Kong: Skull Island, la recensione senza spoiler

Kong Skull Island recensione poster
Sono i primi anni Ottanta. Con la scuola vi stanno portando a vedere lo scimmione da Oscar di Rambaldi, e nel pulmino non state più nella pelle. Girano voci incontrollate secondo cui sia in grado di urlare davvero, ruotare gli occhi, camminare, rapire bionde o, in subordine, anziane maestr elementari rompiballe che puzzano di naftalina. Pochi minuti dopo, scoprite purtroppo che quel King Kong è solo un pupazzo gigantesco steso in un capannone. Fate qualche foto accanto a una delle sue manone enormi e poi vi portano via, non c'è molto altro da fare, vedere, dire, se non portarsi via uno spicchio di delusione: il film era figo, quello è solo un manichino affetto da manie di grandezza. Ecco, Kong: Skull Island ti ha fatto esattamente l'effetto opposto. Kong mai così vivo, reale, feroce, violento, re, dio-scimmia e simile a un anziano con i sandali e i calzini (ci arriviamo subito), ma è tutto il film che gli hanno costruito attorno che ti è sembrato un pupazzone inerte [...]

È il 1973, la guerra del Vietnam è agli sgoccioli perché l'industria bellica USA ha finito i gilettini da portare sul petto nudo e le fasce rosse per capelli e i dollari per l'amole lungo lungo. Una squadra mista composta da soldati e scienziati viene inviata a perlustrare un'isola inesplorata, beccata a culo da un satellite. Seguono scontri, incomprensioni, figuredimmè, devastazione e insetti stecco che hanno mangiato troppo. L'anno e l'ambientazione scelti danno una connotazione molto specifica al film diretto dal barbuto Jordan Vogt-Roberts, perché, pronti via, Kong: Skull Island si fa un giro per prendere in prestito tutto il possibile da Platoon, Apocalypse Now e Miss Saigon. C'è quella fotografia pucciata nel giallo vintage, da pubblicità della Coca Cola di quasi mezzo secolo fa, vorrei sparare insieme a voi, che oggi con il filtro giusto ci metti un attimo. E c'è una colonna sonora che, ovviamente, può fare quello che vuole: è il '73, alla radio c'è il mondo. 
E c'è pure che alla cumpa di esploraguerrieri mandati a rompere il pazzo a Skull Island si unisce praticamente chiunque e sua sorella. Il cacciatore, il bassista carismatico in pectore della banda con il cuore di tenebra, e perciò chiamato ovviamente Conrad (Tom Hiddleston, qui senza la tinta testa di moro asgardiano di Loki). C'è la fotografa la cui messa in piega perfetta resiste al caldo appiccicaticcio di Saigon e della giungla, e che naturalmente trascorrerà tre quarti del film in canotta sexy a prova di macchie e con la tracolla messa a spartiminne (Brie Larson, la futura Capitan Marvel). C'è una cinese in camicetta a quadri che non c'entra chiaramente una fava con gli altri, ed è lì solo per arruffianarsi quello che è diventato per Hollywoo un mercato importante quanto e a volte più di quello interno. E poi c'è l'altro grande protagonista di Kong: Skull Island, un copione scritto appropriatamente da un branco di macachi.
Ora, intendiamoci: una storia completamente scema non ti aveva impedito, per restare in casa Legendary Pictures, di gustarti anni fa Pacific Rim. Ma lì era diverso. Lì volevi una storia di robottoni e kaiju che si menano, c'erano tanti robottoni e kaiju che si menavano, toh, contento: del resto ti fregava molto meno di niente. Qui c'è, innanzitutto, lo stesso dosaggio di mostro protagonista del primo mattone - in tutti i sensi - del mostroverso Legendary, il Godzilla di Gareth Edwards. Nel senso che pure qua Kong c'è poco. Quando c'è spacca tutto - letteralmente - ed è figo e quello che vuoi, ma devi sciropparti la storia di soldati che occupa il restante 85% della pellicola, ed è una storia scema nell'intimo, cioè fin dentro le mutande.
Comprendi, sia chiaro, che è difficile riempire un film intero con un pupazzone in CGI che con una mano spacca una montagna (Grande Mazinga non sei nessuno), ma non era neanche prescritto da impegnativa medica che tutto quel resto fosse un resto così scemo. I dialoghi di Kong: Skull Island non solo non sfiorano MAI la landa del decente, ma si avventurano spesso, con una faccia tosta quasi encomiabile e una sicumera da portatori sherpa, lungo i sentieri del maperché. Buttati giù da un team composto da ex creativi delle risate a denti stretti della settimana enigmistica e delle barzellette del cucciolone, sono una pozza in cui si impantanano ogni due per tre i volti di poveri attori che si vergognano chiaramente per quello che stanno dicendo. Il baereo. Il baereo, santo cielo. Senza contare il grande bovino.
Che no, non è il vero bovino che avete visto nel trailer, questo, ma è la vacca in cui tutto finisce quando salta fuori John C. Reilly e il suo ruolo di spalla comicodrammatica che dice cose impresentabili. Lì hai sbuffato così forte, nel buio della sala semideserta della solita proiezione pomeridiana, da far girare al contrario il sistema di ricircolo dell'aria e creare un vuoto pneumatico in cui rischiavi di soffocare. Oh, meglio quello che un'altra scena come quella della descrizione degli Strisciateschi, che certe non-gag al servizio del grande dio sumero malvagio Machevidiceilcervello. E non sono solo i dialoghi, che non fanno ridere quando dovrebbero e fanno sganasciare quando provano a fare i seri, eh. 
A questo punto pure un tirolese con i pantaloni alla zuava.
È il ripetuto ping-pong oculare tra il militare ossessionato™ Packard e la scimmia (il famoso ping pong di King Kong), perfetta citazione dello scambio di sguardi aggressivi tra Maggie Simpson e il bambino ciglione dell'asilo; è quella scena del gas verde al rallentatore e col saltello eroico che sembra pescata da un film della Asylum diretto con dei soldi veri; è che al ventesimo piano americano della cinesina in camicetta con il frontino e un M16 a tracolla ti sei detto che quella guerra, come quella del Vietnam, era persa. Colpa delle fotoreporter bone con il mento asburgico, la canotta brevettata perlana e la macchinetta in adamantio, dice. 
Perciò sette euro buttati? Perciò tutta poo-poo? Uoh, frena il mulo, scimmia polarizzante cacchetta/capolavorò dell'Internet e di Facebook, ché c'è pur sempre quel 15% di gloria. Dicevi di Kong, dicevi di quanto sia Re dell'isola e perfettamente a suo agio anche nel ruolo di [OMISSIS] della stessa. Il Kong di Kong: Skull Island è in qualche modo meno imponente di quello di Peter Jackson, ma non è una questione di stazza, ovviamente. È più tarchiato, meno figo, quasi più scimpanzé/ominide pre-umano muscoloso gigante che gorilla, e funziona. Funziona perché nelle scene in cui gli si dà il permesso di fare e strafare e citare le sue vite precedenti, fa e strafa e cita. Questo Kong non è un austero primate enorme che usa i pugni, sono dei pugni giganteschi che usano il resto del corpo per andare a bersaglio. È un anziano che porta i sandali con i calzini e che alle tre del mattino, in una rovente notte di agosto, non riesce a dormire perché quei giovini del pub sotto casa stanno facendo ancora casino. Allora si rimette i calzini e i sandali e scende a fare giustizia. Il più grande mostro pensionato incazzato che si sia mai visto. 
Gli scontri di Kong: Skull Island sono di una violenza e di una tamarragine tale, su una scala da zero a God of War, che ti veniva voglia di alzarti in piedi e applaudire. Il resto del circo di mostri funziona meno bene, se non nei frangenti in cui si sono ricordati di buttarci un po' di prospettiva dal basso, alla Marvels, o se vogliamo alla Jurassic Park, ma Kong, il Kong che ama tantissimo il sushi, è DAVVERO il re.
Ora, vale la pena di andare a vedere un film sul re scritto da un branco di scimmie suoi sudditi, giusto per quelle scene in cui si sono degnati di lasciare spazio all'aggressività bucapalloni del protagonista? La risposta, come nel reperto A all'attenzione della giuria (Godzilla, 2014) è dentro di voi. Anche perché quelle scene lì vederle in un cinema decente, con un impianto audio degno di questo nome, è un conto. Farlo a casa con una versione scamuffa pescata dalla corrente o, quando sarà, in raggioblù è tutta un'altra roba, chiaro. Ieri una signora distinta è uscita dalla sala tutta spettinata dalle urla di Kong, per dire. Per il crossoverone Godzilla vs Kong in arrivo nel 2020, a questo punto, vuoi un film di mezz'ora, quaranta minuti al massimo, in cui ci sono solo i due mostri che si menano. Oh, Legendary, non dovete manco sprecare dei soldi a far doppiare in tutte le lingue del mondo una serie di battute cretine del Cucciolone. Vinci-vinci situazione. 
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Commenti

  1. Mmmm devo dire che lo scimmione non mi hai scimmiato (Ba-Dum-Tsssssh) se poi,come purtroppo ci hanno abituato la storia e i dialoghi intorno sono "molli" direi che me lo vedrò quando passerà sul piccolo schermo

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  2. Dovrebbero dare la possibilitá di noleggiare un cinema e utilizzare il tasto per andare avanti veloce.
    Da un lato mi tenta, dall'altro sembra un concentrato di situazioni da cinema che non reggo proprio, ancora non ho deciso che fare.

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  3. Doc, ti sei dimenticato del fatto che il ping pong di King Kong era dotato di una campana, suonata ad ogni punto ottenuto.
    Il famoso ding dong del ping pong di King Kong.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Se poi ci fosse anche un momento Bing Bong sarebbe il massimo :D

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  4. Ok, praticamente è un film dell'Asylum ad alto budget, ma con lo stesso livello di sceneggiatura. Passo.

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  5. Tengo fedele e forte la mia posizione di ammirazione e ammore per Godzilla VERO King of the Monsters e per il Grande Mazinga!

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  6. "Godzilla" l'avevo molto apprezzato (non era un capolavoro ma lo trovavo molto solido) e mi pare che anche questo film alla fine abbia sotto sotto lo stesso messaggio: cioè quello dell'uomo che si crede grande ma si scopre in realtà piccolo di fronte a una natura su cui non può avere nessun controllo.
    Magari resterò deluso, ma la voglia di vedere dei mostri giganti che si pestano su uno schermo gigante è talmente gigante che probabilmente andrò comunque a vederlo.

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  7. Riassunto del film (da cantare sull'aria de IL GONGHISTA):
    Vado a Saigon,
    Gioco a ping-pong,
    Contro King Kong,
    Che e' molto stron...g.

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  8. Me lo aspettavo, non so perché: ma lo vedrò comunque.

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  9. Uhm. E tre. I produttori sono Thomas Tull, Jon Jashni e Mary Parent, le stesse "menti direttive" dietro Pacific Rim e Godzilla. Quindi, direi che il buttar giù una storia che sia un pretesto per giustificare le scene di mazzate titaniche sia una loro precisa cifra stilistica. Dopotutto, se continuano a far lavorare gente come Kurtzman & Orci, Michael Bay e Travis Beacham, perché non loro?

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  10. Ma un Megaloman 2020 quando me lo tirano fuori? Che poi tecnicamente dovrebbe essere molto più semplice! :)

    Cmq, io non ho ancora visto manco l'ultimo Godzilla. Finisce che mi guardo solo il crossover tra i due.

    E su chi puntate voi?

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  11. Jordan Vogt-Roberts è stato confermato come regista del film di Metal Gear.
    A 'sto punto comincio a preoccuparmi.

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  12. La mia domanda è semplice, perchè fare dei film che hanno per protagonisti (almeno leggendo i titoli) Godzilla e King Kong e poi tenerli nascoti per la maggior parte del film per dar spazio a personaggi e storie che dicono poco o niente? Qualcuno sa dare una risposta che abbia un senso?

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    1. Perchè i film non parlano (solo) dei mostri ma di come il mondo e gli esseri umani reagiscono alla loro presenza.
      Gozilla (tanto l'originale degli anni '50, quanto quello del 2014, quanto quello dell'interessante Godzilla Resurgence) appare pochissimo nei rispettivi film perchè non è un "personaggio", è una forza della natura che si muove in maniera totalmente indipendente dalla volontà umana.
      Il problema non è avere tante volte il mostro in scena quanto costruirgli intorno una storia interessante.

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    2. Aggiungo, per fare un esempio ilustre basta vedere "Lo Squalo": il mostro in sé appare per pochissimo, ma la sua "presenza" si avverte lungo tutto il film e genera tensione continua.

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    3. le possibilità sono due.
      1) perchè come dicono sopra i mostri sono solo parte della storia , che in realtà è incentrata sugli uomini ; questo è particolarmente vero per film capolavoro come Jaws o Alien; oppure perchè
      2) a parità di tempo , gli effetti speciali costano di più dei pipponi filosofici o delle storie d'amore riempitivo. E questo è valido per la magioranza dei poppi corni muviz ;)

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  13. Visto ieri sera.Concordo parola x parola.Il suo lo fa.Insomma mantiene ciò che promette.Certo non mi aspetto da un film del genere chissà quale introspezione psicologica dei personaggi ma se mi devi proporre dei cliché e degli stereotipi che facciano gli stereotipi : chi dovrebbe far ridere non lo fa...il presunto eroe non fa nulla per tutto il film...mah... però le bestiacce fanno il loro dovere.E questo può bastare.Forse.

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  14. Visto ieri sera.Concordo parola x parola.Il suo lo fa.Insomma mantiene ciò che promette.Certo non mi aspetto da un film del genere chissà quale introspezione psicologica dei personaggi ma se mi devi proporre dei cliché e degli stereotipi che facciano gli stereotipi : chi dovrebbe far ridere non lo fa...il presunto eroe non fa nulla per tutto il film...mah... però le bestiacce fanno il loro dovere.E questo può bastare.Forse.

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  15. Non ho ancora visto il film, devo capire se il gioco vale la candela, tanto più se viene tanto paragonato al Godzilla del 2014 non so se ne valga la pena: trovai quel film veramente pedante, ripetitivo fino alla nausea e quel cacchio di mostro non si faceva vedere MAI.
    Che (come ha detto qualcuno) anche lo Squalo non lo vedevi praticamente mai, ma là c'era una costruzione della tensione magistrale, Godzilla a parte un inizio fulminante si perdeva nel nulla...
    Fatto sta, vedremo, ma dal trailer ho avuto un flash: il personaggio di John C. Reilly sembra la copia caucasica sputata di quello interpretato da Laurence Fishburne in PREDATORS...è solo una mia impressione?

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  16. Forse la tua migliore recensione di sempre. Anche se io gli avrei dato al massimo due banane.

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  17. Maddai... ho pregato che non fosse come Godzilla nel momento in cui ho visto un mitra nel primo trailer. Mi calano los cojones così e mi sa che i soldi del biglietto me li tengo questa volta.
    Speriamo che almeno in King Kong vs Godzilla i soldati si sciacquino dal cazzo eh.

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  18. Scherzi? Ce ne saranno almeno il doppio!!!
    Perché mica possiamo fidarci davvero degli Autobot!
    Ahem, volevo dire che non possiamo fidarci davvero di King Kong...

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  19. "fa e strafa e cita"
    I see what you did there. >_>

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  20. Non ero moltissimo per la quale di andare a vedere 'sto film, però il trailer figo (specie se visto al cinema) un po' di scimmia (ah-a!) me l'aveva fatta venire. Con la tua recensione, però, la scimmia è scappata XD
    Io passo, mi sa (anche perché Pacific Rim e Godzilla 2014 io non li ho visti, ma mi fanno tristezza sulla fiducia. E se questo è sullo stesso modello... ehm)

    Piuttosto, ma il King Kong pupazzone che tu andasti a vedere nei primi anni '80 con la scuola, era lo stesso che poi adagiarono nel mezzo del parco divertimenti di Fiabilandia (Rimini) e che io visitai parecchie volte nelle mie estati di bambina passate sulla riviera? Ché la cosa più bella del post è tutta la folla di bruschette che m'hai richiamato solo con quel dettaglio... :°)

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  21. Questo, come tanti altri, è un film da cui non mi aspetto niente quindi potrei anche andarlo a vedere visto che difficilmente verranno deluse le mie aspettative super minime.

    PS: ieri sera ho visto Logan ma ero così stanco ed era così tardi che il film mi è piaciuto ma in certi momenti non vedevo l'ora che finisse. Mi dispiace perché in questo modo parte dell'empatia è rimasta a casa spiaggiata sul divano con mia moglie a vedere al finale di Master Chef di cui non mi fregava un well loved. Vorrei trovare il tempo per le pomeridiane, meglio ancora mattutine.

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  22. Ho visto Godzilla più che altro per la giapponesitudine del mostrone, questo Kong (tra trailer e recensione del Doc) non mi ispira molto. Nonostante le megascene di lotta credo che lo pescherò nel torrente

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  23. Doc, parlando di Godzilla mi concedo un OT. Ho scoperto che il nonno del lucertolone risale al 1942 in America. In particolare nel cartone animato "the arctic giant", starring Superman - che all'epoca non volava ancora (no,davvero). Oh, magari questo che per me è uno scoop per gli esperti è roba arcinota... pazienza ;-) ,sono vintaggio.

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  24. P.s. se qualcuno volesse gustarselo, questo cortometraggio si può trovare su internet archive, come anche gli altri (meravigliosi ai miei occhi) cartoni del superman anni '40.

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  25. Appena tornato dal cinema, scrivo di getto...
    Concordo con la disamina ( gita al pupazzone compresa!).
    Tra gli aspetti positivi segnalo qualche momento di genuina tensione che non ti aspetti ( il passaggio attraverso le nubi in tempesta) veramente eccellente.
    Capisco i dialoghi tamarri, ma visto il contesto militare paradossalmente sono credibili.
    E' un film che va visto perchè è KING KONG, che risvolti psicosociologici vogliamo trovarci?
    Molto meglio i combattimenti rispetto al film di Jackson, che ricalcavano quelli di Jackie Chan (mi aspettavo nel backstage di vedere Kong scherzare con i Tirannosauri).
    Confermo infine che la resa nel piccolo schermo non sarà minimanente paragonabile al grande cinema.
    E ancora: si parla tanto di buonismo, del rating antiviolenza che rovina i film, qua ci sono scene cruente senza eccessivo compiacimento.

    E per finire... ACHTUNG SPOILER



    KONG NON MUORE!!! NON MUORE!!!

    Sì, sapevo del crossover in vista, ma finchè non vedo non credo.

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  26. Salve, piccola considerazione su Lo Squalo. Aldilà degli effetti speciali che ci mostravano il mostro, secondo me il momento piu da brivido era il racconto di Quint. Grazie anche all'ottimo doppiaggio.

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  27. Ciao doc!

    Domanda scema: leggo il tuo blog soprattutto per le tue recensioni senza spoiler, e me le stavo scorrendo, ma non è comodissimo. Sarebbe possibile usare un tag per trovarle facilmente? Ho visto che hai il tag "recensioni senza spoiler", ma sono segnati solo tre articoli con quel tag, gli altri vanno cercati smistando "at the movies"...

    Ovviamente non chiedo di metterle retroattivamente, ma usare una tag in più in futuro? Maybe? Pwetty pwease? *occhioni*

    In ogni caso grazie e continua così! :D

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  28. Allora tocca vederlo solo per essere pronti al crossover :-) KojiraRules !

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  29. Alla fine l'ho trovato carino... Sopratutto per la tamarraggine. O per carità, carino per serata tranquilla...

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