Diaz, don't clean up this blood
Hai visto Diaz, il film di Daniele Vicari due sere fa. Hai lasciato che passasse qualche giorno, per parlarne a mente fredda, poi hai capito che era impossibile. Non si può affrontare con serenità d'animo un argomento come Diaz. Il film, e la storia di una generazione a cui hanno sputato in faccia […]
Di Vicari ti piace (dai tempi di Velocità Massima) quel modo onesto di raccontare storie semplici, e Diaz ti è sembrato proprio questo: un film onesto, equilibrato, che muovendo dai documenti processuali non si tira indietro nel descrivere la violenza con l'unico linguaggio possibile. Quello della violenza. Una storia in cui si incrociano le singole storie e i diversi punti di vista di vari personaggi, tutti ispirati a persone che erano davvero lì. Bello? Difficile parlare di bellezza, quando per buona parte del tempo assisti a un massacro.
Ma anche se, allo stesso tempo, Vicari non si avventura nell'accennare quello che tutti sanno ma che da quei documenti non emerge (ci arriviamo dopo), Diaz resta una testimonianza comunque importante. Perché un film non è un documentario: ha tutto un altro peso sull'opinione pubblica e aiuta a tenere vivo il ricordo di qualcosa, come ti faceva notare ieri un collega in ufficio, di cui si sarebbe parlato molto più a lungo se dopo quel 21 luglio 2001 non fosse arrivato un 11 settembre 2001.
E questo è Diaz, il film. Il massacro della Diaz, invece, non è solo "La più grave sospensione dei diritti civili in un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondial", come recita la frase di Amnesty International usata come claim della pellicola. Non sono solo un gruppo di ragazzi pestati a sangue senza altra ragione che quella, come viene detto nel film, di "pareggiare i conti". Di poliziotti a cui rodeva il culo di esser stati a guardare i black bloc - quelli veri, che spaccavano tutto e arrivavano a cingere d'assedio il carcere di Marassi bruciandone il portone, senza che nessuno alzasse un dito. Non è solo una notte - se ci limitiamo alla Diaz, ma poi ci sarebbe l'allegra appendice delle torture alla Bolzaneto - in cui l'Italia del 2001 diventa l'Argentina di Videla.
Quello che è successo alla Diaz, il 21 luglio di undici anni fa, è un manifesto programmatico. E' un gruppo compatto e omogeneo di persone tra i cinquanta e i settanta che dalla sua poltrona del potere, accarezzando un gatto sulle ginocchia, ha voluto mandare un messaggio molto preciso, prima che al Paese, alla tua generazione. Aprendo un po' di teste e sputando in faccia a tutte le altre. Nelle manganellate e nei calci della Diaz e della Bolzaneto non ci sono solo quattro poliziotti esaltati (quattro = TRECENTOQUARANTASEI) che poi, di ritorno in caserma, cantano faccetta nera tutti felici di essersi sfogati. Non ci sono solo gli animali violenti in divisa, perché questo non è ACAB. Il problema, qui, non è tanto chi ha fatto quello che ha fatto per i suoi 1200 euro al mese, ma chi l'ha mandato a fare esattamente quello.
Teniamoli in riga, questi giovani figli di puttana.
Facciamogli vedere come funziona.
Così imparano ad alzare la testa.
Facciamoglielo vedere.
Così imparano la lezione.
La lezione.
A volte pensi che per la tua generazione sia troppo tardi. Che quando questi divoratori di carogne con le cravatte colorate si leveranno finalmente di torno, loro avranno più di ottant'anni, voialtri veleggerete verso la mezza età. Che la tua generazione non è stata e non sarà mai rappresentata politicamente da nessuno in questo paese. Che la tua generazione non conta un cazzo. Non l'ha mai fatto, non lo farà mai. Lavorare e zitti, ché ci dovete pagare la pensione. Pensi, a volte, che il testimone della speranza passa direttamente alla generazione successiva, ai ventenni di oggi. Sempre che ai ventenni di oggi i signori di cui sopra lasceranno qualche briciola per terra da raccattare. Lo pensi, e in bocca quel pensiero ha il sapore del veleno. Poi però ti dici no, vaffancuore, col cazzo, e ti tornano in mente le ultime righe de La Penultima Verità di Dick.
L'umanità vive in dei formicai sotterranei, convinta che in superficie sia in corso una guerra senza fine. Quando Nicholas, presidente di una delle strutture sotterranee, scopre che tutta la loro vita è stata una menzogna e che il pianeta è di nuovo abitabile, Adams, membro dell'elite che ha mantenuto con questa menzogna l'ordine per decenni, gli dice che dovranno escogitare qualcosa per infilare di nuovo tutto sotto al tappeto. E allora - e sono le parole con cui si chiude il libro - Nicholas pensa:
Il personaggio di Claudio Santamaria è ispirato al vicequestore Michelangelo Fournier, che confessò di aver assistito a un "selvaggio pestaggio". E fu il primo a parlare della "macelleria messicana" |
Il tono è un po' quello degli slasher movie degli anni 80. Solo che qui ai villain implacabili mascherati lo stipendio lo stavi pagando anche te |
Tump. Tump. Tump. La suggestiva onomatopea di un manganello che si abbatte su chi non ha fatto niente. E ancora. E ancora. E ancora. |
Quello che è successo alla Diaz, il 21 luglio di undici anni fa, è un manifesto programmatico. E' un gruppo compatto e omogeneo di persone tra i cinquanta e i settanta che dalla sua poltrona del potere, accarezzando un gatto sulle ginocchia, ha voluto mandare un messaggio molto preciso, prima che al Paese, alla tua generazione. Aprendo un po' di teste e sputando in faccia a tutte le altre. Nelle manganellate e nei calci della Diaz e della Bolzaneto non ci sono solo quattro poliziotti esaltati (quattro = TRECENTOQUARANTASEI) che poi, di ritorno in caserma, cantano faccetta nera tutti felici di essersi sfogati. Non ci sono solo gli animali violenti in divisa, perché questo non è ACAB. Il problema, qui, non è tanto chi ha fatto quello che ha fatto per i suoi 1200 euro al mese, ma chi l'ha mandato a fare esattamente quello.
Teniamoli in riga, questi giovani figli di puttana.
Facciamogli vedere come funziona.
Così imparano ad alzare la testa.
Facciamoglielo vedere.
Così imparano la lezione.
La lezione.
Questo è un film di fantascienza di quarant'anni fa. Questo |
L'umanità vive in dei formicai sotterranei, convinta che in superficie sia in corso una guerra senza fine. Quando Nicholas, presidente di una delle strutture sotterranee, scopre che tutta la loro vita è stata una menzogna e che il pianeta è di nuovo abitabile, Adams, membro dell'elite che ha mantenuto con questa menzogna l'ordine per decenni, gli dice che dovranno escogitare qualcosa per infilare di nuovo tutto sotto al tappeto. E allora - e sono le parole con cui si chiude il libro - Nicholas pensa:
Non lo farete.Quei signori, quelli che hanno ordinato l'assalto alla Diaz, sono ancora lì. E non parli solo della catena di comando della polizia, di tutti quegli zelanti servitori della patria condannati in secondo grado e pronti ad accogliere a braccia aperte, tra una promozione e l'altra, la solita, benefica prescrizione per il reato di falso in atto pubblico (le molotov portate da casa e quelle storie lì. Tutti i reati contro la persona si sono già prescritti). Parli di chi era nella cabina di regia della Questura in quei giorni o a piangere lacrime di coccodrillo da Vespa, e di cui il film, per scelta o per necessità - perché per quel tipo di responsabilità prove processuali non ce ne sono - non fa menzione. Di politici che hanno un nome, un cognome e (almeno) una faccia, e sono ancora lì. Ricordatevene, la prossima volta che vi mettono in mano una tessera elettorale e una matita, in un'altra scuola come quella di Genova. Non ci sarà mai più un'altra Diaz in questo Paese. Perché noi non ve lo permetteremo.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
vincenzo, 35 anni
Cazzo Doc che post! Complimenti
RispondiEliminaVolevo stare alla larga da questo film. Queste cose mi fanno veramente incazzare. Ma dopo il tuo post non posso non andare al cinema.
Non lo farete.
Perchè noi non ve lo permetteremo.
Federico, 38 anni.
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Enrico, 23 anni.
Caspita che post. Non so bene cosa scrivere, perché la lettura mi ha stordito. Aggiungo solo, come faccio sempre, che recensioni del genere, scritte così con la pancia, in giro non se ne vedono mica. Chapeau.
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo
Simone, 36 anni
Bene, Doc, sono arrivata a fidarmi di te più che dei sedicenti critici cinematografici del web.
RispondiEliminaEro già propensa, ma dopo questa recensione corro ad incazzarmi al cinema, a vedere Diaz.
Non lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Erica, 31 anni.
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Massimo, 29 anni
quasi piango (davvero) più che altro per l'accenno al limbo in cui da tempo penso che galleggi la nostra generazione. Anche io vorrei dire:
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Ma è una speranza più che una certezza.
sto applaudendo, in ufficio.
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Oggi ci sei andato giu pesante di mattina...
RispondiEliminaIo ero a Genova... trovai il pulman per il ritorno se no dovevo andare a dormire alla Diaz...
Ho ancora la pelle d'oca... ho ancora lo sdegno... la rabbia...
Non lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Daniele, 33 anni
ho timore invece che se lo potranno permettere altre 10, 100, 1000 volte!
RispondiEliminasbirri merde e non so se rendo
RispondiEliminaNon lo farete.
RispondiEliminaPerchè noi non ve lo permetteremo.
Antonio, 34 anni.
Un post scritto a denti stretti e che lascia senza parole. Parlo per me,hai saputo dar voce ad alcuni miei pensieri. Complimenti.
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché non ve lo permetteremo.
Nicola, 32 anni.
Il problema (ahinoi) è che lo hanno già fatto...
RispondiEliminaNon lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Non più.
Leopoldo 37 anni.
grande post, pienamente d'accordo con te
RispondiEliminaDoc, stamattina m'hai fatto incazzare.
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Enrico, 33 anni.
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Simone, 31 anni.
Stima vera, Doc.
RispondiEliminaGrazie.
Lo avete fatto.
RispondiEliminaLo continuate a fare.
Lo rifarete.
E noi ve lo abbiamo sempre permesso.
"Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio."
Raffaele, 21 anni.
Disilluso.
Allora, apriamo con un codice fiscale:
RispondiEliminaPRC MDNN.
Ehm, scusate il toscanismo.
Il post odierno mette davvero disagio. Bravo DOC. Bravo davvero, senza battute della fungia.
Io sono di una generazione precedente, temo, perché veleggio verso i 44.
Per noi la faccenda è stata
Non lo faremo.
Perché non ce lo permetterete.
Abbiamo fatto caare.
Ma se ci fosse posto, io la mia parte con voi la farei, contatemi, al momento giusto.
Ri PRC MDNN.
Blogger ha fatto come gli è parso:
RispondiEliminaTAZIO, qui sopra, ero io, il voster-semper-voster Efrem.
E avevo dimenticato anche
Federico 43.
In piedi... Applauso.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPost da applausi.
RispondiEliminaPurtroppo in questo Paese si sono permesse, si permettono e si permetteranno ancora tante cose.
Ti rifugi spesso nell'Antro per farti quattro grosse risate,
RispondiEliminatra un disegno di Cad e na tabella excell.
Oggi t'imbatti in un post come questo ...
Gazzo, con piacere, ti ritrovi pure a riflettere.
Grande Doc.
Chapeau.
Doc, è dura cercare il tuo post di ridere per iniziare bene la giornata, e ricevere un pugno nello stomaco.
RispondiEliminaE pensare alla nostra generazione cui hanno tolto quasi tutto, e alle successive cui stanno togliendo il resto.
Nella nostra generazione ci sono decine di migliaia di persone che manifestarono civilmente a Genova. Ci sono i Saviano.
Non lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Massimo, 36 anni
Eh, gente. Mica possiamo averci le robe di ridere tutti-tutti i giorni. Anche perché queste cose mi pascolavano nel cervello da due giorni: dovevano uscire.
RispondiEliminaDue precisazioni:
* Una Diaz, per come si sono svolti i fatti della Diaz, oggi non potrebbe più essere incartata in minchiate di circostanza. In due secondi le scene del massacro farebbero il giro del mondo sui social-cosi, live dal posto. Hai voglia, poi, a parlare di terroristi con le molotov.
* La chiusura sui politici non era una roba generica, un inno al qualunquismo. Mi riferivo ad individui precisi. Si sa chi ha fatto cosa, allora. Chi non lo sa si informi. E se aveva una qualche malsana idea di dare il suo voto a questi avvoltoi, ripensi a quelle teste spaccate e a quei polmoni perforati dalle costole rotte. Poteva essere l'antrista nDani che perde il pullman. Poteva essere tuo fratello. Potevi essere tu.
un orrore passato nell'indifferenza, parlarne e' l'unico sistema per non dimenticarci di cio' che e' stato, il 25 aprile saro' nella piazza della mia citta' perche' quella data e' la data per l'italia che vogliamo, non quella della diaz
RispondiEliminaHai sintetizzato il sentimento molti.
RispondiEliminaMi sarebbe piaciuto vedere in questi anni una mobilitazione della nostra generazione, dopo i fatti accaduti.
Siamo purtroppo, per la maggior parte di noi, rimasti a guardare questi macchinisti politici operare indisturbati.
Siamo una generazione di ubriachi mediatici, pigri.
La cultura, il pensiero indipendente ce lo hanno (siamo??) tolto.
Pipunk80
Nodo allo stomaco.
RispondiEliminaOra mi piglio fischi e insulti, già lo so...
È bello (sul serio) leggere tutti quei "Non lo farete. Perché non ve lo permetteremo."
Ma purtroppo penso che l'hanno sempre fatto e continueranno a farlo. Magari non le stesse persone, ma altri prenderanno il loro posto.
E forse anche un po' per colpa nostra: siamo la generazione che si incazza. E poi? E poi basta, ci si incazza e non si fa niente.
Magari è dura da mandare giù, ma cos'è cambiato (in meglio) da quando guardavamo Mazinga Z in prima visione su Rete 2?
Un nome lo faccio io: Gianfranco Fini.
RispondiEliminaUn uomo che ha legittimato apertamente, e in più occasioni, questo massacro (ovviamente non utilizzando il termine "massacro", sennò che paraculo sarebbe???).
e che, simpaticamente, tutta la sua compagine di colleghi, in modo bipartisan, ha eletto come terza carica dello Stato, ovvero un ruol... COSAAAAAAAAAAAAA????
Beniamino, 33 anni
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Mattia, 33 anni.
Doc. un post amaro, ma tosto!
RispondiElimina@omoragno
tranquillo niente sputi, ma diciamo che io non ci credo ma ci spero in:
Non lo farete.
Perchè noi non ve lo permetteremo.
Ottimo post Doc. Molto vero quello che dici nella prima parte.
RispondiEliminaSono un po' meno ottimista di te sul finale peró, ci hanno negato il futuro e la speranza, ma non ci hanno mai tolto il pane necessario per vivere (e a volte per portarci a casa l'iPad), finchè non ci toglieranno quello gli lasceremo fare quello che vogliono mentre continuiamo ad aggiornare il nostro status di facebook.
Post bello niente da dire, ma purtroppo sto con l'omoragno.
RispondiEliminaMolto bello scrivere una fase su un blog ma poi di fatto, tutti i giorni, quando ci sta da incazzarsi che fate? le solite "tre fatiche" come si dice a Roma?
o si cerca come la maggior parte di salvarsi il proprio orticello e chi s'è visto s'è visto?
Lo so che attirerò antipatie ma voglio solamente porre un quesito realistico.
Dimenticavo......
RispondiEliminaLuca, 38 anni.
Una domanda però: in questo film, la polizia viene deumanizzata, mentre gli studenti sono gli innocenti protagonisti?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSono d'accordo con Omoragno, e aggiungo "nulla di nuovo sotto la luce del sole". Quello che è successo alla Diaz è stato un gesto di violenza gratuita e insensata verso gente inerme ma certo non il più efferato o sospensivo della democrazia in europa dal secondo dopo guerra.
RispondiEliminaA chi ama il cinema può farsi un idea, per forza di cose "romanzata", di cosa è successo in Italia per decenni vedendo film come:
Romanzo di una strage;
Segreti di Stato;
Il Divo;
Il Muro di Gomma;
ecc...
Prima di essere ostracizzato ringrazio tutti (era meglio fare spoiler sul film dei Vendicatori, che per altro non ho ancora visto, così avrei ricevuto probabilmente meno insulti).
omoragno, wargarv, Yoshi:
RispondiEliminaA mio modo di vedere è, innanzittutto, una questione di coscienza. Del guardarsi allo specchio sereni di essere nel giusto. Non è il minimo indispensabile: è la base.
In passato mi hanno offerto un posto in mezzo a quegli avvoltoi, in quel partito di cravatte. Un ruolo locale, ma di quelli che poi non lavori più perché non ne hai bisogno, ti campa la comunità.
Ho detto no, grazie, LOL.
In passato mi hanno candidato in contumacia al club dei cappucci e compassi (che vi devo dire, sarà che so scrivere le cose di ridere, boh).
Ho detto no, grazie, LOL.
A quel gruppo omogeneo con il gatto sulle ginocchia non ho mai venduto l'anima, figurarsi il coolo. Non mi sentirò mai in colpa perché hanno fatto quello che hanno fatto con il mio appoggio. Potrò sputar loro addosso tutto il veleno che meritano senza sentirmi bruciare gli occhi. E la speranza che qualcosa cambi, un giorno più o meno prossimo, non va perduta. Altrimenti alle prossime manganellate si risponde "grazie, è un piacere".
Ah, tranquilli: domani si torna alle robe di ridere.
@Drakkan: niente ostracismo tranquillo. Si è discusso perfino di religione in questo blog "di ridere" in passato. Ma io credo che la frase di Amnesty International non sia un'esagerazione. Quattrocento uomini contro dei ragazzi disarmati, SENZA un motivo? Spediti lì direttamente da una delle più alte cariche dello stato e non dai servizi segreti? Come scrive il doc, nell'Italia del 2001, non nell'Argentina o in Cile durante la dittatura. La strategia della tensione aveva un perverso motivo, qui hanno massacrato della gente per il gusto di farlo. La lezione di cui parla il post. IMHO, chiaramente.
RispondiEliminaIl problema Doc, è che una coscienza ce l'hanno tutti. Ma non tutti scelgono di usarla. Soprattutto quelli che poi arrivano nelle stanze dei bottoni, ci sono arrivati proprio perché hanno imparato bene a sedarla. E ci prendono pure gusto.
RispondiEliminaAnche al gatto.
Oh, che ti devo dire, sarò pessimista io.
La speranza, quella c'è sempre (anche per rispondere @Bluecyber74), ma poi ti arrivano le manganellate di realtà (non a tutti metaforiche, purtroppo) a metterti i piedi per terra.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAspettavo un tuo post su questo film da quando l'ho visto al cinema.
RispondiEliminaIo sono di Genova, quindi forse questa cosa la sento ancora più forte, dico solo che dopo la visione sono rimasto inchiodato alla poltroncina, con una rabbia indescrivibile...
Non lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo
premesso che non vedo più, non so perchè, il mio commento; per me un giusto equilibrio tra robe di ridere ma anche no non è certo un dispiacere, nel senso che personalmente gradisco e anche molto che tu scriva quello che "senti" al momento piuttosto che butti lì un post "di ridere" per far contenti i follower o perchè devi scrivere ogni giorno.
RispondiEliminaE questo nonostante non creda come avevo scritto che mettere un commento su un blog serva a molto se poi in quella frase non ci si crede e non si fa TUTTI i santi giorni della propria vita in modo che quello scritto sia la realtà, e non un'incazzatura momentanea privata e inutile (la chiamo coerenza, e ne vedo poca in giro nella mia/nostra generazione).
"non ve lo permetteremo"
RispondiEliminaEsatto, Doc. Non lo permetteremo. Non permettere cosa?
E cosa permetteremo? Cosa permettiamo?
IMHO Il più grande fallimento della nostra generazione è stato proprio quello. Un approccio alla questione sociale fatto per lo più di divieti e pretese.
in 12 anni di "consapevolezza sociale", che prima ero un pischello, ho solo visto manifestazioni anti-qualcosa. Pochissime proposte costruttive.
Non è una critica al tuo post, questa. Hai scritto parole bellissime per un'orribile pagina della nostra storia. E mi unisco a chi ha detto che sei più bravo tu a scrivere di argomenti seri che tanti altri barbuti giornalisti.
Ma il dramma è che la nostra generazione si comporta come se tutti fossero Guy Fakes, senza pensare che è da anni che ci vuole una Eve.
Rifletto sulla mia (nostra) generazione perché i politici grassi che danno ordini ci sono sempre stati.
Ed hai ragione a volertene ricordare in cabina elettorale, ma nella vita di tutti i giorni? Come ci dobbiamo muovere? A mio avviso non dicendo più NO a qualsiasi cosa. Ma proponendo idee costruttive indipendenti dagli escrementi verbali che escono dalla bocca di tanti politici.
Scusa lo sfogo,
Minkia Mouse, che tanto un nome vale l'altro, 30 anni.
@ mitch
RispondiEliminasono d'accordo con te al 1000% su una cosa: è la totale mancanza di senso, negli anni della tensione c'erano dei motivi perversi che spingevano a fare quello che è stato fatto e ora neanche quello.
Adesso i governanti si sono liberati anche del fardello idealista e pensano solo ai soldi; questo è quello che trovo veramente sconfortante. Questi sono li a fottersene di tutto e di tutti (o meglio a fottersi tutto) tanto, come dice il Doc, sono gente che "ti campa la comunità".
PS: ho capito il senso del post e lo condivido ma (relativamente al sottotitolo del film) odio le classifiche e gli slogan che non aggiungono niente se non la voglia di spetacolarizzare qualcosa che è facificamente già terribilmente spettacolare di suo.
RispondiEliminaBello Doc, davvero.
RispondiEliminaAh, Doc. il tuo ultimo commento, quello precedente al mio primo commento, ti ha fatto meritare la mia Stima. Quella con la "S" maiuscola.
RispondiEliminaBellissimo post, ma mi permetto di fare un'aggiunta forse impopolare: il problema sono anche quelli che, dalla parte "opposta", ci marciano, "colgono l'indignazione", si fanno "portavoce"... e lo fanno sempre con l'occhio ben attento agli ascolti, agli indici di popolarità, a quelli di gradimento, e così via.
RispondiEliminaSe un'intera generazione è stata anestetizzata e abituata a fare le rivoluzioni davanti al PC (o, al massimo, andando a cantare qualche slogan in piazza, magari tra un "falla girare" e l'altro), la colpa IMHO è soprattutto la loro.
Condivido ogni singola riga Doc, splendido articolo.
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo
Massimiliano-"Helldorado" 1979
Tante belle chiacchere ma io tutta sta gente che si indigna negli status di FB non l'ho mica vista a P.zza S.Giovanni.
RispondiEliminaEppure mi pare che sia la stessa che si è prodigata in photoshoppate de "ErPelliccia" e in frasi fatte su "la violenza va condannata senza se e senza ma".
Lo farete
e lo rifarete
perché non solo ve lo permetteremo ma perché ormai ci piace.
Tanto per ricordare un Luttazzi profetico.
Aspetto che riscrivi di cose ludiche e divertenti.
RispondiEliminaDiciamo solo che sono fortemente disilluso su tutto, obbiettività assoluta del film inclusa.
Bel post Doc!
RispondiEliminaIo non sono molto ottimista sulle nuove generazioni. Hanno le orecchie molto basse e sono rassegnati a non avere un futuro. Per quanto riguarda la generazione dei trentenni (la mia generazione), penso che abbiamo tutti la memoria molto corta e la pancia piena. Ci illudiamo che fatti come quelli successi alla Diaz non possano succedere mai più, ma sappiamo benissimo che non è così. Lo Stato ha sempre usato la forza ed ha sempre modificato le prove a suo favore. Non esiste social network che possa competere con i mass-media di Stato. Grazie ai social network, ci sarà una ristretta cerchia di persone che sapranno la verità, ma la massa vorrà sempre credere alla verità comoda e rassicurante che lo Stato confezionerà ad hoc.
Quindi a mio parere lo faranno, perchè non ci sarà nessuno ad impedirglielo e quei pochi che cercheranno di farlo verranno considerati i soliti rompiscatole, anarchici, terroristi, vai a lavorà barbone.
Faro l'antipatico:
RispondiEliminama oltre a scrivere la frase che ha messo il doc, con il vostro nome sotto, a distanza di 5 ore dal post di oggi, che avete fatto per impedire di far il bello e cattivo tempo a quei maiali incravattati?
Immagino niente.
VOi siete la generazione degli indignati, la mia di "quanto fa schifo sto paese,se posso scappo da qui", e la prossima,che vedo che sta agglomerando tutte le precedenti, e' quella di facebook:
scrivo,condivido,voto.
Ma oltre a scrivere cosa ci piace e cosa no, con un mezzo mondiale come facebook, ci limiatiamo ad abbaiare, senza mai arrivare a mordere.
Siamo tutti guerrieri quando fa comodo, ma appena arriva una avversita' piu' grande di noi, si abbassano le orecchie e si fila dritto.
Diaz, io lo vedo come "questi hanno fatto quel che hanno voluto, magari pure carriera, senza che qualcuno ci abbia mai messo becco in mezzo".E cosi da troppo tempo,dannazione.
E non e' certo un listino di persone anonime che dice che si indigna a fermare questo schifo.
Complimenti Doc, post scritto veramente bene, dimostra la tua capacità di toccare argomenti anche diametralmente opposti col giusto linguaggio.
RispondiEliminaSui fatti accaduti non mi esprimo, ma più in generale continuo a pensare che nel momento che do a qualcuno il potere (e il dovere) di difendermi, gli sto automaticamente dando anche il potere (e la voglia, o istinto, siamo animali in fin dei conti) di attaccarmi nel caso se ne presenti l'occasione, giusta o sbagliata che sia
Io sono uno di quelli della generazione dopo, quelli a cui affidi la speranza.
RispondiEliminaTi ringrazio Doc per quelle parole, un articolo da brividi, sul serio!
Spero di essere all'altezza di quello che ci viene lasciato anche se ho il terrore, guardandomi attorno, che gran parte della mia generazione abbia perso ancor prima prendere su le cinque carte.
Uomini e donne nati stanchi che non vedono al di la del proprio naso, figurarsi nel futuro...
Marco 19
Premetto che ogni volta che sento Carlini, o Via Tolemaide, o sento il rumore delle pale di un elicottero sopra la mia testa, il mio sangue ribolle.
RispondiEliminaL'altra sera hanno trasmesso su Raitre "Black Block", un documentario sulla Diaz, con testimonianze di persone che erano all'interno dell'edificio.
Secondo me un pessimo documentario.
Cerca di santificare tutti i manifestanti dipingendoli come belli e buoni, mentre ne vediamo alcuni abitare negli storici quartieri occupati dell'ex Berlino est, nido e alcova del movimento nero.
Ora, non ditemi che per forza tutti i manifestanti all'interno della Diaz erano dei paraGandhi, perchè io non ci credo.
Se poi mi fai vedere nel documentario gente che vive in quei posti, io sono stato in quei quartieri, so come vanno certe cose, ci credo ancora meno.
Oggettività per favore, oggettività.
Un documentario che omette molte informazionI: dove erano queste persone nei tre giorni precedenti? Hanno tirato pietre? Hanno manifestato pacificamente?
Dando per scontato queste nozioni, insinui il dubbio in me.
Perchè le avranno omesse? Vogliono solo raccontare una parziale e tendenziosa verità?
Se un carabiniere guarda quel documentario non può che rafforzare le proprie tesi. "Visto? Sono tutti uguali."
E noi questo lusso non possiamo permettercelo.
E' inutile fare di tutta l'erba un fascio, è il primo sbaglio che chi appartiene a una certa ideologia non deve fare.
Con il senno di poi avrei preferito seguire i Black Block, non per fare azioni violente, essendo pacifista, ma per sentirmi meno strumentalizzato della fantomatiche Tute Bianche.
Vorrei riportare alcune considerazioni:
RispondiElimina- Il giovedì, l'unica giornata che ha dato un senso a questa protesta, appena arrivato a Genova, andai a prendere un caffè in un bar vicino alla stazione.
Il bar era gremito di carabinieri e poliziotti che avevano avuto la mia stessa idea.
Nessun problema mi dissi, ancora non avevo idea di cosa sarebbe successo.
In coda alla cassa i poliziotti passavano vicino a me, mi spintonavano e si dicevano "Senti che puzza, senti che puzza".
LOL, non sono mai stato un punkabbestia, la doccia me la sono sempre fatta tutti i giorni…
-1999 Seattle, 2000 Praga, 2001 Davos, Goteborg e Napoli.
Si protestava contro il WTO, contro il Forum economico Mondiale.
Erano proteste contro summit specifici e che davano l'idea di essere incontri e riunioni piuttosto operative.
Nel frattempo, nel 1999 e nel 2000 ci sono stati altri due G8, mai nessuna protesta.
Ho sempre pensato che quello di Genova non fosse altro che il climax di un movimento che si stava espandendo e che fosse al suo apice. Dopo quel momento il declino.
Perchè il G8, che è sempre stato prima di tutto una stretta di mano formale piuttosto che un vero e proprio summit operativo?
Mi è sempre sembrata una mossa di marketing questa mobilitazione: il movimento si era espanso fino a lambire quella fetta di persone che non si sarebbe mossa per manifestazioni meno mainstream e più per "addetti ai lavori", come per le altre proteste.
- Ai tempi frequentavo l'università a Palazzo Nuovo, Torino.
Nei corridoi avevo visto, nei giorni precedenti, un sacco di volantini appesi, un grosso disegno di una barca nera piratesca al centro, con data e luogo di ritrovo per gli anarchici.
La tentazione era di unirsi a loro, essendo simpatizzante anarchico, comunque pacifista.
Non lo feci perchè ero in compagnia di altre persone, ahimè.
Insomma, si sapeva dove si sarebbero riuniti i più estremisti. Era scritto lì, sui noti muri dell'Università.
- Nei locali la sera si parlava di quello che sarebbe successo. Dopo Goteborg e Napoli si sapeva ci sarebbero stati scontri. I manifestanti li cercavano, la sfida era palese. Si parlava di sacchi neri e di morti.
- Arrivati a Genova, purtroppo non abbastanza informati, venimmo sballotati fino al Carlini, sede delle Tute bianche.
Si diceva che allo Sciorba c'erano i Black Block.
Ancora adesso non ho capito perchè ci fu la carica in Via Tolemaide, da cui iniziò tutto. Perchè?
Rimane il fatto che, prima di tutti gli scontri, all'interno del corteo c'erano i Greci con bandiere rosse e stella in mezzo che impunemente raccoglievano pietre e cubetti di porfido, mettendoli dentro sacche e borse. E nessuno li ostacolava.
- Per una cinica ironia della sorte, con tutto il mondo a Genova, morì proprio un genovese, per mano di un carabiniere nato a Catanzaro. Beffardo no?
Per concludere: secondo me aveva ragione Beppe Grillo, che non mi sta proprio simpatico, ma in quell'occasione disse una cosa giusta.
Non sarebbe dovuto andare nessuno.
8 coglioni, una città militarizzata, i container nelle strade, la zona rossa, i tank dei carabinieri con il motore accesso e la marcia in folle.
E le strade vuote.
Magari qualche black block, che così proprio non ci sarebbe stata ambiguità.
Un bel "Don't feed the troll".
Uno scherzone che avrebbe riscritto la storia.
Domani si torna a parlare di Patlabor eh?
@Doc: dal club "cappucci e compassi" è meglio tenersene distanti,a meno che non sia quello parodiato da Guzzanti...che già quello fa paura!!!
RispondiEliminaSi sta portando avanti una discussione con il tono giusto. Su buona parte dei forum italiani non sarebbe stato possibile.
RispondiEliminaSono orgoglioNE di voi.
Però lasciamo da parte per piacere la parola "indignazione". Mai sofferta. La gente vera s'incazza.
Sono nato negli anni '70 e rappresento una generazione del cazzo:
RispondiEliminaUna generazione così stronza che per fare andare in pensione a 55 anni un'altra generazione nel 1994 ha fatto le barricate per non andare in pensione mai...
Ed io sono il primo a dirmi stronzo tutti i giorni... non me la sento di prendermela con i 70enni di oggi con le cravatte colorate (in pensione tranquilla) quando il primo coglione sono stato io.
Cordialità
Attila
Io invece sono dell'80, una generazione che forse in pensione non ci riuscirà mai ad andare. E visto che una possibilità di salvezza ancora ci può essere, sono convinto che le rivoluzioni non si facciano con i social network, ma scendendo in piazza (visto che non siamo indignati ma un tantinello incazzati neri) e mandandoli TUTTI a casa, dal primo a destra all'ultimo a sinistra.
RispondiEliminaTanto sono tutti uguali.
E poi gli si fanno pagare anche i danni, altro che buona uscita.
Scusa lo sfogo amaro, ma dopo la scoppola di tasse appena pagate per mantenere, tra l'altro, 3 polizie che fanno praticamente lo stesso con gli uffici amministrativi triplicati e con qualcuno dalla cravatta colorata che dice che "tagliare i costi dello Stato significa tagliare i servizi", non riuscivo più tenermela dentro....
RispondiEliminaRinnovo le cordialità
Attila
"E' questo il mio segreto! Sono sempre incazzato!!"
RispondiEliminaCito "Paura e Deliro a Las Vegas, secondo voi ha senso?:
RispondiElimina"La nostra energia avrebbe semplicemente prevalso. Avevamo tutto lo slancio... cavalcavamo la cresta di un'altissima e meravigliosa onda... e ora, meno di cinque anni dopo, potevi andare su una ripida collina di Las Vegas e guardare a ovest... e con il tipo giusto di occhi, potevi quasi vedere il segno dell'acqua alta... quel punto dove l'onda alla fine si è infranta, ed è tornata indietro."
Doc, in questi momenti spiace che si abbia un blog e non un forum... a quando il forum :) ?
RispondiEliminaNon lo farete
RispondiEliminaPerchè noi non ve lo permetteremo
Cristian 37 anni
Per chi ai tempi era troppo giovine o non ricorda: stasera riguardatevi questa puntata di Blu Notte.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=ZfsCO5fVNDM&feature=related
C'è tutto. E negli ultimi venti minuti si spiega anche perché è successo. Parlano i giornalisti menati, ma parlano soprattutto i poliziotti. Le voci di dissenso che si levarono dopo in seno alla PS.
Questo di oggi non è un post, è una chiamata alle armi, è il nostro "ricordate il 5 novembre!". io corro,corro da anni, ed una gara che ho fatto non per il suo sapore agonistico, ma come dovere morale è la "Corsa di Miguel", in memoria di Miguel Benancio Sanchez, un corridore/poeta argentino che venne aggiunto alle tristi liste dei desaparecidos e fatto "volare" nell'oceano. Ho fatto quella corsa per testimoniare che nessuno dovrà più finire come Miguel, in nessuna parte del mondo, ma sopratutto A CASA MIA, IN ITALIA! Allora, io sono per natura un non violento, non penso che il fine giustifica i mezzi, ai black blok i sanpietrini li farei mangiare, ma porterò avanti la lotta così come dice il Doc: avendo la coscienza pulita, e guadagnandomi il diritto di sputare in faccia a certa gente. Solo una cosa, un avvertimento:come me siamo in tanti ad essere non violenti, e non alzeremmo mai le mani per primi, ma non vuol dire che resteremo fermi se aggrediti:che non ci sia un'altra Diaz conviene prima di tutto a voi, porci bastardi!
RispondiEliminaNon lo farete.
Perchè noi non lo permetteremo!
No, cazzo, non lo permetteremo. Non più.
Salvatore "scott" 1973
Che poi il problema di fondo è sempre uno; è sempre una guerra tra "poveri". Da una parte il poliziotto con uno stipendio da fame che deve obbedire, dall'altra il manifestante incazzato, anche lui con un salario da fame (sempre ammesso che lo abbia).
RispondiEliminaSarebbe bello avere una società utopica come quella dei Non-A, dall'omonimo libro di Van Vogt.
Doc, l'hai letto?
Ricordiamo il nome: Gianfranco Fini
RispondiEliminae la circostanza: il vice presidente del consiglio che fa il giro delle caserme il venerdì mattina per dare carta bianca e sguinzagliare i cani.
Ricordiamo il Ministro degli Interni Scajola e l'elogio alle forze dell'ordine nei giorni successivi.
Ricordiamo che Genova è stato il biglietto da visita del governo che aveva appena vinto le elezioni: Berlusconi, Fini, Casini e Bossi.
Non ero a Genova ma ho imparato a riconoscere chi c'è stato: sono le persone che non ne parlano volentieri e che a Genova hanno perso la rabbia.
Ed era proprio quello che Gianfranco Fini e i suoi cani si auguravano. Ed è una cosa che fa male, quanto le botte.
Sono d'accordo con il doc: per molti di noi può essere pleonastico, ma non dimentichiamocene mai, prima di tutto in cabina elettorale.
Sono rimasto senza fiato, dopo aver letto il post... grazie Doc
RispondiEliminaNo...
RispondiEliminaNon lo farete.
Perchè molti di noi faranno del tutto per non permetterlo.
Non tutti, certo, ma molti.
Non lo farete...
RispondiEliminaCol CAZZO che vi voterò STRONZI!
Alfredo. 36 anni.
Grazie Doc, non è la prima rece che leggo su questo film, ma grazie.
RispondiEliminaDa cittadino normale purtroppo non posso fare a meno di constatare come spesso la polizia sia vigliacca. Contro i deboli, contro chi sai che non potrà difendersi.
Non lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Ieri sera mi sono dimenticato di comprare il biglietto del bus, stamattina mi trovo senza mentre vado al lavoro. Scendo alla fermata in pieno centro a Genova, e fermi sulla fermata (badate, non salivano sull'autobus!) quando io ero già terra c'è un cordone di controllori che ferma sul marciapiede non fa passare e "biglietto!", a scapito della remora morale "che non hai il biglietto", io questa cosa (che glielo già vista fare decine di volte, con ragazzini, signore, anziani) non l'accetti.Non vuoi pagare la multa (non lo nascondo, ma non voglio neanche dire della persecuzione amministrativa che è piombata ognidove), ma un controllore per quanto pubblico ufficiale, non ha il potere di metterti in fermo perchè o sennò è sequestro di persona.
RispondiEliminaIo faccio Karate, hai una certo controllo sulla tua "catena cinetica" sei piazzato per terra, se voglio passare tra due persone ce la faccio: e sono subito già a pararsi in mezzo 4-5 controllori grossi. Passo tra due mentre imprecano e si piazzano per bloccarmi il passaggio, mi trattengono dallo zaino (ricordo: controllori del bus!), io tutto concitatamente (si inizia col "calmati, calmati") gli dico che "deve lasciarmi lo zaino, che tu non puoi", c'ho sempre 4 controllori addosso mentre cerco di passare con forza, spunta il vigile urbano che mi sbatte spingendomi alla parete bloccandomi (glielo lascio fare, perchè vedo il distintivo, anche se sono quasi uguale le casacche. Perchè inizia ad essere sennò, resistenza a pubbblico ufficiale), mi blocco tranquillo, immediato, la smettono immediatamente anche loro col contatto fisico, spunta il poliziotto in borghese, che in poliziottesco ti minaccia, "che hai problemi con la legge che scappi" (tu dici "figuriamoci!"), "che questa è gente in divisa", e gli dici che se mi vengono a bloccare in 5, io mi spavento! "Hai problemi con le divise?", io gli dico che so che sono pubblici ufficiali sull'autobus, non qui (a 10m dalla fermata), la risposta è "no, lo sono anche qua". Punto. Ti butti in qlo la lingua, gli dai il documento, nel mentre spunta ancora il poliziotto in borghese, che gli hai fatto male al controllore grosso, che se va in ospedale e "gli danno la prognosi come facciamo?", e io che gli dico che percosse non ne ho usate (braccia sempre basse), naturalmente è tutta una palla per pararsi il culo, perchè sanno che non sono lineari in quello che fanno, sento ridendo un po' uno dietro "ma se mi stavi buttando per terra" (cazzi vostri se fate i furbi in 4, con uno che è leggermente più basso di voi, e invece vi arrabbatta -vi capotta-, solo muovendosi e andando dritto!), mi mollano tutti, perchè casino non ne possono troppo fare, mi lasciano col "controllore bravo", che mi dice che ora sono come la finanza che ti chiede lo scontrino e ora possono chiederti il biglietto FINO A 150 METRI DALL'AUTOBUS! O_O (badate!!), -questo naturalmente non cambia che non hanno potere di mettere in fermo una persona- (vi ricordo che parliamo di controllori dell'autobus!).
Il buono mi dice "tutto okay?", "è perchè c'è la Polizia e non possiamo che fare così", "perchè c'è già stata una rissa oggi" (chissà come mai...), che tu dai il documento e finisce così. Finisce di fare la multa, appena me ne vado, le gambe smettono di tremare per l'adrenalina, e pulito come il sole, ti tocca andare a fare il maestro con bimbi delle elementari. (Perchè la gente va a lavorare!)
Risultato, hanno fatto tutto ciò, per una sanzione da 40 Euro
Senza fare idioti paragoni con la Diaz, sappiate però che oramai questa è l'impostazione, perchè ci sono fortissime tensioni sociali pronte ad esplodere. E lo sanno.
RispondiEliminaLe mille storie non raccontate delle strade di Genova quei giorni, sono da brividi freddi. Ferocia indelebile, quando te le racconta il tuo vicino di casa, o il collega di tuo fratello al lavoro... E tutto così vicino anche a chi fa una vita normale, che da il termometro dell'Italia della mia generazione.
Scusate il lungo sfogo.
Il tempo è un gran dottore che opera con il narcotico. Almeno nel mio caso. Se pesco a caso un ricordo, uno , che mi dia la misura di quanto accaduto è un reporter di una emittente Mediaset - Rete Quattro o Italia Uno, sicuramente era uno dei due canali cadetti - che perde la testa nel raccontare quanto sta succedendo perchè trascende ogni suo controllo, come direbbe Valmont. Uno stipendiato di un network televisivo del Premier che non voleva nemmeno i panni stesi fuori dai balconi dei genovesi perchè tanto neorealistici e che è lì per magnificare l'opera di contenimento delle forze dell'Ordine non riesce a metabolizzare gli stivali corazzati sulla testa di inermi signore di mezza età ''orizzontali'' sulla strada
RispondiElimina( altra immagine che ricordo ).
Se fosse un film di Oliver Stone, 9/11 sarebbe il modo scelto dagli lluminati x far dimenticare al mondo la momentanea sospensione della democrazia in quel di Genova. Abbiamo avuto le nostre piccole matite spezzate - non ci facciamo mancare nulla, abbiamo avuto un charter contro il Pirellone in loco delle Torri Gemelle e l'inchino di Schettino al posto del Titanic - e non le avremo mai più, se i ragazzi che ora hanno l'età x votare avranno il coraggio e la forza di avere il coraggio e la forza per votare chi vale la pena di votare. Sperem.
Grande post.
RispondiEliminaNon dovranno pensare di poterlo rifare impunemente.
Luca, che lavoricchia da una quindicina di anni e non vedrà la pensione.
Minchia. Perché non sono io l'autore di questo Blog, che quando viene a me l'ispirazione per scrivere un un nuovo post, partorisco solo vaghe larve rispetto a tutto questo? ;)
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Massimo, 37 anni.
mi è venuta la pelle d' oca
RispondiEliminada quarantenne mi vergogno di non avere avuto le palle di cambiare le cose..mi dispiace anche di più che ciò che lascio ai miei figli sia quest'orrida realtà in cui siamo solo codici fiscali per cartelle esattoriali..senza voler offendere nessuno..spero che chi (anche se ne dubito a priori) HA COMMESSO QUESTE NEFANDEZZE..NON DORMA MAI PIU' SONNI TRANQUILLI
RispondiEliminaCOMPLIMENTI COMUNQUE PER L'ANALISI CRISTALLINA..
IN BOCCA AL LUPO..
Doc, 10.
RispondiEliminaIl pesce puzza dalla testa, si dice. E' vero
però non voglio essere indulgente neanche con chi il manganello in mano lo teneva materialmente. Perché se è vero che devi rispondere a degli ordini (fare irruzione), sei tu che decidi se spaccare i denti alle ragazze o meno. E chi era lì dentro ha deciso, autonomamente e in piena libertà, di comportarsi da animale. E' questo che mi fa incazzare, perché questa è gente che dovrebbe essere selezionata per difendere, non per aggredire.
Un film duro come una manganellata in faccia...
RispondiEliminaVoglio sperare non lo farete, voglio sperare non ve lo permetteremo
Giacomo 29 anni
Gran quotone di Otoz.
RispondiEliminaTutti quelli che si trovavano alla Diaz erano pacifici manifestanti? nessuno di loro ha tirato un sasso? neanche un sassolino? Personalmente, non ci credo. Così come non credo nella buona fede dei "pacifici" manifestanti, che però non si rivoltano, loro per primi, contro le frange violente che in seno a loro si nascondono. E' comodo dire "non siamo stati noi". E' comodo dire "non sono un black block". Perché chi manifestava pacificamente non si è speso in prima persona a circoscrivere ed allontanare i facinorosi? Perché l'intero corteo non si è fermato, prendendo le distanze da quanto accadeva per causa di pochi?
Ma tanto, è il celerino che è fascista e merda. E' la polizia che viene guardata con sospetto, il carabiniere che è un ignorante prevaricatore. E' il militare ad essere un mercenario che si arricchisce con le missioni a spese della comunità. Perché è il poliziotto ad essere un assassino, mentre al povero manifestante indifeso si intitolano strade e piazze.
Perché questi sono i sentimenti che oggi la gente prova quando vede una divisa.
Perché oggi, se porti una divisa, ti devi vergognare. E questo fa male, soprattutto quando pensi che tu quella scelta l'hai fatta perché ci credi, veramente, a quelle due parole scritte su un muro, che forse molti in questo forum si ricorderanno, se han fatto il servizio militare.
E invece ti tirano le pietre. E invece ti sputano sulla visiera, tanto sanno che fin quando non arriva l'ordine, non puoi alzare neanche un dito. Ti pisciano sulle scarpe, perché non puoi reagire.
Non voglio giustificare la Diaz. E' stato un eccesso, sicuramente. Ma un eccesso strumentalizzato, orchestrato (male) dalle alte sfere e sfruttato (bene) da chi ha rivoltato quell'arma contro la mano che la brandiva.
Al costo di ossa rotte e polmoni perforati, hanno distrutto l'immagine e la reputazione di un intero apparato dello Stato. Costo che, cinicamente, reputo irrisorio rispetto alla portata del risultato conseguito.
Non so a che generazione appartengo: ho 28 anni, sono laureato, sono un militare di carriera. Non sento di poter ancora dire cosa ha fatto o non ha fatto la mia generazione, è ancora presto. Abbiamo ancora tempo, ma molto ne abbiamo perso. ma la vedo nera. Perché oggi, la lotta è tra poveri. La gente non vuole i problemi, vuole portare il pane a casa. E fin quando riuscirà a trovare pane, sceglierà sempre di abbassare la testa. Perché é più facile. Perché ha Facebook per sfogarsi, ha un blog su cui scrivere "mai più".
Mai più un par de ciufoli, credo direbbero nel Lazio.
Qua continuiamo a sputare in faccia al celerino, marionetta in mano alle grasse poltrone, e a raccogliere le briciole che da quelle grasse poltrone ci vegono lanciate. E la cosa bella è che anche se sappiamo benissimo che è così, continuiamo a comportarci nella stessa maniera.
E' bello dire "se mi guardo allo specchio, non ho nulla di cui vergognarmi". Bravo Doc, ottimo autoassolvimento. Non è colpa mia se l'Italia va rotoli, è colpa degli altri pecoroni. E cosa si fa, per trasformare le pecore in lupi? niente. Si aspetta, che magari un giorno si svegliano, che magari un giorno si guardano attorno e pensino "Aò ma che cazzo stiamo a fà qua? "
Credo che per non vergognarsi di fronte allo specchio, si dovrebbe cominciare a prendere a schiaffi i pecoroni, cercare di svegliarli, di far capire alla gente come stanno le cose. Tentare il possibile, e poi anche l'impossibile. Solo allora, davanti allo specchio, potrei dire a me stesso che non ho nulla da rimproverarmi.
E la cosa che mi fa più male è che nonostante io sia qui a dire tutto questo, in fondo, sono come te.
Scusate il lungo sfogo, scusate il punto di vista parecchio lontano dal vostro. Ma non lesinate in sputi e bestemmie,tranquilli, ci sono abituato.
Ci si legge domani, con un bel post di ridere , ché ci fa sembrare la vita di ogni giorno un po' più bella.
GSeppe, l'eccesso di cui parli è un crimine contro gente inerme, premeditato e organizzato, non è la reazione diretta alle violenze.
RispondiEliminaPoi se io vado a manifestare non è che automaticamente devo prendermi le botte pure dei malviventi che protestano solo per fare danni.
GSeppe: comprendo il tuo punto di vista, ma, davvero, quando hai tempo e voglia guardati quella puntata di Blunotte che ho linkato prima. Per sentire cosa dice parte della polizia (non io, non Agnoletto, non un blècblòc neozelandese) di quello che è successo. Dall'uso dei tonfa al posto dei manganelli al perché nessuno dei manifestanti fermati alla Diaz e torturati alla Bolzaneto sia stato accusato formalmente di niente. Nessuno, eh.
RispondiEliminaDall'altra parte, nessun black bloc arrestato. Nessuno.
La qual cosa, a me (e non solo a me) ancora puzza tantissimo. Di politica.
@Maurizio: Fosse stato un crimine organizzato e premeditato, nessun poliziotto avrebbe parlato CONTRO quel che è successo. E invece, è accaduto. Io lì non c'ero. Non so cosa è accaduto in quella scuola, ma reputo altamente improbabile che più di 300 persone, per parlare solo degli agenti intervenuti, fossero tutti unanimamente d'accordo a scatenare violenza inaudita su persone inermi e indifese.
RispondiEliminaSono più propenso a ritenere che in una situazione di fortissimo stress psicologico (ricordo che il giorno prima morì Giuliani) ci sia stato qualche episodio che ha agito da detonatore e che la violenza si sia poi da lì diffusa. Per questo parlo di eccesso. Perché, probabilmente, chi avrebbe dovuto contenere si è invece lasciato trascinare e tutto è finito come sappiamo.
Condanno l'eccesso, ma in parte capisco quelli che probabilmente erano i sentimenti di quei poliziotti. Forse per me è più facile, perché porto una divisa e so quanto è difficile farlo al giorno d'oggi. Per la gente "normale" risulta molto più agevole entrare in empatia con la ragazza col volto coperto di sangue. Senza fermarsi a riflettere che un'istantanea non può dirci la verità, perché magari se allarghi il campo vedi che in mano quella stessa ragazza ha un sampietrino o una spranga. O magari no, ma da una foto, chi può dirlo? E' un esempio estremo, ma credo che calzi, soprattutto in un contesto sociale in cui la condivisione quasi istantanea di pensieri e immagini dà l'illusione di vedere con i propri occhi. Mentre invece, si continua a vedere solo quello che vogliono far vedere.
@Doc: in settimana sono in caserma e mi collego con una FANTASMAGORICA chiavetta TIM, se mi metto ad aprire video sul tubbo, ci metto qualche eone a caricarlo XD ma nel weekend, mi riprometto di guardarmelo.
GSeppe, mi fa piacere il tuo quotone, ma vorrei che fosse chiaro che, anche se non sono proprio contro, di sicuro non sono dalla parte della polizia.
RispondiEliminaPosso essere solidale con l'essere umano dietro la divisa, sono sicuro che spesso alcuni, se non molti, siano mossi da ottime intenzioni, e che spesso rischiano la vita proteggendoci.
La penso già diversamente verso quelli del reparto celere, anche se non ho mai neanche sputato contro uno di loro, tanto meno usato violenza.
Nel mio piccolo condanno in toto la violenza nella Diaz e la brutalità delle forze dell'ordine durante quei giorni, a volte forse assolvendo invece l'essere umano dentro il casco. Non dico che assolverei Placanica, ma al tempo stesso posso pensare a quanto si sia sentito minacciato.
Rimane il fatto che anche se la Diaz fosse stata gremita di neri, la mattanza non sarebbe comunque stata giustificata.
Professionalità, questa sconosciuta...
Rimane il fatto che critico quel documentario e molti comportamenti dei movimenti di quei giorni, proprio perchè credo nella giustizia e in una certa onestà e in un rigoroso dovere di cronaca.
Comunque le tue parole sembrano moderate e sentite, spero che tu sia un buon poliziotto ( o qualsiasi cosa tu sia), e che sia prima di tutto di mentalità aperta.
Peace
P.S. Secondo te comunque esageri, non vedo tutto quell'astio verso le forze dell'ordine nella società.
non lo farete, perché noi non ve lo permetteremmo
RispondiEliminaDavide, 34 anni
Mi son visto il link di Blunotte.
RispondiEliminaIl nodo allo stomaco s'è stretto ancora più forte.
@Otoz: non volevo ovviamente far passare ciò che ho detto per farina del tuo sacco, è chiaro che partendo da ciò che hai scritto che, ripeto, condivido, ho aggiunto le mie personalissime considerazioni.
RispondiEliminaIo forse esagero, o forse sono semplicemente più sensibile perché la divisa la indosso tutti i giorni. Ma mi basta risalire questi commenti per trovare un bel "sbirri merde e non so se rendo".
O ancora: "non alzeremmo mai le mani per primi, ma non vuol dire che resteremo fermi se aggrediti:che non ci sia un'altra Diaz conviene prima di tutto a voi, porci bastardi!"
Che reputo estremamente emblematico, per due motivi:
1) molte voci si sono qui levate per accusare l'indecenza di un'azione "di vendetta" della Polizia, poi però mi trovo qualcuno che, pur definendosi un manifestante pacifico, promette vendetta per quanto accaduto.
2)e se quanto scritto da Scott fosse in realtà già accaduto, proprio quel giorno? se qualcuno, in quella scuola, vedendosi aggredito ha risposto? E se qualcun altro, vedendolo rispondere, a lui si è accodato? E se poi un altro poliziotto, vedendo il primo impegnato in una colluttazione, si è unito credendolo in pericolo? e se la cosa si è dipanata via via così? Ripeto, sicuramente chi doveva contenere, non l'ha fatto. E si è trasformato in un pestaggio. Ma possiamo REALMENTE ergerci a giudici, condannare qualcuno e assolvere qualcun altro?
Personalmente, non vorrei mai trovarmi con QUELLA divisa addosso, in quella situazione, a dover decidere in una frazione di secondo se manganellare o no.
Che la Polizia sia arrivata lì con le brutte intenzioni, è pacifico. Che da una perquisizione si sia trasformata in una mattanza, è documentato. Restano da appurare i motivi, le cause scatenanti. Ci sono responsabilità che verranno pagate, (forse) molte altre che verranno fatte passare sotto silenzio (sicuramente). Ma non posso moralmente addossare tutta la colpa alle forze di Polizia.
Note a margine, per chi non lo sapesse o magari ha un po' di confusione in testa:
la Polizia non fa parte delle Forze Armate. E' un corpo demilitarizzato credo negli anni '70, infatti dipendono dal Ministero dell'Interno e non portano le stellette. I Carabinieri invece, come fatto notare da qualcuno, sono una Forza Armata, anche se con compiti di polizia.
E, per rispondere sempre a Otoz, io non sono un poliziotto. Sono un militare della Marina Militare.
Ti stimo, Doc.
RispondiElimina@GSeppe:chiamato in causa, non posso che rispondere. Premetto,uno dei miei migliori amici è un carabiniere con idee politiche a destra, e siamo capaci di parlare, e scontrarci ideologicamente, senza metterci le mani addosso. E' stato proprio lui, dall'alto della sua esperienza, a spiegarmi come si può creare una situazione del genere. Non è affatto necessario che tutti i 300 poliziotti fossero d'accordo per un massacro insensato. E' sufficente scegliere i poliziotti incaricati tra le teste più calde e, tra di loro, metterne in testa una ventina che sanno già quello che dovranno fare. A quel punto qualcuno dirà di aver trovato dell'esplisivo, qualcun altro dirà che è stato accoltellato, i nostri baldi venti entreranno e cominceranno a manganellare ferocemente a caso, generando un'ovvia reazione e dicendo ai loro colleghi all'esterno di essere stati aggrediti, così questi,fomentatissimi, proseguiranno il massacro indiscriminato. Quello però che và sottolineato è che non è stato un eccesso, non è stata una situazione sfuggita di mano. Anche se la maggioranza dei poliziotti può essere stata manovalanza inconsapevole, per quanto bestiale, l'operazione è andata così perchè così si voleva che andasse, e criminalmente si erano prefabbricate false prove: è provato giudizialmente che le molotov ritrovate nella Diaz vi erano state introdotte dalle stesse forze dell'ordine, così come è provato che il poliziotto entrato tra i primi e che ha urlato di essere stato accoltellato ha mentito consapevolmente allo scopo di appiccare l'incendio. Quindi non di eccesso si parla, ma di piano criminale, allo scopo di far tacere voci che non si volevano libere. e questo non accadrà di nuovo, noi non lo permetteremo (ovvio che non stò parlando di te, credo alla tua buona fede).
RispondiEliminaQuanto al resto, però, una doverosa precisazione:se io in corteo mi ritrovassi vicino un black blok che spacca vetrine, gli spaccherei il culo a calci, se fossero più d'uno mi allontanerei da loro, ma non si può pretendere che tutti si comportino così. Si è responsabili solo delle proprie azioni, e se io non ho lanciato pietre, non ho sputato a nessuno, non ho danneggiati niente, semplicemente non esiste che qualcuno possa ritenersi autorizzato a riempirmi di mazzate, peggio ancora se, oramai innocuo, me ne stò sdraiato a terra, e questi bastardi infieriscono.
Ultima cosa:non sono un'idiota che pensa che tutte i portatori di divisa siano dei fascisti di merda (a proposito, ovviamente TUTTI i fascisti sono di merda), so che ce ne sono molti che lavorano onestamente ed altri che sono addirittura mossi da nobili ideali:loro, più di tutti gli altri, dovrebbero dire, anzi, dovrebbero urlare:non lo farete. perchè noi non ve lo permetteremo.
@Doc, con questo post, ed i tuoi successivi interventi, sei diventato il mio eroe, quasi come Ciclope.
No, non possiamo permetterci di permetterlo...non possiamo.
RispondiEliminaRagazzi, da Genovese posso solo dire che tutto quello che successe a Genova in quei giorni è solo una piccola parte. Nella mia città si respirava già da qualche mese un'aria strana. Ricordo ancora nei 3 giorni prima com'era strano girare per il centro, attraversare Via San Lorenzo per risalire verso De Ferrari e vedere le prime camionette, gli operai che montavano le transenne, pezzi di città che diventavano innaturalmente chiusi. Poi iniziò il Summit. Mio padre lavorava come autista in una pubblica assistenza e tornato a casa il venerdì sera mi disse senza mezzi termini che se le cose fossero andate così sicuramente il sabato ci sarebbe scappato il morto.
RispondiEliminaQuello che mi fà realmente incazzare è che a Genova tutti sapevano che sarebbe scoppiato un merdone e che nessuno ha fatto un gran cazzo per impedirlo.
La cosa che mi fà incazzare è che hanno torturato dei ragazzi a pochi metri da casa mia.
Quello che mi fà incazzare è che hanno stuprato la Superba come nessuno ha mai fatto nei secoli.
Poi il lunedì c'era un sacco di gente in giro che guardava la città come tanti piccoli Steve Guttemberg nel film "The Day After"...
Scusate per il post, ho scritto tutto di getto e con 11 anni di incazzatura repressa addosso.
Non lo farete.
Perchè noi non ve lo permetteremo.
Alessio, 30 anni.
Per chi non lo conoscesse:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=J43JgATxiv4
Guardatelo... che è da paura....
Bellissimo post Doc, davvero.
RispondiEliminaIo sono un moccioso a tutti gli effetti. E sarò probabilmente ridondante (non ho letto tutti i commenti) ma...
Glie lo permetteremo.
Infinite volte.
Non ci resta che piangere.
L'ultimo post di Scott è stato chiarissimo, cosa aggiungere?
RispondiEliminaho visto blu notte: una ricostruzione documentatissima da vedere assolutamente per valutare con cognizione quello che è accaduto. Da non perdere assolutamente ogni parola che esce dalla bocca del comandante dei carabinieri Alaiò.
RispondiEliminaHo letto il post solo ora e, dopo 105 commenti, non mi resta da aggiungere nulla di nuovo.
RispondiEliminaIntervengo solo per dire: bel post, Doc, massimo rispetto.
Sottoscrivo peraltro anche l'intervento di scott.
Un saluto e... no, non ve lo permetteremo.
pardon Aliquò, o il figurante che lo rappresenta ...
RispondiEliminaNon lo farete.
RispondiEliminaPerché noi non ve lo permetteremo.
Giacomo 26 anni
Il silenzio è il rumore più fastidioso. Facciamoci sentire, senza violenza, per cambiare questo mondo che collassa per colpa di queste vecchie generazioni ancora al potere. Tocca a noi rialzarci e farlo per i nostri futuri figli, perchè non subiscano la stessa cosa. E loro non ci fermeranno.
RispondiEliminaNon lo farete.
Perché noi non ve lo permetteremo.
Non vi dico chi o cosa votare. Vi chiedo solo di farlo con saggezza.
Grazie Doc
BINGO 25anni
hanno rimosso il video blu notte da you tube!
RispondiEliminagrazie doc.
RispondiEliminanon me la sentivo di vedere il film, mi sento ancora troppo coinvolto emotivamente (sono di genova). ma ormai troppe rece mi stanno convinccendo del contrario, è quasi un atto civile vederlo.
stefano 31 anni
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RispondiEliminaelbombero:
La puntata di Blunotte sul G8 si trova anche qui:
www.youtube.com/watch?v=c9I_tHhRUWE
grazie doc, il lavoro di lucarelli è davvero prezioso
RispondiEliminaDall'alto dei miei 17 anni, non ricordo NIENTE. Quando successe avevo 6 anni, e probabilmente il ricordo dell'11 settembre 2001 si sovrappone a quello della Diaz.
RispondiEliminaMa sono certo di una cosa: Quando, l'anno prossimo, avrò una matita in mano per votare, saprò cosa fare.
P.S. Se tutti, tutti, si incazzassero, anche solo su un blog, sarebbe già un passo avanti, un prendersi la responsabilità delle proprie convinzioni. Se TUTTI si incazzassero, potremmo prenderci quello che è nostro di diritto.
Grande Ale. Che altro dire?
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RispondiEliminaIo ho 20 anni.
RispondiEliminaRicordo che quando successe il fatto della Diaz non ne rimasi colpita.
Avevo 10 anni e lo spirito critico ancora non esisteva.
Vedevo in tv come avevano sfasciato genova, vedevo in tv dipingere Giuliani come un eroe, e credevo che i poliziotti avessero fatto bene a pestare e incarcerare chi aveva combinato tutto quel casino.
Poi arrivò l' 11 settembre, mio padre era negli states e di Genova ne cancellai automaticamente il ricordo.
La mia idea su questo fatto è mutata nel tempo, con la crescita.
Una cosa non è cambiata:
continuerò a rispettare le forze dell' ordine, questo non vuol dire però giustificare i fatti della Diaz.
La Diaz poteva essere il motere per un qualcosa di ben più ampio, un simbolo per la mia generazione, un qualcosa di vicino a noi per cui combattere. Abbiamo sempre manifestato per cause non nostre, ci è sempre stato detto che non potevamo lamentarci di niente perchè no, noi non abbiamo vissuto gli anni di piombo e non possiamo capire.
Adesso ci troviamo in una situazione di stallo, palesatasi con il nuovo millennio. E ormai è troppo tardi.
Faccio parte di una categoria particolare della mia generazione: ho un lavoro ben retribuito, vengo sa una famiglia benestante, possego una mia auto, non fatico ad arrivare a fine mese. Sì, posso essere definita una borghese, ma questo non vuol dire che non possa incazzarmi, ma ovviamente la mia opinione è basata sulla mia esperienza di vita.
Scusate lo sfogo sconclusionato
Quel "Non lo farete, perché non ve lo permetteremo", non potremmo rivolgerlo anche ai black block?????
RispondiEliminase può servire, io la puntata di Blu Notte l'ho vista quì, direttamente dal sito del programma.
RispondiEliminahttp://www.blunotte.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-dfe0dcc2-688b-4791-8e3b-4b2269a8dddc.html