Daredevil, le 50 copertine più belle di sempre (MarvelGallery - 3)

Nuovo appuntamento con MarvelGallery: dopo le carrellate dedicate alle copertine più belle con l'Uomo-Ragno 2099 e l'Uomo-Ragno con il costume nero, oggi passiamo in rassegna quelle di Daredevil. Il compito era più difficile, sia perché le copertine da spulciare erano molte di più, spalmate su cinquantadue anni di storia editoriale, sia perché Devil è un personaggio così iconico che rischiavi di tirarne fuori un elencone tendente all'infinito. Ti sei posto perciò un limite (anche se piuttosto comodo): quella che n'è venuta fuori è così la gallery delle 50 copertine di Daredevil a tuo giudizio più fighe di sempre. A margine: cosa fa di Daredevil Daredevil [...]

Daredevil vol. 1 #23 (dicembre 1966)
Partiamo da molto lontano, da mezzo secolo esatto fa, con una cover classica del grande Gene Colan: Daredevil è alle prese con un nemico storico, Gladiatore (in una sorta di provino organizzato per quest'ultimo dalla mafia Marvel, il Maggia), che gli si lancia addosso con le sue lame da polso rotanti. Matt schiva gridando "Alla stazione!!!". Ma che gran bel personaggio è sempre stato Melvin Potter/Gladiatore, nonostante il costume da principio un po' sfighé? 
Daredevil vol. 1 #47 (dicembre 1968)
Due anni dopo, ancora Gene Colan, con una zuffa 1 vs tanti sulle scale. La cover è potente, ma Devil non è ancora Devil. Manca qualcosa, un qualcosa che diventerà tratto distintivo del personaggio dopo Miller: il sangue, la violenza dello scontro. Devil (perdonate il saltello schizofrenico tra il nome italiano classico e quello originale, ancora non ti sei abituato al cambio avvenuto da pochi mesi) è un personaggio fatto di mille contraddizioni e in questa gallery le vedremo tutte. Partiamo dallo stile di lotta: Matt volteggia tra i palazzi della Grande Mela come il più atletico degli acrobati, ma quando lotta non è l'Uomo-Ragno. Non ha una superforza, nelle vene non gli scorre nessun siero del supersoldato: le radiazioni gli hanno detto male, rendendolo un pipistrello umano con un super-sonar e un super-udito, al modico prezzo della vista, ma il resto è tutto sudore e fatica. È il figlio di un pugile, cresciuto in un quartiere difficile, e quando s'interfaccia con la delinquenza locale o con un super-villain qualsiasi parla sempre la stessa lingua: quella dei pugni mollati a denti digrignati, dei calci in faccia. Che poi è la ragione per cui il Daredevil Netflix funziona così bene: parla quello stesso linguaggio lì. Insomma, angelo tra i canyon di vetro e cemento di New York, diavolo laggiù, nella mischia.
Daredevil vol. 1 #82 e #84 (dicembre 1971 e febbraio 1972)
Metti insieme queste due cover non solo perché hanno in comune l'autore, un altro colosso della nona arte come Gil Kane, ma perché propongono un tema gettonatissimo nelle cover di Cornetto a cavallo tra gli anni 60 e la prima metà del decennio successivo: Daredevil che le prende. Pestato, spalmato a terra, steso da un qualche super-raggio. L'eroe con un parco nemici pieno di tizi buffi e improbabili si è iscritto alla scuola serale della sofferenza. Di lì a poco ne uscirà con il diploma di laurea di eroe di primissimo ordine. 
Daredevil vol. 1 #83 (gennaio 1972)
In mezzo ai due pestaggi, questo numero 83 con una cover (di John Romita Sr.) di quelle con i balloon spiegoni che si portavano una volta. La Vedova Nera diventa una compagna d'avventure (e non solo) di Devil, tanto che la testata cambia nome con il numero 92 e per due anni diventa Daredevil and the Black Widow.  
Daredevil vol. 1 #91 (settembre 1972)
Adori lo schema delle copertine Marvel degli anni 70, con il logo e la fascia colorata enorme che cambiano tinta ogni volta per adattarsi al tipo di copertina. Non a caso la testata di questo blog è stata per tanti anni ispirata a queste cover, ditto per le foto di apertura di molti post del Twisted Theatre. Qui Gil Kane e Joe Sinnott catturano benissimo la tensione dello scontro tra Devil e Mr. Fear, in trasferta sui tetti di San Francisco. 
Daredevil vol. 1 #120 (aprile 1975)
Ma a proposito di tensione. Quest'altra cover di Gil Kane ha tutto: c'è un nemico feroce, per quanto azzardatissimo con i suoi fuseaux animalier (El Jaguar), che trascina la Vedova fuori da una finestra PER I CAPELLI, e Matt che piomba dall'alto con l'aria da mo' ti mischio le ossa. Nessuno sta sparando in testa a nessuno, eppure quel gesto di giaguarcoso - forse perché evoca la violenza più turpe, quella domestica - mette i brividi. 
Daredevil vol. 1 #122 (giugno 1975)
Ancora Kane, con Devil in balia di Batman Blackwing, il figlio di Silvermane con il grande potere di parlare con i pipistrelli. No, sul serio. L'altezza vertiginosa, il pipistrello monster, il cielo della notte che sfuma sul verde, come il fondo di una bottiglia di sciroppo alla menta scaduto. "It's gonna be one of those really bad days!", recita lo strillo su campo azzurro lì a destra. Dagli torto.
Daredevil vol. 1 #125 (settembre 1975)
Ma altrettanto drammatiche sono queste altre due copertine di Kane, con Copperhead che vuole scagliare Devil in una tomba di cui avrà bisogno proprio lui di lì a poco... 
Daredevil vol. 1 #146 (giugno 1977)
...e il forte rischio morte in diretta TV per mano di Bullseye. Prego notare quanto fosse più ridicola ai tempi la maschera di Bullseye, con quel bersaglio gigantesco in fronte. Matt sanguina abbondantemente da una spalla: a scuola sta prendendo ottimi voti.
Daredevil vol. 1 #154 (settembre 1978)
Un'altra arena, dove questa volta Devil deve affrontare quattro sue nemesi (Jester, Hyde, Cobra e il solito Gladiatore) sotto il controllo di Killgrave, l'Uomo Porpora, che non ha ancora la faccia del decimo Dottore. Di Gene Colan, inchiostrato da Steve Leialoha. 
Daredevil vol. 1 #155 (novembre 1977)
E qui si piange. La storia di in questo numero (cover di Gene Colan e Frank Springer), con Matt preso a cinquine dai Vendicatori (Vedova, Ercole, Cap e Bestia), la ricordi praticamente a memoria, perché pubblicata in uno dei fumetti Corno che a metà anni 80 leggevi in differita, pescandoli nelle buste sorpresa.
Daredevil vol. 1 #164 (maggio 1980)
E arriviamo così all'alba degli anni 80, quando il disegnatore della serie è un tale Miller Frank. Le storie le scrive ancora Roger McKenzie, ma la metamorfosi del personaggio è in pieno corso. Da tizio Marvel sfigato ad eroe metropolitano per antonomasia, a mollo fino alle ginocchia in tutto lo sporco, la violenza, il pericolo della New York di allora. Questa cover di Miller è una di quelle che ci dicono tutto sul personaggio. Su un eroe che nasce quando muore di morte violenta suo padre, come Batman, e che come Batman trascorre gli anni successivi ad allenare corpo e mente. Solo che Devil non è e non sarà mai Batman. Non ha aerei, elicotteri e gadget da miliardi di dollari. Non ha un maggiordomo e una villa e una batcaverna. Ha il suo sonar e i suoi pugni, ereditati dal padre insieme al cognome e all'epica tragica della boxe con in palio titolo e cintura. Un lottatore, un pugile, un uomo che non si arrende. Un uomo senza paura, tranne forse quella di restare di nuovo solo, come tutti. 
Daredevil vol. 1 #169 (marzo 1981)
Le cover della run di Miller andrebbero proposte in blocco, ma per quella storia del numero chiuso di copertine selezionabili ti sei limitato a quelle che ti piacciono di più. Come fai a non mettere questa (matite di Frank, diventato nel frattempo anche autore dei testi, chine di Klaus Janson), con uno degli elementi scatenanti di quella trasformazione in atto, Bullseye
Daredevil vol. 1 #175 (ottobre 1981)
Devil ed Elektra, fino alla fine, finché la loro storia di eros e thanatos, sangue e furore, passione e perdizione non li brucerà entrambi, in momenti diversi. Sullo sfondo, naturalmente, girano le note del brano di accompagnamento perfetto, un altro capolavoro quasi contemporaneo:
Daredevil vol. 1 #181 (aprile 1982)
Finché poi la morte non viene a bussare davvero alla loro porta, vestita da psicopatico con la mira infallibile.
Daredevil vol. 1 #187 (ottobre 1982)
Ma cosa succede a un eroe cieco che fa tutto grazie al suo sonar se ne perde il controllo? Succede quest'altra cover storica di Miller. Il diavolo è in ginocchio, circondato dal bianco. Sconfitto, impotente, macchia di colore in un vuoto pneumatico. 
Daredevil vol. 1 #207 (giugno 1984)
Anche senza Miller, Devil non sarà più lo stesso. Qui William Johnson
(chine di Bill Sienkiewicz) ci mostra quanto brutali siano i suoi scontri ora. La seconda grande contraddizione di Devil è il suo ambiguo rapporto con la legge. Avvocato a difesa degli spiantati e deboli di giorno, dentro il sistema, giustiziere scatenato al di fuori di esso quando c'è da prendere a calci in culo i ninja della Mano o l'Hydra, come in questo caso. Due piatti della bilancia che non sempre hanno lo stesso peso nella vita di Devil, oscillando in preda al moto ondoso della sua esistenza tormentata. Peter Parker uno sfigato, perseguitato dalla sorte? Solo finché non ti affacci in casa Murdock. Cioè, quando non gliel'hanno bruciata. 
Daredevil vol. 1 #207 (giugno 1984)
Altro disegnatore fondamentale nella storia di Daredevil è David Mazzucchelli, e per una volta risparmi ai debosciati qui presenti l'aneddoto di come (e soprattutto dove) l'hai incontrato a una Lucca di un millennio fa. Matt flette i muscoli sotto una pioggia scrosciante, mentre una gigantografia eterea di Micah Synn lo irride beffardo, prendendo a capocciate la testata. La New York luminosa è lì dietro, eppure è lontana migliaia di miglia.
Daredevil vol. 1 #217 (aprile 1985)
E qui basterebbe solo la parola capolavoro. Una copertina meravigliosa di Barry Windsor-Smith in cui va in scena una replica della danza pericolosissima che Matt e Natasha conducono nella notte, aggrappati ai loro cavi come alle loro vite difficili. Un frame delle loro piroette che sembra quasi animarsi, tanto sono vivi i loro corpi. Un'immagine che ha qualcosa di eroico quanto di erotico, in cui la Vedova (pur non gnocca come dieci anni prima) è un angelo di morte in pelle nera e Matt è un diavolo. Un diavolo e basta, senza pupille da fissare nella sua maschera, un demone senza mezzo volto, eppure il più umano di tutti.
Daredevil vol. 1 #232 (luglio 1986)
Solo che la sorte, cioè Frank Miller, ancora non ha finito di giocare con lui. Prima della sua Rinascita, il diavolo dovrà conoscere il suo inferno, l'implosione di tutto il suo mondo. Mazzucchelli ce lo mostra perciò tra le fiamme, sotto lo sguardo folle di Nuke, l'altro supersoldato stelle e strisce, la presa per il culo di Miller dell'establishment, dei polsi deboli di Washington, esattamente come il Superman burattino di Reagan ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro. Qui Devil è una vecchia fotografia sbiadita di Murdock, un'ombra persa nei bagliori del fuoco. Perché Devil non è Batman anche per questo: Bruce Wayne è la maschera che Batman indossa quando non può fare Batman; una finzione, una facciata che gli dà più noia che altro, per il tempo che porta via ai calci nei denti da rifilare al Joker e a Killer Croc. Devil, come molti eroi Marvel, è invece sempre il suo alter ego. C'è Matt, dentro quella tutina rossa, e i suoi problemi non sono di quelli che può risolvere volteggiando tra i palazzi come fa Peter Parker. Anche perché in pochi hanno nemesi bastarde come Kingpin.   
Daredevil vol. 1 #241 (aprile 1987)
Qui Daredevil sembra più che altro un Capitan America con addosso il costume di Murdock: troppo slanciato, spalle troppo larghe. Il che non sorprende, visto che la copertina è di un autore il cui nome è indissolubilmente legato a tante storie di Cap, Mike Zeck (chinato da Janson). Eppure la cover funziona, perché ci racconta di come Matt ascolta la città, si sintonizza con il suo battito.
Daredevil vol. 1 #248 (novembre 1987)
La prima di un dittico di copertine disegnate da Rick Leonardi e con Wolverine come ospite. Leonardi, soprattutto con le chine di Al Williamson, come sappiamo, era qualcosa di grandioso.
Daredevil vol. 1 #255 (giugno 1988)
Qui Williamson china un altro celebre patrigno di Cornetto, John Romita Jr., in un'illustrazione che riassume il rapporto problematico di Matt con le donne. Se una non è fuori come lo space shuttle, sostanzialmente, non gli interessa. Dopo Elektra, è il turno dell'ancora più incontrollabile Typhoid Mary. Ti amerò fino ad ammazzarti.
Daredevil vol. 1 #300 (gennaio 1992)
E perché, Lee Weeks? Le cover incredibili di Lee Weeks dove vogliamo metterle? Kingpin in lacrime, mentre Devil giganteggia su di lui urlando "Lovogliovedèppetterra!", come Oronzo Canà nella magarìa anti-Zico. 
Daredevil vol. 1 #304 (maggio 1992)
Ron Garney e il Diavolo di Hell's Kitchen, illuminato dal basso, lì tra i gargoyle, creatura della notte che scruta la bestia che si agità lì sotto, pronta all'azione. Masterpezzo.
Daredevil vol. 1 #337 (febbraio 1995)
Illustrazione pittorica di Tom Grindberg per restituire un po' di dignità al giustamente spernacchiatissimo costume nero di Daredevil, parte di una serie di agghiaccianti aggiornamenti del guardaroba degli eroi Marvel in corso a metà anni 90 
(vedi questo vecchio post sull'argomento). Lasciate perdere per un attimo le tette di Susan Storm e torniamo al protagonista della gallery. Il costume anni 90 di Devil non era sbagliato nei colori, ma in tutto quel surplus di spalline, ginocchiere e altre parti corazzate. Il rosso e il nero stanno benissimo addosso a Matt, come vedremo tra un attimo: l'idea bislacca è stato trasformarlo in un giovane pattinatore con i genitori iper-apprensivi.
Daredevil vol. 2 #1 (novembre 1998)
Daredevil vol. 1 si conclude nell'ottobre del 1998 con il numero 380. Il mese dopo la serie riparte dal numero 1 come apripista della nuova linea Marvel Knights. Il Devil scritto da Kevin Smith e disegnato da Joe Quesada furoreggia sulle pagine di Wizard per mesi e mesi. Diavolo Custode è un bel ciclo, ma Quesada non ti piace molto su Devil. Cioè, ti garba il suo stile, ma lo trovasti ai tempi troppo cartoon nei volti per un eroe come Cornetto. Eppure questa e la copertina successiva sono bellissime. Qui per l'inquadratura di grande impatto, Devil a testa in giù, circondato dagli incasinatissimi lacci di uno dei suoi bastoni, con il volto adagiato nell'ombra. Spuntano solo quei due occhietti rossi: da diavolo, appunto.
Daredevil vol. 2 #3 (gennaio 1999)
L'altra, la cover del numero 3, citata nel film Daredevil, punta i riflettori su un'altra grande contraddizione di Murdock. Il fatto che sia un cattolico praticante, figlio per giunta di una suora, che se ne va in giro vestito da diavolo. Un diavolo buono, come Geppo.  
Daredevil vol. 2 #10 (marzo 2000)
In questa e in molte altre cover della sua run, Quesada sceglie invece uno stile pittorico. Sono artisticamente interessanti, ma dannatamente statiche, e perciò privano Devil della sua forza principale. Più che cazzotti sangue, sudore e fatica, comunicano vernissage in cui le uniche vittime sono le olive affogate nel martini. L'hai piazzata nella carrellata per un'altra ragione, e cioè che qui Echo (l'ennesima tizia che lo ama e vuole ucciderlo, non necessariamente in questo ordine) è incredibilmente simile alla tipa che ha interpretato Elektra nella seconda stagione del Daredevil Netflix, la francese Élodie Yung. Vero o no? 
Daredevil vol. 2 #34 (agosto 2002)
Anche le cover di Alex Maleev, nel lungo e apprezzato ciclo di Bendis, sono molto statiche, ma hanno molto spesso una scintilla di genio a illuminare tutto quel nero. Qui Matt Murdock non esiste: c'è solo il costume riempito delle sue tenebre personali, pronto a un altro round di un match di pugilato senza fine visto su una TV non sintonizzata bene. A far urlare le nocche in faccia a qualcuno, in qualche bar dei bassifondi. 
Daredevil vol. 2 #60 (agosto 2002)
Idem con le fidanzate pazze di Matt, cioè idem con patate, per quest'altra. Qui il nero di contorno (parlando di patate) non basta, ci sono anche quelle ombre a grigliargli il volto e mezzo busto. Diavolo da graticola infernale, rotturadiculi grave in arrivo per chi sgarra. Auto-domanda: cosa dà il diritto a qualcuno di pestare a sangue qualcun altro mentre sta commettendo un crimine? Self-risposta: oh, nessuno. Ma tanto chi viene dall'inferno sai che diavolo se ne frega. /battutona
Daredevil vol. 2 #95 (maggio 2007)
Marko Djurdjevic per te sta a Daredevil come il MATT (Francesco Mattina) sta a Spider-Man 2099: il copertinista perfetto, il tiro all'incrocio tra uno stile pittorico realistico di grande impatto e tutta la forza, l'energia nervosa che il personaggio sprigiona. 
Daredevil vol. 2 #96 (giugno 2007)
E sbam. Eccolo qua, il combattente, l'eroe appeso ai suoi cazzotti, tutto suo padre. Hai scelto la versione textless di questa copertina di Djurdjevic come foto in apertura del post perché c'è tutto Devil dentro. 
Daredevil vol. 2 #97 (luglio 2007)
Ma le cover dell'artista serbo sono tutte così, tutte parimenti splendide. Qui un'altra amica di Matt insieme alla notte, la pioggia, gli tiene compagnia nell'ennesimo rematch con il Gladiatore. Ma quanto è lontana la prima copertina di questa gallery, una foto scattata quasi quarant'anni prima? Qui c'è il sangue, c'è la rabbia, c'è che quelle lame rotanti da polso ridicole non sono mai sembrate così letali.
Daredevil vol. 2 #100 (ottobre 2007)
Ma vale anche per la spettacolare cover doppia del numero 100, con un party messo su in amicizia con Spidey, la Vedova, Elektra, Iron Fist e Luke Cage...
Daredevil vol. 2 #101 (novembre 2007)
...e per il martire sanguinante che striscia verso la salvezza. Perché Matt Murdock si rimette sempre in piedi. Puoi fargli qualsiasi cosa, lui si rialza. Determinato come nessun altro, coriaceo e un po' folle, anche se non ai livelli di suo cugino finito nell'A-Team.
Daredevil vol. 2 #103 (novembre 2007)
Sì, non puoi metterle tutte-tutte come vorresti, ma ti si conceda di buttare nella mischia almeno questa (previsioni meteo: grandinata di cazzotti tra mezzo secondo).
Daredevil vol. 1 #500 (ottobre 2009)
Nell'ottobre del 2009 la testata riprende la numerazione del vol.1, perché si tratta del 500° albo di Daredevil. La cover di Djurjevic è un bigino dei personaggi più importanti, buoni e villanzoni, nella vita di Matt. Lui flette le dita, lì al centro, incapace di afferrare gli eventi che gli scivolano via. 
Daredevil vol. 1 #502 (ottobre 2009)
Tutto torna, compresa - immancabile - la sfiga, per un nuovo giro di autodistruzione. Matt torreggia sui suoi nuovi amichetti con katana, emergendo dall'ombra come un demone. Daredevil non è mai stato così Darkdevil (vedi qui per le varie versioni alternative di Devil) come ora.
Daredevil vol. 3 #10 (maggio 2012)
Ma la vecchia numerazione dura poco, e dopo la supplenza di Pantera Nera, trasformatosi per un po' di tempo nell'uomo senza paura di Hell's Kitchen al posto del titolare, si riparte daccapo con il volume 3 a metà 2011. Grande cover di Paolo Rivera, questa, con gli inferi dell'Uomo Talpa che afferrano Devil trascinandolo in un'illustrazione alla Gustave Doré.
Daredevil vol. 3 #17 (ottobre 2012)
Dopo anni e anni di noir e hardboiled, Devil torna ad essere in mano a Mark Waid un personaggio colorato come agli esordi, alle prese con tizi buffi su una scala da zero a Stilt-Man. Un contrasto che miracolosamente funziona, ma che si porta dietro cover dalle tinte accesissime molto lontane dall'iconografia classica del personaggio. Cover non brutte, attenzione, ma che in media lo rappresentano poco. Per farle divampare negli occhi del lettore serve la diavolina chiamata talentoeimmaginazione, come in questa cover bellissima di Mike Allred... 
Daredevil vol. 4 #1 (maggio 2014)
...o in quest'altra di Chris Samnee, che ha preso in mano le matite della serie. Ah, sì, giusto: si è ripartiti di nuovo dal numero 1 (Daredevil vol. 4).
Daredevil vol. 4 #1 variant (maggio 2014)
Di Daredevil quarta serie ti preme menzionare anche questa cover variant del numero 1, ovviamente di Alex Ross...
Daredevil vol. 4 #4 (agosto 2014)
...e quest'altra di Samnee, con Matt iscritto nella figura del Gufo.
Daredevil vol. 5 #1 (maggio 2014)
E così arriviamo praticamente a oggi, con il Nuovissimo Daredevil (volume 5! Sciacquarosaevivaagnese!), che ora si chiama così anche quaggiù, accompagnato per la prima volta da una vera e propria spalla - se provate a chiamare Natasha sidekick, quella un calcio laterale ve lo rifila nelle gengive - e che veste di nero, con qualche tocco di rosso. Cover splendida di Ron Garney: quel magenta accesissimo sullo sfondo serve solo a far contrasto con i due eroi in primo piano: il diavolo ormai vestito con i colori stendhaliani della notte e del fuoco, il suo piccolo aiutante di babbo famàle che svanisce alla vista, un altro figlio delle tenebre. Ciaone, revival del campy colorato, si torna a parlare quella lingua lì. 
Daredevil vol. 5 #5 (maggio 2016)
Come ad esempio in questo convegno, con lo speaker Matt Murdock che mulinella i suoi bastoni, bagnato dalla luce della forza, alle prese con un discorsone. Nel modo in cui Devil carica il colpo ci sono tutte quelle pose con i pugni tesi e la linea delle spalle mai in parallelo con il pavimento che rendono la trasposizione del personaggio nel telefilm Netflix così credibile. Qui si combatte davvero, non si fanno le piroette, e con quei bastoni Matt Murdock ti pesta come un suonatore di tamburi taiko dopo aver bevuto sedici litri di caffè. 
Daredevil vol. 5 #7 (luglio 2016)
E rieccoli lì, Matt ed Elektra, che neanche la morte può tenere separati. Nelle mani di Bill Sienkiewicz, con il mondo che può anche esplodere alle loro spalle, non importa. I Joy Division, in un bar lì accanto, stanno suonando ancora, perché in questo Nuovissimo Universo Marvel Ian Curtis non se n'è mai andato. E con questa avremmo finito, ma solo con la serie regolare, perché va data un'occhiata anche alle varie mini, agli speciali, agli albi fuori serie. Ci sono dei mostri sacri da catturare anche lì dentro.
Daredevil: The Man Without Fear #1 (ottobre 1993)
Per limitarti all'essenziale, ti giochi un Romita Jr. con il giovane e pennellone Matt alle prese con le sue dolorose origini rilette dal motivo della sua fama e al contempo suo peggior nemico, Frank Miller. Il Devil adulto là dietro sa, e per questo il suo volto è una sfinge. Con certe cose neanche col tempo puoi venire a patti. 
Daredevil: Blood of the Tarantula (luglio 2016)
Molto suggestiva quest'altra cover di Djurdjevic, per un one-shot con Black Tarantula.
Spider-Man and Daredevil Special Edition #1 (marzo 1984)
Qui un Miller old school si gioca tutto sulle ombre, con una versione praticamente in negativo del costume di Spidey, nella notte di maggior consumo energetico della storia di New York. Daredevil e Spider-Man, Devil e l'Uomo-Ragno, due personaggi urbani così diversi eppure parenti...
Daredevil - Spider-Man #1 (gennaio 2001)
...protagonisti negli anni di diversi team-up. In questa mini di inizio secolo le cover sono di Alex Ross. Il marchio di fabbrica di Ross (le lenti a specchio di Peter)...
Daredevil - Spider-Man #2 (febbraio 2001)
...e una specie di risposta omo ai volteggi notturni di Matt con la Vedova o Elektra.
Marvel Graphic Novel #24 (luglio 1986)
Chiudiamo con la cover della storica graphic novel di Miller e Sienkiewicz, Amore e Guerra (qui nell'edizione italiana, uno speciale Star Comics, giusto per quel genuino momento emozione di chi allora già c'era a leggere fumetti Marvel), e soprattutto con la cover definitiva: una variant con un Cosplay di Daredevil che ci mostra una versione in carne e ossa del personaggio decisamente più credibile e imponente di quella del telefilm:
L'uomo senza paura, ma con un po' di panza. Epic wincita.








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Commenti

  1. Complimenti per il lavorone!

    Anche perché, rispetto magari a quelle di Spidey, credo che mettano il luce diverse tappe importanti del personaggio. Sembra quasi più un: "la storia Daredevil in 50 cover", insomma, tanta roba.

    Piccola nota sul costume: il primo inguardabile, quello rosso classico funziona bene nei comics ma penso sarebbe mimmosissimo in tv,quello nuovo non mi dispiace affatto.

    Riguardo alle cover, recentemente ne avevo vista una, credo di Rivera, dove si vede il "sistema circolatorio" di Matt e poco altro.

    Se la trovo in rete vedo in che numero compare.

    Mi era piaciuta molto, perché mi sembrava che mettesse in risalto quanto già hai esplicitato sopra: Matt è umano ed ha sostanzialmente solo il suo corpo ed i suoi sensi.

    Se ne devo scegliere una di quelle citate, prendo Daredevil vol. 1 #181 (aprile 1982).

    Non so se sia per la storia o per la cover, ma è la prima che mi viene in mente quando penso a Devil.

    Ah, pur rischiando magari il linciaggio, dico che alcune cover non mi dispiacerebbe vederle ricolorate con le tecniche attuali. Una su tutte: Daredevil vol. 1 #217 (aprile 1985)

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    1. Quella con il sistema nervoso è la copertina di Daredevil Vol.3 #18: http://marvel.wikia.com/wiki/File:Daredevil_Vol_3_18.jpg

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    2. Proprio quella, grazie!

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  2. Daredevil in portoghese si chiama DEMOLIDOR (degli amici qualche anno fa di ritorno da Lisbona me ne regalarono un numero:https://www.instagram.com/p/Ijf7fIlZQv/). Secondo me è un nome bellissimo.

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    1. Solo il formato è orrendo: più piccolo di un bonelliano, che ammazza un bel po' le tavole e la copertina di Mazzucchelli.

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    2. Ho presente, ho un paio di numeri dell'UR in quel formato. Oltre che un albo di SuperHomem (sì, hanno tradotto pure il nome di Superman :D)

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  3. Vorrei davvero che Djurdjevic tornasse come disegnatore sul Cornetto, speriamo di ritrovarlo fra non molto.

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  4. Bella raccolta, bel lavoro. Dispiace non vedere nessuna cover di Scott McDaniel, a cui sono affezionato. Penso che tutte le cover di "Fall from grace" siano ragguardevoli, su tutte questa: http://www.fumettologica.it/wp-content/uploads/2015/11/Daredevil319.jpg
    In ogni caso riguardando queste cover capisco il perché Devil è e sarà sempre il mio preferito.

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  5. Beh, complimenti davvero, Doc.
    Bellissime copertine ed un ottima analisi del personaggio.
    Come dicevo, non seguo molto i comics, ma Devil rimane uno dei miei preferiti.
    Adoro il ciclo di Miller (ha dimostrato che si possono fare storie SERIE a base di uomini in calzamaglia, e Bullseye in certi punti ruba letteralmente la scena al protagonista) e RINASCITA e' un capolavoro, almeno per me.
    Matt e' riuscito a trasformare un handicap pesantissimo in un valore aggiunto: che ci piaccia o no, dipendiamo quasi TOTALMENTE dalla vista, e lui ha una percezione del mondo e della realta' assolutamente unica.
    Ma, ipersensi a parte, e' un uomo normale. Riesce a fare quel che fa solamente grazie ad un rigoroso allenamento. E non dispone di tecnologie avanzatissime.E' un mortale che si aggira e combatte in un mondo di Dei, da come la vedo io (cioe' da ignorante che ha letto ben poco). Ha i suoi limiti, e di questo ne sono consapevoli sia i suoi nemici, che i suoi occasionali alleati. Ma non si arrende mai.

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  6. Bellissimo articolo Doc, io personalmente ho sempre amato molto anche quella del prologo di Fall From Grace, con il "tuffo" di Devil nel vuoto.

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    1. Faceva parte della selezione. Alla fine non l'ho messa perché mi ricorda troppo i poveri jumper del WTC: una volta collegate le due cose, non riuscivo più a guardarla.

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    2. Effettivamente a pensarci bene è un' immagine tristemente profetica. Sono totalmente d'accordo sulla scelta di averla lasciata li, nella memoria, che si sa è una pistola carica.

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  7. Devil è il motivo per cui ho iniziato a seguire la Marvel! Gran bell'articolo, Doc.

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  8. Gil Kane e Gene Colan eroi indiscussi, manco a dirlo.
    Le cover di Mazzucchelli e Weeks sono spettacolo puro,
    così come quelle scalciaculi di Malev e del sempre ottimo Garney (ammetto di aver iniziato a seguire il DareDevil del nuovo corso solo perché c'era lui alle matite).
    Non pensavo ci avrei trovato qualcuno peggiore di Romita Jr in galleria cover, e invece...imbarazzante Allred, come sia possibile che uno del genere lavori per la Marvel (e pure tanto) non lo capirò mai.

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  9. Doc, magari è solo una mia impressione, ma in questo post mi sei sembrato molto coinvolto, come se tu sentissi parecchio l'argomento. Sbaglio?

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  10. Bellissime cover e grande post! Complimenti e grazie

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  11. I miei occhi sono andati in overdose!! Quanta figanteggiante arte!!!

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  12. Se ci sarà un A year in review 2016, questo post avrà il mio voto.

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  13. Grazie Doc, grazie di cuore! Questo post è stato un meraviglioso regalo di Natale!
    Devil è l'unico eroe che ho davvero nel cuore. E lo dico qui e non me ne vergogno, non riesco a leggere "DAREDEVIL" nei fumetti in italiano...il mio cervello in automatico legge il nome Devil. E' più forte di me...

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