Lupin the Third: Daisuke Jigen's Gravestone (2014)

Lupin the Third: Daisuke Jigen's Gravestone
Rupan Sansei: Jigen Daisuke no Bohyō (ルパン三世 ~次元大介の墓標~), anche noto con il titolo internazionale che leggete qui sopra, Lupin the Third: Daisuke Jigen's Gravestone ("la lapide di Daisuke Jigen") è un breve film di Lupin III del 2014 che riesce ad essere tante cose. Una sorta di seguito spirituale della bellissima serie spin-off del 2012 Lupin the Third - La donna chiamata Fujiko Mine (Mine Fujiko to iu onna); un film in cui tutto ruota attorno a Daisuke Jigen, che tutti chiamano sempre e solo Jigen, per cognome, come al militare o in terza media; una pellicola di Lupin che, pur senza chissà quale trama, riesce a divertire facendo a meno di alcuni elementi classici delle storie di Lupin e giocandosi bene gli altri; un anime, al di là di tutto, con la stessa personalità grafica scalciaculi della serie di Fujiko, visto che dietro c'è sempre Koike; un mediometraggio in cui Fujiko è completamente nuda per il 90% del tempo; blablabla nessuno sta più leggendo niente blablabla Fujiko nuda blablabla ola sugli spalti [...]

Dice che non esiste la meritocrazia, ma dopo aver collezionato WOW e cinque alti tra i fan di Lupin in ogni dove con le vibrazioni indie-funk-70s-whatever della serie su Fujiko ("uno stile con panatura da cartoon europeo degli anni 70 e fritto in un accompagnamento piano-tromba da localino jazz giusto nel West Village dopo la mezzanotte", autocit.), il suo charadesigner, il Takeshi Koike di Redline, è stato promosso. Questa volta gli è toccata anche la regia, in un mediometraggio da 51 minuti - diviso per una qualche ragione in due episodi, anche se è stato proiettato in sala e poi portato in home video in una botta sola - che non spreca neanche un secondo del (poco) tempo a disposizione, avventurandosi nel raccontare una classica storia di Lupin, ma senza Goemon, Zenigata (salvo un piccolo cameo post titoli di coda) e soprattutto senza umorismo. Zero battute, zero smorfie, zero gag. Del resto il protagonista è Jigen, e si parla pur sempre della sua morte, eh. 
Nel senso: Jigen ha già una lapide bella pronta, perché per aver cercato di proteggere una cantante, al centro delle macchinazioni del solito paese fintoeuropeo inventato (nel libro di geografia del Lupin-verso, il Vecchio Continente si compone di 137.000 stati grandi grosso modo quanto Cetraro (CS), ma un po' più belli), gli è stato sguinzagliato contro un glaciale sicario, 
(questo bell'ometto qui) 
che non solo ha una mira infallibile, ma sembra dotato di abilità sovraumane. Tutto ruota, insomma, attorno alla sfida tra Jigen e il fantasma formacecchino, tale Yael Okuzaki. Un gioco di morte in cui il miglior pistolero della storia dell'umanità affronta, forse per la prima volta, qualcuno che sembra avere una mira perfino migliore della sua.  
Naturalmente finisce invischiata nella faccenda anche Fujiko, pur per tutt'altre ragioni e perché alle prese, come al solito, con un'agenda tutta sua. Lupin ovviamente c'è, ed è al centro di alcune delle scene più action del film, ma passa la maggior parte del tempo sullo sfondo, per il semplice fatto che Jigen dice di voler sbrigare da solo questa faccenda. La cosa che colpisce di più, in una storia che certo non brilla per originalità (molti episodi de La donna chiamata Fujiko Mine avevano canovacci decisamente più riusciti), è probabilmente proprio il rapporto tra Jigen e Lupin. I due ne hanno passate tante insieme, quindi sono amiconi, no? No.
Non secondo Jigen, almeno, che ha una definizione diversa per il loro rapporto. No amore dei masculi, no rivalità, no che non dici cos'è, per non sgonfiare la scena. Chi è davvero Jigen, che pensa quella testa sotto al cappello, portatrice sana di barbetta a punta e di sigaretta penzolante? Ne sappiamo poco, e Daisuke Jigen's Gravestone a quel poco non aggiunge molto, perché Jigen è pur sempre un bassista carismatico fatto e finito, di quelli cui basta il carisma e l'essere più cool del Perito Moreno bastano e avanzano per tirare avanti. Quello che non sai aggiunge mistero, che a sua volta aggiunge fascino. 
Ti sei chiesto per anni chi fosse il vero bassista carismatico della serie, tra Jigen e Goemon. Goemon è ancora più defilato in molte storie di Lupin (qui, anche per non pestarsi narrativamente i piedi con Jigen, manco c'è, per dire), sorride di meno e - quando non si droga - è il deus ex machina che risolve molti casini della banda a colpi di sguardi torvi e katana che taglierebbe in due pure gli artigli di Wolverine. Praticamente un incazzoso super-eroe, un Quicksilver spadaccino. Ma leggere la Guida ai Super Robot dell'amico Jacopo Nacci ti ha fatto finalmente mettere a fuoco un aspetto della faccenda che hai avuto davanti agli occhi per una vita, senza accorgertene. Goemon non è il bassista carismatico della banda Lupin, ma il suo cicciobombo. Sì, anche se è magrissimo quanto gli altri due. Se è pur vero che Lupin, anche televisivamente parlando, nasce prima dei Gatchaman, che hanno scolpito nel granito a colpi di occhiatacce di Joe il Condor le caratteristiche tipiche di un bassista carismatico e delle altre figure professionali di una squadra di tizi giapponesi, lo è anche che Goemon Ishikawa XIII ha tutte le caratteristiche tipiche di tanti cicciobombi venuti dopo Ryu il Gufo, a partire dal legame con la tradizione giapponese e dal fatto che se ne vada in giro con una katana, come Musashi di Getter Robot. Fine pistolotto delle quattro del pomeriggio, torniamo al film.  
Non c'è l'umorismo che accompagna Lupin sin dagli esordi, si diceva, e Daisuke Jigen's Gravestone compensa iperventilando in un'apnea fatta di azione pedal-to-the-metal, sparatorie in cui vola il sangue e scazzottate da cui i personaggi escono tutti pesti. C'ha quel tono da poliziottesco anni 70, questo film, che si sposa bene sia con i personaggi, sia con l'appropriata caratterizzazione grafica degli stessi a opera del charadesigner-regista-costumista-attrezzista Koike. Manca un po' di coinvolgimento emotivo, perché è chiaro che Jigen non schiatta davvero (c'è bisogno di mettere uno spoiler? Ma no, non c'abbiamo quattro anni, è evidente che uno dei personaggi di maggior successo di una serie che esiste da cinquant'anni non crepa davvero in un film scusagno di 51 minuti), ma i pugni sbattono contro le facce, i proiettili forano tutto quello che c'è da bucare, c'è della violenza.
E pur mancando le battute e le ghignate di Lupin, due dei tre membri qui presenti del quartetto (Goemon a pheeghe in Svezia con Phoenix), cioè Fujiko e Lupin, si concedono dei sorrisi che quando non sembrano tristi, hanno comunque dietro qualcosa di mefistofelico. Perfetti per una storia dai toni adulti in tutti i sensi, vuoi perché si parla di gente ammazzata con un proiettile in fronte, vuoi perché Fujiko è in cosplay da Eva pre-nuovo look dopo aver incontrato il fico, vuoi perché per punirla per il furto che ha provato a commettere di una certa agendina, un club di ricchi pervertiti le fa affrontare un mostruoso cyborg sadomaso. No, davvero. 
Blablabla Fujiko nuda blablabla manca poco che si sfocia nell'hentai di tentacoli blablabla previsioni del tempo. Che altro? Oh, certo, le auto. Perché dal regista di Redline non puoi che aspettarti degli inseguimenti a rotta di collo, un po' d'azione che pedal-to-the-metal lo sia anche in senso letterale. 
Come quella ritagliata a modino attorno alle sportellate, pistolettate e sgommate dell'Alfa Giulia GT di Lupin e Jigen alle prese con una Maserati fighissima con mitragliatrice a canne rotanti guidata dal killer Bianchino.  
Noi e la Giulia, ma con Lupin giacca verde al volante, tu pensa. Insomma, una storia di Lupin per molti tratti convenzionale, soluzione al mistero con smascheramento scooby-doo inclusa, ma con un charadesign formato medjugorje, animazioni e regia competenti, colonna sonora piacevole, Jigen che fa Jigen, Lupin che fa il palo, Fujiko Mine che fa Fujiko Minne. Blablabla finto testo.  
Un quattro presidentesse, a questi 51 minuti tirati, serissimi e con più peli sullo stomaco che sulle mani di Lupin, qui, non gliele vogliamo dare? E diamoglieli. Visione per di più propedeutica, manco a dirlo, al nuovo Lupin-film di Koike, Lupin the Third: The Blood Spray of Goemon Ishikawa, appena uscito nelle nipposale e tutto dedicato - si diceva qui - al fintocicciobombo deus ex machina con la katana. Ancora più violento & crudele, ancora più spietato, ancora più vitocatozzo è ritornato, ti dicono, di questo. Non vedi l'orzo. 
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Commenti

  1. Niente battute? niente umorismo?
    Ok venduto! Se ho tempo lo guardo.

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  2. Non lo conoscevo, appena avrò tempo lo recupererò. Grazie Doc!

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  3. Per me un medio metraggio sublime e una spanna sopra alla serie su Fujiko. Il regista tradisce un amore per le auto italiane di una volta e per la cumpa di Lupin a cui offre un palcoscenico splendido in cui esibirsi. Lupin dimostra già a Jigen quale potrà essere il loro rapporto in futuro mentre sta a Jigen capire quanto Lupin possa essere un amico fedele che tiene ai suoi compagni. Cosa dire ancora: una splendida resa dei conti finale dope Jigen e Lupin danno il loro meglio.
    Unico diffetto lo "scherzone" per giustificare quella "cosa" (chi ha visto credo abbia capito), per me un po' troppo tirato per i capelli e macchinoso, forse il barbatrucco poteva venire meglio.

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  4. Beh si diciamo che appena va in trasferta il tizio diventa una mezza sega ma vabbe :D
    Bello anche se si perde nel finale per forza di cosa troppo sccoby :)

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  5. La scelta del colore della giacca deriva da cosa in questi film? scusate la domanda

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    1. Sembra la versione rimasterizzata della giacca della prima serie...

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  6. "Il fantasma formacecchino"
    "Fujiko è in cosplay da Eva pre-nuovo look dopo aver incontrato il fico"

    Ma come ti vengono? :D

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  7. Sembra di una figata astrale, vado a pescare sul torrente, arigato doc

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  8. Me lo recupero in batta e me lo vedo atasera. Grazie sempre per la dritta e lunga vita a Cetraro !

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  9. Aggiungo umilmente che la serie su Fujiko ha, tra i grandi pregi, quello di citare nella sigla, il film belladonna of sadness (https://en.wikipedia.org/wiki/Belladonna_of_Sadness), bellissimo e disturbante, perfetto per una nuova rubrica dal titolo "nuovo cinema guardone"...

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  10. Bello, anche se le scenografie psichedeliche della serie su Fujiko sono del tutto assenti. Peccato, ci avevo messo una mezza decina di puntate (quasi metà serie) per farmele piacere :D
    A livello di animazioni è invece migliorato senza dubbio, si vede che il soldo c'era, peraltro concentrato in poco più di 3/4 d'ora...

    Un paio di trivia per i petrolhead del blog:
    - la Giulia sopra descritta è per la precisione una 1750 GT Veloce del '69 (probabilmente versione USA, a giudicare dal paraurti più pronunciato)
    http://i.imgur.com/T8Zv8Ql.jpg
    - la Maserati con cannone incorporato di Yael è invece una Bora del '71.
    http://i.imgur.com/IzjxmH1.jpg

    Bei tempi.

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  11. FujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonudaFujukonuda...ahem, stavamo dicendo?

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  12. Lo voglio vedere. E voglio vederlo ADESSO.

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  13. Caspio, lo avevo completamente rimosso. Gli darò un'occhiata appena posso, visto che lo stile di "Fujiko Mine" mi era piaciuto

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  14. Ecco, finalmente me lo sono visto dopo aver letto il post qualche giorno fa! :-)

    Stilisticamente molto fico e anche le musice ottime. Però la storia mi è sembrata un po' banale e scontata, più da episodio normale che da mediometraggio.
    Inoltra anche se il protagonista è Jigen, secondo me non ha poi così tanto spazio dedicato solo a lui.

    La serie su Fujiko è di molto superiore, sia per i temi che anche per il design se possibile ancora più curato e la ritengo una delle serie anime migliori da parecchi anni a questa parte.

    Ma in ogni modo, è un film che merita e da vedere comunque.

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  15. in realtà è tutto chiaro: lupin, goemon e jigen cercano tutti e tre di fare i bassisti carismatici, ma non possono farcela, perché il vero bassista di tutte le serie di Lupin è Fujiko!

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  16. Ti segnalo che l'altro giorno sul sito di fansub Bowling Ball Fansub sono usciti degli ottimi fansub per il mediometraggio su Goemon che ha seguito questo. Bellissimo anche quello! :D

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