Sei film in sei minuti (o 25 ore)

La tua ricetta canonica per sciropparti un volo di dodici ore e mezzo è guardare tre film, dormire un po', leggere un po' e cercare di non strozzarti con quel riso e pollo al curry da tre soldi. Hai capito però che qualcosa non andava, questa volta, quando lo schermino dell'intrattenimento di bordo di Alitalia si apriva sul poster di Fantastic 4 - I Fantastici Quattro (Cosa Sbrisolona!). Pescando tra i pochi titoli che non avevi mai visto, ne son venuti fuori una collezione di sbadigli, tanti LOL e, attenzione, anche una discreta sorpresa in positivo. I film in questione, tutti del 2015 tranne uno, sono Maze Runner II: La fuga, San Andreas, Operazione U.N.C.L.E., Entourage, Quel fantastico peggior anno della mia vita e Stand by Me Doraemon. Sei recensioncine al volo (/ahah) in sei minuti? Si fa? Dai [...]
Maze Runner: La Fuga, di Wes Ball
Qualche tempo fa, il primo Maze Runner - capitolo d'esordio dell'ennesima trilogia fantascienza per guaglioni interpretata da giovani aitanti da posterino di Cioè - si era beccato su questi lidi tre presidentesse, perché al di là della spiegazione finale molto ROTFL, aveva il pregio di tenerti lì fino ai titoli di coda, per capire cosa diavolo ci fosse al di là di quel labirinto. Cioè, oltre al ragazzetto con la faccia da Bimbogigi della Kinder apparso pure in Revenant.
Il grosso problema era, appunto, che lo spiegone finale si tirava dietro tutta una serie di grossi vabbè, inevitabilmente elemento distintivo anche di questo seguito. Non c'è una singola cosa che Thomas, Theresa, il ranocchietto di Game of Thrones e tutti gli altri superstiti della Radura facciano senza provocare un maremoto di alzate di sopracciglio. E tra un vabbè e l'altro loro fuggono, fuggono sempre, ché non a caso il sottotitolo Scorch Trials da noi è diventato La Fuga, battendo di un'incollatura la proposta B, Fuja! Ma da cosa fuggono, poi, 'sti giuvinotti, e perché? Da Ditocorto, con ogni probabilità perché si sono rotti i leghisti di sopportare quell'accento insopportabile e quella bocca storta da ventriloquo.
E forse neanche. Solo per chi ha già visto il primo e abbia per questo seguito aspettative così basse da farle stare in piedi sotto al tavolo.
San Andreas, di Brad Peyton
I film catastrofici, quelle robe alla Emmerich che si guardano con una mano impegnata a reggere i gioielli di famiglia, sono a) sempre tutti uguali, b) sempre pregni di un patriottismo da torta di mele comprata al discount, c) la fiera del LOL. San Andreas è un perfetto esponente del genere, un campione della noia sepolta sotto cumuli di macerie in 3D. Una fiera dell'improbabile in cui sguazza un The Rock tiratissimo, veterano addetto ai salvataggi in elicottero che, di fronte al più grande sisma della storia, SE NE SBATTE del suo lavoro e dei feriti da salvare e corre a San Francisco, con l'elicottero di servizio, per salvare figlia e matrimonio. Eroeh. Sorrisi e bandiere stelle e strisce che garriscono al vento sul finale, facendo finta di non vedere i milioni di morti che galleggiano pochi metri più sotto. Ricostruiremo tutto, sciampagne.
Però se volete farvi delle gran risate va benissimo. Forse. Che poi guardare un film del genere mentre stai andando in un Paese ad altissimo rischio sismico è stato un po' come quando a Marge Simpson, che aveva paura di volare, hanno fatto vedere a bordo Airport '77. Ma comunque.
Entourage, di Doug Ellin
Ai tempi hai visto solo qualche episodio di Entourage, la serie HBO andata in onda tra il 2004 e il 2011, prodotta da Mark Whalberg e ispirata ai primi passi mossi a Hollywood proprio dall'ex Marky Mark dei New Kids on the Block in compagnia della sua banda di amici perdigiorno. I tratti distintivi del telefilm erano la presenza di gnocche e un face dropping continuo, a nastro, di attori, registi, sportivi famosi e personalità orbitanti attorno al planetoide Hollywood. Questo film, che racconta un'altra avventura (si fa per dire) di Vincent, Drama, Turtle e gli altri, si distingue invece per... uh, la presenza di gnocche e un face dropping continuo, a nastro, che spazia da Martin Landau a Pharrel Williams, passando per Mike Tyson e un sacco di altra gente. 
Due balle molto glamour, non fosse appunto per tutte quelle gnocche esagerate, comprese Emily Ratajkowski di Gone Girl - L'amore bugiardo e Ronda Rousey, attrice e soprattutto lottatrice UFC.
Una tipa molto attraente, se non stai a pensare che potrebbe ucciderti in meno di due secondi.
Operazione U.N.C.L.E.,
di Guy Ritchie
Sarà che ne avevi sentito parlare come del nuovo Bond, o di quello che dovrebbe essere e non è più Bond, o di qualcosa d'altro con la parola Bond in mezzo, ma ti aspettavi molto di più da questo Operazione U.N.C.L.E. (The Man from U.N.C.L.E.), tratto dal telefilm degli anni 60 noto da noi come Organizzazione U.N.C.L.E.
Confezione alla Guy Ritchie, un Superman gigioneggiantissimo, la spia russa interpretata come al solito da un americano (Armie Hammer. C'è pure lui nella mischia di Entourage), giusto perché suo nonno era di origini russe. Guerra fredda, sboronate, la pupa nel mezzo interpretata da Alicia Vikander, la svedesina di Ex Machina, nazisti, italiani con i baffi, pizza, spaghetti, mantulino.
E il remake omo di Vacanze romane. Sarà che le battute non ti hanno fatto mai ridere, sarà che era tutto volutamente troppo leccato, troppo Bond anni 60, appunto, sarà che alla fine della notte mi chiedo cosa resta, ma ti ha detto davvero poco.
E quel poco era intervallato da uno yawn ogni due per tre. Ma poi, i flashback spiegoni supervintaggi ripetuti in continuazione? Troppo Scooby-Doo, Ritchie, troppo Scooby-Doo. Oh, poi magari sei te che stai a guardare troppo il Cavill.
Quel fantastico peggior anno della mia vita, di Alfonso Gomez-Rejon
Il solito titolo italiano fiori e fantasia, lallallalallala, al posto del molto più eloquente Me and Earl and the Dying Girl originale. Rubricato come commedia, il film di Alfonso Gomez-Rejon è in realtà una pellicola in agrodolce, che narra appunto la storia dell'amicizia tra un giovane debosciato all'ultimo anno del liceo e una ragazza della sua scuola malata di cancro. Una pellicola che hai apprezzato per diverse ragioni, a cominciare dal modo in cui presenta la mentalità scema e contorta dei liceali e proseguendo con l'originalità di molte trovate, da quell'alce in claymation ai titoli dei vari "capitoli". Senza contare il modo molto delicato e privo di facile retorica e sviolinate di prammatica in cui affronta il tema di fondo: il cancro che vuole portarsi via una vita così giovane. Non una storia d'amore da film con Christian Slater, non una commedia scema sui liceali casinisti, non il solito film americano.
Gomez-Rejon (American Horror Story), del resto, ha studiato, e ci tiene a sottolinearlo ripetutamente. Non solo con i film girati dal protagonista, Greg (il Thomas Mann di Project X), e dal suo amico Earl, parodie di grandi classici della settima arte, ma anche con poster, magliette e qualsiasi altra cosa fosse utile a citare film europei e USA impegnati che buona parte del pubblico yankee ignora siano mai esistiti. Guardatevelo. 
Doraemon - Il film,
di Takashi Yamazaki e Ryuichi Yagi
Aka Stand by Me Doraemon, è un film del 2014 che mescola la prima storia del manga di Doraemon con altri episodi celebri del gatto del futuro. Nonostante il 3D, nonostante il fatto che fosse ambientato nel 2004, il mondo di Doraemon è, come quello di Charlie Brown, sempre identico a se stesso. Il Giappone da quartiere residenziale con muretti, case alte e strette, futon messi a prender aria fuori dalla finestra. Lo stesso Giappone degli anni 70 che guardavate con stupore, te e i selvaggi tuoi coetanei, all'arrivo di tutti questi cartoni giapponesi quasi quaranta anni fa. Una finestra su un mondo, spaccato di case in cui si circolava senza scarpe, punizioni scolastiche e amici del parchetto, che è ancora lì, appena ti sposti in una periferia qualsiasi di Tokyo. E a Doraemon e Nobita aka Guglia bisogna voler bene, perché rappresentano l'ultimo baluardo. Se scorri i canali per bambini del digitale o del satellite, uno dei pochi cartoni superstiti di quell'epoca è il vecchio Doraemon, alle prese con i marchingegni del gatto robot, la cotta per Shizuka, le figure dimmerda. 
Bisogna volergli bene, a Doraemon e a quella cuglia di Guglia. E il film, campione d'incassi in patria due anni fa, se lo guardi senza pretese scorre pure, sorta di riassuntone 3D dei punti salienti della storia. Se avete dei bambini piccoli, va benone. Se non li avete, fate voi. O fateli. Ciao Doraemon, che vai avanti da allora imperterrito con i tuoi film: facciamo ancora finta per un attimo che sia il 1982, di quando su Rai 2 c'era ancora Fabrizio Frizzi con Tandem, e guardarlo non ti veniva voglia di buttarti dal balcone. 
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Commenti

  1. A me "Operazione U.N.C.L.E." non e' dispiaciuto. Non un capolavoro, ma l'ho trovato simpatico proprio perche' mi e' piaciuta quella finta patina la(e)ccata a-la Bond anni 60. Si perde un po' troppo nel mezzo, se l'avessero tagliuzzato qua e la facendolo rientrare sui 90 minuti credo che sarebbe stato molto piu' godibile.

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    1. Esatto. La scena "cestino da picnic e motoscafo" mi ha fatto venire subito in mente BennyHill e rovinato quel poco di atmosfera che c'era.

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  2. Della lista ho visto solo San Andreas ed in effetti sono rimasto anche io basito dal fatto che il presunto "EROE" della vicenda, un pompiere, se ne sbatte del terremoto, delle vittime, di tutto ma si frega l'elicottero per andare a salvare moglie e figlia, mentre intorno a loro tutti ci lasciano le penne...

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  3. ancora nessun commento?!?! mai vista una cosa del genere...
    Doc dalla scelta dei film da recensire si direbbe che Alitalia ha tagliato il budget pure per l'intrattenimento, onestamente a priori non me ne sarei guardato neanche uno. Un grazione quindi per la dritta su Me and Earl and the Dying Girl :)

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  4. Operazione U.N.C.L.E. m'intriga, nonostante non sia un grande fan di Guy Ritchie, di cui ho molto apprezzato il primo Sherlock Holmes e Snatch, trovato carino Rockenrolla ma pessimo il resto, quindi lo guarderò senza aspettative appena capiterà.
    Interessante il film col titolo italiota, me lo segno.
    Ma Doraemon, proprio, non se ne parla.
    Ho un odio atavico per quel meenchia di Nobita, non lo posso vedere, e non trovo un solo motivo per non picchiarlo a sangue ogni due per tre (come infatti succede).
    Il personaggio più irritante degli anime, ever.
    E sta ancora lì dopo 40 anni. Pazzesco...

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  5. Io sono rimasto molto deluso da S.Andreas, mi sarei aspettato almeno una Rock Bottom sul terremoto.. ma niente.. Speriamo che nel prossimo film ispirato a Baywacht farà volare un paio di ceffoni contro l'Oceano villanzone.

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  6. La chiosa su Frizzi mi ha un po'ucciso dentro. Grazie per la dritta su Me and Earl etc.!

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  7. Tantivy Mucker-Maffick27 gennaio 2016 alle ore 12:30

    Non ne ho visto nessuno, ma incuriosito da San Andreas sono andato a cercarlo dagli Uber-PDF di Everything Wrong With e mi son fatto due risate extra ( https://www.youtube.com/watch?v=BXCCFh--NAE ), se non li hai mai visti dacci un occhio, che non son male :)

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  8. Doraemon ho provato a rivederlo col nuovo, e assolutamente corretto doppiaggio, e niente non ce la posso fare.
    Per me sarà sempre "ti prendo ti spezzo ti rompo" e Giangi, e guglia guglielmo guglielminetti, Zippo e....

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  9. nostalgia per Doraemon, Tandem, Frizzi, Fontis, Marco Danè e Enza Sampò...i videogames giocati da casa e il Paroliamo... era un bell'invito a rimandare i compiti a dopo le 16,00 in quell'uggioso autunno 1982... peccato che oggi la grande Liù Bosisio non sia più lì a doppiare....

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  10. Non so, questi due primi film della saga di Maze Runner li ho trovati particolarmente gradevoli e dinamici, il secondo in particolare mi è piaciuto particolarmente, un buon film del genere young adult con gli infetti/zombie "corridori" pure loro.
    Perfettamente d'accordo anche con il giudizio su Me and Earl and the Dying Girl, bella la recitazione del protagonista, davvero un bel film.

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  11. La cosa bella di questi voli lunghissimi é che per noia recuperi film di cui non ti importerebbe granché e che alla fine sono onesti e intrattengono (altre volte colossali meenchiate ma vabbé).
    Grazie per la dritta su me and earl and the dying girl che penso con quella locandina e quel titolo nella versione italiana non avrei avvicinato nemmeno con una pistola alla tempia.
    Sugli altri le aspettative erano giá tremendamente basse.

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  12. Ma il fatto di odiare Doraemon e il fatto che sia programmato a ogni ora su Boing quando invece io vorrei solo Adventure Time mi qualifica come Millennial?

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  13. Alla fine i film da vedere in volo devono essere film leggeri dai,devi far passare delle ore dentro a un tubo di metallo,ci sta che ti passano filmetti per bambini e roba decisamente poco impegnata tipo S.Andreas.
    Quando siamo andati a New York,volo Iberia,ci hanno propinato "Come l'acqua per gli elefanti" in spagnolo o inglese. Di per se potrebbe essere un film decente,ma in aereo con la noia che ti affossa nel micro seggiolino della classe turistica mi sono fatto due maroni colossali.
    Molto meglio un fil della serie airport come è capitato a Marge!

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    1. Anni fa, durante il mio primissimo volo per il sud-est asiatico mi beccai "Bangkok senza ritorno", non è uno scherzo, lascio immaginare passai i primi giorni in quei luoghi. :-)

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    2. Mah, in linea teorica potrei essere d'accordo con Sith Lord, in realtá sei talmente annoiato che ti sorbisci anche la cosa piú pallosa pur di passare il tempo. Io perlomeno se non trovo un film che mi tenga incollato sul divano divento inquieto, ma in aereo dove non ti puoi muovere...

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  14. Momento PdF: Marky Mark faceva parte dei Funky Bunch non dei New Kids on the Block di cui invece faceva parte suo fratello Donnie. Scusa Doc non ce l'ho fatta a resistere, lo spirito di Topolino mi ha invaso con la forza del biografo dei Wahlberg.

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  15. Doc, ma San Andreas non lo salva nemmeno la presenza di Alexandra-popi-popi-Daddario?

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  16. Quando sei sull'aereo fai di tutto pur di farti passare il tempo, compreso guardare i film brutti o che comunque non avresti visto se non fossi un recluso.

    PS: dì la verità che Sant'Andrea lo hai visto solo e soltanto perché c'è Alexandra Daddario :P
    Almeno per me è l'unico motivo valido per vederlo.

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  17. Scusa Doc, per caso hai qualche foto da postare che ritragga questi quartieri residenziali giapponesi che si vedono negli anime? Sarei curioso di vedere come sono davvero...

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  18. Su San Andreas mi domando perchè fanno ancora film del genere...
    Per Doraemon, ah sei stato davvero commovente! Ho una grossa scimmia nostalgica adesso..

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  19. Se dai trailer di comingsoon i dubbi su certi titoli, non potendo andare a vederli rimane ... su quelli "WTF" ho la certezza matematica di imbroccarli a priori. A parte Doraemon tutta roba bypassata alla grande. mi segno "Quel fantastico peggior anno della mia vita" as usual da vedere appena possibile

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  20. Leggendo la tua rece su Doraemon, mi ritorna in mente 'sta domanda, e vista la tua esperienza sul campo... Ma in Giappone, 'sta cosa delle scarpe in casa, è così "ineluttabile"? Negli anime dell'epoca sembrava vi fosse una specie di campo di forza alla Star Trek in ogni atrio: pur se entravi correndo inseguito dai mariuoli... non avevi le scarpe alla successiva scena. E neanche il malvivente che ti corre dietro: la mazzachiodata per spappolarti sì, ma le scarpe NOOOO!! (che, oh, anche negli omicidi con vilipendio di cadavere, ci vuole un po' di etichetta in casa d'altri). Scusa la domanda cretina, ma l'osservanza quasi maniacale di questo "modus", io OGNI anime, mi ha sempre incuriosito.

    PS: e meno male che Doraemon, tra le versioni digitali e tabaccaie, è vivo e lotta insieme a noi, dai tempi in cui "a me mi piaceresse un robot che farebbe i compiti miei".

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    1. È proprio così. Anche in molti locali (soprattutto izakaya, i ristoranti in stile tradizionale) occorre togliersi le scarpe. L'amico Marco mi spiegava che quando si vede un salaryman (impiegato) camminare in modo strano, sciabattando in avanti, è perché porta scarpe più grandi, per sfilarsele senza slacciarle.

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  21. Su Maze Runner: La Fuga e San Andreas sono assolutamente d'accordo parola per parola.
    Da Operazione U.N.C.L.E. invece, mi aspettavo qualcosa in più, ma alla fine non mi è dispiaciuto, ci sono momenti divertenti. E poi il cattivo italiano: pilota, baffuto, miliardario, playboy. No, gli manca genio e filantropo per assomigliare a...
    Facevo un po' casino con le lingue: italiani che parlano italiano con i sottotitoli inglesi, inglesi e americani che parlano italiano senza sottotitoli, russi che parlano russo con i sottotitoli inglesi, tedeschi che parlano tedesco e non si capisce nulla perché non c'hanno i sottotitoli. ;-)

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  22. La qualità dei film in aereo è diminuita. Ma almeno c'è Doraemon :D

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  23. Sono contento che hai parlato di "Me and Earl and the dying girl": come si fa non amare un film così? Concondo sulla microrecensione. Stendiamo davveroo un velo pietoso sul titolo italiano: pensavo che avessimo smesso di fare tali cambiamenti di titoli così fatti.
    La prossimo volta butta anche l'occhio anche sui i titoli giapponesi su i voli Alitalia: ci trovi almeno una perla, sottotitolata in inglese, però.

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  24. Ho guardato giusto ora Quel fantastico peggior anno della mia vita... bello.. è un genere che amo.. delicato ma diretto come un pugno di Alì dritto allo stomaco. Grazie del consiglio. Andrea

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  25. ps. il titolo fa concorrenza a se mi lasci ti cancello. sic

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  26. Grazie delle dritte Doc, non guarderò (se non per caso) nessuno di questi film. I primi 4 perchè non mi attirano e gli ultimi 2 perchè non sono in grado di reggere le lagrime napulitane... Vola Doraemon, gatto spaziale, non ha paura mai di farsi male....

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  27. Anch'io sono molto incuriosito da Me and Earl and the dying girl (from the studio that brought you "Juno", mica fischiett...), delicato e cinefilo, lo guarderò. E se il titolo italiano vi sembra uno scempio su una scala da "Jimmy Bobo" a "Se mi lasci ti cancello", aspettate di vedere come hanno tradotto "The brand New Testament" di quel genio di Jaco Van Dormael (autore di Mr Nobody, che nessuno sapeva in che modo rovinare con un titolo scemo e così non l'hanno nemmeno portato in Italia...).
    Su Doraemon, qualche giorno fa ho visto un paio di puntate con il pargolo e mi sono trovato a riflettere esattamente sulle stesse cose che hai scritto tu. Non erano le storie, scemotte e poco interessanti, era il mondo che andava in scena, le scarpe lasciate all'ingresso, le porte scorrevoli, ma perchè dormono tutti nei sacchi a pelo?, Mamma, stasera mi fai le polpette di riso? Ma qui c'è lo zafferano, alla tele il riso è bianco e c'è un quadrato nero sotto... E poi questa leccornia misteriosa ed evidentemente buonissima, questo "sushi" che il ninja Nino e i suoi avversari si contendevano per una puntata intera e che mi ci son voluti quasi 30 anni per poter finalmente assaggiare... :D

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  28. Su Maze Runner avrei dato valutazione opposta, il primo era davvero troppo film per bimbimeenkia, in questo almeno si sviluppano un po' i personaggi e mi è piaciuta di più la fotografia in generale.

    San Andreas va ai limiti del ridicolo, ma per farsi delle risate va benissimo, espressioni facciali di The Rock imperdibili e Alexandra Daddario una discreta sco... perta! :D

    Me and Earl and the dying girl, secondo me è un piccolo capolavoro, se avesse avuto un taglio meno teen e più 25/30 sarebbe stato perfetto!

    Operazione U.N.C.L.E. è una parodia, ma idem come per te Doc, non mi ha fatto ridere, per niente, preferisco Kingsman allora, anche se un po' noioso a tratti, ha tutta un'altra atmosfera.

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  29. Va bene la nostalgia, ma Guglia...no. Era terribile già all'epoca che non si conosceva il suo vero nome e lo è tuttora.

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  30. La cosa sbrisolona mi fa sempre ridere. E dopo aver visto il film mi fa anche sorridere il fatto di essermi fidato e non aver sperecato una serata al cinema :-)
    Mi hai fatto venire voglia di vedere Me and Earl and the dying girl.
    Doraemon: proprio ieri mia figlia, in uno dei rari momenti in cui non le garbava il cartone di Ray Yo Yo, ha cambiato canale, visto Doraemon e stabilito che andava bene :-)

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  31. A dire il vero The Man from U.N.C.L.E era in origine la versione televisiva e più scassona di Bond, secondo chi lo ha creato, ovvero Ian Fleming.
    In questo contesto perciò, le atmosfere anni '60 ed i richiami bondiani sono per lo più perfetti.
    A me è piaciuto un sacco, daje Guy Ritchie.

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