.

    Sono poi d'accordo con te nel definire Fuga da NY un film importantissimo e seminale per la fantascienza cinematografica, presentando un antieroe cinico ma (a suo modo) generoso, iconico e politicamente scorretto (chi prima di lui, alla domanda "cosa stai facendo?" aveva mai pronunciato la frase "mi sto masturbando!"), per non parlare della storia su un futuro non scintillante e ipertecnologico alla Star Trek, ma cupo e di decadenza e imbarbarimento sociale, agganciandosi a tutto quel filone fantasociale degli anni '70. Tra l'altro ha generato, come tu stesso sottolinei, tutto un sotto-genere fantascientifico-scrauso in gran parte italiano, a base di Guerrieri del Bronx, Cadute di NY nel 2020 (uno dei più brutti film che abbia mai visto) e Nuovi Barbari, che si rifacevano anche ad un altro antieroe come Mad Max.

    Chiudo questo mio pippone nostalgico con un'ultima, piccola, considerazione: quegli 8 anni che passano dal 1979 al 1987 sono stati eccezionali e fondamentali per qualsiasi appassionato di fantascienza, visto che sono usciti quasi tutti i film più importanti fino ad oggi. Alien, L'Impero colpisce ancora, Fuga da New York, Atmosfera Zero, Blade Runner, La Cosa, Tron, Wargames, Tuono Blu, Il Ritorno dello Jedi, Starman, Terminator, Ritorno al Futuro, Aliens, i tre Mad Max/Interceptor, Robocop, Highlander, La Mosca e Predator...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ghostbusters, Dune...

      Elimina
    2. Fuga da New York è uno di quei film che hanno plasmato il nostro immaginario. Al di là di qualsiasi discorso sulla qualità del film, ha avuto un'influenza pari a mostri sacri come Blade Runner e Alien.

      Elimina
  12. A vedere la faccia di Donald Pleasence son scoppiato a ridere pure io.
    Maledetto Uomo Puma.

    RispondiElimina
  13. Wow, sul discorso di JJ Abrams viene da pensare a quanto è piccolo il mondo... oppure solo: che culo!

    Il buon Frusciante nella sua disquisizione sui film di Carpenter (http://www.youtube.com/watch?v=3AHtQaKRH8s) fa delle considerazioni interessanti su Fuga da Los Angeles, ma non posso dire nulla visto che quello invece mi manca.

    RispondiElimina
  14. Cheffigata di film e cheffigata di approfondimento, so già a chi passarlo (magari è la volta buona che si convince ad uscire e prendere un caffè con me ).
    A me "Fuga da Los Angeles " ha divertito parecchio, ma mi sono innamorata di "Grosso guaio a Chinatown"...

    RispondiElimina
  15. Fuorviati dalla parola "fuga" nel titolo.
    Oppure, visto che avevano già sbagliato lato per la benda, hanno invertito anche quello per fare pendant ;)

    RispondiElimina
  16. gli italiani non hanno invetito solo la benda ma anche il testo dello "slogan" (non conosco il termine tecnico..).
    PdF forever!

    RispondiElimina
  17. Cioè, JJ (quello di Lost) fece il PdF con Carpenter facendogli notare che mancava la spiegazione di come era andata a finire ad uno dei personaggi.

    Quello che ha tirato fuori Lost. Dico LOST. Avete presente Lost? Quello in cui il 70% delle sottotrame sono lasciate incompiute?

    Com'è che Carpenter non lo ha riempito di cinquine? Forse non ha visto Lost?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. JJ ha lavorato in prima persona praticamente solo alla stagione 1 (e al piltoa della 3).

      Elimina
    2. Ancora con questa storia? Abrams ha sì e no messo mano alla prima stagione di LOST, il resto è praticamente tutto farina del saco del duo Cuse/Lindelof. Per la serie "IDEA FIGHISSIMA! C'è un aereo con dei tizi che precipitano in un'isola tropicale disabitata con... UN ORSO POLARE! FUMO NERO! ABITANTI NATIVI PIUTTOSTO INCAZZOSI! E poi? Oh, mica posso fare tutto io qua..."

      Elimina
  18. 1997, che film epico, uno dei miei preferiti in assoluto! Anche tu fan di Carpenter doc?

    RispondiElimina
  19. Doc,ma non sei stanco di tutti sti remake di film che hanno fatto storia? Capisco che il cinema ormai sia alla frutta,se non sono remake sono tutti film tratti da fumetti,videogiochi o libri famosi,ma certi film dovrebbero non essere toccati. Saranno dieci anni,da Matrix,che non esce un film con un minimo di idee proprie,innovazione e una storia originale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E che ci vuoi fare. Ne abbiamo parlato tante volte: riciclare idee è considerato più sicuro (idea già rodata, titolo del film già noto etc) che partorirne di nuove, evidentemente. So solo che ogni volta che esce qualcosa di nuovo sul remake di Robocop mi viene da piangere.

      Elimina
    2. Anche a me viene da piangere,tanto quanto per l'abuso,ormai evidente,della parola "dark" nei film.
      Sembra che l'oscurità dilaghi nei film,come nelle menti dei produttori.

      Elimina
  20. Grazie di questo post, lo aspettavo ardentemente.
    Volevo integrare un dato sulle riprese: quando giravano in notturna si vedo le strade piene di detriti e spazzatura, compresa la carlinga di un aereo che rappresentava il relitto dell'aereo presidenziale. Per ottenere questo effetto ogni sera riempivano le strade di roba, giravano le scene e poi pulivano tutto poco prima dell’alba perché in quelle strade la mattina ci sarebbero passare le macchine e le persone. Uno sforzo non indifferente che ha prolungato le riprese.

    A chi critica il seguito ricordo solo questa scena:

    https://www.youtube.com/watch?v=sDMLbKCPC0k

    "Un paese libero"

    RispondiElimina
  21. finalmente un poliziott...

    grande film, farai un post anche sui guerrieri della notte?

    RispondiElimina
  22. Bellissimo post.

    Quindi JJ Abrams, quando era un ragazzetto, un buco nella sceneggiatura lo sapeva anche riconoscere. Chissà poi cosa gli è successo per strada. Strana la vita. Vai a capire...

    RispondiElimina
  23. lo snake della copertina del primo metal gear, e' i nquietantemente uguale a michael bihen ( non credo si scriva cosi') il kile reese di terminator, che a mio avviso grazie anche al leggendario hicks, se la gioca in quanto fighezza con snake pliskeen.......no, no scherzavo, il guercio e' invincibile....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ce l'abbiamo in archivio un post sull'argomento? Spe'... Ce l'abbiamo. ;)

      http://docmanhattan.blogspot.it/2011/07/saturday-night-sondaggismo-laction-hero.html

      Elimina
  24. Non vedevo l'ora di leggere questo post, e l'ho trovato tremendamente interessante... sopratutto, non sapevo dell'influenza avuta su Gibson per Neuromante! Potresti indicarmi la fonte?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sure: la fonte è lo stesso Gibson, in questa intervista

      http://www.douglaswalker.ca/press/gibson.pdf

      e in quest'altra:

      http://project.cyberpunk.ru/idb/gibson_interview.html

      Elimina
  25. non mi va di controllare gli altri commenti, ma quelle capre dei traduttori italiani hanno anche cannato la frase sul poster...!
    Breaking out is impossible! (Scapparne è impossibile!)
    Breaking in is insane! (Infiltrarvisi è follia!)

    i traduttori hanno scritto il contrario :D

    RispondiElimina
  26. Ciao!
    bellissimo post per un grande film (sì, ok, da "giovane" ero soprannominato Jena. I casi sono due: o citavo sempre il film, o assomigliavo davvero a Kurt Russel, come mi illudevo...)
    Le cose che mi fanno impazzire sono le genialate degli addetti agli effetti speciali: con due cose facevano miracoli. E, sarò un nostalgico, ma mi pare che questi miracoli invecchino meglio della CGI di questi tempi, che dopo due anni è già obsoleta.
    Grande doc, comunque!
    Eug

    RispondiElimina
  27. @Doc, Sub-subtrivia: più di dieci anni prima, nel '63, Donald Pleasence aveva già utilizzato la propria avventura di guerra come background del proprio personaggio ne "La Grande Fuga", leggendario film con un casi di attori da infarto, da Steve McQueen in giù:

    http://it.wikipedia.org/wiki/La_grande_fuga

    Uno dei miei film preferiti di semprissimo...

    RispondiElimina
  28. Qui si vola altissimi!
    Non dico nulla su una foto della Barbeau che venne pubblicata su un giornaletto dei programmi tv e che mi fece scoprire il mondo della sessualità! Foto che ho perso tanti anni fa e ancora rimpiango....vado a Googlare magari era una foto famosa...

    RispondiElimina
  29. Bellissimo e attesissimo post Doc.!!! Riguardo a quello che si diceva del remake messo in cantiere e come ricordava Blulight tempo fa ho scritto un piccolo post sull'argomento con una foto che rende bene l'idea di chi è l'erede legittimo di Kurt Russel per il ruolo di Jena, lo trovate qui....
    http://bludipintodicyber.blogspot.it/2013/03/1997-fuga-da-new-york-arriva-il-remake.html
    Dai un'occhiata Doc.!

    RispondiElimina
  30. Non lo rivedo da anni!

    Peraltro, scusa Doc ma mi permetto un piccolo OT: causa pacco di amici ho due biglietti extra per la proiezione di Akira a cerro maggiore, mercoledì sera, se qualche antrista in zona è interessato me lo faccia sapere!

    RispondiElimina
  31. chiedo venia......mi son distratto......pero' kile rese spacca tanterrimo

    RispondiElimina
  32. Grande film e grande post! Per caso l'ho rivisto sabato pomeriggio e non posso che ri-dire: grande film e grande post!

    RispondiElimina
  33. Eddaje!
    E comunque anche io spezzo una lancia per fuga da Los Angels

    RispondiElimina
  34. Meraviglioso come al solito :D
    E in particolare meraviglioso Isaac Hayes,l'uomo che prima di Mr.T aveva compreso il potenziale nel mettersi un catenone al collo (e questo gia da prima di questo film,se posso fare il PdF,visto che c'e' un suo album,Hot Buttered Soul,che in copertina lo ritrae con appunto un assolutamente non vistoso ciondolone d'oro).

    Peccato per il seguito,che vabbe' meglio non parlarne affatto.

    RispondiElimina
  35. Ah, ecco. Così mi piace.
    Ma Fuga da Los Angeles no, decisamente no, per piacere. Invece su Steven Ford intendevi dire: il tizio biondino che cerca di sgualcire col suo fucilino fisher-price la porta della cabina dell'Air Force One?
    Pensa che per anni ho creduto che Romero fosse interpretato da Klaus Kinski. Oh, uguale.
    PS. qualcuno ha notato che la traduzione italiana dello slogan inverte i concetti espressi in inglese?

    RispondiElimina
  36. Ah si ecco, mi ero perso un post. Che secondo me in italiano suona più figo, il concetto.

    RispondiElimina
  37. Ho rivalutato Fuga da Los Angeles alla seconda visione, la prima volta mi aveva lasciato un discreto punto interrogativo disegnato in volto.
    Fuga da New York, invece, semplicemente mi fulminò. Visto ovviamente in bianco e nero su un televisore 12" tipo Brionvega Algol (quelli arancionissimi, con la doppia antenna e lo schermo non proprio piatto: sferico, quasi). Una sensazione paragonabile al veder esplodere la Morte Nera per la prima volta, quindi una roba che resta a vita.
    Tanto che, nel '97, mi incazzati tantissimo con Carpenter perchè avevo avuto la conferma che si trattava soltanto di un'opera di fantasia. Strinsi fortissimo i pugni, ferendomi i palmi con le unghie. E per tutto il 1997, fortuna che non era un anno bisestile: le mie mani non avrebbero retto un altro giorno.

    RispondiElimina
  38. Comincio a sospettare che da alcuni lunedi a questa parte il traffico di torrenti e mulattiere si intensifichi particolarmente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di certo, mai come in questo caso, non vale la pena comprare il Blu-Ray. Uno dei BR più sola di sempre, con una "qualità" video ridicola.

      Elimina
    2. Oooooops... Vabbè dai nella vita ho speso 9 euro per cose peggiori.

      Elimina
  39. Subtrivia alla 15: Esiste un altro motivo per cui le parole Boston e Russell sono legate. Il più grande vincente della storia degli sport professionistici Usa si chiama Bill Russell (11 titoli NBA vinti in carriera) e ha giocato tutta la carriera nei Boston Celtics. E dire che lui stesso afferma di non avere mai avuto un grande legame con la città, anche se amava il suo club.

    Pdf-sport mode off

    RispondiElimina
  40. Bella storia, trivia e tutto quanto. Sbaglio o anche la traduzione italiana della locandina ha cialtronato un pochetto con le cose impossibili e folli? Hanno invertito i fattori di quella ammeregana, giusto?

    RispondiElimina
  41. Uno dei più grandi film di sempre!! E da qui Kurt Russel un mito specie con La Cosa, il suo Mac è il naturale proseguimento di Jena!

    Fuga da LA è stato una di quelle cagate pazzesche che si sarebbe potuto risparmiare ;)

    RispondiElimina
  42. ma io sarò pazzo, non riesco a digerirlo il sequel oddio lo ho detto mamma mia , via di citrosidina , doc dacci news del sequel :)

    RispondiElimina
  43. Qualcuno di voi si ricorda di Ravage, un superhero Marvel dell'universo 2099? Se non sbaglio il protagonista è vagamente ispirato al nostro Jena..

    RispondiElimina
  44. Adoro questo film, lo rivedo sempre volentieri, almeno una volta l'anno (meno volentieri il suo seguito ma vabbè)adoro ogni singola battuta, la colonna sonora, ogni inquadratura ma una cosa che mi colpi molto era l'atmosfera...in seguito un mio ex amico si ispiro per un avventura gdr a queste ambientazioni...e devo ringraziarlo se ho potuto conoscere questo grandissimo film...

    RispondiElimina
  45. Ma se dico che non l'ho visto, come la prendere? :D

    RispondiElimina
  46. Magnifico! Ieri è stata una vera giornata schifo e non sono riuscito a leggere la rubrica su UNOdeiMIEIfilmsPreferiti!!!
    Oggi è una altra giornata pessima ma sono finalmente riuscito a leggerla:
    Grazie Doc il morale è decisamente risalito.
    Incredibile leggere di Cameron e J.J., quando si dice predestinati...

    RispondiElimina
  47. ottimo post. ero e sono cosi pazzo per Jena che ho cercato una giacca di pelle simile alla sua ovunque.ora so che l'ha presa a parigi.... ma dove?la voglio!!

    RispondiElimina
  48. Articolo a dir poco interessantissimo e blog splendido, complimenti. Aggiungo che questo film leggendario ha prodotto, secondo me, un seguito davvero brutto, quel Fuga da Los Angeles che è forse davvero uno dei pochi film deludenti di Carpenter insieme a Il villaggio dei dannati.
    Un saluto!

    RispondiElimina
  49. bellissimo articolo.il mio film preferito....bellissimo tutto il blog

    RispondiElimina
  50. PdF mode on:

    Non è Kock, è Koch :)

    RispondiElimina
  51. so che non bisogna stare qua a elemosinare articoli ma a questo punto... su grosso guaio a chinatown un post ci vuole eh!

    RispondiElimina
  52. a proposito di cartelloni cialtroni: avete notato che quello italiano, oltre la benda sull'occhio sbagliato, sbaglia anche la traduzione del commento americano?
    Cioe' "breaking out is impossible, breaking in is insane"
    diventa: "entrarvi e' impossibile, pensare di uscire e' follia"
    ...cioe' hanno invertito l'ordine delle frasi, sballando il significato originale.
    Tra l'altro non ha senso: nel film vediamo che entrare e' abbastanza facile, anzi ci sbattono nuovi detenuti in continuazione...

    RispondiElimina
  53. E non dimentichiamoci che nel maifesto italiano Snake ha l benda sull'occhio sbagliato!

    RispondiElimina
  54. Visto che si è citato Corman, cioè, da lui hanno lavorato agli esordi tra gli anni 60 e 80 Coppola, Nicholson, Scorsese al suo secondo film, Demme, Dante, Stallone, il sopracitato Cameron e non sò chi altro! Pazzesco!

    RispondiElimina
  55. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  56. Riscrivo in quanto il precedente, eliminato, l'ho buttato giù coi piedi...
    Questa cosa di Gibson la sapevo (lessi l'intervista quinquenni fa), il quale mutuò dal dialogo tra Jena e Hauk l'accenno che fa in Neuromante alla "Guerra dei Tank", evento al quale più volte si accenna nel romanzo, e ma mai approfondito.

    RispondiElimina
  57. Grande film e grande post! Per caso l'ho rivisto sabato pomeriggio e non posso che ri-dire: grande film e grande post!

    konveksi jaket kulit garut

    RispondiElimina
  58. Piccola insignificante aggiunta: Snake indossa un paio di Alpinestars Victory, stivali da motocross italiani allora molto in voga, specialmente sul mercato americano. Io ne ho un paio; il giorno che dovessi perdere un occhio saprei che farne.

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy