It, la recensione senza spoiler (ma che galleggia)

It 2017 recensione poster italiano
Pennywise è tornato. Il clown mostruoso che ha fatto scoprire a un paio di generazioni il significato della parola coulrofobia è di nuovo tra noi. Con un sacco di palloncini. Talmente tanti, che ieri in sala li regalavano all'ingresso e a un certo punto hai dovuto chiedere a una signora davanti a te ti smettere di agitare il suo come a una supporter a una partita della nazionale mostropagliacci. "È la tensione", ti ha risposto lei. "Glielo buco", hai ribattuto te. E se non l'hai fatto a tradimento, durante una scena di tensione, è perché poi moriva mezza sala e diventavi un killer seriale da botto, tipo. Ma torniamo a It. Torniamo al romanzo di Stephen King che diventa la celebre, un bel po' mimma ma - per voialtri giovini selvaggi davanti al televisore - terrificante miniserie TV del '90 e che ora è un film. In due parti, come la trasposizione per il piccolo schermo. E galleggia, il film, come un palloncino o una barchetta cerata che corre sulla strada in una notte di pioggia torrenziale? [...]
Vatti a fidare dei mostri nelle fogne.
Last Ninja non gli aveva insegnato una cippa.
Passano gli anni, anche a Derry, nel Maine. Nel senso che come nelle origini di un personaggio Marvel, soggette a continuo aggiornamento di date e contesto, la storia di Bill il balbuziente, Ben l'obeso, Beverly Marsh, Henry Bowers e la sua banda di bulli, continua a slittare in avanti. Nel romanzo di King, uscito nell'86, il passato di questi ragazzi, la loro gioventù alle prese con problemi tipici dell'adolescenza come la scuola, le pippe, i delinquenti che ti incidono una H sulla panza con un coltello e i clown ballerini infernali, è ambientato tra il 1957 e il 1958. Il presente, la versione adulta dei personaggi, balla nell'84 come un jeans Pop di quell'anno lì, per il fatto che Pennywise rompe il pazzo ogni 27 anni. Nella miniserie TV del '90, ci si è spostati agli anni 60 e a quelli 90.
Ora con il 100% di Seth Green quattrocchi in meno
E nel'It del duemiliadiciassette (duemiliadiciassettIT)? Nel film diretto da un argentino con un nome da punta di una squadra di serie B, Andrés Muschietti? Il nuovo Bill e gli altri vanno in giro in sella a una BMX tra l'88 e l'89. La loro versione adulta... non c'è, perché di quella si occuperà il secondo film. Questo è solo il Chapter One, per la nostalgia struggente degli ex ragazzi diventati adulti falliti e disperatissimi ripassare tra due anni, grazie. Ora, il fatto che tutta la pellicola sia incentrata sulla versione loser-del-liceo dei protagonisti reca in mano, onde, siccome suole, la sua brava dose di pro e contro. It è un libro enorme e condensarne la storia in due ore di metraggio non sarebbe stata una pensata garbata, e ok, siamo sostanzialmente d'accordo, pure se qui si son presi 135 minuti per raccontarne mezzo.
Non mostrare per nulla la versione adulta dei protagonisti ha parimenti senso, almeno da un punto di vista produttivo, perché in caso di improbabile floppone avrebbero avuto un film perfettamente autosufficiente. Ma se è pur vero che di quella benedetta miniserie TV te, come tanti, avevi apprezzato solo la prima parte, per quel tono da "Stand by Me - Ricordo di un'estate (per restare in casa King)", è pur vero che quella malinconia da storie di Dylan Dog alla Sclavi, quel senno di poi maledetto della vita che trasforma dei giovani ragazzi avventurosi che sognano un futuro lontano dal paesone in una banda di derelitti, non c'è. E al suo posto ci sono solo le urla di autoincitamento da rEgazzini spauriti ma non troppo, e vabbè, e un paio di battute totalmente fuori luogo in un film del genere. Poche, eh, però quelle due o tre che ci stanno ti hanno preso a cazzotti le orecchie con la violenza di un Joe Yabuki a cui hai insultato il monociuffo. Hollywoo, hai un cacchio di problema con le gag fuori luogo, fatti curare.
Torniamo ai ragazzi. Ma, soprattutto, torniamo a questo fatto che vivono nei tardi anni 80 e il film fa di tutto per ricordartelo OGNI TRENTA SECONDI. Si parte da un poster dei Gremlins in camera di Bill e del povero Georgie (quello che corre felice non su un prato, ma dritto in un tombino), si prosegue con reiterate inquadrature di un cinema in cui danno Batman e Arma Letale 2, con una maglietta di Airwolf, UN CABINATO DI STREET FIGHTER ben oltre i confini del retro product placement, con una gag costruita su uno dei più pezzenti gruppi pop della storia dell'umanità, gli untori tra le cause principali dell'epidemia di fottute boy band. Ché Ben, oh, già c'hai le tette, ti ascolti pure quella musica dimmerda, te le cerchi. Poi uno dice che fa il tifo per i bulli quando ti mettono sotto. E che minchia. Meno male che a un certo punto arriva Robertino Smith con i suoi sei modi differenti a riconciliarti con l'universo, stavi già mettendo mano alle chiavi per bucare il palloncino della signora. Così, per nervosismo.
Un tubo anni 80! Super Mario Fratelli!
Tartarughe ninja mutanti adolescenti!
E questa cosa del Va' gli anni 80! Nostalgia! C'abbiamo gli anni 80 pure qui! VACOMESIAMOFIGHI GIOCHIAMOPUREALPRIMOSTREETFIGHTER QUELLOCHENESSUNOSICAGAVADAVVERO e le battute su Maicolgècso! Però gli anni 80 finti, ché si vede un cacchio di televisore Sony di almeno dieci anni dopo, e Arma Letale 2 in quel giugno lì non era manco ancora uscito in giro per il mondo, figurati a Derry, Maine, e così via. Questa cosa, dicevi, degli anni 80 posticci che hanno rotto anche un po' i maroni, trasformano buona parte di It in una puntata più splatter di Stranger Things. Ora, sai benissimo che è Stranger Things a paraculare il genere Nuovo Cinema Guaglione anni 80 e a pescare in abbondanza, oltre che dalla Amblin, anche da King, dal suo Resta con me, dal suo Esso. Però l'effetto è stranamente quello. Come quando giochi un nuovo Tomb Raider e ti ricorda Uncharted, anche se senza le vecchie sgambate di Lara Cosa col cacchio che avremmo avuto Uncharted. Non aiuta il fatto che uno dei protagonisti di It SIA uno dei ragazzi di Stranger Things (Mike, cioè Finn Wolfhard).
Ma comunque, sì, la DOMANDA. Fa paura questo Pennywise? Funziona? E la risposta è sì. Nonostante la giovine età, il classe '90 svedese Bill Skarsgård ha, sotto quel trucco e il parruccone e la capaabomba d'ordinanza, la faccia inquietante che deve avere. O meglio, soprattutto all'inizio, con la voce da Topo Gigio per adescare il povero Georgie e quei dentoni da Bugs Bunny, sembra effettivamente un Pennywise Jr. un po' pistola. Ma cosa mi mangi mai? Ma il contrasto con le trasformazioni piene di denti, con gli inseguimenti e le apparizioni dietro un palloncino rosso, funziona. Un Pennywise che sembra il figlio di quello di Tim Curry, il clown che ha terrorizzato più ragazzi di Ronald McDonald, ma è malato e storto e sbagliato il giusto. Il pagliaccio degli incubi, insomma, ti ha convinto. È il resto che non lo fa sempre. Sempre nel senso di quasi mai.   
Intendi dire che It non è neanche lontanamente il film horror più inquietante che ti viene in mente. Non è neanche da top 10. Forse neanche da top 20. O 30. Vero è che ai tempi in cui dirigevi la ciurma di Horror Mania ne hai visto davvero di cose turpi, che voi disumani magari potreste pure immaginarvi, ma qui i salti sulla sedia sono pochissimi, e tutti sempre telefonatissimi, issimi. Se sentite parlare di film horror più terrificante di questo e quello, beh, non è semplicemente vero. Fidatevi. Roba che, per buttare lì il primo paragone a membro di beagle che ti viene in mente, e restando sul supermainstream da titoloni yankee con le sale piene, per musiche e costruzione scenica trovasti ai tempi molto più snervante il remake USA di Ring. Che di suo era una minchiata, appunto. Ecco, la costruzione. C'hanno un gran bel mostro, Muschietti e i suoi muschiettieri, ma attorno c'hanno costruito poco e male la tensione. Non puoi montare un film horror che funzioni davvero solo sul mostro figo e sui salti sulla sedia old school vecchi come il cucco: devi metterci il mestiere per renderlo disturbante davvero, per farti strisciare il nervosismo sotto la pelle. Ci vuole... com'è che si chiama? Ah, sì, un regista capace. Peccato, perché La Madre di Muschietti non era male. No, non sua mamma, il film d'esordio del 2013.
La scena iniziale, sotto la pioggia, è bellissima, anche perché praticamente tutti (anche quelli che di It non hanno mai letto-visto niente) sanno cosa succederà. Ma tante altre hanno una regia sciatta, soluzioni da horror movie primi anni 90, mai un guizzo con un'inquadratura, un virtuosismo della fotografia, niente. Per lunghi, lunghissimi tratti, It sembra un Nightmare che si prende sul serio, e soprattutto lo stesso It della TV però fatto coi soldi. I bulli sono meno Asso Merrill e più teppisti problematici tardoadolescenti degli anni 80 come quelli dei Simpson (oh, c'è proprio Secco Jones. Sputato), non ci sono poveracciate da budget televisivo e ci si è buttata dentro qualche milionata di CGI ed effetti splatter. Il lavandino di sangue di Beverly ve lo ricordate? Qui l'idraulico è quello di Sissy Spacek in Carrie - Lo sguardo di Satana. Meno male che aveva comprato i tampax, povera crista, ché le arrivava questa finissima metafora sulle mestruazioni. Carrie, ovviamente, sempre per restare in casa King. Ancora. È tutta casa di Stephen King, là fuori, che vi devo dire.
Il finale ti ha fatto sorridere in un paio di punti, ma ammetti che era difficile gestirlo altrimenti. E per fortuna si sono tenuti lontani da quella roba super-perv per rafforzare "il legame mistico" che c'era nel romanzo. King ancora la difende, quella scelta, ma solo perché è un fottuto maniaco. Resta di fondo che il tema del romanzo, il rapporto tra adolescenza ed età adulta, la parata di genitori assenti o mostruosi che costringono i figli a crescere da soli e trovarsi un proprio posto nel mondo, lontano dagli orrori della provincia dove non c'è niente se non Arma Letale 2 in anteprima mondiale, ci sta. E grazie a Ciccio quello del Formaggio: già manca il futuro triste dell'adultismo smemorino, gli toglievi pure quello, It era davvero n'altra roba. Un frullato postmoderno e anni 80 della trama originale: Post-It.
E insomma. Il giovine Pennywise è inquietante, il film non troppo, e in più punti It sa di compitino fatto col soldo. Come i film di Zacchete Snyder clonati dai fumetti a cui si ispirano senza metterci personalità; ma qui, anche se l'horror vero latita, almeno si è capito il senso dell'opera originale. Più o meno. O perlomeno per la prima metà: il resto nel 2019, e ciao ci(ccio). Ma se vi è piaciuto Stranger Things, vi piacerà pure questo. Basta che non vi terrorizzino i new kids on the block o i clown, il che è sostanzialmente la stessa cosa. E i palloncini che galleggiano, certo. Qualcuno dietro di voi, nel buio della sala, potrebbe sempre farne scoppiare uno all'improvviso quando le corde di violino gridano jumpscareinarrivo, in attesa che Pennywise salti fuori. Quel qualcuno, se state agitando un cacchio di palloncino pure voi per la tensione, fa bene, sia chiaro. Benissimo.

It
Recensito da: DocManhattan DocManhattan Data: Oct 20 2017
Voto: 3
63 

Commenti

  1. Peccato, speravo meglio...però già il trailer dava più l'idea di un film d'Avventura rispetto a film dell'orrore. PS "quella" scena del libro è "bruttina" (eufemismo) forte...

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    1. Non proprio. È un horror (molto, molto più horror della versione TV) e fa tutto per ricordartelo, solo che come horror è fiacco.

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  2. Prenotato per domenica, non vedo la cacchio di ora.
    Essendo uno di quelli che ha adorato Stranger Things (e che ovviamente aspetta con ansia il 27 Ottobre) credo di trovarmi nel mio ambiente naturale, anche perché tuttoquesto citazionismo anni 80 personalmente lo adoro.
    Sperèm!

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  3. A me è piaciuto IT ma non Stranger Things. C'è qualcosa che non va in me! :D

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  4. Se io fossi un ragazzino e non un quarantenne che conosce il libro di It e la precedente mini a tavolino, avrei " adorato " questo film.
    Credo che ai ragazzi potrebbe piacere un botto.
    A me il film è piaciuto molto e credo che in più punti non tradisca nemmeno lo spirito del libro ( Eddie e Beverly sono i personaggi che spiccano di più, secondo me).
    Certo, se ragiono nell'ottica di una persona cresciuta a pane e horror e ha vissuto in pieno gli anni '80, appare evidente che è tutto molto patinato e telefonato.
    Però dai, è un ottimo film di intrattenimento ed uno di quei film d'avventura che potrebbe fari innamorare del cinema molti dei bambini/rEgazzini distratti di oggi.

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    1. "che potrebbe fari innamorare del cinema molti dei bambini/rEgazzini distratti di oggi"

      È vietato ai minori di 14, eh. I rEgazzini over 14 pure, i bambini proprio no. Non so te, ma pure non ci fosse il divieto, io a vedere It un bambino di 10 non ce lo porterei.

      Ragioni nell'ottica di chi ha vissuto in pieno gli anni 80 perché sei il target. Hai letto il libro (plus), hai visto la serie TV da ragazzo, eri un ragazzo negli anni 80. Non hanno mica fatto slittare in avanti le date per caso... :)

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  5. Concordo....un peccato che non hanno osato di più alla sceneggiatura...un film carino con qualche guizzo di paura e strutturato decentemente...buono il cast. Chissà magari con Fukunaga alla regia potevamo avere una ricercatezza visiva maggiore e più accattivante.

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  6. L'ho rivisto ieri sera anche in suolo italico, dopo essere andata fino a Praga per vederlo in lingua originale.
    Che dire, al netto di qualche difetto (CGI maffa, la stessa schifezza che c'era in Mama, soprattutto per quel che riguarda la donna modigliana, background di Mike completamente stravolto e sgherri di Bowers che fanno poco o nulla) l'ho adorato e sono riuscita di nuovo a commuovermi sul finale.
    Non mi aspettavo e non volevo un horror capace di farmi paura perché It non è solo quello, è soprattutto un coming of age e una riflessione malinconica sul diventare adulti, e in parte ho avuto quindi quello che chiedevo, malinconia inclusa anche se resa diversamente dal libro. E ora si aspetta il secondo capitolo, ringraziando sempre Skarcoso per quell'It raccapricciante ed infantile.

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    1. "Non mi aspettavo e non volevo un horror capace di farmi paura".
      Ma manco io. Non da un film USA per il grande pubblico, chiaro. Forse dalla recensione non emerge a sufficienza, ma mi aspettavo qualcosa di più raffinato nel proporre i suoi momenti horror, non che mi facessero davvero paura. Mi sembra pedestre la confezione, al di là della storia e dei suoi personaggi. Cioè al di là di tutto quello che non è merito di chi ha messo mano al film :)

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    2. Sì, ora capisco quello che intendi. Effettivamente in questo ti do ragione, ogni jump scare è prevedibile (tranne forse quello in SPOOOOOOOOILERRRR bagno dopo che Bevvy ha accoppato papino FINE SPOILER) e non ci sono soluzioni di regia/montaggio che si elevino da quelli medi di un prodotto Blumhouse qualsiasi.
      Però proprio il rispetto al "merito esterno" che citi mi ha fatto sorvolare su quest'aspetto del film, colpendomi più nel sentimento che nell'animo critico.
      Conta che horror ne guardo parecchi (e mi par di capire tu ne abbia visti anche di più, per lavoro oltre che per passione) e ormai sono pochi quelli recenti che mi fanno urlare al miracolo per quel che riguarda regia, ecc. quindi spesso tendo a lasciar perdere e concentrarmi su quello che mi danno a livello di trama, emozioni, voglia di rivederli. Purtroppo sono pochissimi ma It è già diventato uno di quelli :)

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    3. Premesso che ancora devo vedere il film, voglio soltanto far presente che quando ho letto "coming of age" sono quasi scoppiato a ridere perchè mi è venuta in mente istantaneamente la scena famosa del romanzo accennata dal Doc sul finire della recensione.
      Sono una persona orribile, alla porta ci arrivo da solo, grazie XD

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  7. Libro che per me è un capolavoro se letto in eta adolescenziale (dopo perde) e si la scena in questione non è horror ma è pesante.
    E' pure vero che sia all'epoca e sia causa età, a pensarci oggi mi da molto più fastidio che a leggerla quando fu la prima volta. Che il film fosse fiacco, dopo la torre nera, purtroppo ero abbastanza certo, non so se lo vedrò al cinema, alla fine per un motivo o l'altro sono sempre stato deluso dalle trasposizioni dei libri di King

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  8. Credo che il libro sia inarrivabile. Uno dei migliori di King, in assoluto, perciò per me non esistono trasposizioni filmico/televisive di alcun genere. Che ci vuoi fare, caro dr.Manhattan, in certe cose sono integralista fin quasi al talibanesimo ...

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  9. Sarà che non avevo notato tutti quei poster dei film degli anni '80, ma a me non sembrava così pieno di riferimenti degli anni '80 ma ok. Non ho capito se ti sia piaciuto come hanno caratterizzato i bulli oppure no. A me piacque l'idea di fare che non sono bulli solo per il gusto di esserlo (anche se nella vita ce ne sono parecchi anche di questi) ma hanno una vita problematica alle spalle. Il libro non l'ho mai letto, vidi solo in passato a spezzoni la versione con Tim Curry...da bambino(di nascosto)...per poi essere per molto tempo inquietato da un garage sotterraneo con tubi esposti e soffitti bassi dove spesso parcheggiavamo per girare coi miei in centro. Altra cosa che hanno tenuto fuori (e per fortuna perché a livello di storia è un casino e complicato) è tutta la parte riguardante la tartaruga e le connessioni con la saga della Torre Nera, anche se un'amica che lesse i libri, IT compreso, mi ha fatto notare che nel film ci sono un po' di strizzate d'occhio riguardo la tartaruga.

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    1. Ah, sulla caratterizzazione dei bulli: non si sono inventati niente. Henry Bowers ha un padre "stile padre nei libri di King" anche nel romanzo.

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    2. Però nel romanzo Henry suo padro lo adorava, nonostante tutto, e odiava Mike perché glielo ha insegnato lui. E tante altre diversità che ci si potrebbe passare sopra, se non fosse che appunto levano quel senso di StandByMe che King ci ha messo e che la serie 90 tutto sommato aveva rispettato.
      Quindi sì, questo It per me è solo un horror col clown anzichè un altro mostro qualsiasi. Nulla più. Peccato.

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    3. spoiler ... ma nel libro henry bowers non sbudellava il padre con la Katana? (novello kill bill ante litteram )

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    4. Nel libro lo uccideva con un coltello a serramanico nel cranio, incitato da It.

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    5. Aaah, ho capito. Grazie della delucidazione :) .

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  10. Abbiamo notato molte cose simili, durante la visione.
    Come ho scritto, questo per me è un remake aggiornato della serie anni '90. Fatto per le nuove generazioni :)

    Moz-

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  11. Il genere horror non mi è mai piaciuto quindi difficilmente vedrò questo film, come evitai quello per la TV. Ricordo comunque i compagni delle medie entusiasti della mini-serie e, cosa che mi sorprese un sacco, vidi gente che non apriva i libri manco per guardare le figure leggersi quel tomone che è il libro di IT.

    PS: mi fa sorridere ancora oggi pensare alla scena del clown nel tombino che ho visto in mille mila trailer e pubblicità della mini-serie e ora del firm. Per la serie: "come cxxo c'è finito in quello nel tombino quello, in un giorno di pioggia e vestito da clown... spetta che che chiamo gli amici e quelli per il TSO".

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  12. [ROVINATORE?]
    Film senza anima: sacrifica la parte "di formazione" per dare spazio ad "creature movie" citazionista fino all'esrtemo (nel secondo tempo c'è così tanto ALIENS che m'aspettavo un finale con Bev sul Work Loader di Ripley). Che scelta dimmerDISCUTIBILE.
    Il casting di Finn Wolfhard poi è di uno zappasuipiedismo unico.

    Ho preferito (e non di poco) Stranger Things, chè almeno ha una trama e dei personaggi suoi, e tutta una serie di riferimenti più "motivati" e non fini a se stessi.

    Del capitolo 2, ambientato nel 2017 ovviamente, mi preoccupa profondamente la presenza di smartphone, tecnologia, social, ecc ecc, solitamente fonte di enormi MACCOSA cinematografici.

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  13. Ho letto il romanzo a 11 anni, dopo aver visto il film. Ho avuto gli incubi per due settimane. Se adesso penso che i 40enni si leggono Harry Potter, ho di nuovo gli incubi.

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  14. A dire la verità ne ho visto tre quarti poi addio, non l'ho retto almeno quanto non ho retto La torre nera, visto neanche per metà. E poi ormai so che più di una cosa ne parlano e la pompano, più poi resti deluso, sarà troppa l'aspettativa. In ogni caso a me di It romanzo il lato clown e fantasy era quello che interessava meno.

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  15. MA solo per me la scena "Perv " è una delle più poetiche di tutto il romanzo???

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  16. Non ho capito se scrivendo che King sarebbe secondo te "un fottuto maniaco" eri serio o scherzoso.
    Quella scena secondo me è grande letteratura ed è parte fondamentale di un grande romanzo. Deve farti sentire a disagio o eccitarti, o ambo le vose. Ed è scritta magistralmente, come tutto il romanzo...

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  17. Il clown non mi convince.
    Nel senso che, guardandolo, è palese che sia una minaccia, mentre invece avrei più puntato su una rappresentazione ambigua. Tipo quello di Tim Curry, che era disturbante proprio perchè a prima vista era un clown normale con qualquadra che non cosava.

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    1. Esatto, anche se dissimile dal romanzo, il clown di Tim Curry funzionava per quello. Metteva inquietudine.
      Questo nuovo Pennywise fa paura da subito.

      Moz-

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    2. stavo per scrivere la stessa cosa!

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    3. In fondo è quello che ha colpito un po' tutti noi che già ci eravamo cagati sotto con l'IT anni '90.
      La differenza principale sta qui...

      Moz-

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  18. Stavolta non sono per nulla d'accordo, ottimo film, ottimo horror e di paura ne fa parecchia altrochè

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  19. SPOILER A GOGO BABY:

    Sono tornato dal cinema soddisfatto, ma con una vocina che insisteva sul fatto che no, qualcosa, tanto non andava.

    Di IT ero quasi completamente digiuno, ricordavo vagamente i 2 vecchi film per la TV e con l'hype montato in questi mesi ho recuperato dopo secoli il libro che mi sono bevuto e ho trovato stupendo e mi sono rivisto i 2 film (che pochezza e mimmezza).

    Il dubbio quindi era, all'uscita del cinema: ho goduto di questo film perché inconsciamente ho colmato la tonnellata di lacune con la recentissima lettura del libro?

    Più ci penso, più trovo che i tagli e le semplificazioni fatte all'opera cartacea siano tante e gravi, per certi versi.
    Certo si parla sempre di un libro più lungo del signore degli anelli, 1400 e passa pagine che diviso 2 fanno 700 da mettere in 2 ore.

    Gran forza del libro stava nell'andare avanti e indietro nel tempo fra i ricordi recuperati dagli adulti e i fatti di quell'estate del 1958.

    In effetti non ho potuto che storcere la bocca all'ennesimo revival forzato degli anni 80, comincio ad averne un po' piene le palle per quanto fossero belli.
    Che poi a sto punto il secondo capitolo ADULTI avverrà nel 2015. In piena era internet, social, telefonini, droni, gps. IT contro i missili teleguidati XD voglio vedere che si inventano...

    Però... IT è molto MOLTO più di quello che si è visto al cinema e omettere quelli che secondo me sono punti importanti del romanzo mi è parso... sminuente.

    IT non è solo un clown, è un'entità lovecraftiana antica, la cui essenza giace ben altrove.

    La tartaruga non è solo un'ombra nel fiume o un giocattolo di lego.

    I proiettili d'argento?

    I barren? La diga? La base segreta?

    Il ragno? Il rito?

    Forse cose inadattabili, forse altre verranno eviscerate nel seguito, ma... per quanto su schermo forse sarebbero state strane mi sono mancate.

    Tranne "la scena" del libro che ho trovato più fuori luogo di sempre ever... quella no.

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    1. Penso che un paio delle cose da te menzionate le recupereranno nel sequel, eccetto la tartaruga ed il rito, visto che ne hanno già confermato l'elisione.

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  20. Domanda: l'uso dei palloncini nel film non fa mai venire un filo di brivido o d'inquietudine?
    Devo semplicemente capire se possa rischiare di mettermi a ridere in mezzo alla sala, non riesco davvero a pensare ai palloncini come qualcosa da prendere sul serio.

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  21. Finn Wolfhard interpreta Richie, non Mike!

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    1. Prima della parentesi c'è scritto "uno dei ragazzi di Stranger Things". Mike Wheeler è, appunto, il personaggio che Wolfhard interpreta in Stranger Things.

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  22. Mi è tutto chiaro: hanno spostato le date per farne un crossover doppio con i Goonies!

    O, almeno nelle parti moderne, si potrebbe fare! :)

    Comunque, ho una domanda per chi l'ha visto: è un film da cinema? O si può godere tranquillamente sul divano?

    Mi sembra di capire che, essendo un horror un po' fiacco, sia più la seconda della prima.

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  23. Sto rileggendo il libro in questo periodo, proprio per prepararmi al film nel migliore dei modi :D. Devo dire che l'ho ritrovato in perfetta forma.
    Per quanto riguarda il citazionismo sfrenato, vorrei segnalare che è presente in gran quantità anche nel romanzo, ovviamente non preso dagli anni '80 ma dai '50: tutti i musicisti, i film, i libri, i fumetti (e chi più ne ha più ne metta) che hanno in qualche modo segnato l'immaginario del piccolo Stephen King (nel suo saggio "Danse macabre" ne parla diffusamente, in alcuni punti di It mi sembra di rileggere quelle sue analisi sotto forma di storia narrata) sono stati infilati nel libro per caratterizzare il periodo. A noi saltano più all'occhio quelli dell'epoca della nostra infanzia perchè li abbiamo vissuti in prima persona...
    L'effetto "finto" c'è per forza, perchè come Stranger things (che ho visto ultimamente e ho ADORATO!!) non è un film DEGLI anni '80 ma ambientato NEGLI anni '80: quando ho visto "La stangata" ho pensato "Ammazza quanto sono anni '70 'sti anni '30", perchè tra un film di un'epoca e uno ambientato in quell'epoca c'è una differenza abissale.
    E, se posso dire, a mio avviso è quasi doveroso che un film del 2017, per quanto ambientato negli anni '80, sembri a tutti gli effetti un film del 2017: nell'arco di 30 anni il mondo è cambiato e non ha senso riproporre gli stessi temi del passato, se non come nostalgica citazione.
    Detto questo, prendo atto che questo film non sia esente da difetti (lo guarderò ugualmente eh, in dvd comodamente da casa fra 1000 anni ;) ). In ogni caso, anche nel libro non ci sono scene veramente terrificanti (a parte quella di Eddie Corcoran che fa una strizza terribile e, ovviamente, l'inizio con barchetta e tombino): ho sempre ritenuto che il vero orrore messo in scena dal Re non fosse quello, tutto sommato accettabile in quanto irreale, di un clown mutaforma assassino che vive nelle fogne, ma quello ben più concreto e reale di padri che picchiano mogli e figli, bulli che terrorizzano i compagni sfigati, adulti assenti che non si accorgono dei guai in cui si stanno cacciando i propri figli, insomma tutte quelle cose che sono purtroppo all'ordine del giorno in ogni parte del mondo. Se il film ha azzeccato quest'atmosfera, oltre al percorso di formazione dei Perdenti, a mio avviso ha centrato l'anima del libro, al di là di ambientazioni e singole scene che mancano o differiscono.

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  24. Mi ritrovo in gran parte di quello scritto dal Doc (tranne la parte dell'ultracitazionismo '80, non mi è parsa così invasiva). Non ho mai letto IT e neppure visto la miniserie TV (nato nel '90, me giovine), indi sono entrato al cinema digiuno di tutto. Sembrava più Stand By Me con il cadavere sostituito dal pagliaccio demoniaco nel ruolo del metaforone della crescita, con tutte le conseguenze del caso. Come horror non fa granchè, se non in qualche scena carina (ma paura/ansia zero). La mancanza che ho percepito è il senso di ansia/angoscia che dovrebbe far passare una città ostaggio di un demone, in cui c'è qualcosa che non va. Credo che il ruolo degli adulti fosse quello, far passare questa sensazione. Invece sono grotteschi nel loro macchiettismo (il farmacista e la madre più di tutti). Ecco, manca l'ambiente horror più che l'horror in sè.

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  25. Negli ho letto diversi libri di king. Grande esperto nel causare caghella e suspans , mi ha sempre lasciato molto poco dopo la lettura . Non ho letto It, francamente, ma non ne sento il desiderio, presferisco i racconti brevi e la capacità di Lovecraft di causare disturbo mentale a lungo termine con racconti molto brevi. Adesso ritorno ai miei tomi polverosi sui condottieri tardoantichi dimenticati da tutti e che mi esaltano di più.. vai Giuliano l' Apostata!

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  26. Per il sequel io avrei aspettato 27 anni e girato con gli stessi attori invecchiati... no?

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  27. Il libro è meraviglioso,nella mia classifica personale è in cima insieme al Signore Degli Anelli,che lo reputo un capolavoro letterario con una piacevolezza nel leggerlo totale,al pari di It.
    Il film TV l'ho visto lo scorso anno come ho letto lo scorso anno il libro,e il film in effetti è un po' pezzentello,a parte il Pagliaccio che è favoloso.
    Hanno ridotto qualunque cosa ecc ecc,non mi dilungo altrimenti scrivo un romanzo... Per questo ho un po' di aspettative,anche solo visive visto che le tecniche sono migliorate,comunque il programma è di andare venerdì prossimo a vederlo

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  28. scusate amici dell'antro ma nessun capitan ovvio potrebbe aiutarmi a capire come salti fuori il nome it?

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    1. "It" viene utilizzato in inglese come pronome neutro per cose e animali, in italiano sarebbe "esso" ma non ha esattamente la stessa sfumatura, anche perché esso viene utilizzato molto poco nel linguaggio corrente (e non è neutrale), a differenza di "it". Il senso è quello di definire tale entità nel modo più indiretto e vago possibile, un po' come La Cosa di Carpenter, ma in questo caso è ancora più basilare e, direi, primordiale come termine, proprio perché "it" è talmente generico come termine da poter essere qualsiasi cosa, essere o entità.

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  29. Premessa: non ho letto il libro e ho adorato la miniserie.
    Avrei voluto leggere il libro prima di guardare il film, ma troppe persone, prima ancora di sapere cosa avrebbe contenuto, hanno detto che non sarebbe mai stato all'altezza. Proprio per questo ho fatto un passo indietro.
    Ho rivisto la miniserie, che in passato mi ha fatto cagare addosso.
    Ieri ho visto il film. Da ignorante, dico che il film mi è piaciuto, rispetto alla miniserie ci sono tanti passi avanti. Forse meno inquietudine, ma comunque i jumpscare sono stati parecchi.
    Ho trovato pazzesco il personaggio di Richie. Il finale sicuramente migliore rispetto alla prima parte della miniserie.
    Sono ancora indeciso se leggere il libro prima della seconda parte. Ho paura che , leggendolo, possa non godermi il film a causa Delle aspettative.
    Ecco il punto. Le aspettative possono rovinare l'esperienza. A volte è meglio l'ignoranza.

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  30. Il Doc mi affossa definitivamente la voglia dopo aver già letto altri pareri più o meno affidabili, tutti pieni di contro e relativamente pochi pro.
    Peccato.
    Uhm, mi tengo Stranger Things, mi sa.
    E continuo ad aspettare con una certa curiosità New Mutants.

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  31. La depressione doc. E mica per il film. Mi faccio la proiezione in compagnia al cinema. Il pubblico era al 99% ragazzotti sotto i 17 e non c'è n'erauno che fosse venuto a vedersi il film. Un continuo vocio e battutine ad alto volume. Un quarto d'ora e son saliti gli istinti omicidi. Alla fine volevo veramente che it se li portasse via tutti.

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    1. Giovani bastardi insensibili.
      Tutti con palloncini da scoppiare dietro l'orecchio mentre dormono, mentre.

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  32. A cosa serva nella storia lo so, il libro l'ho letto, grazie.
    La trovo una soluzione narrativa inquietante, ho spiegato più volte perché. A te, King e altri sta bene? Ok.
    A me continua a fare ribrezzo, e daje niente.

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  33. il bambino cicciobombo cannoniere bassista carismatico mi sembra per il genere una grossa novità. Molto apprezzato

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  34. è obbiettivamente inquietante. ma credo abbia un senso nel creare un legame all'insegna del "BENE e dell'AMORE". il primo rapporto fisico con la persona che si ama veramente è destinato a rimanere un ricordo indelebile nelle persone che l'hanno vissuto e i perdenti "AMANO" Beverly e Beverly AMA tutti i perdenti (Bill e BEN un po' di più). di qui la necessità di fondersi in un legame indissolubile.

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  35. E niente, anche se comunque ho apprezzato il film, oramai sono segnato da questo: https://youtu.be/BNN0bh2ZUKw?t=8

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  36. Visto, e mi è piaciuto pure parecchio.

    [Seguono SPOILER]

    Vado per gradi.
    AMBIENTAZIONE - Onestamente non capisco come mai il fatto che sia ambientato alla fine degli anni '80 (il 1988) non vada bene.
    Il primo è uscito nel 1990 e la prima parte era ambientata esattamente 30 anni prima; i protagonisti, da grandi, si trovavano nell'anno di uscita.
    Questo remake è uscito quasi dove dovrebbe essere ambientata la seconda parte, se i 7 fortunati fossero grandi.
    Sicuramente l'avere gli anni 80-90 a disposizione ha giocato molto, anche per cavalcale l'onda Stranger Things, ma la cosa per me non è assolutamente un male, anzi.

    PERSONAGGI - Ho letto da qualche parte che "pesa" l'assenza degli adulti.
    Per me è un film sull'adolescenza in perfetto stile King invece. I protagonisti affrontano la personificazione delle proprie paure in una città in cui gli adulti sono ridotti quasi a degli antagonisti. Anzi, senza il quasi.
    Avranno tempo loro, di diventare gli adulti che continueranno a combattere QUEL male.

    PENNYWISE - Per me Skarsgard ha fatto un ottimo lavoro nei panni del clown più odiato della storia.
    E' di una violenza inaudita (basta vedere la scena inizile) e la sua interpretazione è MOLTO diversa da quella di Curry, come è giusto che sia.
    Un remake tale e quale, con le stesse espressioni e scene cosa avrebbe portato?
    Se lo sarebbero potuti tranquillamente risparmiare.
    Qualcuno dirà "meglio!", io invece dico che ad avercene di film che ti inchiodano così alla poltrona per due ore.
    E che oltre ai Clown ti fanno odiare pure Modigliani.

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  37. Doc scusa, so che non centra una mazza col post, ma da amante dei film horror ti chiedo in ginocchio di farne un listone! Ero con le stelle agli occhi tutto il tempo mentre leggevo quella parte. Se mai avrai tempo da buttare ma non hai idea di cosa scrivere vai con il listone dei film horror che ti garbano di più.

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  38. A me è piaciuto parecchio. Segue qualche pro e contro:

    [ROVINATORE]

    - troppi cambi superflui rispetto al libro: riadattare ci sta; ma perché - per dirne una - a differenza di libro e miniserie qui Bev non capisce subito chi le ha scritto la cartolina? E perché lo "storico" non poteva rimanere Mike, che in questo film rimane invece quasi una comparsa?
    - It - come nel 1990 - è troppo clown e poco It. Peccato: vediamo cosa succederà nella seconda parte, il ragno me l'aspetto (se ricordo bene, nel libro c'era anche nel primo scontro coi bambini);
    - il cast è ottimo: Richie è lui, anche se l'unico "beep beep Richie" mi pare lo dica It, e insomma, non si coglie neppure, da quanto è spinto a forza. I meglio caratterizzati sono però Ben e Bev, che è molto più Bev della Bev della serie del 1990. Buoni anche gli altri, ma...
    - ...Bill balbetta poco e non sprona mai la sua bicicletta - nel libro non è un dettaglio da poco, il suo legame con Silver.

    Insomma, hanno fatto trenta: penso che per fare trentuno ci voleva davvero poco.

    (Come horror, visto che quello l'han voluto far diventare, secondo me funziona anche abbastanza, pur nel suo essere telefonato. Ma è anche vero che è un genere di cui conosco poco.)

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  39. Mi sento anomala a dire che a me i clown non fanno paura '-' e neanche questo, all'epoca del primo It '-'
    Ma siccome non si sa mai, credo che non andrò a vedere questo It e mi farò bastare questa recensione :->

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  40. BELLISSIMO!!!
    Last Ninja (2) dico, perchè questo it lo devo ancora vedere...

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  41. Alla fine l'ho visto anch'io. Film niente male, anche se non sono un fan dell'horror. Begli effetti speciali, e interessanti soprattutto gli "attacchi" ai ragazzini, con quella particolare accelerazione frenetica del mostro.

    Certo per me il bello del film sta principalmente nel mostro-demone, materializzazione, effetto (o causa) di tutti sentimenti negativi della città, che a loro volta sono originati dalla paura di cui esso si nutre, e che i ragazzi devono superare, in un caso classico di bildungsroman.

    Ma a parte questo la parte migliore è proprio l'interpretazione del nostro pagliaccione, con quella voce ruvida "uhrrrrr they all float down here...." e quel trucco inquietante.

    Precisazione: il concetto stesso di coulrofobia mi è sempre stato estraneo. Quando i miei mi portavano al circo, da piccolo, i pagliacci mi sembravano sempre bravi comici. E non dimentichiamo poi gli artisti e attori affini alla clowneria, come gli Specchio (bravissimi), i Turbolenti, e gli abili cascatori della scena del tram al volo di Fantozzi (erano clow anch'essi).
    Ecco, al massimo mi stava antipatico Sbirulino...

    Ah, ho l'impressione che Pennywise sia un fan di Zappa: quando spunta dal pozzo, verso la fine, è uguale alla copertina di Hot Rats...

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  42. Risposta a chi chiedeva come esce fuori il nome it. In inglese funziona meglio perché nel film i bambini dicono "it know our fears" quindi non lo usano come nome ma come semplice pronome. Tradotto in italiano diventa "It conosce le nostre paure" e assume la forma di un nome proprio, che invece non è. La stessa cosa si ripete tutte le volte che viene nominato nel film. Quindi è più che altro un problema di adattamento in lingua italiana.

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