Zanzare, una storia horror

Esistono da centinaia di milioni di anni e, se tanto ti dà tanto, continueranno a popolare questo pianeta anche milioni di anni dopo la scomparsa dell’uomo. Sono insetti talmente fastidiosi che spingono a fare il tifo per pipistrelli e altre bestie singolarmente brutte. Il loro nome scientifico è culicidae, perché per ucciderle non basta l’esperienza maturata in anni e anni di duelli alla ciavatta (all'estero: espadrillas fights), ti serve pure una discreta dose di culo. Pungono solo le femmine, perché nella loro famiglia non esistono quelle brave, son tutte dsoccole. Sono le zanzare, e tutti noi abbiamo una qualche storia horror avente per protagonista questi insetti dimmerda. Quella che stai per raccontare è la tua. Per il contenuto della stessa, si invitano le persone più sensibili a non proseguire nella lettura, ché se poi alla fine vi parte il prurito psicosomatico qui non se ne risponde mica, sia chiaro […]

Era l’estate dell’88 e sì, eri ancora alle prese con quel bignamino del militare con troppi momenti religiosi e canzoni brutte dentro intitolato “campi estivi dei boyscout”. Era l’anno prima dell'incontro con il cinghiale inferocito, ma avevi già con te il coltello di Tiger Jack con lama da quindici centimetri che quando lo estraevi faceva il claudiobagliore bzìn! come la katana di Goemon e lasciava i carramba muti. Il luogo, tanto per cambiare, era sempre lo stesso: quelle colline della cippa sopra Montalto che nel post di due anni fa descrivevi sottolineandone la peculiarità dell’esser ammantate anche in pieno agosto da una nebbia piovigginante fittissima. Il campo avrebbe aperto solo due giorni dopo, ma la pattuglia di esploratori più esploratori degli altri era stata mandata in avanscoperta per a) valutare se l’annuale lotta contro quelle cacchio di felci giganti, pure quelle con un curriculum da rompicojoni planetarie che va indietro per qualche centinaio di milioni di anni, avrebbe permesso di ricavare uno spazio sufficiente per tutte le tende, b) assicurare che non ci fossero vietcong nei paraggi, c) appurare se quella storia degli scorpioni sotto ogni cacchio di sasso in quella zona fosse vera e non fantasia popolare dettata da una percentuale di giovani lettori di Tex più alta della norma.

E no, charlie non ce n’erano, ma scorpioni sì. Scorpioncini neri ovunque. Ovunque. Se non c’era un sasso, quelli erano capaci di portarselo dietro e nascondersici sotto, specie rarissima di scorpionipaguro. E qui potresti aggiungere il simpatico aneddoto della puntura di scorpione rimediata per fare il pirla - allibratore di scontri tra scorpioncini spaventati, professione che con le scommesse clandestine ti aveva fruttato almeno venti confezioni monoporzione di nutella al mercato nero della cambusa - ma quella, come si suol dire, è un’altra storia. Anche perché il correttore automatico ti trasforma ogni scorpioncino in scarponcino e devi ricorreggerlo te, grazie tante progresso tecnologioco. Scarponcini, gli aracnidi della primigi. Torniamo all’inizio del campo estivo -2. 

Eravate tu, Totocutugno, Johnny Mnemonic, Cicciorizzù il permaloso, il Feldmaresciallo e forse qualcun altro, 
ma se non te lo ricordi vuol dire che non aveva un ruolo importante, faceva la comparsa, o probabilmente era una spia vietcong infiltratasi nei vostri ranghi e poi costretta a lavar pentoloni fino alla fine dei suoi giorni. Le colline sopra Montalto, nel Borneo dell’Alta Calabria, erano quel giorno ancora più nebbiose del solito. Con un clima da partita a tennis tra Fantozzi e Filini, arrivate lì che la visibilità è tipo a due mele o poco più, non si vede un puffo quattrocchi. Ci sono castagni ovunque, ma talmente addossati gli uni agli altri da trasformare in notte buia qualunque cosa ci fosse dietro le prime file. Sono alberi malvagi, e non te lo nascondono. Anzi, come quegli alberi invadenti de Il Signore degli Anelli, il grande venditore di bigiotteria da lungomare, te lo dicono proprio: Vieni, rEgazzino col cappello buffo, ti dicono, vieni a perderti.

Circondata dalle felci giganti del Giurassico c’è una vecchia casa colonica abbandonata. Senza porte, con le finestre nere e prive di vetri, orbite vuote dietro le quali potrebbero celarsi per quanto ne sapete serial killer e mafiosi e abbonati a tuttosport e insomma la peggio gente. Un silenzio assordante avvolge tutto: non si sente un uccello, una cicala, il vento, niente. Il capo vi ha lasciato lì per tornare giù in città, quattro o cinque rEgazzini in mezzo al nulla della malvagità di madre natura di ‘sto puffo. Sto grandissimo grande puffo.

Insomma, non avevate modo di saperlo, ma stavate giocando a Silent Hill dal vivo con clamoroso anticipo sul resto del mondo.  
Ma a rompere la tensione vi bastavano le cazzate che si raccontano i rEgazzini di dodici anni, le battute sulle madri altrui e la comune devozione nei confronti della sempre lodata Maria Laura e delle sue pere. E no, non veniva da una famiglia di contadini, la Maria Laura, e non si drogava. Poi un rombo squassa la montagna e qualcosa, a una velocità di fors’anche quindici, venti chilometri all’ora viene giù lungo una stradina sterrata che sfregia in diagonale una guancia della collina dei castagni malvagi. Viene giù, spezzando rami e foglie, con la forza di un Tirannosauro infoiato dopo aver guardato una per una tutte le foto di un numero di Le DinosauOre, ma è qualcosa di molto più distruttivo e potente di uno stupido T-Rex: un Iveco Turbo Daily verde con ribaltabile di un boscaiolo, ché alcuni di quei castagni malvagi lì son lì in attesa di fare una brutta fine.

L’Iveco inchioda davanti a voi, in una nuvola di polvere, e dal finestrino ne esce un braccio peloso munito di orologio swatch con copriswatch, braccialetto d’oro da mezzo chilo e abbronzatura fino a metà bicipite. Poi spunta anche la testa, un cespuglio di ricci bianchi e neri sopra a un volto scolpito nel cuoio, duro come uno in grado di prendere a schiaffi forti in faccia Chuck Norris e quello muto, col capo basso. Nell’aspro e impermeabile dialetto dothraki delle colline, l’uomo disboscante vi dice:

Guagliù siti appenrrivaat? Faciit attenziò, ca kiri vi magnanu. 
Poi dà gas e scompare in un'altra nuvola di polvere e felci nebulizzate. L’ultima cosa che riuscite a vedere è il retro del camion, la spondina del ribaltabile, con gli adesivi di Geronimo, un asso di bastoni e la scritta enorme in font rosso “Mamma perdonami”. Cos’è che ha detto?, chiede il Feldmaresciallo nel suo italiano con l’inflessione di uno venuto da lontano, emigrato nel verso sbagliato. Ho capito solo le ultime due parole, risponde TotoCutugno con il volto già imperlato dal sudore. “Vi mangiano”.
Ed è un attimo che la tensione si impadronisce del gruppo per le pronunciate e apparentemente poco casuali somiglianze tra la vostra situazione e l’incipit di quei duemila, duemilaetrecento film horror di serie Z. Dice: vabbè, #giamaica, ma quando arrivano ‘ste benedette zanzare? Oh, quelle erano già arrivate. A milioni.

Il tempo di veder scomparire il camion e la sua simbologia indianoaleatoriofamiliare, e inizi a sentire brulicarti braccia e gambe. Abbassi lo sguardo e vedi centinaia di minuscoli moscerini che ti ronzano attorno. Solo che non sono moscerini. Solo delle piccolissime zanzare che non vedono anima viva da anni, con una fame atavica che risale al tardo Mesozoico. Sono un esercito di piccole, bastardissime succhiasangue, e voi siete il loro pasto. Dice che le zanzare tigre (Aedes albopictus) sono arrivate solo anni dopo, infrattate nei copertoni provenienti dalla Cina, e che all’epoca dei fatti narrati in questo post non c’erano ancora in giro da noi zanzare minuscole, silenziose e diurne. Cazzate. Quelle erano zanzare lupo (Aedes chitemmù), cacciavano in branco e Dracula ci faceva una pippa.

Chi ha portato l’Autan e gli zampironi, oh?, chiede TotoCutugno, grattandosi furiosamente braccia e polpacci e prendendo a darsi delle manate ovunque per scacciare quelle belve. Ma nessuno gli risponde, ché tutti siete presi dalla stessa attività ricreativa. Quando alzi gli occhi e vedi Cicciorizzù il permaloso che si gratta una gamba con un rastrello, sanguinando leggermente come in un film horror a bassissimo budget, capisci che bisogna fare qualcosa. Siete soli, su una montagna ostile, circondati da milioni di quelle bastarde, ok, ma siete pur sempre degli scout. Degli esploratori, dei giovani coraggiosi muniti di coltelli alla Tiger Jack, intraprendenti semiadolescenti che non si lasciano vincere dalla prima difficoltà e cantano tutti insieme al tramonto malissimo. Siete scout, porco puffo, dovete fare qualcosa. Devi fare qualcosa. E allora lo fai: Ragà, urli, fuggiamo!

Ora, nei film horror coi rEgazzini che muoiono, in genere, sopravvivere non è così difficile, basta seguire le regole: quelli che scop*no in disparte, le ragazze e i neri sono quelli che muoiono per primi. Ma lì non eravate forniti di esponenti di quelle categorie, e allora qualcuno - non ti ricordi chi, ma potrebbe essersi trattato di Johnny Mnemonic - se ne esce con questa idea di sconfiggere le bestie col fumo. 

Così accendete un fuoco e vi affumicate come salmoni norvegesi. 
Non montate le tende, restate lì accanto al falò. Cicciorizzù il permaloso si cosparge pure di profumo enricocoveri, dandosi le manate dal boccettone, perché secondo lui il profumo aumenterebbe l'efficacia repellente del fumo. E in effetti si trasforma in pochi secondi in un uomo rana, con la faccia tutta impastata di nero: repellente indeed. Qualcuno brandisce addirittura una fiaccola, ma Predator era uscito meno di un anno prima, cercate di capire.
Pungetemi 'sto puffooooh!
Quella notte, e per il resto del campeggio, non avete visto più manco mezza zanzara. Forse le zanzare lupo calabresi si erano saziate a sufficienza ed erano scomparse nel bosco per qualche altro milione di anni. Forse da affumicati facevate veramente schifo. Forse è che nei giorni successivi, quando sono arrivati alla spicciolata gli altri con i rifornimenti, avete preso a spruzzarvi addosso talmente tanto autan da essere direttamente responsabili di una piccola ma significativa parte del buco nell’ozono.

Fatto sta che l’essere umano aveva sconfitto la zanzara. O, pagato il suo tributo in giovane sangue, l'aveva convinta comunque a levarsi dai cojoni. Ci si poteva allora dedicare tranquillamente al resto, tipo organizzare gli scontri tra scorpioni, cantando sempre canzoni tipicamente scout come l'intera colonna sonora di Full Metal Jacket.
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Commenti

  1. sto piangendo dal ridere DOC, grazie per l'inizio di settimana in allegria!!!

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  2. Sono appena rientrata dall'orto ad innaffiare e raccogliere zucchine, e oramai le punture non le conto neppure più.
    Non metto neanche l'Autan o alternativa cinese, tanto mettono la molletta la naso.

    Oramai esco a braccia larghe all'inno del "pungete e bevetene tutti!"

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    1. come ti capisco...che l'assurdo per me è: anche solo una nel raggio di un kilometro se non ho protezione arriva e mi martoria.
      Ne basta una e mi fa dei bubboni peggio che se fossi in africa. pianura padana del cactus.

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  3. Non avendo mai fatto lo scout, vado fuori luogo...

    Doc, ti è tornata in mente questa storia dopo ave rivisto ieri sera, per la cetomillantesima volta "Stand by me" su rete4?

    Quel film ha un effetto calamita indescrivibile per me, lo incrocio e resto fermo, la mano col telecomando si paralizza, tipo cerbiatto sulla statale canadese nei boschi che fissa i fari del TIR

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    1. Non guardo mai Rete 4. O Italia 1. E di Canale 5 guardo solo il TGCiccio a cena perché fa ridere. Dipendesse da me, mezzaset avrebbe già chiuso da mo'.

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  4. ho scoperto che a seguito di un'insolazione da concerto death metal, scon relativa scottatura, le zanzare non mi pungono più. Credo che a loro non piaccia la carne ben cotta, la preferiscono.... al sangue!!! HAHAAAHAHAHAHAHAHA (adesso vado a nascondermi in un angolo...T_T)

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  5. Bellissima storia Doc.
    Io di Montalto conosco solo la cima sull'Aspromonte dove c'è la statua del Redentore, ma da quelle parti più che agli scorpioncini e le zanzare, devi stare attento a non imbatterti nelle "vacche sacre". :-P

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    1. IL Montalto è una cima dell'Aspromonte. Questa Montalto è un comune nella provincia di CS, a tipo 250 km di distanza. E zero vacche.

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  6. Qui in Irlanda le zanzare sono poche e rincoglionite dalfreddo, dal vento e dalle ingenti quantitá di birra che ingeriscono dal flusso sanguigno degli autoctoni. A volte é necessario pungolarle per svegliarle e rendere la sfida un pó piú interessante.

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  7. Ahh, sembra un'avventura da muggies ... si annidano tra le lussureggianti felci scozzesi (e non) spostandosi in dense nubi. Hanno le microscopiche dimensioni dei moscerini e prediligono narici, orecchie, occhi ... basta che sia un orifizio. Si introducono sotto gli abiti, anche ai più aderenti. Pungono come se non ci fosse un domani lasciando marchiati come se uno avesse la rosolia. Ma con un dolore/prurito che guarda, preferisco le zanzare nostrane. Che i muggies l'Autan se lo bevono per darsi un tono ...

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  8. Bellissimo aneddoto, da scout ho vissuto anche io esperienze simili. Non ho mai capito se dopo un po' svanivano nel nulla come dici tu o semplicemente ci si faceva l'abitudine; con le zecche invece la convivenza era piu difficile.
    Il veloce accenno alle porzioni monodose di nutella distribuite al mercato nero della cambusa e' per me da genuine momento emozione... avrei rivisto quell'agognato oggetto del desiderio soltanto anni dopo, quando divenni cambusiere a mia volta, e guiro che il sapore non era altrettanto delizioso...

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    1. Restando in tema scout, qualcuno di voi ha mai visitato il campo di Colico? Si trova sul lago di Como ed il SIMBOLO di tale campo e' proprio una zanzara. Vi lascio immaginare...

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  9. Io il campo con le zanzare lo feci nel 92...zanzare piemontesi che pungevano giorno e notte come non ci fosse un domani; c'erano le formiche sopra le foglie che gli facevano le segnalazioni luminose, che manco sull'helicarrier... :D

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  10. Niente ciabatte o espadrillas o sandaletti o dsoccoli, per me la battaglia si fa a mani nude, alla pari. Le prendo al volo e le schiaccio tra le dita.
    Detto questo, il post è un genuino momento emozione di quelli più belli.

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  11. Ahaha racconto fantastico..lo giro a una mia amica di Montalto che caso vuole faccia proprio la guida scout!

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    1. La tua amica è Maria Laura? Quella con le pe... che se esci con lei ti porti il formaggio?

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  12. grande Doc... storia "dipaura" che mi riporta a quella da me vissuta nelle campagne dei Nebrodi occidentali...

    "Totò, vai a recuperare il pallone in quel cespuglio là" fa mio cuggino.... "Ok, vado".... c'era un vespaio (e non in senso figurato!).

    Ricordo solo di aver percepito almeno una decina di punture assorite in tutto il corpo e di aver fatto un salto che manco Carl Lewis E Mike Powell nell'epica sfida dei mondiali di atletica di Tokyo 91....

    Mi fecero la doccia con l'acqua ossigenata.... e presi una compressa di cortisone, su prescrizione dell'anziano medico, vicino di casa.... unsisammai!!!!

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  13. Un argomento che sento particolarmente vicino in questi giorni, ma non per le zanzare...
    Domanda: si può prendere la varicella a 35 anni?
    Risposta: sì, se hai un piccolo untore all'asilo nido. Il quale l'ha presa di un'intensità neanche lontanamente paragonabile alla tua e ora cerca di saltarti addosso, mentre tu vuoi solo ritirarti in un bozzolo per completare la tua metamorfosi in zombi di The walking dead, invidiando le vittime di zanzara-lupo...

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  14. A parte i soliti complimenti per i racconti della guaglionanza anni '80 che mi piacciono un casino, devo fare due domande al Doc:
    1) quanto manca per Rim City? Qui si freme!
    2) non so se è un problema solo mio, ma dall'ultimo upgrade del blog (un mesetto?) non mi fa più rispondere a commenti altrui, neanche se sono a loro volta risposte a un mio commento! :/

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    1. 1) controlla la mail ;) Ne parliamo dopo in un post apposito.
      2) Può darsi sia andato a ramengo lo script javacoso, lì. Fai logout, svuota la cache, riloggati e ritenta.

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    2. 1) la mail di avviso mi è arrivata pochi minuti dopo aver postato il commento, ora attendo quella col link download :)
      2) il fatto che io stia rispondendo al tuo commento potrebbe voler dire che la procedura di cui sopra abbia avuto successo; in realtà invece il problema persisteva e l'ho risolto con il buon vecchio "visualizza versione web".

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  15. post così mancavano da troppo tempo! i racconti della protoadolescenza vincono 10 a 0 sui riassuntoni di game of thrones

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    1. Quotone! Uno alla settimana dovrebbe essere il minimo sindacale antristico.

      Sono lo "Stand By Me" de'noiartri! :)

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    2. Magari averci un Inseguendo un Super Santos vol. 2! :)

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  16. Bella storia. L'incipit mi ha ricordato di quella volta che in montagna, io ed una trentina di altre persone siamo stati inseguiti da una macchina assassina... Di notte. NEL BOSCO!!! :D

    C'era anche il Gatsu... Domandagli lumi, Doc, se vuoi ringere tantissimissimo!!! :D

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  17. baccalaiuolo errante6 luglio 2015 alle ore 15:01

    eee io con le zanzare quest anno cominciavo a vederla nera...gia una notte di metá aprile mi hanno fatto a pezzi...sará che dormivo vicino al mare cmq da quella sera fino ad una sttimana fa ho avuto seri problemi...dico fino ad una settimana fa perche dopo l ennesima notte passata a grattarmi i numerosi e dolorossissimi(!!!@!@@) bubboni finalmente mi sono deciso a comprare qualcosa tipo autan ma infinitamente piu potente...quindi quella notte stessa sono andato a letto armato pronto a cospargermi completamente di questo strano liquido(che deve essere usato dopo aver fatto da distributore di benzina) ma niente da quella notte nemmeno piu un morso...nemmeno lo sfizio di usarlo una volta...e bobbe...
    p.s. ieri stand by me era su mtv...

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  18. Ieri notte ho scoperto una zanzara in camera alle 2.
    Vuol dire chiudere le finestre, spruzzare di raid, aspettare mezz'ora, riaprire le finestre, aspettare un ora. Sono andato a dormire dopo le 3...che palle...

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  19. Posso confermare anche io l'esistenza della zanzara lupo calabrese, tra l'altro potrebbe coincidere anche la linea temporale, perchè ero quattordicenne ai tempi.
    Calabria, nelle lande che separano Soverato dai paesi più vicini, io e due amici facevamo una delle nostre perlustrazioni in bicicletta quando avvistiamo un'enorme pianta di more con appese more che sembravano albicocche, ci fermiamo e iniziamo a mangiare come se non ci fosse un domani qui prelibatissimi frutti. Ma dopo qualche minuto arriva questo stormo di zanzare tutte nere e ogni pizzico grondava sangue, saltammo sulle bici e non ci voltammo mai indietro. Doc probabilmente in quegli anni c'è stato qualche movimento tellurico che ha aperto una breccia nella faglia di Tropea liberando zanzare/mostro/lupo/strunz del mesozoico affamate.

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    1. Ne sono convinto anch'io. Erano zanzare da rettili quelle, mica fischiett.

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    2. Un giorno ne faranno un b-movie ne sono certo!! :)

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  20. N-O-N V-A B-E-N-E! Urgensi foto, file, bassorilievo della Maria Laura e NON link dove Ella NON c'è. Nel frattempo ho letto questo: http://docmanhattan.blogspot.it/2010/10/non-importa-sai-avevo-judo.html

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  21. Da abitante della Lomellina (patria dell'Aeronautica militare delle Zanzare), posso solo darti la mia sincera comprensione, Doc.

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  22. Io non ho mai fatto scout, ma a leggere le tue avventure (ho recuperato anche il racconto del link) sembrano avventure degne del miglior Bear Grills ... sperando he voi mangiaste meglio

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  23. Doc un giorno ti insegnerò la tecnica del prendere al volo le zanzare con una mano sola. Firmato da un calabrese che deve lottare contro le zanzare anche a novembre. Know what you feeling bro

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