Arrival, la recensione senza spoiler

Arrival recensione poster
È ironico che un film che si intitola così abbia fatto attendere oltremisura il suo arrivo quaggiù, visto che negli USA Arrival è uscito lo scorso novembre. Due mesi durante i quali hai dribblato ogni recensione del film del velocissimo Denis Villeneuve: non perché tu sia in genere influenzabile da quanto dicono gli altri (se per lavoro scrivi quello che pensi delle cose per quasi vent'anni, ci fai la buccia), ma perché non volevi saperne nulla più di quanto non ti avesse già detto il trailer. Quello che ti aspettavi, comunque, era un bel film. Una pellicola intelligente e delicata, perché della comunicazione tamarra con gli extraterrestri si era occupato già a sufficienza Roland Emmerich. Ora che l'hai visto, però, "bello" non è l'aggettivo che spenderesti per definire Arrival. Credi infatti sia più adatto un meraviglioso, o quanto meno un bellissimo [...]

Arrivano gli alieni, dunque. Con le loro astronavi a forma di fagiolone nero. Come fai a creare un terreno comune per comunicare, se le nostre forme di linguaggio, scritto e verbale, sono, beh, completamente aliene rispetto alle loro? È quello che deve scoprire la linguista Louise Banks (Amy Adams), affiancata dal fisico teorico Ian Donnelly (Jeremy Renner), per far contento il colonnello con l'occhio a mezz'asta Forest Whitaker, e quindi gli USA, e quindi il mondo. Klaatu Barada Nikto non funziona. Bella raga manco. I virus di Windows su dischetto nemmeno. 
È tutto nel titolo. È un film di arrivi e partenze, di speranze e paura, di gioia e di dolore, Arrival. Tratto da un racconto breve dello scrittore sinoamericano Ted Chiang, "Storia della tua vita", il film di Villeneuve dovrebbe giocarsela - se ti fermi alla sua sinossi - nello stesso campetto di Contact, praticando uno sport vecchio, se non come il cucco, almeno quanto il cinema di fantascienza. E invece è completamente diverso. Si parla di un rendez vous, tomorrow, con gli extraterrestri, ma non c'entra nulla un Incontri ravvicinati del terzo tipo con le sue vibrazioni fine anni 70. 
È una storia che si srotola lentamente, Arrival, come una rotella haribo buonissima al gusto di curiosità: vuoi sapere cosa succede, come continua, e quando arriva la sorpresa - c'è una sorpresa - non è una roba alla Shyamalan, una mossa da prestigiatore per sfilarti il tappeto sotto i piedi, perché è la storia che ti ci porta gradualmente, facendoti arrivare lì giusto qualche minuto prima dei protagonisti.
Cos'è che diciamo sempre, in questo covo di debosciati amanti della fantascienza, della fantascienza stessa? Cos'è che rende una storia sci-fi grandiosa? La capacità di farti pensare. Se alla fine del film ti gira per la testa un cerchio fatto di fumo a cui cerchi di dare forma e significato, se i dubbi dei protagonisti diventano i tuoi, spingendoti a chiedere a te stesso cosa avresti fatto al posto loro, la magia ha funzionato di nuovo. 
Se gli alieni scivolano sullo sfondo e quel che ti frega di quanto hai appena visto sono le emozioni, quelle imbrigliate nello sguardo mai sicuro - tranne in un singolo e controverso momento - di una Amy Adams a cui ora puoi condonare finalmente la sua insopportabile Lois Lane, sai di aver assistito a un film diverso dagli altri. Se poi quando esci dal cinema non vedi l'ora di parlarne a tutti, bingo, hai un altro candidato pronto da aggiungere alla rassegna mentale delle pellicole che stimi e che ti hanno insegnato qualcosa. Anche quando non sai ancora cos'è.
Le prove dei suoi interpreti, tutti in parte (perfino l'occhio a mezz'asta di Whitaker, emblema del povero cristo pressato dai superiori), la colonna sonora struggente dell'islandese Jóhann Jóhannsson, che Villeneuve si porta dietro a ogni gran premio e a ogni film che fa (il prossimo Blade Runner 2049 incluso), la fotografia, lo xeno-design, la nebbia. Non c'è una singola cosa che tu non abbia trovato funzionale al tutto, in Arrival, convergente non solo verso la perfezione formale, ma anche verso un finale di ineluttabile [OMISSIS]. Poi magari, sotto spoiler, parliamo del ruolo dei cinesi, ma intanto - se non l'avete già fatto - andatevelo a guardare. Com'era che dicevi all'inizio? Ah, sì, bellissimo. Ma anche capolavorò.

Vista la natura del film, NIENTE SPOILER NEI COMMENTI, please. Se necessario, usate l'apposito tag [SPOILER] all'inizio del commento, lasciando qualche rigo vuoto sotto, prima di iniziare a scrivere: chi non lo fa verrà sbattuto fuori come il villanzone maleducato del terzo tipo che è, occhio.    


Arrival
Recensito da: DocManhattan Data: Jan 20 2017
Voto: 5
59 

Commenti

  1. Ciao Doc, questo conferma le mie speranze per Blade Runner 2049! Hai mai visto di Villeneuve il bellissimo Incendies ("La donna che canta" qui da noi)?

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    1. Ho letto la trama de "La donna che canta"....magari passo, eh...

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    2. A volte mi capita di essere un po' troppo empatico, al cinema. Non so come potrei reagire ad un film del genere.

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  2. Ecco, anche quest'anno mi hai dato un ottimo motivo per andare al cinema . 5 pesidentesse su 5 . Mica pizza e fichi .

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  3. talmente bello che per me è già il film del 2017!

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  4. Io ho letto il racconto un bel po' di anni fa; quando ho saputo che ne avrebbero tratto il film è arrivata la scimmia, insieme al tarlo del dubbio: e se poi mi aspetto chissaché e viene fuori una fetecchia?
    La tua recensione ha dopato il primate, ora DEVO andare a vederlo.
    Grazie Doc! :)

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  5. Bella recensione, ne condivido quasi ogni aspetto e mi piace anche se ci sono delle cose in cui non mi ritrovo... Posso? Vado.

    Dici che Ted Chiang è sinoamericano. Ok... ma è nato a New York :-) Di un biondino nato a New York di nome Ted Johnson non diresti che è, che so, danese-americano :-) (Scusa per la PDFaggine).

    Dopo aver visto il film, mi sono andato a comprare il libro che contiene il racconto “Story of your life” (da cui è tratto il film, appunto) e tanti altri racconti molto belli, alcuni di fantascienza e altri no ma quasi. Misticismo e cosmogonie varie alimentano alcuni di questi racconti. Tipo, il primo si intitola “Torre di Babele” (Tower of Babylon in originale; l'ho specificato solo per farvi cantare la canzone, e poi anche quella di Anna dai Capelli Rossi in morphing) ed è magnifico.
    Poi ce n'è un altro, “Understand”, che mi dà tante di quelle mazzate in faccia di déjà vu... (Lucy, Trascendence)... Magari anche questo è stato comprato un paio di volte da Hollywood? Boh, poi controllo.

    Nel film però, rispetto al racconto, si parla molto-troppo del solo aspetto linguistico e poco di quello che poi alla fine informa il film nel profondo... ma pazienza.

    In fondo credo che Arrival stia a “Story of your life” come il film Contact stia al romanzo originale. Due ottimissime traposizioni.
    Ho rivalutato il film, peraltro, dopo aver letto il racconto.
    Prima il film mi pareva un meh, adesso penso che sia davvero un'ottima riduzione.

    Grazie e ciao :-)

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    1. Rischio spoiler:

      Ancora non vedo il film, il rapporto madre - figlia è stato trasposto fedelmente o è stato stravolto?

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    2. Sì, ma da genitori cinesi. Non i trisavoli, suo padre e sua madre. :)
      Gli italoamericani non smettono di essere tali se nati in America da genitori italiani. O no?

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  6. Domani sera... Domani sera... Domani sera... Resisti... Ohmmm!

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  7. Ok quindi direi che di omini con il cervellone e che parlano così "at at at at!" mi pare di capire che non se ne vedono,comunque mi attira mica male

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  8. mi hai fatto venire la scimmia doc! e inoltre fa ben sperare per blade runner.
    Niente, da vedere al più presto (poi sono in love con amy adams)

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  9. Non ne sapevo nulla, ma da come lo descrivi mi ispira tantissimo.
    Ho giusto un buono da spendere per il cinema, pensavo di tenermelo per Trainspotting, ma forse...

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  10. Non ho ancora capito se lo voglio andare a vedere, sono così oberato e stanco che sono costretto a scegliere come destinare il mio tempo disponibile.
    Il motivo è solo di tipo logico relativo alla trama. Quando ho visto il trailer ed ho capito grosso modo la trama non mi sono giustificato il fatto che una civiltà aliena nettamente più avanzata di noi non comprenda il nostro linguaggio ma obblighi noi a capire loro.
    Poi nel film spiegheranno il motivo (magari è un test o simili) ma questo a pelle mi blocca un po' e mi ricorda tanto la canzone "Niente da dire" dei Pay.

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    1. Ed è il pensiero che si sono fatti in molti, prima di vederlo.

      Solo che con il film non c'entra nulla :)

      Diciamo solo che non è per niente il tipo di pellicola per cui uno, all'uscita, sta a pensare alla logicità della trama.

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    2. Questa risposta è un viatico per andarlo a vedere. Potrei a questo punto reclutare dei miei concittadini per andarlo a vedere.

      PS: mentre scrivo queste parole sono seduto da Osaka che aspetto il mio tazzine fumante di ramen. Non invidiare troppo :P

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    3. è funzionale alla storia, il fatto che siano gli umani ad imparare il linguaggio alieno e non viceversa. è giustificato con una motivazione che è scienficamente un po' vabbè, ma se riesci a psaarci sopra, fila tutto.

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    4. Ho letto il racconto in inglese qualche anno fa é non ho ancora visto il film, ma azzardo che se il concept delle differenze tra noi e gli alieni é lo stesso della versione cartacea, é effettivamente più logico, e non solo strumentale alla storia, che siamo noi a cercare di capire loro e non viceversa. Anche se non siamo proprio nel campo della xenofiction, ci sono delle differenze tra le due specie assai vaste e inusitate ad Hollywood.

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    5. Dopo aver visto il film, voglio prendere il libro di racconti, per scoprire da dove viene questo magnifico film

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  11. Grande Doc!
    Sto fine settimana so già cosa fare e dove andare!
    Scimmia-out-of-controooooolll!!!!

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  12. Ok preso, non voglio più sapere nulla LALALALALA

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  13. A questo punto domenica si espleta la pratica Arrival, se non altro per capire meglio Villeneuve e trovargli qualche futura scusa per il prossimo Blade Runner.

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  14. Non ho visto il film quindi non ne parlo,però voglio parlare di questo ridicolo trend dei distributori italiani di far uscire i film con mesi di ritardo.
    Stessa sorte toccata a Miss Peregrine di Burton,uscito così in ritardo che mentre era in sala i pirati hanno rilasciato la versione blu-ray in italiano (avete capito bene,blu-ray,non screener).
    A questo punto i distributori e i cinema se la meritano tutta questo tipo di pirateria,così come si meritano che la gente si scarichi il film in versione 1080p e se lo guardi comodamente a casa senza spendere soldi di cinema,pop corn,benzina e soprattutto senza bimbi frignoni e cafoni col cellulare acceso.

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  15. Davvero lo avete trovato un po' tutti cosi bello? Visto ieri sera, per carità mi è piaciuto però proprio bellissimo non saprei, magari merita un secondo giro.

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  16. Ho letto cose abbastanza terribili su questo film nei forum americani che frequento (pareri di gente a cui Villeneuve di solito piace, preciso), ma ora questa recensione super-positiva del Doc mi ha proprio incuriosito :)

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  17. bello. è uno sci-fi come se ne vede poco in giro, ultimamente. una roba lenta, che usa una premessa fantascientifica estremizzata ("cosa succederebbe se fosse possibile che ...") per parlare della condizione umana.
    capisco che il grosso pubblico non sia più abituato a roba simile.

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  18. Molto incuriosito dal trailer,aspettavo la tua rece, che di spendere 8 euro per una c@cata non ne avevo granché voglia..
    Ottimo!

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  19. Ohhh....stavo aspettando questa recensione da un po' di tempo (esattamente Novembre quando ho visto il film in UK) e sono completamente d'accordo su quanto hai scritto! Per me resta uno dei film migliori visti l'anno scorso e che, come hai detto, ti lascia li' a pensare a cosa avresti fatto e a discuterne con chi ha visto il film. Non sapevo che il sequel di Blade runner fosse dello stesso regista...ora ho grandi aspettative!

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  20. Bello, bello, bello...
    Brillante dimostrazione di come si puo'riuscire a parlare dritto al cuore dello spettatore facendo finta di parlare di qualcos'altro...
    Perche' esiste un ramo della sci-fi molto particolare, che e' alla fine l'essenza stessa di questo genere: fare domande, e spingere a cercare risposte. Conta la storia e cio' che ci lascia dentro, al di la' degli effetti speciali. E' l'invito a non farsi fregare dalla tecnologia e a usare le proprie conoscenze, il proprio cervello, il proprio cuore per tentare di giungere alla verita'. Come in 2001: Odissea nello spazio. E come in Blade Runner.
    Ci siamo arrivati. Avendo il buon Ridley Scott contratto il morbo dell'inutilita' congenita, Villeneuve e' l'unico in grado di salvare il sequel dal flop.
    Come ho gia' detto, nessuno e in grado di dar vita a scene ed ambientazioni potenti ed evocative come lui, al momento.

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  21. Andrò di sicuro a vederlo anche se, purtroppo, avendo letto il racconto un bel po' di tempo fa non mi godrò appieno il sorpresone.

    Anche se sono curioso di come abbiano reso la struttura anomala del racconto all'interno del film.

    Cheers

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  22. Non ce l'ho fatta. Ho letto le prime dieci righe della recensione e poi ho smesso. Nutro molte aspettative su questo film, e anche se la recensione è senza spoiler, preferisco non sapere nulla. Spero soltanto che il finale non sia che l'amore vince su tutto...

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  23. Il film è onestamente bello. Ho preferito l'interpretazione di Renner rispetto a quella della Adams, ma vabbè. A comunque, bastava un gesto del minollo e finiva subito a tarallucci e vino. #ilminollounisce

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  24. diciamo che è un film che cade a fagiuolo...

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  25. Concordo con la tua recensione, film più filosofico quasi piuttosto che sci-fi, ma con poco technobubble e più scienza seria, specialmente durante le mini lezioni sul linguaggio e sulle domande stupide.

    Alla fine del film ho aspettato col magone che mia figlia si risvegliasse per poterla abbracciare. Dico solo questo.

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  26. mi è piaciuto molto ma per me non merita il massimo dei voti, buoni interpreti, ho apprezzato l'approccio realistico all'arrivo degli alieni
    e (finalmente) le difficoltà psicologiche e di comunicazione tra specie.
    difetti: la lentezza costante, non usata per dare efficacia alla narrazione.
    il finale un pochino pasticciato e deludente

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    1. concordo, è vero si srotola lentamente, si fa apprezzare, la "scientificità" è centellinata nelle varie fasi di apprendimento ma il finale sembra proprio "oh cazz, si è fatta una certa dobbiamo chiudere". Togliamo gli ultimi 15/20 minuti e il film è un must see.

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  27. Pienamente d'accordo con te doc, la prima cosa che ho fatto dopo il film (che ho visto da solo) è stato chiamare gli amici per passare la scimmia. Bellissimo, non puooi far a meno di riflettere sulla nostra percezione del tempo e della vita, al cinema c'era gente con i lacrimoni...poi, solo io ho notato nella regia ammiccamenti a Malick?

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    1. Anche a me è venuto in mente, soprattutto in una scena particolare, dove la linguista cammina nel prato, verso il fagiolo

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  28. Il trailer ha in effetti svegliato il mio interesse fantascientifico in chiave di "rompicapo linguistico" (d'altronde, col nick che porto...) e questa recensione ne è la conferma... Sopratutto, quoto IN TOTO il "Cos'è che rende una storia sci-fi grandiosa? La capacità di farti pensare" e quel che segue... Non c'è bisogno di aggiungere altro. Il film? Aggiudicato...

    Che altro dire? In osservanza al nick che uso e al tema del film, mi vien da commentare ( elogiativamente) al Doc: "Darmok e Jalad a Tanagra; Darmok e Jalad in mezzo all'oceano"... Concludendo con un esortativo "Kira a Bashi" :-D
    ... E mo', "Myrab, con le vele spiegate" che s'è fatta 'na certa... :-D

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  29. Caro Doc, l'ho visto anche io questa sera e sono d0'accordissimo con tutto quello che scrivi su questo film, a cominciare dall'attesa ben riposta data dai trailer. Mi mancava un film di fantascienza dov elo sopettacolo fossero le idee invece dei missili. (Alla fine, ne ho scritto una mini rece anche io, sul blog mio)

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  30. Diamine, Doc. Questo era volato sotto i radar! Inspiegabilmente, dato che amo il genere. In settimana si recupera, un ricco martedì alle 22:00 con sala presumibilmente vuota. Bellissima recensione!

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  31. LA-LA-LA-LA-LA!!! Nonleggononsentoooo...e me lo sono perso. Qui da me al Polo Nord é uscito a novembre-dicembre insomma gia' non c'é piu' al cinema e devo aspettare il dvd/netflix. Ma una volta i film, non reatavano al cinema per mesi invece che per due settimane??E lo sapevo che era un bel film! Me lo sentivo e no,non leggero' nessun commento da qui a giugno. Dribblero' qualunque cosa,ma chi sono io, Messi in persona? :D

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  32. Visto ieri sera. Premetto che la mia critica non è sul cinema, ma sugli spettatori, perché non è possibile su di un film del genere parlottare con la caxxo di fidanzata tutto il tempo e questa che ogni tanto si svegliava a mo di "amò che succede ora?" davvero mi sono sdegnato ieri. La cafonaggine delle persone mi spinge ad acquistare blu ray e fare l'eremita in casa. Per il resto nulla da dire, sono uscito con i lucciconi agli occhi e sono stato a parlare fino a notte fonda con la mia ragazza delle tematiche del film e di come ci hanno "smosso".

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  33. Visto e decisamente piaciuto. Ho auto un attimo di abbiocco ma penso dovuto all'hamburger mangiato poco prima...

    Devo dire che inizialmente mi ha spiazzato non poco l'approccio usato dalla linguista per comunicare con gli alieni. Dopo che scienziati di tutte le branche si sono scervellati per studiare una modalità di comunicazione... risolto quello il film si è rivelato essere decisamente indovinato, ben girato, con ottima fotografia e personaggi centrati. Finalmente un bel film di fantascienza "pura", credibile nei suoi presupposti, con idee originali.
    Ho recuperato una collection di racconti di Ted Chiang, vediamo com'è.

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  34. A me è piaciuto moltissimo, specie per il modo in cui affronta una questione molto controversa. Conoscevo a grandi linee già la trama avendo letto una sinossi del racconto anni fa, purtroppo non ho mai avuto per le mani una copia della raccolta per leggerlo a dovere ma conto che adesso una bella riedizione almeno in Inglese sia reperibile.

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  35. Ho trovato il film alquanto noiosetto; sulla regia e la fotografia nulla da ridire, così come per le splendide musiche; ma la storia per me funziona solo a metà, la Adams mi è sembrata un po' rigida stavolta e Renner fuori posto, l'unico che mi ha convinto è stato Whitaker.

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  36. Non ti nego, Doc, che le locandine mi hanno alquanto inquietato. Sono curioso di vederlo.

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  37. Visto domenica pomeriggio e piaciuto abbastanza/molto, anche se mi ritrovo nel parere dato più su da lino pang: bello, ma non un capolavoro, per me.
    La cosa che mi è piaciuta di più è l'approccio in stile "fantascienza old school", giocato sul giusto ritmo riflessivo che la trama richiedeva e che pone lo spettatore davanti a domande e questioni importanti, più che al solito rutilante sbim-badabum di effetti speciali (tra l'altro, l'amica che era con me ha detto, giustamente, che 'sto film deve essere stato fatto con un budget non certo faraonico. In senso positivo: ne viene fuori un'ottima pellicola senza per forza aver dovuto mettere in campo chissà che cosa, attori di grido a parte).
    Alcune cose mi hanno lasciata perplessa (tipo il ruolo scientifico di Renner, che non s'è molto capito XD), e non sono granché convinta dell'assunto su cui si basa il tutto

    [SPOILER]














    (cioè, d'accordo sulla teoria per cui il linguaggio influenza il nostro modo di vedere la realtà, ma dubito che praticare una lingua "altra" per qualche settimana possa cambiare la forma mentis di un essere umano fino a _quel_ punto... XD Peraltro, per amicizie e parentele, vivo in mezzo a traduttori, interpreti e anche persone direttamente bilingui, e non mi sembra che imparare lingue straniere abbia avuto risultati così "devastanti" sul loro modo di essere. Ma chissà... ;D )
    Comunque, accettata la sospensione dell'incredulità che la narrazione richiede, ammetto tranquillamente che ne è venuto fuori un film assai valido e coi suoi bei pregi ^^

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  38. A me non e piaciuto come Contact 20 anni fà

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  39. Bello, molto bella forma e nelle riflessioni che stimola. Mi ricorda un po' Contact (in peggio) e un po' Interstellar (in meglio).

    Proprio il ricordarmi Contact me lo fa ridimensionare. Il film di Zeneckis per me resta un colpo da maestro nel genere Fantascienza. Roba che non si vedeva da 2001 di Kubrick.

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  40. Da studente di lingue e di linguistica posso dire che Arrival è il mio wet dream fatto realtà. Finalmente il mio campo di studi risulta utile per l'umanità intera!

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  41. Gli unici difetti di questo film sono:

    [SPOILER]








    Gli americani che dicono dei cinesi che hanno la mano pesante,mi fa abbastanza ridere.
    Altro nota, il fatto che spiegano che in Australia sono arrivati la
    "civiltà" e hanno ucciso la "razza" inferiore.
    Anche questo fa ridere, bastava far l'esempio dei Indiani d'america senza andare per forza in Australia.

    Ovviamente è un film Americano, però a mio avviso queste due cose sono i difetti del film.




    [SPOILER]

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  42. film stupendo

    SPOILER CON DOMANDA PER IL DOC




    te cosa avresti fatto nei panni della dottoressa ammesso che avrebbe potuto cambiare il futuro?
    avresti fatto lo stesso un figlio?

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    1. Il film mi ha sorpreso positivamente. A mio parere, forse perché non ne ho visti molti di film sugli alieni, si distingue nettamente sia come trama che come "messaggio".

      Detto ciò...

      SPOILER












      La domanda che fai al DOC è la stessa che mi sono posto io. Secondo me è una delle poche note stonate del film. Non ne capisco il senso. Sapere che il figlio che fai morirai e il tuo compagno ti lascerà per non averglielo detto.
      Avrei preferito un finale diverso.
      Voi?

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    2. SPOILER in risposta a Giovanni C.






      in realtà la lascia proprio perché lei gli dice che la figlia morirà. Lo spiega anche nel film, quando lei dice alla figlia che papà è andato via perché gli ha detto di una malattia inarrestabile.




      /SPOILER

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  43. Ciao DOC, ora sei in Nippolandia a godertela, ma io qui a guardare film che mi sono perso al cinema e... si, ho fatto sega a lavoro! ARRIVAL mi ha incuriosito sin dal primo trailer ed oggi l'ho visto. Meraviglia di film. So che puoi capirmi, quando ti dico che ho siamo coetanei e ho una figlia di poco più grande della tua; guardando il film mi è stato impossibile frenare le lacrime. Fortuna che moglie e figlia oggi sono dai nonni. l'unico altro gilm sci-fi che ha sortito lo stesso effetto è stato INTERSTELLAR... e ne parlo sempre dal punto di vista del padre. Si, tu puoi capirmi. Ciao DOC, alla prossima.

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  44. Commento in super-ritardo, perché ho recuperato il film in HV e me lo sono visto ieri a casa.
    Dico subito che per me è un 6 (su 10), i perché sorro

    ----S P O I L E R ----

    - come hanno detto altri, il fatto che gli americani siano i buoni, pacifisti e intelligenti contro i cinesi guerrafondai, gli inglesi sterminatori di aborigeni e il resto del mondo incapace di un'analisi linguistica accurata, è semplicemente insopportabile.
    - Se devi presentare il tuo alfabeto scritto a un alieno (o a un indio amazzonico non alfabetizzato, poco cambia), ci arriva anche uno di terza media che devi usare lettere chiare, standard e sempre uguali; non scarabocchiare su una lavagnetta delle lettere a zampa di gallina. E notare che lo fa la linguista più espertissima e intelligentissima del pianetamondo intergalattico...
    - infine: c'è un paradosso/loop temporale grosso come un'astronave a fagiolone, quando il generale cinese comunica (dal futuro) alla protagonista le parole che lei stessa gli aveva detto/dovrà dirgli per telefono. È il più classico e ingiustificabile tipo di paradosso da viaggi nel tempo che va evitato assolutamente, o almeno nascosto il meglio possibile siotto il tappeto narrativo; no, invece qui te lo sbattono direttamente in faccia bello chiaro, tanto lo spettatore anestetizzato si beve tutto.

    Spiace, il potenziale narrativo c'era, ma in questo modo il film ne risulta rovinato. Film da vedere in ogni caso, su questo concordo con il Doc. Alla prossima!

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  45. Dimenticavo un'altra fesseria (sempre sotto

    -- s p o i l e r --- )

    Nel film si fa una confusione ingiustificata fra "linguista" e "interprete": le due specializzazioni NON sono PER NULLA sovrapponibili, e se devi capire cosa dice un generale cinese non vai a svegliare la scienziata linguista (che potrebbe anche non conoscere affatto il cinese), ti fai invece aiutare dall'interprete, che sarà possibilmente un sinoamericano perfettamente bilingue, ad evitare anche il minimo fraintendimento. E non ditemi che in una base collegata in diretta con altri 11 siti sparsi per il mondo gli interpreti mancavano...

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